Super 8 Cup #34

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo resoconto esclusivo della Super 8 Cup, un evento con atleti italiani e non disputato lo scorso Primo Dicembre e seguito per noi da Mirko Canesi con la collaborazione del nostro Staffer Michael Passalacqua. Buona lettura!


Ciao sono Mirko Canesi, ho 19 anni, e mi ritengo il ragazzo più fortunato al mondo. Questo 2013 si è rivelato per me un anno di infinite possibilità. Ho avuto l'occasione di viaggiare per l'Europa inseguendo la mia passione, il wrestling, ho avuto l'occasione di incontrare i miei idoli, la non ultima occasione di scrivere per questo sito, grazie alla spinta di Michael Pepsiplunge che ha voluto fortemente che fosse dedicato uno spazio al report di questa competizione, e dal punto di vista umano di incontrare ragazzi appassionati come me che mi hanno lasciato qualcosa dentro, emozioni vivide e ricordi durevoli. D'altra parte sono venuto a contatto con le esperienze peggiori e queste mi hanno aiutato però a crescere, a maturare e addirittura a trovare l'amore. Tutto accade per una ragione, insomma. La mia storia è un pò quello di Andrea Tagliabue, organizzatore della Super 8 Cup. Dopo essere stato vittima di un incidente, ha avuto l'occasione di riflettere sulla propria vita e ha capito che ogni istante dev'essere vissuto e che ogni sogno dev'essere inseguito. Il suo sogno era quello di organizzare un evento di wrestling in Italia con i migliori atleti europei e italiani. Un sogno che ha condiviso con amici e che è stato portato a compimento grazie agli sforzi di tante care persone, in particolare Silvio Saccomanno e Michele Meardi, che hanno investito con lui tempo e denaro. Lo scorso 1 Dicembre è andata in scena la Super 8 Cup, i loro sogni si sono avverati, e a noi fans, e a me in particolare, è stata data l'opportunità di vivere sulla pelle un evento di cui spero si parlerà a lungo (ma fidatevi che è solo l'inizio) e un'esperienza unica davvero nel suo genere.

Dopo questa breve e necessaria introduzione, parliamo proprio dello show in sè. Anzi no. Mi è stata data carta bianca con il preciso intento di non scrivere un report dai tratti tecnici, ma di descrivere quella che è stata l'avventura che mi ha portato a partecipare in una fredda e piovosa domenica di mezz'autunno alla Super 8 Cup. Io non ci sarei dovuto essere, ma mi è stata data una possibilità e l'ho colta al volo. Con Andrea ho avuto l'onore sabato 30 novembre di accogliere in Italia all'aereoporto di Orio al Serio di Bergamo i primi tre ospiti internazionali dei quattro presenti allo show, Jack Gallagher, Trent Seven e MK McKinnan. Nomi poco conosciuti, ma che nel panorama Indy-Europeo hanno decisamente il loro peso e che nel mio cuore hanno un posto previligiato. Insieme a Trent e MK ho vissuto un viaggio verso Pescara indimenticabile, da brividi al solo pensiero. Le risate, gli aneddoti, la loro disponibilità. Alla fine di quel viaggio non erano più idoli del mio “immaginario”, ma amici che ci abbracciavano prima di andare a letto, ringraziandoci per quello che avevamo fatto.

Il giorno seguente…anzi lo stesso giorno poichè l'arrivo a Cepagatti, luogo dell'evento, è avvenuto in tarda notte, mi sono svegliato con la pelle d'oca. Sia per quanto provato nella notte precedente, sia per quanto avrei provato a poche ore dal risveglio. Con il mio amico Silvio ci imbarchiamo direzione Roma Fiumicino per ricevere quello che è l'ultimo ospite internazionale della serata, Tommy End. Il mio idolo. Portare il suo bagaglio, essere chiamato per nome da lui, parlare per l'intera durata del viaggio con lui e condividere sorrisi e momenti della mia vita e della sua è stato qualcosa che a parole è difficile da trasmettere, dirò solo che ora non è più il mio idolo in questa disciplina, è il mio idolo nella vita.
Raggiunta di buon'ora la location dell'evento e dopo aver abbracciato vecchi e nuovi amici incontrati in passato e altri che non vedevo l'ora di incontrare dopo anni di amicizia sul web, mi siedo e l'atmosfera è quella dei grande eventi, che ho percepito poche volte in vita mia ad uno show di pro-wrestling devo ammettere. Qualcosa di speciale era nell'aria domenica. Il racconto di quanto successo fino a prima dell'inizio effettivo dello show finisce qui; ho cercato di raccontarvi al meglio quanto ho vissuto e se non è bastato vi lascio un video, il mio diario di viaggio che passo passo vi condurrà alla magica notte Pescarese. Nel tentativo di ricostruire questa fantastica nottata il mio report sarà accompagnato dalle foto di Michael Pepsiplunge, che ringrazio sia per avermi permesso di scrivere per voi sia per l'uso dei suoi scatti.

https://www.youtube.com/v/dwulCptBaEk

Daniele Raco, comico di zelig, artista e appassionato di questa disciplina, è l'ospite della serata, nonché ring announcer. E' lui ad introdurre il primo quarto di finale che vede opposti Tommy End e Jack Gallagher. Breve identikit: il primo è un ragazzo olandese, classe '85, ed è il presente del wrestling tedesco, essendo campione massimo della wXw, la maggior federazione di questo paese, ed è uno degli atleti più dotati d'Europa. Il suo stile si basa sull'Hard-Hitting, calci veloci e potenti dal background da kickboxer, ma ha nel suo bagaglio davvero tutto, dalla tecnica alle proiezioni. Dal punto di vista della gimmick è l'heel migliore del vecchio continente e la sua mic skill è oro colato. Ma in questo caso non ci sono gimmick che reggano perché il pubblico è totalmente dalla sua parte ed è lì per tifare lui. Jack Gallagher è un'atleta britannico dotato di una sublime tecnica ed è rinomato per i matches con atleti internazionali del calibro di Davey Richards e per la sua esperienza in giappone. Questo primo incontro di stili vede una contesa molto basata sulla strenua lotta a terra dove i due vogliono dimostrare di saper aver la meglio sull'avversario. Tommy è il primo capace a mettere a spalle a terra l'avversario e questo gli permette di salire sul paletto e connettere con un Double Foot Stomp, che gli permette di avanzare alle semifinali.

Il secondo quarto di finale ha visto opposti due wrestlers italiani, Flavio Pantaleo “di casa” dell'ASCA, campione europeo di Muay Thai, e Mark Fit, atleta ICW noto per l'atletismo sul quadrato. Lo scontro vede Mark prevalere sul proprio avversario per la maggior parte del minutaggio, lasciando spazio a scorrettezze che ovviamente attirano le ire e i cori del pubblico, a cui l'atleta ICW risponde a tono. Flavio infine riesce ad uscire dalle fauci del giovane leone bresciano, mettendolo al tappeto con un Lariat/Clothesline e aggiudicandosi la contesa.

Il terzo quarto di finale si è rivelato il match della serata. I due protagonisti si conoscevano benissimo essendo parte della stessa federazione, la Fight Club Pro, ed essendo amici di lunga data e della stessa città, Wolverhampton. Gli stili di MK McKinnan e Trent Seven basati su duri colpi e mosse al limite del “legale” si sono sposati benissimo e per 20 minuti i due leoni inglesi hanno regalato ai fan giunti a Cepagatti, in questo match divisi per il tifo, uno spettacolo unico che non dimenticheranno a lungo. Da sottolineare lo spot della serata una topé con hilo del biondino attraverso le corde, che ha lasciato il pubblico ammutolito e Trent a terra privo della capacità di rialzarsi. Dopo continui capovolgimenti e scambi alla pari è stato MK McKinnan, il giovane 21enne, ad aver la meglio chiudendo Seven in una presa con spalle al tappetto, da cui non è riuscito ad uscire prima del conto di tre.

L'ultimo quarto di finale è stato un'ottima esibizione di puro shoot-wrestling, branca di questa disciplina in cui i due contendenti eccellono. Kyo Kazama e The Great Requiem, rappresentanti italiani di questa competizione, hanno intrattenuto il pubblico con lunghi scambi tecnici intervallati a strikes mandati ben a segno. Fuori dal quadrato hanno dato spettacolo, prima con un suplex sul pavimento, non certo adatto a questo genere di proiezioni, poi direttamente fra le sedie per il pubblico. Tornati sul ring, hanno combattuto una contesta testa a testa, vinta infine da Kyo Kazama, che è andato ad aggiungersi alla rosa dei semifinalisti con Tommy End, Flavio e MK McKinnan.

Dopo un'esibizione di Muay Thai offerta dall'Adriatic Special Combat Academy, che promuove sia eventi di wrestling che eventi di arti marziali, è stato dunque il turno delle due semifinali. Tommy End e MK McKinnan, potenziale finale, sono dovuti subito venire alle mani e visti gli stili complementari fatti di poderosi kicks, il pubblico è stato molto partecipe tifando sia per l'uno che per l'altro. Il biondo inglese, sofferente dopo il primo massacrante quarto di finale, ha dovuto cedere alla maggior esperienza dell'olandese che ha raggiunto la finale dopo una spettacolare combo di calcio alla nuca, german suplex e dragon sleeper.

Flavio Pantaleo e Kyo Kazama, amicissimi nella realtà, hanno dovuto competere per l'ultimo posto della finale e l'hanno fatto al massimo delle loro possibilità regalando quello che a mio parere è il miglior match della serata dopo MK McKinnan vs. Trent Seven. I due non si sono risparmiati e hanno messo in luce tutta la loro bravura, la loro competenza e la loro completezza. Hanno eseguito voli fuori dal ring, hanno coinvolto il pubblico eseguendo proprio in mezzo a loro delle clamorose chops e sul quadrato hanno eseguito sequenze che hanno portato la comunità di fan, gli Indyvidui, accorsa per l'evento a gridare “This is awesome!”. Flavio Pantaleo con maggior determinazione ha raggiunto ancora una volta la finale, dopo la vittoria di due anni fa, dopo un tiger suplex che ha bloccato le spalle di Kyo a terra. Cori di ringraziamento per quest'ultimo a conclusione di questa semifinale.

Con un annuncio che aveva lasciato molti, compreso me, basiti, l'ASCA aveva annunciato la presenza del campione italiano della Italian Championship Wrestling. Charlie Kid, fresco vincitore del titolo la sera prima ai danni di Lupo, si è presentato sul quadrato e a lanciato la propria sfida mettendo il suo stesso alloro on the line! Trent Seven, idolatrato dai fans dopo l'eccezionale prestazione del quarto di finale e per la theme particolarmente coinvolgente (Seven Nation Army degli White Stripes, sulla quale si basava il coro dei tifosi italiani ai mondiali di calcio del 2006), si è proposto e la sfida è stata legittimata. Charlie non si è affatto fatto intimidire dalla stazza e dai colpi dell'inglese e ha saputo rispondere fin dalle prime battute dimostrando la propria capacità d'adattamento. Trent è stato parecchie volte vicino al miracolo di conquistare la cintura più prestigiosa in Italia, ma Kid è riuscito sempre a reagire. E alla fine di un intenso scambio, ha messo a terra l'inglese e ha raggiunto il paletto da dove ha spiccato il volo per una Swanton Bomb che ha messo K.O. le speranze di Trent. Stretta di mano e grande rispetto fra i due nel post-contesa.

Tutti i tifosi sono arrivati alla finale con una grande consapevolezza: che avrebbero assistito alla finale più giusta perché metteva di fronte i due atleti che più meritavano di vincere la Super 8 Cup. Dopo le introduzioni di rito e i primi cori della comunità degli Indyvidui chi in favore di uno chi in favore dell'altro, la maggior parte per Tommy, Flavio Pantaleo è partito subito alla carica dell'avversario e l'ha sorpreso schiantandolo all'angolo con un dropkick e portandolo all'esterno del ring colpendolo più volte con delle chops al petto. Il detentore del trofeo ha fatto il possibile per mantenere ciò che aveva conquistato due anni fa, ma l'ospite internazionale si è dimostrato a partire dalla fase seguente ad un livello superiore. Il fiero rappresentante dell'ASCA non ha ceduto al Double Foot Stomp che aveva fatto capitolare Gallagher al primo round e nemmeno inizialmente alla Dragon Sleeper, chiamata dall'olandese Dragon Slayer; ma quando quest'ultimo ha stretto al suo massimo la presa intorno al collo, nessuno ha potuto evitare che Flavio cedesse. Tommy End a questo punto si è buttato letteralmente fra le braccia del pubblico che lo ha sostenuto per l'intera serata e con il loro aiuto è tornato sul ring dove ha ricevuto trofeo e gli inchini di Flavio per la grande performance finale. La comunità di Indyvidui accorsa si è riunita tutta intorno al ring per celebrare il vincitore “Thank you Tommy! Thank you Tommy!” e negli spogliatoi un abbraccio fra il nuovo detentore della Super 8 Cup e l'ex-detentore ha segnato davvero la fine di una serata dedicata al wrestling più puro, al coinvolgimento più spassionato.

Tutti gli otto partecipanti e Charlie Kid si sono presentati a conclusione delle tre ore di evento ai fans che li hanno accolti come idoli, d'altra parte loro hanno dimostrato una sensibilità e disponibilità che raramente si riscontra in altri ambienti. Ho tutt'ora i brividi lungo la schiena e col passare del tempo realizzerò davvero cos'è successo la scorsa domenica al Pallone polifunzionale di Cepagatti di Pescara, cosa che ancora non riesco a fare. Un grazie sentito all'intera organizzazione, agli atleti e a tutti i fans che con le loro grida hanno riempito la piccola arena in cui questa competizione si è svolta. Questa Super 8 Cup, fidatevi, è solo l'inizio. Alla prossima, lettori di Tuttowrestling.

Scritto da Giovanni Pantalone
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