Ulteriori conferme sui motivi del licenziamento di Zelina Vega

La notizia dell’improvviso licenziamento di Zelina Vega da parte WWE venerdì ha suscitato l’attenzione di figure politiche e sindacali, nonnchè l’attenzione anche di diversi media americani.


Dave Meltzer ne ha parlato diffusamente nel corso della ultima edizione della Wrestling Observer Radio, confermando praticamente in toto le indiscrezioni emerse finora in merito ai motivi del licenziamento: Zelina Vega non ha voluto rispettare il famoso “editto” della WWE che vieta agli atleti di utilizzare account social che non siano i profili ufficiali.

L’aver aperto un profilo OnlyFans avrebbe stizzito ulteriormente la dirigenza. Oltre a questo, infatti, Zelina Vega è stata, secondo Meltzer, tra le più irriducibili nell’opporsi all’obbligo di chiudere il profilo Twitch.

Una scelta economica per un licenziamento inevitabile?

Il particolare importante che ha aggiunto Meltzer è l’estrema redditività della piattaforma Twitch per Zelina Vega. Secondo lui infatti, la Vega era tra quegli atleti, praticamente tutti della divisione femminile, che guadagnava più soldi attraverso Twitch che attraverso il contratto con la WWE.

E’ un elemento che “ribalta” leggermente la prospettiva delle cose: secondo Meltzer, infatti, sarebbe stata Zelina Vega che, guadagnando “un sacco di soldi” con Twitch si sarebbe trovata nella situazione di scegliere tra la permanenza sui social e la WWE, scegliendo la prima opzione in piena consapevolezza delle conseguenze della sua scelta. La WWE, preso atto della scelta, non ha potuto far altro che licenziarla.

Ha fatto la sua scelta e la WWE non ha avuto altra scelta che licenziarla“, ha detto.

Un editto che genera profondo malumore nei wrestler

Resta in ogni caso la “responsabilità” della WWE nell’aver imposto questa nuova norma ai propri atleti. Una imposizione che, secondo Meltzer, sarebbe stata accolta nello spogliatoio con molta insoddisfazione.

Prima della pandemia, i wrestler potevano disporre di olteriori giorni di paga grazie agli house show (che non si sa quando riprenderanno e se con la stessa frequenza settimanale) e grazie ai gettoni presenza in pay per view. Oggi, a causa delle note restrizioni, si riducono a 5-6 giorni lavorativi al mese. Qualcuno ha ottenuto contratti migliori nel periodo in cui la WWE voleva contrastare la concorrenza della AEW, ma si tratta di un sottoinsieme del gruppo.

Per questo motivo, diversi atleti sono ricorsi alle piattaforme social per incrementare i proprio ricavi, un mercato particolarmente florido oltreoceano. Prima, ovviamente, dell’ormai famoso “editto”

Senza house shows o PPV, hanno bisogno di un modo per aumentare i soldi del passato e la WWE glieli ha portati via“.

La posizione della WWE

D’altro canto, la WWE sostiene che, sebbene gli atleti agiscano mediante account personali, dovrebbero riconoscere alla compagnia una percentuale dei guadagni, considerato che la loro celebrità derivi proprio dal lottare negli show della Federazione.

Secondo Meltzer, tuttavia, la WWE si muoverà in direzione opposta. La compagnia sta infatti per stringere una intesa contrattuale con la piattaforma Twitch. Questa intesa permetterà alla federazione di gestire gli account dei propri lottatori, riconoscendo loro una percentuale. Anche il basso valore della percentuale avrebbe provocato diversi malumori tra gli atleti.

Andrea De Angelis
Andrea De Angelis
Appassionato di Wrestling da diversi anni, tra i suoi preferiti Undertaker, The Rock e Kurt Angle. Cura la sezione notizie del sito
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