Best Promos Ever #2 – Pipebomb!

Chiunque abbia guardato wrestling negli ultimi cinque anni sa perfettamente chi sia CM Punk. CM Punk è, semplicemente, il Best in the World. Non si tratta solo di uno dei classici nickname di cui la storia del wrestling è piena, affatto. Si tratta invece di un appellativo guadagnato sul campo, avallato da delle cose straordinarie che il Chicago Made ha fatto in WWE dentro e fuori dal ring. Si tratta della pura e semplice verità. CM Punk è stato certamente il miglior wrestler del mondo negli ultimi cinque anni, nonché colui che ne ha influenzato maggiormente l’evoluzione e l’andamento. Ed è per questo che il secondo numero del Best Promos Ever è dedicato a lui e a un suo promo anzi, AL promo, perché è stato un promo in particolare che ha dato il via all’evoluzione di CM Punk fino a ergerlo di diritto a uno dei più grandi degli ultimi tempi, probabilmente anche dei più grandi di sempre.
Immagino molti di voi storcere il naso al momento. Ma come, è solo il secondo numero di una rubrica che si chiama Best Promos Ever e già si parla di CM Punk, quello che ha abbandonato la WWE e che ne parla male ad ogni spron battuto?, vi starete chiedendo. Senza contare le innumerevoli diatribe tra pro e contro che hanno infiammato il wrestling web negli ultimi anni e che non accennano a placarsi nemmeno ora che Punk si trova da tutt’altra parte impegnato in qualcosa che probabilmente è molto più grande di lui. Ebbene sì, è il secondo numero del Best Promos Ever e io mi sento in dovere di parlare della Pipebomb di CM Punk, la prima nonché la migliore. Perché non solo Punk è stato il wrestler più influente degli ultimi anni, non solo la Pipebomb è stata la prima dimostrazione delle vere capacità della Straight Edge Superstar, ma soprattutto l’idea originaria della rubrica in sé mi venne qualche tempo fa proprio mentre risentivo per l’ennesima volta quel famoso promo del 27 giugno 2011. E soprattutto non si può negare la qualità assoluta di quel promo magistrale, che forse oggi è sottovalutata ma che credo fortemente che in futuro verrà ricordata come uno degli apici del wrestling moderno. Do I have your attention now?
Siamo, come detto, nel 2011. La WWE, reduce da un periodo piuttosto fiacco, si è appena lasciata alle spalle la prima e unica edizione del PPV Capitol Punishment, dove John Cena ha conservato il suo WWE Title difendendolo dall’assalto di R-Truth. Il giorno successivo, il 20 giugno, si tiene un Triple Threat Falls Count Anywhere match tra Alberto Del Rio, Rey Mysterio e CM Punk per riassegnare il posto di #1 contender al titolo di Cena. A vincere è CM Punk, che aveva inoltre schienato lo stesso Cena la settimana precedente a Raw (pur grazie all’interferenza di R-Truth) e aveva battuto Rey Mysterio a Capitol Punishment. Dopo essere diventato il nuovo #1 contender per l’imminente PPV Money in the Bank, Punk rivela che il suo contratto in WWE scadrà il 17 luglio, stessa data del PPV, e che intende abbandonare la compagnia dopo aver sottratto il WWE Title a John Cena. La settimana successiva, il 27 giugno, il WWE Champion è impegnato in un Tables match contro R-Truth e Punk decide di rendere il favore a quest’ultimo, interferendo nel match e permettendogli di portare a casa la vittoria. La serata di Punk però non è finita, visto che mentre Cena è KO sul ring la Straight Edge Superstar prende un microfono e realizza un promo a suo modo storico:
John Cena mentre te ne stai lì, spero il più scomodo possibile, voglio che tu mi ascolti. Voglio che tu digerisca tutto questo perché prima di andarmene tra tre settimane con il tuo WWE Championship ci sono diversi pesi che voglio togliermi dallo stomaco. Io non ti odio John. Non mi dispiaci nemmeno. Anzi, mi piaci. Mi piaci molto di più di quanto mi piacciano gran parte delle persone nel backstage. Io odio quest’idea che tu sia il migliore. Perché non lo sei. Io sono il migliore. Sono il migliore del mondo. C’è una cosa in cui tu sei meglio di me ed è baciare il culo di Vince McMahon. Sei bravo a baciare il culo di Vince McMahon così come lo era Hulk Hogan. Non so se sei bravo come Dwayne però. È piuttosto bravo a baciare culi. Lo è sempre stato e lo è ancora. Ops, sto rompendo la quarta parete! [Punk saluta la telecamera]
Io sono il miglior wrestler del mondo. Sono stato il migliore fin dal primo giorno in cui ho messo piede in questa compagnia. Sono stato denigrato e odiato fin da quel giorno perché Paul Heyman aveva visto qualcosa in me che nessun altro voleva ammettere di aver visto. Esatto, sono un Paul Heyman guy. Sapete chi altro era un Paul Heyman guy? Brock Lesnar. E lui se n’è andato così come io me ne sto andando, ma la più grande differenza tra me e Brock è che io me ne andrò con il WWE Championship.
Ho afferrato talmente tanti dei ‘brass ring’ di Vincent K. McMahon (Il termine ‘brass ring’ è un termine idiomatico che fa riferimento agli anelli appesi alle giostre o alle montagne russe; se si riesce ad afferrarli si vince un’altra corsa. Vince McMahon è noto per spronare spesso i suoi wrestler nell’afferrare i ‘brass ring’, cioè a non aspettare che un’opportunità gli cada dal cielo ma a provare a farsi avanti e a crearsela da soli – ndr) che alla fine ho realizzato che sono esattamente quello, sono completamente immaginari. L’unica cosa che è reale sono io e il fatto che ogni santo giorno per circa sei anni ho dimostrato a chiunque nel mondo che io sono il migliore con questo microfono, su quel ring, anche al tavolo di commento! Nessuno è al mio livello! Eppure non importa quante volte io ci provi, non sono sulle vostre adorabili piccole tazze da collezione. Non sono nella sigla del programma. Vengo pubblicizzato a stento. Non vengo scritturato per dei film. Non partecipo di certo a qualche schifoso show su USA Network. Non sono sul poster di Wrestlemania. Non sono nel segmento di presentazione che viene trasmesso all’inizio degli show. Non sono da Conan O’Brian, non sono da Jimmy Fallon. Ma il problema è che dovrei esserlo.
Questa non è la favola della volpe e l’uva. Ma il fatto che Dwayne sia nel main event di Wrestlemania l’anno prossimo e io no mi dà il voltastomaco!
Oh ehi, fatemi chiarire una cosa. Quelli di voi che mi stanno incitando al momento sono uno dei motivi del mio addio, esattamente come tutto il resto. Perché siete voi che bevete in quelle tazze da collezione in questo momento. Siete voi che comprate quei programmi nella cui sigla non c’è la mia faccia. E poi alle cinque del mattino all’aeroporto provate a rinfacciarmelo chiedendomi un autografo per poi provare a rivenderlo su Ebay perché siete troppo pigri per trovarvi un vero lavoro.
Me ne andrò con il WWE Championship il 17 luglio. E diavolo, chi lo sa, forse andrò a difenderlo in New Japan Pro Wrestling. Forse me ne tornerò in Ring of Honor. [Punk guarda verso la telecamera e saluta] Ehi Colt Cabana, come va?
Il motivo per cui me ne vado siete voi, è la gente. Perché dopo che me ne sarò andato voi continuerete a spendere denaro per questa compagnia. Io sono solo un ingranaggio del meccanismo, il meccanismo continuerà a funzionare e io lo capisco. Vince McMahon continuerà a guadagnare denaro nonostante se stesso. È un milionario che dovrebbe essere un miliardario. Sapete perché non è un miliardario? Perché si circonda di sciocchi yes man’ stronzi e leccaculo, come John Laurinaitis che gli dirà sempre ciò che lui vuole sentire, e mi piacerebbe pensare che forse questa compagnia sarà migliore dopo la morte di Vince McMahon. Ma il fatto è che sarà presa in mano dalla sua figlia idiota e dal suo genero imbranato e dal resto della sua stupida famiglia. Lasciate che vi racconti una storia personale su Vince McMahon ok? Noi facciamo questa campagna contro i bulli [Il microfono viene spento]
Il promo suscitò un clamore immenso, con gente convinta che il promo fosse shoot, cioè che la compagnia ne fosse all’insaputa. Ovviamente non era così tuttavia, un elemento di realtà in tutto questo c’era: il contratto di Punk sarebbe scaduto veramente intorno a Money in the Bank (e Punk firmò una mini-estensione che l’avrebbe portato esattamente al 17 luglio). La quarta parete era stata rotta davvero poiché elementi della realtà erano entrati di prepotenza in una storyline WWE. Facendo fare quel promo a Punk, di sua totale creazione, l’idea della compagnia era semplice: far sentire Punk al centro di un programma importante così da convincerlo a firmare un rinnovo verso cui l’ex World Heavyweight Champion sembrava reticente. Tuttavia, le conseguenze della Pipebomb più famosa furono da subito gigantesche: innanzitutto proiettarono Punk in cima alla scala gerarchica della WWE, visto che inoltre era diventato il #1 contender al WWE Championship, e poi lo innalzarono a fenomeno di costume e vero e proprio main eventer.
Per quanto riguarda la storyline che portò a Money in the Bank, invece, questa continuò con un tentativo di Vince McMahon di sottrarre a Punk la sua shot e di toglierlo dagli schermi della compagnia. Fu lo stesso Cena a impedire che ciò avvenisse, assicurando al Chairman che avrebbe battuto Punk e avrebbe tenuto il WWE Title. McMahon accettò, ma alla condizione di licenziare John Cena nel caso in cui Punk fosse riuscito a soffiargli il titolo. La settimana successiva provò inoltre a negoziare un nuovo contratto con Punk, ma la cosa non andò a buon fine. Venne dunque Money in the Bank e tutti quanti sapete come andò a finire.
Punk aveva firmato il suo rinnovo qualche ora prima di Money in the Bank, acconsentendo a restare nella compagnia. Fu solo il primo atto di un secondo regno da WWE Champion che sarebbe stato il regno più lungo degli ultimi decenni, nonché il quinto più lungo della storia, che si sarebbe assestato all’incredibile cifra di 434 giorni, poco meno di un anno e tre mesi.
Ad un’occhiata superficiale potrebbe sembrare che CM Punk, dopo il tormentato addio avvenuto quasi un anno e mezzo fa, non abbia lasciato niente alla compagnia nel suo tutto sommato breve periodo al top. Niente di più errato. L’immediata conseguenza furono due anni incredibili, vissuti sempre al massimo e che non fecero per nulla pesare il pur lunghissimo regno di Punk. La conseguenza più a lungo termine è la situazione attuale in WWE: personaggi che si avviano a essere sempre meno delle gimmick cucite addosso ai wrestler e sempre più delle estensioni di loro stessi, rivalità più vere, più sentite e meno superficiali, un prodotto enormemente più piacevole da seguire. Ma soprattutto io credo che Punk, insieme a Daniel Bryan, sia la vera ragione per cui la WWE si sia convinta a prendere sempre più fenomeni delle indies per portarli a NXT – quando mai avremmo pensato a un NXT del genere? quando mai avremmo potuto immaginare un Samoa Joe in WWE? – e mostrarli al grande pubblico. E le conseguenze chiamano altre conseguenze, con l’esplosione di NXT, le donne che lottano match da 20 minuti, tutti i fenomeni che si stanno scambiando l’NXT Championship
CM Punk, personalmente, mi manca tantissimo. Le sensazioni provate durante la sua permanenza al top della compagnia sono sensazioni che pochi altri – vedi alla voce Daniel Bryan, anche se per motivi diversi, quasi speculari – sono riusciti a darmi nell’ultimo periodo. Parliamo di un wrestler sopraffino, in grado di creare un match a cinque stelle in ogni momento e di creare una Pipebomb con un microfono in mano. Parliamo di un uomo appassionato alla disciplina come pochi altri, in grado di rivoluzionarla e di migliorarla esponenzialmente. Parliamo, semplicemente, del Best in the World.