Piper’s Pit#60 – Il Radioso Wrestling

Bentornati al Piper’s Pit! Quando pensiamo ad eventi di grande importanza di wrestling pensiamo ovviamente agli Stati Uniti, oppure al Giappone ed al suo puroresu, al Messico dove la lucha libre è una vera e propria religione, o ancora al Regno Unito dove il wrestling è nato nelle fiere di fine ‘800. Invece l’evento che ha fatto registrare più pubblico nella storia del nostro amato sport spettacolo è accaduto in un luogo che mai ci saremmo aspettati: la misteriosa Corea del Nord, la terra del Radioso Leader. Andiamo a raccontare questa strana storia.


Appena salito al potere nel 1994 Kim Jong-il ufficialmente mantenne l’impronta vetero socialista del padre, ma in realtà era un grande appassionato di tutto ciò che era americano: i film hollywoodiani, il basket NBA e, appunto, il wrestling! Grazie all’amicizia che legava Antonio Inoki alla Corea pensò di organizzare un grande evento nella capitale Pyongyang. Così le trattative ebbero inizio e alla fine si riuscì ad preparare un pay per view organizzato in collaborazione tra la NJPW e la WCW. L’evento prese il nome di Collision in Korea ed ebbe il luogo il 28 e 29 aprile 1995, mentre venne trasmesso negli Stati Uniti il 4 agosto, selezionando otto tra i quindici match disputati. Il primo giorno vi assistettero 165 mila spettatori, mentre il secondo addirittura 190 mila, primo e secondo record per uno show di wrestling ancora oggi!

Eric Bischoff, all’epoca Presidente della WCW, fu così entusiasta dell’idea che cercò di organizzare un evento all’altezza delle aspettative, tanto che convinse addirittura Muhammad Ali ad essere presente come guest. Il main event della prima giornata vide un pareggio tra Scott Norton e Shinya Hashimoto, mentre quello del secondo Antonio Inoki avere la meglio su Ric Flair, tra il tripudio generale. Al ppv partecipò anche Chris Benoit, con la gimmick di Wild Pegasus.

Fino a qui il lato sportivo, poi si entra nella leggenda. I lottatori arrivarono dal Giappone a bordo di un volo militare, in quanto il Giappone l’ambasciata non volle garantire per la loro sicurezza. Una volta in Corea vennero sequestrati loro i passaporti e portati a donare fiori ai piedi della statua del padre fondatore della patria, Kim Il-sung. A Ric Flair venne chiesto di firmare un documento nel quale si affermava che la Corea aveva la capacità di conquistare gli Stati Uniti, cosa che si rifiutò di fare. Firmò invece un documento nel quale affermava che la Corea era una bellissima e pacifica nazione e che Kim Jong-il era sempre stato con loro.
A distanza di anni questo è un evento che fa ancora parlare di sé per la sua unicità, ma purtroppo è uno dei pochi ppv non disponibili sul WWE Network, proprio per la delicatezza dei rapporti tra USA e Corea.

“I have wined and dined with kings and queens and I’ve slept in alleys and dined on pork and beans”.

Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
15,941FansLike
2,666FollowersFollow

Ultime notizie

Ultimi Risultati

Articoli Correlati