BET ON HIM #110 – HEEL FACTOR

Ciao a tutti amici e soprattutto amiche di Tuttowrestling.com e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata al futuro del business. Dopo i fasti di Wrestlemania ed il buon esito dello show più importante dell’anno, siamo in un periodo tutto sommato tranquillo. Tra una settimana la AEW si giocherà il suo “carico” pesante realizzando, dopo quasi un anno, la sua versione di WarGames chiamata Blood and Guts con The Pinnacle, nuova stable di MJF, ad affrontare l’Inner Circle di Chris Jericho. Un match, sulla carta, sensazionale. Questa settimana, però, vorrei soffermarmi su un aspetto un po’ inconsueto per questa rubrica. 


BEST IN THE WORLD

Questa settimana mi occupo di uno scenario che coinvolge tutto il mondo del wrestling nelle major in questo momento. Come scritto nel titolo, per l’appunto, l’heel factor. Siamo però in un momento storico di wrestling nel quale tutti i campioni delle principali major di wrestling sono degli heel. Se, di per sé, questa non è una novità, è interessante invece notare come tutti i campioni siano arrivati a questo punto attraverso una costruzione molto positiva, lunga e, in alcuni casi, quasi certosina.

Iniziamo dall’uomo del momento, un wrestler sul quale ormai sono stati usati tutti gli aggettivi possibili: Kenny Omega. Possibilmente il miglior wrestler al mondo in questo momento essendo il “pacchetto completo”. Fresco di vittoria del titolo massimo di Impact in quel di Rebellion che lo ha reso campione di tre promotion contemporaneamente (AEW, AAA e, ovviamente, IMPACT). Che Omega fosse un fenomeno non lo scopriamo certo da un paio d’ore. Abbiamo ancora negli occhi i capolavori contro Okada in NJPW. Altrettanto vero, però, che il suo cammino in AEW è stato non certo strabiliante all’inizio. 

THE CLEANER TAKES IT ALL

Probabilmente dettato dal suo coinvolgimento nel management e team creativo della AEW, Omega è stato relegato ad un ruolo quasi di secondo piano. Dopo la prima parte della rivalità con Jon Moxley, Omega è passato alla categoria tag team con Adam Page, talvolta mostrando (pur con prestazioni sopra la media) un abbassamento delle sue prestazioni rispetto agli standard ai quali ci aveva abituato in Giappone. Mi piace pensare che il buon Kenny abbia riservato le sue energie per questo momento. Ultimamente Kenny Omega è semplicemente incontenibile. Le sue qualità in ring sono fuori dal comune ed il suo carisma a tratti impareggiabile. Don Callis, anche lui straordinario nel ruolo di manager, ne sta esaltando ancora di più le doti.

C’è voluto il passaggio da face ad heel per far cambiare marcia a The Cleaner e farlo tornare il super fenomeno ammirato in New Japan. Che Kenny fosse più a suo agio come heel lo avevamo già visto ai tempi del Bullet Club, qui ne abbiamo la conferma. Costruzione quasi perfetta del suo personaggio e persino il periodo “ai margini” si può capire oggi considerato il livello nuovamente raggiunto da Omega nono solo nella AEW ma nel wrestling mondiale. Kenny è, senza dubbio, il gold standard. Per detronizzarlo ci vorrà un super face costruito alla perfezione e tutti i segnali portano ad Adam Page, se la AEW (come finora sempre fatto) saprà come gestirlo.

WILL ON TOP OF NJPW

Parlando di wrestler migliori al mondo, un altro atleta che ha recentemente vinto il titolo mondiale dopo essere passato tra gli heel è Will Ospreay. L’evoluzione del wrestler inglese in questi ultimi anni è semplicemente sensazionale. Ospreay, da sempre wrestler sopraffino e spettacolare, ha lavorato tantissimo sul suo fisico e sul suo stile. Magari i suoi match di oggi sono meno “svolazzoni” e pirotecnici rispetto ai tempi delle sue sfide con Ricochet, è altrettanto vero che il livello del suo wrestling si è elevato sul piano tecnico e psicologico. La NJPW non ha infatti perso tempo nel togliere l’inglese dalla categoria Junior Heavyweight (al pari dell’altrettanto fenomenale Shingo) e portarlo nella “big league”.

Eppure sempre è parso mancare qualcosa a The Aerial Assassin. Il passaggio ad heel e la creazione di United Empire era la risposta. Pur non adorando (per usare un eufemismo) Great O-Kharn, bisogna ammettere che l’associazione con quest’ultimo, Jeff Cobb e, recentemente, Aaron Henare, ha dato i risultati sperati dimostrando come Ospreay possa essere davvero un leader ed un wrestler in grado di trascinare una compagnia di tradizione come la NJPW. Anche qui il talento in-ring ha fatto moltissimo eppure la costruzione ed il passaggio ad heel, dopo l’abbandono di Chaos, hanno fatto la differenza. Chi sarà il babyface destinato a batterlo? Ibushi grida vendetta ma a livello logico di storyline (e considerando parliamo di Gedo e della NJPW), facile pensare che Kazuchika Okada vada presto a bussare alla porta di Ospreay.

HEAD OF THE TABLE

Passiamo alla WWE. Anche qui due campioni del mondo (tre, se consideriamo NXT e Karrion Kross), sono heel con una costruzione perfetta o quasi da parte del booking team. Su Roman Reigns tutti abbiamo speso fiumi di parole ed elogi. Il samoano, sin dal suo passaggio ad heel, è rigenerato. Quella rigenerazione che tutti auspicavamo ma che, inspiegabilmente, tardava ad arrivare. Il suo personaggio dell’Head Of The Table è semplicemente perfetto e lui lo sta interpretando alla perfezione. Pensare che dobbiamo “ringraziare” la situazione attuale e senza pubblico per questo. Con il pubblico, probabilmente, Vince non avrebbe mai approvato il passaggio ad heel. 

A Wrestlemania c’è stata la consacrazione definitiva. Certo il rischio che il personaggio diventi ripetitivo è assolutamente da considerare, però per il momento il buon Roman continua il suo percorso. Ci vuole anche qui un ottimo babyface, costruito altrettanto bene, per risaltarne ancora di più il lavoro. Oggi gli occhi sono puntati su Cesaro. Dopo una carriera in secondo piano, dopo essere stato per anni considerato il più grande spreco da parte della WWE, pare sia finalmente arrivato il momento dello svizzero. Qui sarà interessante capire se la federazione sarà in grado di pazientare e dare a Cesaro lo spazio e la costruzione giusta prima della consacrazione o se farà tutto di fretta rovinandolo. L’epilogo giusto sarebbe Cesaro che strappa il titolo a Roman. Il samoano, tra l’altro, dovrebbe vedere la sua consacrazione definitiva compiuta, affrontando un altro samoano. Hollywood permettendo…

ALL MIGHTY REDEMPTION

Passiamo infine al più sorprendente dei campioni. Bobby Lashley ha stupito molti. Soprattutto ha stupito la capacità della WWE di costruire questo atleta anche qui, quasi alla perfezione. Sembrava quasi impossibile dopo la sciagurata storyline con Lana e Rusev. Invece l’affiancamento ad MVP con la creazione dell’Hurt Business, un regno da campione US assolutamente dominante, ha portato Lashley su livelli mai raggiunti prima in WWE. Il tutto coronato dalla vittoria del titolo WWE con tanto di conferma (per molti aspetti “a sorpresa”) ai danni di Drew McIntyre in quel di Wrestlemania. 

Certo Lashley non è certamente un “giovincello” sul quale scommettere per il futuro. Il suo percorso, però, è certamente d’esempio per molti. Non è mai troppo tardi ed una costruzione/booking team intelligente e che possa darti opportunità di emergere. Chiaro, il buon Bobby ha dalla sua una struttura fisica che piace molto ai “piani alti” però è anche vero che altri come lui non hanno avuto lo stesso momentum. Ad ulteriore dimostrazione che, con la costruzione giusta, anche una storyline come quella con Lana può essere dimenticata rapidamente. Chi fermerà il buon Lashley? Qui la situazione è differente. Raw, peggior show di wrestling in circolazione attualmente in circolazione a mio modesto parere, fatica a costruire babyface decenti (eccezion fatta per Drew McIntyre che sembra “predicare nel deserto”). Ci sarà tempo di vedere qualcosa di nuovo o lo scozzese è l’unica opzione per lo show del lunedì sera?

Curiosamente chiudo con Drew McIntyre. Uno che si è consacrato dopo il percorso inverso ovvero il passaggio da heel a face. Vero è che costruire gli heel è più facile. Sarà mica, però, che con un po’ di impegno ed intelligenza è facile e mandare over anche babyface come lo scozzese? Ai posteri l’ardua sentenza… 

Adriano Paduano
Adriano Paduano
Appassionato di wrestling dagli inizi del 2000, negli ultimi anni ho vissuto a Londra dove ho coltivato la passione per il wrestling indipendente e la scena UK. Collaboro con Tuttowrestling da oltre dieci anni dove ho ricoperto il ruolo di Raw Reporter (occasionalmente anche ppv), redattore del WWE Planet ed attualmente scrivo il bi-settimanale Bet On Him con qualche comparsata nei vari podcast del sito.
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