Intervista ad Elia Giuliani

Elia Giuliani
Contenuti dell'articolo

In questa intervista ospiteremo Elia Giuliani, ring name Ilija Zarkov, wrestler triestino emigrato in Irlanda per inseguire il proprio sogno di diventare un lottatore professionista.


L’intento dell’intervista è di far conoscere più da vicino quel fenomeno che da sempre ha caratterizzato il popolo italiano: l’emigrazione, applicato al mondo del wrestling.

Sin dalla notte dei tempi siamo un popolo sognatori disposti a lasciare tutto, anche l’amata terra natale, pur di raggiungere i nostri obiettivi.

Ciao Ilija Zarkov. Inizierei l’intervista chiedendoti intanto come ti chiami fuori dal ring

Elia Giuliani.

Da dove vieni?

Trieste.

Quando hai capito di voler fare il wrestler?

Nel 2013, la WWE decise di fare una rarissimo live event a Trieste al Palarubini. Era la prima volta in assoluto che vedevo il wrestling dal vivo anche se lo seguivo ogni settimana da quando ero piccolino. Durante quella serata qualcosa è scattato.

Come è stata accolta da amici e parenti questa tua scelta di voler fare il pro-wrestler?

Tutti i mei amici mi hanno supportato dal primo momento, la mia famiglia è contenta del fatto che io stia facendo quello che mi piace veramente, anche se all’inizio erano un po’ dubbiosi. Devo dire di essere molto, molto fortunato in questo.

Chi sono i tuoi mentori?

Ne ho avuto diversi tra Inghilterra e Irlanda, ma uno su tutti e che continua ad esserlo è Omari. Anagraficamente non è molto più grande di me, ma ha anni e anni di esperienza in più e ogni volta che ci parlo imparo qualcosa di nuovo.
Subito dopo viene Paddy Morrow, una persona incredibile a mio dire.

In quale federazione combatti attualmente?

Posso fieramente dire OTT. Ce ne sono ovviamente delle altre CAW, WCIIA, Stay True (Irlanda del Nord) e ho avuto il mio primo match per la Kamikaze Pro in Inghilterra. Non ho intenzione di fermarmi qua, voglio farmi vedere molto di più in giro.

Come sei arrivato in Irlanda?

Omari. Nel 2021 dopo lo stop della pandemia volevo riprovare a tornare nel wrestling ma non avevo idea di dove andare, stavo valutando di andarmene in America o Canada. Chiesi consiglio ad Omari e lui mi disse di provare alla OTT. Una settimana dopo mi scrisse Renzo Rose chiedendomi se avevo intenzione di andare da qualche parte e così siamo venuti qua in Irlanda “quasi” insieme.

Hai trovato un livello competitivo?

Il livello della scuola è altissimo, i ragazzi avanzati sono ad un livello che in giro non si trova. Siamo allenati da un gruppo di persone con tantissima esperienza Joe Cabray (ex-wwe), Lee Cleary, Paddy Morrow e Session Moth Martina. Senza contare che nei primi mesi un certo Jordan Devlin veniva a farci visita un paio di volte al mese. L’attenzione ai dettagli è molto alta, ma è il gruppo che fa la differenza. L’atmosfera è molto bella e ti sprona a crescere e migliorarti il più possibile.

Qual è il tuo personaggio attuale? Sfrutti la tua, tanto cara all’estero, “italianità”?

Qua ci divertiamo. No, non sfrutto il mio essere italiano, lo facevo all’inizio, con il mio primo personaggio Bruno Giuliani. Ora in OTT ho provato a fare qualcosa di completamente diverso con Ilija Zarkov, un personaggio Serbo, che sta riscuotendo un grosso successo con il pubblico e gli altri wrestler. È stato un azzardo ma ha ripagato bene.

Qual è il tuo stile di lotta? A chi ti ispiri?

Tyler Bate, Kofi Kingston e Sami Zayn sono i miei lottatori preferiti. Il mio personaggio in questo momento però è completamente diverso da loro. In questo momento mi ispirò di più a gente come Kevin Owens, Low Ki e Samoa Joe.

Quali tratti del tuo carattere porti sul ring?

Il mio personaggio è l’esatto opposto di quello che sono io. Diciamo che tutti abbiamo una parte un po’ arrabbiata, quella che ti viene fuori quando ti tagliano la strada nel traffico ad esempio, ecco con Ilija posso essere cattivo quanto voglio e non c’è nessun problema.

Cosa ti diverti ad essere allora con Ilija Zarkov di così lontano dalla tua personalità?

Prima di tutto cambio la nazionalità prima di uscire sul ring, poi mi basta pensare a fare tutto l’opposto di quello che farei normalmente e sono apposto. […] È divertente perché mi posso staccare completamente da Elia che installa allarmi nelle case e deve stare dietro all’affitto e diventare un criminale che pesta la gente con la catena.

Come vedi il panorama del wrestling italiano?

Non avendo ancora mai lottato in Italia non posso esprimere un parere completo. Da quello che riesco a capire da qui sta migliorando molto. Io penso che abbiamo un potenziale enorme ma servono delle belle idee che possano portare anche i casual fan a vedere un evento.

Quanto ti dedichi al wrestling nella vita di tutti i giorni?

Non così tanto quanto si possa pensare. Mi capita spesso di pensare a nuove idee per match o cose da fare sul ring nei momenti meno opportuni ma avendo una routine abbastanza burrascosa il poco tempo libero che ho cerco di dedicarlo ai miei amici, alla mia ragazza e alla famiglia. Per quanto si possa dall’altra parte dell’Europa.

Progetti da qui a tre anni?

Migliorare dal punto di vista fisico e chiudere il più possibile il gap che mi separa dai più bravi. Nel mentre sfruttare ogni occasione che si presenta, che non si sa mai cosa ha in serbo il destino.

Dove vorresti essere invece fra dieci anni?

Vorrei tanto essere sotto contratto con una major, non importa molto quale e dove, ma riuscire a fare wrestling di professione sarebbe una grande vittoria.

Dove possiamo seguire te e i tuoi show?

Tutti gli show della OTT sono disponibili su ottondemand.com, alcuni degli altri show invece si trovano solitamente su YouTube integralmente.

Sei stato veramente molto gentile e disponibile. Ci lasci con una catch phrase del temibile Ilija Zarkov?

When you hear the name Ilija… It’s already too late.

Quando senti il nome Ilija… è già troppo tardi.

Elia Giuliani

Seguite le pagine di TuttoWrestling.com per nuove interviste di wrestler italiani all’estero e per rimanere aggiornati sulle ultime notizie del mondo del wrestling.

Scritto da Giovanni Stilo