AEW Planet #76 – La centralità di Hangman Page

Le ultime puntate di Dynamite, pur con qualche singhiozzo, hanno tracciato una linea di demarcazione ben precisa rispetto al pre-Revolution. Siamo tornati finalmente a raccontare qualcosa. Per lo meno a provarci. In ogni caso, si apprezza la bontà del tentativo, quantomeno. Poi non tutte le ciambelle riescono col buco, ma tant’è. Quella meglio riuscita sembra essere quella legata ad Hangman Page. Il Cowboy è il centro di gravità permanente delle ultime puntate, quasi dal nulla, visto che non è che venisse proprio da un periodo meraviglioso. Il feud con Moxley ha saputo riportarlo prepotentemente alla ribalta e ora ce lo ritroviamo a dominare la scena in maniera quasi soverchiante rispetto agli altri.
Batte Moxley in un Death Match, il che già basterebbe per star tranquilli per il prossimo quinquennio almeno. Non contento, forza il turn heel della stable del suddetto sanguinatore seriale. E pur con la compartecipazione di Dark Order e/o Elite, chi si para davanti al belluino Blackpool CC, un passo avanti a chiunque? Hangman Adam Page. Che nell’ultimo Dynamite è pure intervenuto a difesa di Kenny Omega, ovvero colui che è stato al tempo stesso il miglior alleato e la peggior nemesi del Cowboy nel suo percorso verso il titolo. E anche qui, Hangman da solo, il BCC che si fa da parte. Fino all’incomprensione finale, con Don Callis che stramazza al suolo in piena modalità Neymar.
Tutto molto bello, direbbe Bruno Pizzul. Cosa succederà ora? Hangman e Omega riprenderanno il feud? No, non credo. Hangman e Omega torneranno un tag, magari con un patatosissimo abbraccione stile Zayn-Owens? Nah, nemmeno questo. Probabilmente, Don Callis lascerà l’Elite che tornerà ad allearsi con il Cowboy. Ma quel che è certo è che almeno qui di interesse ce n’è tanto.
Anche in virtù della continuità con cui questi segmenti vengono proposti. Un problema atavico in casa AEW. Succede qualcosa di buono in una puntata e prima di rivedere i protagonisti a volte passano settimane. Un po’ com’è successo per i 4 Pillars, passati in secondo, se non terzo piano nell’ultimo episodio dello show del mercoledì. Dopo l’ottimo segmento di settimana scorsa, siamo passati (già) a un inutile 6 man tag match che includeva Allin. Un video di MJF che sbraita dopo essere finito naso nella crema pasticcera. Degli altri, non è dato sapere. E abbiamo visto un main event stellare con Omega che ha sconfitto El Hijo del Vikingo. Sono tornati gli FTR a lanciare proclami titolati pena l’addio alla AEW. Avranno rinnovato? Andranno in WWE? Sceglieranno ROH o NJPW?
Abbiamo rivisto Adam Cole annunciarsi per settimana prossima e intrattenersi con Daniel Garcia. Che sì, starà migliorando, ma a confronto con l’ex leader dell’Undisputed Era è parso davvero piccolo piccolo al microfono. Ma in ogni caso, tornando al titolo mondiale, non c’è continuità narrativa e strutturale: settimana scorsa, apertura di show, 20 minuti di spazio, 4 protagonisti, tutti con il loro momento e le loro ragioni. Questa settimana, poca, pochissima roba. Non può sempre esserci tutto, chiaramente, ma non si può nemmeno far scemare l’hype che hai così sapientemente generato non più di 7 giorni fa. Double or Nothing non è poi così lontano, dopotutto. Un paio di mesi e ci siamo e poi in rapida successione ecco arrivare anche Forbidden Door 2. Andato sold out praticamente subito e su cui c’è grande aspettativa a livello di card (Omega vs Ospreay #2?).
Quindi, seppure tempo ce ne sia, è bene dosarlo a dovere, facendo anche scelte rischiose o coraggiose. Guevara, Allin, Perry e MJF rappresentano il tuo presente e il tuo futuro? Bene, dai loro la centralità di Dynamite. Altrimenti stai sconfessando la natura stessa della tua federazione. Il suo DNA. Devono guadagnarsi una title shot? Premesso che spero di non vedere mai più gli sfidanti di MJF passare per “la gavetta”, se c’è qualcosa di interessante che può succedere prima di arrivare allo scontro finale ben venga. Ma fammelo pregustare. Dammi qualcosa. Fammi desiderare che il prossimo mercoledì arrivi presto perché “così vediamo MJF contro chi andrà”. Invece, al momento, almeno per quanto mi riguarda, l’interesse maggiore è altrove.
Però, ben venga che si stiano gettando le basi, come dicevo in apertura, per dare a Dynamite un tessuto più simile all’originale. E non alla copia sbiadita e raggrinzita dell’ultimo anno circa. E, a cascata, ben venga che si coltivi ogni parte della card, per evitare che wrestler in rampa di lancio perdano momentum (Ricky Starks, ma anche HOOK e lo stesso Hobbs). Vediamo la primavera che fiori farà sbocciare in quel di Jacksonville. Nel frattempo, per questo Planet è tutto, un saluto da Andrea Samele!