TNA calls, London answers #30

Ladies and gentlemen, ben ritrovati nelle pagine di Tuttowrestling.com dal vostro Demetrio Marino. Niente TNA Planet, non siamo qui per parlarvi di attualità: niente Hogan, niente record dei ratings, niente di tutto ciò. Quantomeno, non oggi. Oggi, invece, torna il TW X-Clusive. Uno speciale molto corposo dove vi propongo un racconto particolare, personale, emozionante, di quello che è stato il mio sabato sera a Londra. Come già detto ai quattro venti, sono andato a vedermi un House Show della TNA.


Ho fatto anche diverse foto (non di gran qualità, purtroppo) e qualche video che potrete trovare momentaneamente solo su Facebook: se volete, diventate fans del gruppo “Tuttowrestling” (cliccando qui, fate richiesta e verrete accettati quanto prima) e avrete accesso a foto e video. Troverò anche un modo per caricare i suddetti files anche su supporti esterni a Facebook quanto prima. Qui sotto troverete un resoconto di quanto da me visto, e le mie sensazioni. Buona lettura!

Londra, sabato 30 Gennaio 2010, ore 17:45. Dopo circa due ore al gelo di Portobello Road, io, Goshka e Sara ci avviciniamo verso Ladbroke Road. Loro andranno a cenare con altri amici. Io avevo già pianificato da tempo questa serata: ricontrollo che nella mia tracolla ci sia il mio biglietto dello show, saluto le ragazze, e mi dirigo verso la metropolitana. Da Ladbroke Road fino alla fermata di Baker Street, quindi cambio linea per prendere la Jubilee Line, destinazione Wembley Park. Ci vogliono circa 40 minuti di viaggio, sufficienti per lasciarsi rubare da tanti pensieri.

Ripenso a tutti i miei amici, andargli a spiegare perché mi piace il wrestling, perché mi diverte e come è diventato “più adulto” nel corso degli ultimi anni. Alla voglia, senza un reale perché, di volersi svegliare alle due di notte per prepararsi a scrivere il report di iMPACT! per ben due anni. O a quella di farsi la domeniche notte in bianco per scrivere il resoconto di un pay-per-view, dovendo tornare a casa prima delle due, e sapendo anche che poche ore dalla fine dello show c'è il treno da prendere per andare a lavorare. Ma le persone intelligenti capiscono sempre le passioni altrui.

Ripenso alla TNA. Quando la scoprii, nel 2003. Quando ho cominciato a seguirla continuamente, l'anno dopo. A come mi sono affezionato, alla X Division, a AJ Styles, a quando vidi debuttare Joe, a quanto tifavo Daniels, a quanto odiavo Jarrett. Quando ho dovuto cambiare vita, con il lavoro e l'università, i tanti amici e la grande passione dei viaggi, il tempo libero è diventato sempre meno. Eppure la TNA ha resistito. Ho sempre detto che il wrestling, per me, è un passatempo. Ma forse è il miglior passatempo che ho mai trovato finora.

Intanto scendo dalla metro, esco dalla stazione, cammino verso il viale e mi trovo lo stadio di Wembley di fronte a me. Alla sua destra, c'è la Wembley Arena. Settore A7, quarta fila, sedia 35: andiamo. C'è una infinità di gente. Tantissimi ragazzi ma anche molte ragazze (non solo ad accompagnare i loro fidanzati) e pochissimi bambini, accompagnati dai loro padri. Gli addetti poi faranno in modo che alcuni bambini possano sedersi in prima fila, e seguire al meglio lo show. Tantissima gente al botteghino del merchandise, così come sono tantissimi ai chioschi di birra e hot dog. Il settore A7 è a bordo ring, settore centrale, ad occhio e croce sarò distante dal ring di dieci metri, forse poco meno. C'è il ring esagonale, alla sua penultima apparizione (il giorno dopo c'è uno show a Parigi, e poi addio six-sides), e la prima impressione mi è data dalla dimensione. E' piccolo, molto piccolo. Il lato dell'esagono è veramente corto, anche se suppongo che l'intera area dell'esagono possa essere simile a quella di un ring quadrato. Solo dopo diversi minuti alzo la testa, e ne rimango a bocca aperta: vedo sospesa la struttura dell'Ultimate X! I quattro piloni di acciaio verticali, e i due orizzontali a forma di X sul tetto. Oltre a questo ci sono anche delle corde in alto, a formare la croce che vedrà appesa la cintura. Come il ring, noto che la prospettiva dal basso rende la struttura stretta, ma alta da fare una certa impressione.

Card totalmente incognita, ad eccezione della presenza dell'Ultimate X (di cui non so di preciso i partecipanti, so solamente che Shelley non ci sarà). Mancano cinque minuti all'inizio dello show: tutti vanno a sedersi, io mi allontano per razziare le bancarelle, comprarmi due magliette (una della British Invasion, la seconda dei Beer Money) e una birretta. Torno a sedermi di corsa, le luci si spengono e con la voce del commentatore televisivo inglese che ci da il benvenuto, comincia ufficialmente lo show.

The Kickoff
Che lo spettacolo abbia inizio

Il nostro amico inglese si esibisce in una piroetta mentre ci introduce Jeremy Borash, vestito impeccabile come sempre. Grande ovazione per lui, che ci mette una grande carica e sicurezza, altro che il JB impacciato nelle interviste nel backstage. Ci da il benvenuto, ci ringrazia di essere qui, ci dice che ci saranno dei pass per il backstage che verranno regalati ai fans più rumorosi. Poi inizia il primo match della serata, match tutto al femminile. Velvet Sky e Madison Rayne contro Sarita e Taylor Wilde, in un match arbitrato da Hamada. Niente Lacey Von Erich, e niente Awesome Kong (annunciata alla vigilia, peccato). Divertente la parte pre-match con Velvet e Madison che scimmiottano il balletto delle avversarie. Il pubblico fischia molto per le Beautiful People, ma neanche Taylor Wilde ottiene un gran consenso. Va meglio invece per Sarita, complice anche qualche sua manovra aerea che il pubblico apprezza particolarmente, con cori a suo favore (credo sia stata l'unica a ricevere cori tra le quattro).

Dal punto di vista lottato, vedo Sarita molto carica, con Madison Rayne che la segue alla grande. Anche Taylor Wilde si muove molto bene, mentre Velvet è sicuramente la peggiore delle quattro. La vedevo impacciata nel muoversi sul ring, non si muoveva mai con scioltezza nei momenti in cui attaccava le avversarie, né nei momenti in cui doveva vendere qualche colpo, mentre si comporta molto meglio nell'interazione con il pubblico e con l'arbitro Hamada, nei momenti di litigio tra le due. Il match dura diversi minuti, fino a quando Madison ottiene il pin vincente con un roll-up.

Le Beautiful People vincono il match ma non paghe continuano ad attaccare le avversarie, finchè non interviene l'arbitro Hamada a fare piazza pulita sul ring a suon di headbutt. Così l'ultima parola va ai face, ed è un po' strano vedere le ex-campionesse di coppia femminili tanto amiche di colei che gli ha strappato i titoli. Madison e Velvet insultano le avversarie da fuori ring, e così le Sarita e Taylor le rincorrono fino al backstage.

Poco dopo, Jeremy Borash rientra sul ring per presentare il secondo match della serata. Prima però, presenta l'arbitro ufficiale della contesa: Earl Hebner. La cosa sorprendente non sono i fischi che Earl riceve. E' il fatto che Earl entra con una sua theme music, tanto di titantron con le sue immagini. E ancor di più il fatto che entra sul ring, sale sulla seconda corda vicino al paletto per alzare le braccia al cielo e salutare il pubblico (fischi, fischi, fischi). Mi fa ridere molto questo momento.

Wolfe is the teacher, Pope is the preacher
Facciamo sul serio, amici

Non cadono soldi dal cielo, ma è comunque bellissimo vedere D'Angelo Dinero entrare sul ring. Viene accolto ottimamente dal pubblico inglese, e lui esegue le sue mosse prima di prepararsi al suo match, prendendosi anche moltissimi cori. Peccato che l'attenzione si sposti improvvisamente al suo avversario: appena si sente il verso del lupo, si sente un boato: arriva l'eroe di casa, arriva Desmond Wolfe. Niente bomber, però, in compenso mostra una T-Shirt creata per lui, nera e viola (che nella pausa dell'house show tutti andranno a comprare) , si lascia apprezzare dal pubblico, incitandolo, ma continua a mostrare le dita, oramai suo segno distintivo nonostante il significato.

Niente di eccezionale, il match. Tuttavia è stato un incontro molto, molto sentito. Si gioca a ruoli invertiti: Pope combatte da cattivo, con manovre scorrette e spesso insultando il pubblico, mentre Desmond si diverte a proporre cori che ricordano più il calcio e il rugby che il wrestling. Molto gradevoli le fasi di combattimento al tappeto, si nota molto che i due si riescono a trovare sul ring e potrebbero anche fare grandi cose assieme, ma non vogliono strafare e si limitano a mostrare i loro colpi migliori e più spettacolari. Desmond si muove in maniera fluida e sinuosa sul ring, molto pulito e ordinato. Al suo stile si unisce un parco mosse semplice ma di grande effetto, che gli permette di combattere ottimi incontri senza dover mai strafare per tentare di conpiacere il fan.

D'Angelo Dinero si trova bene sul ring, e mi viene da pensare alla sua entrata, alle sue taunt, e alle sue interviste. Dinero è “the Pope”, il predicatore, colui che da Harlem viene da te per mostrarti la verità. Troppo facile dire che Dinero si trova bene con quella gimmick, o che ce l'ha cucita addosso. Inizio a pensare che quella gimmick è proprio parte di lui, l'ha ideata e modificata in modo da poterla mostrare con naturalezza e scioltezza. Per questo funziona, per questo Pope piace, per questo “Pope is pimpin'”.

Your Pope won't save you today
E quel bambino non sarà mai più lo stesso

Desmond Wolfe vince il match, grazie alla sua Tower of London. Pose sul ring, saluti ai fans, per poi andarsene verso il backstage. Sul ring rimane Dinero, dolorante e insoddisfatto, che si rialza e torna verso il backstage. Prima, però, decide di prendere uno dei suoi fazzoletti ricamati (di un discutibilissimo fucsia) e si avvicina a un bambino della prima fila per regalarglielo. Quando il piccolo sembra agguantarlo, ecco che Dinero tira indietro la mano e se ne va, borioso, beccandosi i fischi di tutta la Wembley Arena.

Lo show continua, ma solo parecchi minuti dopo mi rendo conto che questo bambino è di fronte a me. E' abbracciato a suo padre, che ha il posto proprio di fronte al mio. Ed è tristissimo. Non piange, non una lacrima, ma si vede tutta la sua sofferenza. Il padre cerca di rincuorarlo, e così anche il suo vicino di posto. Dopo un po' inizio a parlare anch'io con loro, ma quel bambino non vuole saperne. E' triste, deluso, guarda lo show solo a tratti, e sempre distante da quella prima fila dove si trovava.

Mi fa una tenerezza incredibile, quel bambino di sei anni, dopo che il suo eroe lo ha tradito così, non sarà mai più lo stesso.

It's tag team action, buddies!
Coppie più o meno collaudate pronte a dare spettacolo.

Risuona la musica della World Elite! Ma allora esiste ancora, fantastico! Arriva Eric Young, borioso come sempre, fischiato ma non troppo, a posare sul ring. A seguire, il suo tag team partner Rhino. E lì sentiamo qualche applauso in più, condito da qualche flebile coro pro-ECW. Poi è il turno dei loro avversari. Risuona subito la musica del TNA Tag Champ Hernandez, accolto benissimo dalla Wembley Arena. Il SuperMex si porta velocemente sul ring e posa per i fans salendo su tutti i paletti, e eseguendo la classica posa. Ha un fisico molto possente, è più grosso che alto, ma noto anche che ha i muscoli un po' flaccidi. Sicuramente un personaggio imponente, e si muove anche bene mentre esegue la sua posa classica e saluta i fans. Quello che lo rovina è la faccia. Soprattutto il sorriso, quel classico sorriso da omone grande e grosso ma molto stupido che si è visto in tantissimi cartoni animati per bambini.

Sta di fatto che Hernandez entra da solo. Tutti supponiamo quindi che Matt Morgan farà una entrata a parte. E invece.. invece entra Samoa Joe! Boato assurdo, partono cori di tutti i tipi, e Joe posa per il pubblico, combattendo quindi da face. Match onesto, niente di particolare, come i precedenti. Joe e Hernandez mostrano le loro mosse migliori (ho fatto un bel video di Hernandez che si lancia fuori ring), e mi colpisce molto Joe che mostra una irruenza e un vigore incredibile, mostrando appieno il suo stile da “macchina distruttrice” sul ring, e porta a casa la vittoria per il suo team dopo aver bloccato Eric Young seduto sulla terza corda, colpendolo con un calcio al volo prima, e finendolo con la Muscle Buster definitiva per il tre vincente. Il pubblico è molto contento, personalmente mi spiace un poco non poter vedere Joe impegnato in un match dove possa mostrare di più la sua abilità. Memorabile il momento dove, mentre il pubblico cantava “Joe's gonna kill you”, spunta per pochi secondi un cartello con su scritto “Please, Samoa Joe, kill also me!” che mi ha fatto ridere a lungo.

Incontro numero quattro: Triple Threat Tag Team Match. Il primo team a entrare è quello di Brutus Magnus e Rob Terry, della British Invasion. Ottima ovazione per il team britannico, forse maggiore al pop ricevuto da Wolfe. Non toccavo internet da quattro giorni, ma avevo comunque saputo via mail che Big Rob aveva vinto il titolo Global (ah, ecco perché Young non ce l'aveva..), e vederglielo alla vita sembra strano. Devo comunque ammettere che la cintura gli sta benissimo alla vita.

Poi è il momento dei Beer Money, Inc.. Pubblico estasiato, ma James Storm prende subito il microfono dicendosi felice di essere in Inghilterra perché è un posto che adora la birra. Vorrebbe dare dei pass per il backstage ai bevitori migliori, ma Brutus Magnus interrompe la festa e lascia l'onore a Rob Terry di strappare i biglietti perché ha deciso al posto dei fans di invitare il capitano della nazionale inglese di calcio John Terry a visitare il backstage. Sapendo anche la bufera mediatica attorno a Terry, il pubblico fischia rumorosamente. British Invasion: heel, abbiamo capito.

Entra anche il terzo tag team, non altri che Brother Ray e Brother Devon, il team 3D. Parte il match, e subito partono i cori “We want Triangle!”, ai quali mi unisco più che volentieri. Inizio a sentire che mi manca la voce, e nel frattempo mi si scarica la fotocamera. Evidentemente è un classico: la fotocamera si scarica sempre in momenti importanti come questo, per fortuna il telefonino ha una fotocamera sufficientemente valida, e continuo imperterrito con il mio servizio fotografico, per la disperazione del tizio seduto dietro di me.

Il Team 3D carica tantissimo il pubblico, sia dentro e fuori il ring, mentre sono Brutus Magnus e James Storm a piacere al pubblico, combattendo veramente bene. Rob Terry l'ho osservato con moltissima attenzione. Devo ammettere che i fondamentali ci sono: vende bene i colpi, sembra credibile quando colpisce gli avversari. Il problema sta in tutto il resto: è palese come non sappia condurre un match, se non con continue prese di sottomissione, e sembra si trovi spaesato e confuso, come se non sapesse “stare” sul ring. Verso la fine del match, il Team 3D si ritrova solo sul ring: è il momento! Ray chiama Devon, poi lascia la Wembley Arena urlare “Get the tables!”, un urlo fortissimo che provoca scene di delirio tra i fans. Purtroppo il tavolo non verrà utilizzato perché, dopo una serie di finishers scambiate, Rob Terry (o Magnus, non ricordo più) si becca la Last Call di James Storm, seguita dalla DUI dei Beer Money, per il tre vincente. C'è poco tempo per festeggiare, però: Rob Terry attacca Roode e Storm, mettendoli KO, ma non si avvede del rientro sul ring di Ray e Devon, che colpiscono Terry con una 3D contro un tavolo!

Quando Magnus e Terry vanno via, i Beer Money e il Team 3D decidono di premiare un bambino del pubblico. Pescano sto piccolino che potrà avere 5-6 anni che ha i capelli rasati e la scritta “3D” nella nuca, a dimostrazione che suo padre è un folle completo. Sta di fatto che questo pupo si porta a casa un pezzo di tavolo distrutto con le firme dei suoi quattro beniamini, e si prende pure l'onore di condurre i cori “Beer! Money!” tra le due ali del pubblico. E io maledico mio padre che quando avevo sei anni mi faceva giocare con i Lego e le Tartarughe Ninja piuttosto che farmi vivere momenti come questo.

Via i wrestlers, si pulisce il ring e Jeremy Borash ci annuncia un paio di cose. Prima di tutto, ci dice che Doug Williams è diventato campione della X Division (boato del pubblico), e che difenderà il titolo in un Ultimate X Match (altro boato), che si terrà dopo 15-20 minuti di pausa (altro boato) e che verrà ripreso dalle telecamere (ultimo boato). E così, mi prendo una pausa anch'io: un altro hot-dog (che ci volete fare, avevo fame), altre due birre (che ci volete fare, sono semi-alcolizzato) e si ricomincia.

The Ultimate X is the Ultimate test
A quanto pare si comincia a fare sul serio

Ho fatto un milione di foto a quella struttura metallica. E' imponente. Non tanto grossa, ma alta. Sapevo bene o male quanto fosse alta. Ma vederla dal vivo è un'altra cosa. Una cosa è vedere un uomo sospeso a quattro metri d'altezza dietro uno schermo televisivo, o del computer. Un'altra cosa è vederlo dal vivo, averlo vicino. Ci sono i piloni di acciaio in verticale. In alto ci sono due corde a formare una croce, e appena sopra due rampe metalliche, usate per tenere stabilmente fermi i piloni.

E inizia il valzer delle entrate: ecco Chris Sabin, senza Shelley perché è rimasto negli stati uniti a recuperare dei piccoli infortuni alla schiena. Ecco Suicide, agile e scattante, ben accolto dal pubblico. Ecco Daniels, che si porta borioso sul ring, ma ha comunque ottenuto una grande ovazione. Ecco anche Amazing Red e, infine, il campione. E' un boato immenso quando risuona la musica della British Invasion, e quando Doug Williams si porta sul ring. Suona la campanella, si può iniziare.

Personalmente, uno dei migliori Ultimate X che mi ricordi. Sicuramente questo giudizio è inficiato dal fatto che lo stavo vedendo dal vivo. Però gli spot sono stati ben costruiti, non ci sono stati botch clamorosi, e alcune mosse che hanno coinvolto più wrestlers nello stesso momento sono riuscite bene. Ho guardato con molta attenzione Doug Williams. Conoscendo il suo passato, non avevo dubbi che si sarebbe potuto trovare bene assieme agli X Divisioners (difatti, combattè nella World X Cup del 2008, con il Team International), e non ne rimango deluso. Gli scambi che lo han visto protagonista con l'avversario di turno sono stati veloci e comunque avvincenti. Inoltre ha tentato più volte di prendere la cintura, muovendosi alle corde in alto con la giusta velocità. I suoi limiti si vedono, invece, nei scambi più pericolosi, ed in quel campo emergono i suoi avversari. Sabin e Red sono fenomenali nelle manovre aeree: Red impressiona molto con la facilità con cui colpisce con high-flying moves, mentre Sabin sembra in stato di grazia prendendosi anche dei pop assurdi. Voli fuori ring, lotte a suon di calci tra wrestlers appesi alle corde, ma soprattutto nessun errore grossolano, il che rende tutto più credibile e godibile.

Il pubblico è ovviamente in visibilio, cori e canti in ogni momento, non c'è mai un attimo di silenzio nella Wembley Arena. I cori “This is awesome”, e quelli dedicati ai singoli wrestlers (Red e Daniels in primis) si sprecano. Ogni tanto si cerca di far partire un coro “TNA! TNA! TNA!”, ma questo si trasforma subito in un “F*ck that Sh*t!” che rende meglio l'idea. La parte più emozionante risulta essere quella finale: mentre Red e Sabin sono KO fuori ring, Daniels e Suicide iniziano a scalare la struttura metallica, oltre le corde e salgono sopra le rampe metalliche orizzontali della struttura. Suicide insegue Daniels, i due arrivano al centro, e provano a scendere, ma si ostacolano a vicenda con dei pugni. Fortissimi i cori “Please, don't Die!”. Suicide per poco non cade, però si salva, riprende l'iniziativa e solleva Daniels e lo schianta contro il metallo con un Bodyslam! Siamo tutti con la testa verso l'alto, tutti tesissimi perché vedere due uomini in piedi in quella struttura così in alto e per niente sicura mette una certa tensione. Al punto che non ci rendiamo conto cosa accade sotto. E nel frattempo Doug Williams, che nel frattempo si sarà preso cura di Amazing Red e Sabin, scala velocemente la struttura, si aggrappa alle corde e riesce a staccare la cintura dal sostegno prima che Suicide abbia il tempo di avvicinarsi.

It's Main Event Time
Come se quanto visto prima non fosse abbastanza

Rialzata la struttura dell'Ultimate X, Jeremy Borash rientra sul ring per presentare nientemeno che Dixie Carter. La presidente si porta sul ring, in minigonna e tacco chilometrico, con uno stile impeccabile (in questi giorni, in Inghilterra, ho visto cadute con i tacchi che voi umani non potete neanche immaginare). Prende il microfono, e fa i ringraziamenti di rito per essere qui presenti, indicando anche che l'Inghilterra è un mercato importantissimo per la TNA ed è felice di essere qui. Poi passa a presentare il TNA World Heavyweight Champion, AJ Styles. Grandissima ovazione per AJ, forse la più forte finora. Il pubblico impazzisce, e tutti finiamo perfino con il cantare il ritornello della sua theme music (You are, you are, I am, I am.. non è così difficile). Dixie fa un po' di complimenti al campione, però porta il discorso ai comportamenti dell'ultimo periodo, di cui non è soddisfatta. Per questo motivo, rimanda nel backstage Earl Hebner (boato), e annuncia che AJ dovrà difendere il titolo TNA stanotte. E il suo avversario sarà.. Dixie Carter smette di parlare, e si spengono le luci.

L'entusiasmo si placa, la gente si calma. Ma quando risuona il sibilo che introduce la theme music di Kurt Angle, la Wembley Arena esplode. Esplode letteralmente, un boato inverosimile, fino a farti diventare sordo. Mark “Slick” Johnson arbitrerà l'incontro, Borash esegue le presentazioni ufficiali, e si inizia. Un match dal giusto minutaggio, venti minuti circa, molto simile ai precedenti visti a iMPACT! e nei Pay-per-View. Fasi di studio, fasi più tattiche, pian piano gli sconti diventano più fisici fino ad arrivare alla fase finale con molti near fall, tutti molto credibili. Il pubblico è molto coinvolto, non si smette mai di urlare, anche se il più tifato rimane Angle, al punto che ad un certo punto tutto il nostro settore urla “Let's go, Angle”, e rimango da solo assieme a un altro ragazzo a urlare “Let's go, AJ!”. Solo che noi due la prendiamo sul personale, sappiamo di essere soli ma non smettiamo, e per 3-4 minuti buoni continuiamo a urlare, finchè esausti non ci facciamo una buona risata.

Angle è in buona forma fisica, reattivo, si muove bene sul ring, ha una tecnica al tappeto davvero ottima e fa vedere cose molto buone per tutto il match. AJ Styles lo segue a ruota: se viene chiamato “The Phenomenal One” ci sarà un motivo, e io credo anche di aver capito perché. Si muove con scioltezza e naturalezza, esegue mosse più o meno difficili con la dovuta attenzione e concentrazione, non si lascia prendere da entusiasmi o sconforti, sa quando contenersi evitando di strafare. Anche qui, niente errori grossolani o degni di nota. AJ colpisce con il suo Inverted DDT, con il Pelè Kick, Angle ribatte con il German Suplex, e prova anche la Ankle Lock. Ad un certo punto, AJ inizia a lavorare per breve periodo al ginocchio di Angle, chiudendolo poi nella Figure Four Leg Lock. E il tutto è stato costruito benissimo, dall'inizio alla fine. Ottimo incontro finora.

La parte finale è controversa ma piacevole, bookata molto bene. A causa di un colpo mancato, l'arbitro Johnson finisce KO. AJ stende Angle, poi prende la cintura da campione e la usa per colpire Angle in pieno volto. AJ tenta il pin ma non c'è arbitro, ed ecco che Earl Hebner (fischi, fischi, fischi) sprinta verso il ring, conta lo schienamento.. ma Angle alza la spalla all'ultimo secondo, per la gioia del pubblico (un po' meno per la mia che tifavo spudoratamente AJ, ma va bene lo stesso). Continua la lotta sul ring e i tentativi di pin, fino a quando AJ sale sul paletto per tentare la 450°. Angle si riprende in fretta e lo scaraventa al tappeto con una Angle Slam dalla seconda corda, e tenta subito il pin.. ma Earl Hebner è lentissimo ad eseguire il conteggio e AJ riesce ancora a salvarsi. Kurt Angle allora si infuria, si avvicina a Earl, lo spintona e lo chiude nella Ankle Lock (boato immenso del pubblico) fino a quando AJ non colpisce Angle alle spalle con un Low Blow, e finisce il suo avversario con una Brainbuster! Slick Johnson rientra lentamente sul ring per il tre decisivo che assegna la vittoria di questo grandioso match ad AJ Styles.

Il post match è ancora emozionante. AJ inizia a sfottere Angle che si rialza a fatica, ma che ritrova le energie per un calcio all'addome (boato), e subito dopo Angle colpisce AJ con la Styles Clash! Il campione è costretto ad andarsene e leccarsi le ferite, mentre Angle rimane da solo sul ring e chiede un microfono. Io accendo la videocamera e inizio un lungo video. Chiama sul ring Dixie Carter, che si presenta subito, e la ringrazia di tutto questo, di avergli dato un lavoro che lo appaga e lo emoziona, dicendo che la TNA è mille volte meglio della WWE. Dixie invita tutto il roster TNA sul ring, e arrivano Red, Suicide, Sabin, i Beer Money e il Team 3D, Hamada, Sarita, Taylor Wilde, Hernandez e Samoa Joe (ancora accolto benissimo), ovvero tutti i face della serata. Si aprono le birre, si inizia a festeggiare sul ring, e la parola passa a Brother Ray, ancora bravissimo a incitare la folla e ripetendo che stasera si è divertito di più rispetto ad ogni house show della WWE. Continuano quindi i riferimenti contro la WWE anche se, ad esser sinceri, il pubblico se ne frega e non inizia cori anti-McMahon o simili.

Io continuo imperterrito a registrare. Vedo Hernandez e Angle abbracciarsi, poi lo stesso messicano scambiarsi due battute con Red. Vedo Devon continuare a scherzare con James Storm, clima proprio divertito. Ogni tanto qualche wrestler scende dal ring per salutare i fans. A un certo punto vedo Suicide che prova a bere della birra, lo guardo stupito (mentre continuo a registrare) e vedo Storm e altri wrestler che scherzano su di lui, che ha rovesciato molta birra al tappeto.

Poi scende la Carter, e saluta un po' di fans a bordo ring, proprio dalla parte dove sto registrando. La seguo con la videocamera. Visto che si avvicina, tendo la mano destra verso di lei. Ma sono troppo distante, sono dietro le prime file, non riesco neppure a toccare la transenna. Inoltre la recinzione è particolare, e non permette a Dixie di avvicinarsi con i piedi alla transenna stessa. Continuo a riprendere.

Poi, Dixie fa un movimento strano, che noto con la coda dell'occhio.
Si sporge in avanti.
Guarda la mia mano.
Avvicina la sua alla mia.
L'afferra.
E mi accenna un sorriso.

Dixie Carter ha appena stretto la mia mano.

E penso che sono felice, sono soddisfatto, che possiamo anche chiudere qui la serata. Quando raggiungo le mie amiche, Sara mi ride in faccia, mi ripete che mi vede felice come un bambino.

Un po' lo sono.
Perchè a me il wrestling piace.
Che ci devo fare?

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