Caso Hana Kimura: il Dipartimento di Polizia di Tokyo pronto ad indagare un uomo per cyberbullismo

Prosegue il lavoro del Tokyo Metropolitan Police Department sul caso della tragica scomparsa della wrestler Hana Kimura, morta suicida lo scorso maggio. I nuovi sviluppi sembrano portare alla prossima incriminazione di un uomo per cyberbullismo, reo di aver inviato messaggi lesivi a Kimura via social media.


Le indagini

Come riportato da diverse testate americane, la Polizia è pronta ad indagare ufficialmente un uomo sui vent’anni di Osaka con l’accusa di aver rivolto messaggi diffamatori via Internet ad Hana Kimura. Ringside News e Reddit riportano il contenuto di alcuni di questi messaggi, recapitati alla wrestler giapponese verso metà maggio, nel periodo successivo alla trasmissione della puntata del reality Terrace House in cui la lottatrice fu protagonista di un litigio con un altro membro del cast.

Questi messaggi, numerosi, esprimevano concetti diretti come: “Sei una persona terribile, cosa vivi ancora a fare?” oppure “Quando ti deciderai a morire?”. Molti di questi messaggi sono stati inviati via Twitter e, in seguito alla morte di Kimura, la maggior parte è stata cancellata dai mittenti. Diverso materiale, a fronte della cancellazione degli utenti molesti, è stato presentato alla Polizia dalla famiglia Kimura che salvò nei giorni successivi alla morte di Hana diversi post diffamatori per poterli usare come eventuali prove per gli organi di giustizia.

La famiglia di Hana Kimura aveva già chiamato in causa a settembre l’ufficio del Broadcasting Ethics & Program Improvement Organization (BPO), che vigila sui contenuti veicolati dalle emittenti e dai loro programmi; il BPO annunciò di aver preso in carico la richiesta e di cominciare il proprio iter investigativo. Secondo la mozione della famiglia Kimura, il programma Terrace House veicolò un’immagine distorta e aggressiva di Hana, presentando una versione diffamatoria della wrestler che non rispecchiava la realtà e che le provocò ansia e disturbi mentali dopo la messa in onda.

Pro Wrestling & MMA World aggiunge inoltre che l’uomo accusato, chiaramente rimasto anonimo dai rapporti resi pubblici dalla Polizia, si sarebbe scusato via mail con la famiglia Kimura lo scorso giugno. Egli è stato uno dei più attivi molestatori via Internet della giovane vittima, ma sicuramente non l’unico. La Polizia ha affermato, come riporta Reddit, di aver trovato 1200 post con contenuti diffamatori rivolti ad Hana Kimura provenienti da 600 profili differenti. Le indagini, infatti, sono ancora in corso per rintracciare i proprietari di tali profili.

Un sistema in via di cambiamento

Il fenomeno del cyberbullismo è, a livello mondiale, una piaga che le varie legislazioni stanno discutendo e coprendo in questi anni. Secondo le regole vigenti ora (parlando del caso giapponese) una vittima di bullismo online può soltanto intentare una causa civile per cercare di scoprire e rintracciare l’identità del proprio molestatore. In aggiunta, può intentare una seconda causa con l’operatore telefonico o con il provider dei servizi telematici per individuare l’indirizzo da cui sono stati inviati i messaggi incriminati. Un processo lungo e dispendioso, nella maggior parte dei casi.

Il Governo ha proposto, a seguito dei numerosi casi di cyberbullismo sfociati in atti suicidi, di creare un sistema più immediato per raggiungere gli organi di giustizia (e i tribunali) e procedere senza formulare preventivamente alcuna causa legale. E per preservare la libertà di espressione, riferendosi al materiale incriminato che verrà eventualmente presentato, la decisione della Corte potrà essere soggetto di appello.

Inoltre sono nate molte piattaforme di supporto in tutto il mondo per contrastare il fenomeno del cyberbullismo. Nel mese di giugno, diverse compagnie telematiche hanno creato una linea chiamata “Defamation and Abuse Hotline” in supporto di persone vittime di molestie via Internet.

Marco Ghironi
Marco Ghironi
Rimasi estasiato quando, da bambino, girai per caso canale e mi imbattei in questo tizio con la maschera strana che sconfiggeva un energumeno esageratamente più grosso di lui. Almeno 15 anni più tardi, cerco settimanalmente di seguire anche lo show secondario di una qualsiasi federazione di wrestling polacca. Nel mentre, condivido pensieri, opinioni e notizie qui su Tuttowrestling, fondendo le mie anime di giornalista e fan sfegatato.
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