AEW Planet #56 – L’importanza di diventare grandi

Buongiorno amici ed amiche di Tuttowrestling.com e bentornati fra le pagine dell’AEW Planet: io sono Mattia “The Doc” Borsani e possiamo cominciare un nuovo viaggio nel mondo della federazione di Jacksonville!
Sarò sincero, fino a qualche giorno fa, l’editoriale sarebbe stato diverso, improntato più sul commentare gli ultimi eventi della compagnia, le sue storyline ed i possibili sviluppi futuri, vista anche l’estate che ci aspetta e che vede la AEW mettere in scena ben 2 ppv: Forbidden Door, in co-produzione con la NJPW, il prossimi 26 giugno ed All Out che andrà in onda, salvo sorprese, fra la fine di agosto e gli inizi di settembre.
Ma alcuni eventi recenti, fra cui la situazione con MJF ed il recentissimo, ennesimo, nuovo arresto di Jeff Hardy mi hanno portato a fare una riflessione che, dopo 3 anni di vita della compagnia, è sicuramente doverosa se non necessaria: da maggio 2019 Tony Khan ha creato quella che si è confermata come sicura alternativa major al prodotto WWE, l’unica ad oggi con un’esposizione paragonabile, quantomeno sul lato televisivo, al gigante di proprietà della famiglia McMahon, ma arrivati ormai a giugno 2022 la domanda che inizia a girarmi nella testa è “le aspettative sono state rispettate?” ma sopratutto “Quali sono le vere prospettive ora?”
Lo so, molti di voi staranno già commentando nella loro testa dicendo che è troppo presto per potersi porre queste domande o che i prodotti che ho citato sono molto differenti fra di loro ma l’attenzione secondo me deve andare ad un discorso più ampio e che coinvolge sia i wrestler che noi fan ed “addetti ai lavori”.
La AEW nasceva, almeno nelle intenzioni, come compagnia “dei wrestler per i wrestler” e la presenza di personaggi quali Kenny Omega, gli Young Bucks e Cody al fianco di Tony Khan, proprietario e motore portante, doveva garantire, in un certo senso, un approccio nuovo al business e, perchè no, al prodotto che sarebbe poi stato portato in televisione.
Siamo quindi giunti ad una maturità nuova del prodotto? Oppure vi sono stati, anzi sono in corso, notevoli cambiamenti rispetto a quello che poteva essere il progetto iniziale della All Elite, andando addirittura a creare qualcosa di “nuovo” anche nei confronti di quelle aspettative che si erano create negli scorsi anni?
La risposta non è semplice e nemmeno così scontata, in quanto deve tener conto di una miriade di elementi assolutamente imprevedibili e senza precedenti: uno su tutti la pandemia che ha reso complicatissimo mettere in scena gli show per buona parte del 2020 e del 2021 ma che, d’altro canto, ha portato alcune compagnie, come la WWE, ha tagliare il proprio roster dopo anni passati ad “accumulare” talenti e portando quindi ad una disponibilità di free agent così immediata che non poteva che essere sfruttata dalla federazione di Jacksonville, che ha potuto giovare dell’innesto di vari wrestler esperti, costruiti e con personaggio riconoscibili al pubblico.
Dall’altro lato della medaglia questo aumento del roster della All Elite ha portato la compagnia, nonostante l’aggiunta di un ulteriore programma da un ora su TNT (Rampage, ndR), a spesso mal gestire il monte di ore di programmazione e di talenti ad oggi presenti nel roster attivo ed a testimonianza di ciò abbiamo spesso critiche relative alle title shot concesse a performer che hanno si accumulato vittorie e posizioni nel ranking ma che spesso ottengono quei successi in programmi di seconda o terza fascia come Dark ed Elevation che, vuoi per durata, vuoi per il fatto che siano mandati su YouTube, spesso non sono visti dalla maggior parte degli spettatori di Dynamite; un altro effetto di ciò è poi la gestione dei talenti, che spesso spariscono per settimane per poi tornare e riprendere le faide da dove le si erano lasciate ma dando una sensazione di prolungamento non necessario delle storie (un esempio su tutti la storyline che vedeva coinvolta Julia Hart e la House of Black).
In chiusura, questo editoriale non vuole assolutamente essere di critica sterile, ma era secondo me doveroso fare il punto sulle criticità che ad oggi affligono la All Elite e che dovranno essere risolte per fare il passo successivo e diventare grandi, sopratutto dal 2024 dove, presumibilmente, entrerà in vigore un nuovo contratto TV probabilmente ancora più remunerativo del precedente. Una cosa è sicura però, il futuro appare sicuramente più roseo sia per noi fan che per i wrestler, per cui è ormai consolidata la presenza di una vera alternativa per guadagnarsi da vivere.
Per oggi è tutto, ma torneremo, sempre qui, su Tuttowrestling.com!
Ciaooo!