Cero Miedo (Lucha Planet) #4

Cero Miedo

Cari lettori, benvenuti al quarto numero di “Cero Miedo”, l'editoriale del nostro sito, in cui si parla di Lucha Underground, discutendone i principali fatti e cercando di comprendere meglio le dinamiche dello show rivelazione del 2015. Nel precedente appuntamento abbiamo analizzato la quarta e la quinta puntata, soffermandoci maggiormente su quest'ultima, rivolgendo, come al solito, uno sguardo anche verso il futuro. Questa volta, invece, parleremo dei migliori incontri disputati all'interno del Tempio: qual è il livello del lottato offerto da Lucha Underground? Fra la prima e la seconda stagione, quali sono stati gli scontri più belli e maggiormente avvincenti? Queste e altre sono le domande a cui cercheremo di dare una risposta nell'odierno numero di “Cero Miedo”, buona lettura!


Fenix vs King Cuerno: Gift Of the Gods ladder match

Nel main event del sesto episodio della seconda stagione di Lucha Underground, Fenix ha affrontato e sconfitto il Gift of the Gods Champion King Cuerno in un ladder match valido per il titolo, ultimo atto di una rivalità iniziata al termine della prima stagione e che ci ha accompagnati durante questi mesi: un'ottima rivalità, che ha avuto una degna conclusione. Infatti l'incontro della scorsa settimana è stato senza dubbio il miglior match visto quest'anno all'interno del Tempio, nonché uno dei migliori offerti da Lucha Underground. Si è trattato di un ladder match piuttosto atipico: basti pensare, infatti, che la scala, solitamente protagonista di questa tipologia a cui dà pure il nome, è entrata in scena solamente nella parte conclusiva della contesa, contesa che fortunatamente ha avuto un ampio spazio a disposizione, cosa che ha permesso ai due atleti coinvolti di fare semplicemente ciò che sanno fare e dunque disputare un bell'incontro, superiore anche ai loro due precedenti scontri, che furono già piacevoli. Termina dunque così la rivalità fra King Cuerno e Fenix, perlomeno momentaneamente, col secondo che riesce a riconquistare la cintura che a sorpresa gli venne strappata dal primo lo scorso gennaio: quali saranno ora le prossime mosse di Fenix? L'abbiamo già scoperto al termine dell'ultimo episodio di Lucha Underground, quando Fenix ha annunciato che la prossima settimana affronterà Mil Muertes, che nel frattempo, nel corso del main event, aveva sconfitto Pentagon Jr. e Prince Puma in un altro grande incontro, inferiore a quello fra Fenix e King Cuerno, ma dal ritmo decisamente più elevato e in grado di raccontare bene la storia che legava i tre contendenti; unico difetto di questo match è stata la durata un po' limitata, ma, nonostante ciò, i tre hanno saputo realizzare una contesa più che pregevole, che speriamo venga riproposta più avanti nel corso della stagione.

Lucha Undergound è giustamente ritenuto uno show di pro wrestling moderno, forse l'unico al passo coi tempi, in grado di coniugare questa storica disciplina con le moderne esigenze televisive. Per quanto riguarda il lottato, invece, qual è il valore dello show? Probabilmente a chi volesse godersi degli ottimi incontri e una pregevole azione in ring, non consiglieremmo la visione di Lucha Underground, perlomeno non sarebbe la prima promotion che ci verrebbe in mente. Nonostante ciò, fra la seconda e, soprattutto, la prima stagione, abbiamo assistito a tanti incontri interessanti, alcuni particolarmente coinvolgenti, che non sfigurano se comparati a quelli offerti da altre federazioni.

Lucha Underground e il valore del lottato

Lo speciale che ha concluso la prima stagione, Ultima Lucha, e che ha occupato due puntate per una durata complessiva di tre ore, praticamente un PPV della WWE, ci ha offerto tanti match interessanti, a cominciare dal match d'apertura, il Falls Count Anywhere Match fra Cage e The Mack, che ha visto il primo prevalere sul secondo al termine di un breve, ma ben combattuto incontro, in cui entrambi non si sono risparmiati, scontrandosi senza esclusione di colpi e ricorrendo anche all'uso di oggetti contundenti. Discreto anche l'incontro d'apertura della seconda parte di Ultima Lucha, ovvero il match fra Johnny Mundo e Alberto El Patron, vinto dal primo: entrambi hanno saputo raccontare bene una storia, in particolare l'ex WWE, allora fresco di turn heel, che ha saputo anche giocare bene col pubblico, un pubblico molto interessato alla contesa; anche El Patron si è comportato lodevolmente, riuscendo a mostrare il proprio desiderio di vendetta contro il fu Morrison, reo di essergli costato la possibilità di andare contro il Lucha Underground Champion. Per quanto riguarda il punto di vista del lottato, il ritmo della contesa non è stato alto, ma si è mantenuto su un livello accettabile; tanti sono stati i near fall, infine buono il finale con l'arrivo a sorpresa di Melina, determinante per la vittoria del suo uomo ai tempi degli MNM: peccato che non abbia potuto prendere parte alla seconda stagione, anche se, come abbiamo visto di recente, è stata rimpiazzata da un nuovo personaggio, Taya, che nell'ultima puntata è stata protagonista di un ottimo segmento, uno dei migliori della seconda stagione. Ultima Lucha si è conclusa nel migliore dei modi, col match fra Prince Puma e Mil Muertes, valido per il Lucha Underground Title detenuto dal primo: l'incontro non è stato particolarmente spettacolare, a dir la verità, però non ha deluso le aspettative; infatti è risultato molto piacevole coi due ben assistiti da un pubblico decisamente partecipe, che non ha mai fatto mancare il tifo verso l'uno o l'altro; numerose sono state le mosse d'impatto, entrambi hanno messo a segno le proprio mosse migliori e, alla fine, connettendo la sua devastante finisher dalla terza corda, Mil Muertes è riuscito ad ottenere una vittoria pulita ai danni dell'avversario, conquistando il titolo e dando vita a quella “Age of Death”, che sta caratterizzando la prima parte della seconda stagione. Un risultato di certo non a sorpresa, visto che un po' tutti ce lo aspettavamo, ma che comunque, essendo arrivato al termine di una buona contesa e favorito da un'ottima realizzazione, ha funzionato molto bene, ricevendo i meritati elogi di noi believer.

Dunque, tanto è stato lo spettacolo a cui abbiamo assistito durante il trentottesimo e, soprattutto, il trentanovesimo episodio della prima stagione, finora forse l'apice di Lucha Underground, però né il match fra El Patron e Mundo né il main event sono stati i migliori incontri in assoluto visti all'interno del Tempio. Infatti almeno due incontri visti nel corso della prima stagione, sono risultati più piacevoli e più coinvolgenti: il primo è il All Night Long match fra il campione Prince Puma e Johnny Mundo, incontro valido per il Lucha Underground Title. Un iron man match molto bello, che è riuscito a non annoiare mai nonostante abbia preso lo spazio di un'intera puntata; il match, che ha concluso la lunga rivalità fra i due protagonisti, rivalità iniziata fin dalla prima puntata dello show, è stato molto pregevole anche dal punto di vista della narrazione. E parlando di questo aspetto, non si può non citare quello che, perlomeno secondo i più, è stato il miglior incontro offerto da Lucha Underground: il Grave Consequences match fra Fenix e Mil Muertes. In palio non c'era nessun titolo, ma nonostante ciò, entrambi avevano validi motivi per vincere il match, chiudendo l'avversario all'interno della bara posta nei pressi del quadrato. Un incontro che possiamo definire come pura narrazione, visto che senza dubbio l'aspetto che più ci ha coinvolto in questa contesa, è stata la capacità di raccontare una bella storia da parte dei due protagonisti, anzi, tre considerando Catrina, che ha avuto un ruolo molto importante, cruciale, sia durante l'intera rivalità fra Fenix e il suo uomo, sia specificamente all'interno di questa contesa, conclusasi infatti col sorprendente tradimento dell'attuale proprietaria del Tempio ai danni di Mil Muertes e con la conseguente vittoria di Fenix, lanciatissimo dopo questo grande incontro. Un match davvero lodevole, caratterizzato dal buon ritmo e anche da un buon lottato, anche se, come già detto, non sono stati questi gli aspetti che lo hanno reso e lo rendono tuttora il miglior incontro visto a Lucha Underground.

The Age of Death è giunta al tramonto?

E parlando di grandi incontri, non possiamo non parlare dell'Aztec Warfare match, che l'anno scorso ha decretato il primo Lucha Underground Champion, Prince Puma, e che quest'anno, fra appena due settimane, tornerà; il vincitore diventerà il primo sfidante al titolo di campione di Lucha Underground. Ma chi sarà il campione? Infatti, come precedentemente detto, nel main event del prossimo episodio Fenix affronterà Mil Muertes; inoltre Angelico, Ivelisse e Son of Havoc finalmente avranno l'opportunità di sfidare i Disciples of Death: se vinceranno, riconquisteranno i loro titoli perduti durante Ultima Lucha, se perderanno, invece, dovranno abbandonare il Tempio, questa è la stipulazione imposta da Catrina. The Age of Death è dunque giunta al tramonto? Può darsi, diciamo che probabilmente il dominio di Catrina ne uscirà leggermente ridimensionato dal prossimo episodio: difficilmente Mil Muertes perderà il titolo, anche se non è impossibile, anzi, visto che comunque la costruzione di Fenix è stata ottima, sia nel corso della seconda parte della prima stagione sia nei primi episodi di quest'anno; non è da escludere dunque una sua consacrazione, anche se rimane improbabile o comunque difficile; tutt'altro che impossibile, invece, la vittoria di Angelico, Ivelisse e Son of Havoc, che, speriamo, settimana prossima potrebbero davvero riappropriarsi dei titoli, ponendo fine al regno dei Disciples of Death, un regno mediocre, anzi, inesistente, visto che in questa seconda stagione li abbiamo visti una sola volta; allora, da una parte si sapeva che il loro regno sarebbe stato funzionale al regno di terrore instaurato da Catrina, dall'altra, però, avrebbero potuto accentuare questo loro ruolo di scagnozzi al soldo della regina delle tenebre, magari facendoli intervenire ai danni di Prince Puma, Pentagon Jr. o comunque contro uno dei tanti lottatori che si oppongono al regime di Catrina e Mil Muertes. Insomma, un regno da dimenticare, che speriamo sia giunto al termine; c'è da dire, però, che con appena quaranta minuti alla settimana è molto difficile gestire una categoria di questo tipo, quando anche la WWE, che alla settimana ha a disposizione più di cinque ore di show fra Raw, Smackdown e altro, fatica moltissimo a tenere in auge la categoria tag team; insomma, non è un lavoro facile e lo stiamo vedendo, inoltre ora è necessario creare nuovi team, altrimenti, chiunque uscirà vincitore settimana prossima, non avrà più avversari; l'opposto vale invece per il regno di Mil Muertes, che di settimana in settimana diventa sempre più interessante, anche grazie al contrasto che abbiamo visto settimana scorsa fra i due dominatori del Tempio, che potrebbe portare a scenari inattesi e sconvolgenti.

In conclusione, anche questa volta consiglio la lettura del nuovo numero della serie a fumetti dedicata esclusivamente a Lucha Underground, A Call for Blood, che ha come protagonista uno dei personaggi che più amiamo, il famigerato Dario Cueto! In particolare si narra quanto successo immediatamente dopo i fatti cruciali di Ultima Lucha, con l'ormai ex proprietario del Tempio in fuga insieme all'inaspettata alleata Black Lotus e, ovviamente, in compagnia di Matanza, il famelico divoratore di uomini; viene approfondito il legame fra i due fratelli, l'uno diverso dall'altro, ma uniti da una tragica vicenda familiare… insomma, leggetelo, ve lo consiglio caldamente!

E dopo questo, mi auguro, gradito consiglio, termina qui il quarto numero di “Cero Miedo”. Abbiamo parlato della rivalità fra Fenix e King Cuerno, che si è conclusa settimana scorsa nell'ottimo ladder match valido per il Gift of the Gods Title, rivolgendo poi la nostra attenzione sul meglio visto a Lucha Underground all'interno del quadrato; infine abbiamo cercato di capire quali potranno essere i prossimi scenari, in attesa delle prossime due settimane, che si preannunciano decisive per il corso della seconda stagione. L'appuntamento è per il prossimo numero di “Cero Miedo”.

Scritto da Luciano Feliciani
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