5 Star Frog Splash #102 – The Prince and the Pauper

5 Star Frog Splash #102 - The Prince and the Pauper

Fin dal termine della visione della puntata del nuovo SmackDown Live della settimana scorsa, non sto facendo altro che esprimere dubbi sulla gestione di questo WWE Draft. Non ero convinto dal primo momento delle scelte scellerate operate dalla WWE in quel contesto. L'errore madornale è stato, innanzitutto, spezzare la Women's e la Tag Division in due metà, entrambe monche, quando la cosa intelligente sarebbe stata rendere ognuna esclusiva di uno dei due show: Tag Division a Raw, in modo da rendere il roster rosso più affollato per uno show lungo tre ore; Women's Division a SmackDown, sicuro punto d'interesse in uno show più breve ma che si propone come la “Land of Opportunity”, che avrebbe dovuto essere il fulcro della “Divas Revolution” dell'anno scorso. Ma una cosa del genere sarebbe stata troppo furba per un creative team abituato alla nullafacenza, dunque via di divisioni spaccate in due ed entrambe totalmente inutili. Senza contare che i titoli delle rispettive divisioni sono entrambi a Raw. Per il resto, il Draft è riuscito a rendere squilibrati sia Raw che SmackDown, per motivi diversi. Raw ha molti più talenti, tuttavia solo Seth Rollins e Roman Reigns (e Brock Lesnar, quando c'è) hanno uno status tale da essere chiamati main eventer, mentre SmackDown possiede un main event più ricco con Dean Ambrose, John Cena, AJ Styles e Randy Orton, con il solo problema che dopo di loro c'è il vuoto: tanti nomi di belle speranze, altri da rilanciare, altri ancora che sono ormai oggetti misteriosi. E ovviamente da questa situazione è SmackDown a essere penalizzata, come abbiamo potuto vedere in questa prima settimana di show divisi.


La puntata di Raw di lunedì, infatti, è stata sorprendentemente buona. Dico “sorprendentemente” perché è certamente una delle migliori puntate di Raw dell'anno (se non la migliore), scritta e impostata nel modo corretto e venuta su molto bene. La cosa scritta meglio, ovviamente, è l'exploit di Finn Bálor che nella sua prima puntata di Raw di sempre gli ha consentito di guadagnarsi un posto per lottare per il nuovo titolo assoluto di Raw, il WWE Universal Champion (sì concordo, il nome è orrido). Un percorso scritto bene, con una continuità evidente con lo stato di main eventer assunto da Bálor a NXT, che gli ha permesso di vincere prima il Fatal 4-Way di qualificazione e poi di schienare pulito Roman Reigns (!) per assicurarsi il posto in uno dei main event di Summerslam. Altro momento importante è stata ovviamente la vittoria del Women's Title da parte di Sasha Banks, anche se per quanto mi riguarda farei volentieri saltare in aria ogni membro del creative team per come hanno scritto questa cosa a partire da Wrestlemania. Ho già espresso abbondantemente il mio disappunto per non aver fatto vincere Sasha nel PPV più importante dell'anno, salvo farla sparire dagli schermi senza motivo alcuno per poi farla tornare nel pre-Battleground. Ma qui si è superato ogni limite: a Battleground le viene confezionato su misura un match “perditempo”, in modo da farle vincere la cintura a Summerslam, in un palcoscenico importante… per poi fargliela conquistare la sera dopo a Raw. E vabbè, allora ditelo che ci prendete in giro. Nonostante questo, la puntata di lunedì ha messo bene in evidenza tutti i pregi del nuovo roster di Raw: profondità, talento e capacità.

Cosa che non ha fatto assolutamente la puntata di SmackDown Live di martedì. Anzi se possibile ha fatto il contrario poiché, impostata in modo palesemente errato, ha messo la lente d'ingrandimento su tutti i difetti del roster blu. Partiamo dalla 6-Pack Challenge che ha determinato il nuovo #1 contender al WWE Title. Che motivo c'è di mettere così tanti nomi a giocarsi la chance se poi nel novero deve rientrare gente palesemente non pronta come Baron Corbin o Apollo Crews? Bastava mettere su un semplice Fatal 4-Way (ok, se ne erano già visti due a Raw ma non mi sembra una cosa così grave in fondo) con John Cena, AJ Styles, Bray Wyatt e l'ultimo nome che si sarebbe poi rivelato quello del vincitore, quello di Dolph Ziggler. Tornerò tra poco sulla mia opinione su Dolph come #1 contender (e non è positiva), ma mi sembra più grave far notare come una cosa così superficiale abbia ottenuto l'effetto opposto di Raw: dimostrare la scarsezza di cui soffre l'uppercarding di SmackDown. I nomi su cui puntare sono pochi, oltre a quelli già menzionati c'è solo quello di Randy Orton (che pure ormai è chiaramente nella fase calante della sua carriera e ormai ha un età), attualmente fuori dai giochi per il suo feud con Brock Lesnar. E la stessa identica situazione si è verificata nella Women's Division dove Becky Lynch, dopo essersi tolta di torno Natalya (non a Battleground giustamente, che problema c'è), ha dovuto vedersi arrivare contro come avversarie teoricamente temibili Alexa Bliss, Carmella, Naomi ed Eva Marie. Le prime due non sono pronte, non lo erano nemmeno a NXT. Naomi ha lo status più decente lì in mezzo ma è una performer mediocre. Eva Marie è uno sfacelo. Anche qui: perché presentare la tua divisione in questo modo ridicolo solo per far notare quanto sia scarsa? Come ho detto prima, sembra che si siano messi d'impegno nel far risaltare i difetti piuttosto che i pregi. Perché solo un imbecille ha a disposizione gli American Alpha e non li piazza sul ring contro i Vaudevillains o i Breezango per dimostrare quanto valgono e che performer ha ottenuto SmackDown dal draft. Senza parole.

Ma torniamo, come detto, a Dolph Ziggler, che a Summerslam sfiderà Dean Ambrose per il WWE Championship. Chi mi legge spesso saprà certamente della mia predilezione per lo Show Off e del mio disappunto per le figure barbine e i contesti ridicoli a cui è sottoposto da quasi due anni a questa parte, nonostante disponga del potenziale per ambire a tutt'altro. Ebbene, non posso essere d'accordo nemmeno nell'averlo spararlo nella stratosfera tutto d'un botto così, senza alcun senso, poiché è una cosa altrettanto nociva. Ziggler viene da due anni di nulla. Non di delusioni, di occasioni mancate, di alti e bassi… no, proprio di nulla. Non ha un feud decente da tempo immemore, la WWE lo ha messo da parte dopo Survivor Series 2014 senza alcun motivo e imbrigliato in una serie di rivalità ridicole, tra cui l'ultima con Baron Corbin che è stata di una noia mortale ed è riuscita perfino a far cantare a parte del pubblico “Ziggler sucks” quando fino a non molto tempo fa era uno dei favoriti del pubblico. Poi lo prendi, lo spedisci a SmackDown Live e lo fai trionfare in un #1 contender's match, a cui partecipa senza motivo, con una vittoria uscita fuori totalmente dal nulla. Senza che sia cambiato nulla rispetto a prima, se non Ziggler che ha ammesso in un'intervista di “non essere stato me stesso per due anni”. Domanda: questo dovrebbe legittimarlo agli occhi del pubblico come contendente al WWE Title di Dean Ambrose? Risposta: assolutamente no. Questo match ha un bel “+1” stampato in fronte a caratteri cubitali, sia per Dean Ambrose che per Dolph Ziggler. E questa è una cosa assolutamente negativa per entrambi: sia per Ambrose per cui l'effetto novità da campione inizia a scemare e che ha dannatamente bisogno di affermazioni importanti, sia per Ziggler che difficilmente otterrà qualcosa da questa affermazione così repentina, probabilmente perderà e tornerà nel midcarding da cui è riemerso martedì sera. Lietissimo di sbagliarmi, ovviamente, ma dati i precedenti essere ottimisti significherebbe solo illudersi.

Quello che mi sento di considerare, a caldo dopo questa prima settimana di show post-Draft è una cosa sola: nulla è cambiato nella considerazione dei due show. Raw è sempre lo show più importante e sembra che anche la WWE voglia rendere lampante questa verità. Entrambi i roster hanno delle mancanze, ma se a quella di Raw si può rimediare con una scrittura accorta, quella di SmackDown è difficile da coprire in modo efficace. Figuriamoci poi se non si prova nemmeno a farlo. Uno dei punti di forza di SmackDown dopo Battleground sembrava l'avere con sé il titolo massimo della compagnia, pregio svanito dopo 5 minuti dall'inizio di Raw, quando è stato annunciato lo Universal Title. Cosa che ora fa sì che Raw abbia nel suo roster quattro titoli, mentre SmackDown solo due. Senza contare che nello show del martedì ci sono, come già ho fatto notare, divisioni di coppia e femminile assolutamente ridicole e non all'altezza, con buona pace degli American Alpha e di Becky Lynch. Anche la strada verso Summerslam non sembra tutta rose e fiori per il roster blu: ci sarà più curiosità per vedere Finn Bálor sfidare Seth Rollins in un match che già dall'annuncio sembrava un Instant Classic o Dean Ambrose vs Dolph Ziggler che non sarà altro che un mero +1? Per quanto mi riguarda lo squilibrio tra i due brand è già evidentissimo, si vede a occhio nudo. Ed è evidentemente volontà della WWE che le cose stiano e rimangano così.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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