Piper’s Pit #36 – ELOGIO DI ORANGE CASSIDY

Piper's Pit

Bentornati al “Piper's Pit” e oggi ci occupiamo di un fenomeno che è diventato pop nel giro di pochissime settimane in maniera del tutto inaspettata. Oggi ci facciamo un giro in AEW per parlare di Orange Cassidy.


Ammetto che prima che iniziasse la AEW mi ero imbattuto in Orange Cassidy giusto in un paio di show delle indies, ma non vi avevo prestato molto caso. Poi, improvvisamente, più passavano le settimane di Dynamite più mi interessavo al suo personaggio… e mi accorgevo di non essere il solo! Nelle arene il pubblico letteralmente impazzisce per lui, sui social è diventato uno dei lottatori più popolari e persino amici mi scrivono per parlarmi di lui.
Ma vediamo allora di fare il punto: chi è Orange Cassidy? Nato James Cipperly il 4 maggio 1984 a Stewartsville nel New Jersey, ha debuttato nel mondo del wrestling indipendente il 13 marzo 2004, inizialmente presentato come Fire Ant e poi come JC Ryder, prendendo poi il nome di Orange Cassidy nel 2009. Nel circuito indipendente faceva parte del The Gentleman's Club insieme a Chuck Taylor e Drew Gulak, mentre in AEW si accompagna ai Best Friends, vale a dire sempre Chuck Taylor e Trent Beretta. Ma perchè in così poco tempo è diventato talmente popolare? Orange Cassidy viene presentato con il peso di “whatever” (qualsiasi) e proveniente da “whenever” (dovunque) e non fa assolutamente nulla! Il suo personaggio, modellato su quello di Ryan Gosling nel film “Drive”, si presenta in jeans, occhiali da sole, giubbotto di jeans e maglietta raffigurante se stesso che indossa una maglietta raffigurante se stesso. Esattamente come il personaggio senza nome di “Drive”, ad Orange Cassidy non importa assolutamente nulla di nulla ed affronta la vita con totale nonchalance, che potrebbe essere quasi scambiata per menefreghismo. In un mondo come quello del wrestling, nel quale per diventare over una superstar deve essere accolta da una grande theme song, da un video accattivante e da fuochi d'artificio, a Cassidy non basta fare altro che palesarsi per mandare in visibilio la folla, nemmeno fosse Hulk Hogan negli anni '80! E poi non combatte quasi mai e quando lo fa solitamente perde, ma a nessuno interessa la cosa, Cassidy diventa di giorno in giorno più over ed il suo merchandising va a ruba. Compare spesso casualmente in mezzo ad una rissa tra altri lottatori senza scomporsi minimamente, a volte lo puoi trovare che riposa sotto il ring e, le poche volte che combatte (solitamente perdendo), lo fa tenendo le mani in tasca e rinunciando praticamente ad ogni mossa offensiva, limitandosi a schivare quelle dell'avversario ed a rispondere con mosse aeree. È un wrestler bravo? Francamente non è dato saperlo, anche se i suoi salti sono davvero notevoli. Ma di fatto non importa assolutamente a nessuno, perchè Orange Cassidy, in un mondo del pro wrestling nel quale spesso ci si prende troppo sul serio, ci ricorda che, oltre al lottato, sono importanti le storie ed Orange Cassidy è la storia stessa! Piace perchè non gli importa di nulla e non fa niente per negarlo. Può creare un feud semplicemente presentandosi davanti ad un imbufalito Pac guardandolo annoiato. Poi, quando al ppv “Revolution” perde contro lo stesso inglese, noi ci ricordiamo però solo di Cassidy, perchè ci affascina e vorremmo essere come lui: risultare fighi senza fare nulla.
Qualcuno potrebbe obiettare che il suo sia un personaggio comedy e che i personaggi comedy hanno fortuna solo nel breve periodo (penso per esempio a Fandango), ma in realtà Orange Cassidy non è un character comedy, non ci vuole far ridere, al contrario il suo modo di fare, per assurdo, è assolutamente serissimo, il suo cazzeggiare è quasi una critica alla società contemporanea che ti spinge sempre a fare mille cose per dimostrare di esistere. E, proprio come il protagonista di “Drive”, la sua nonchalance nasconde una vena di malinconica tristezza. Certo, ora starà alla AEW saperlo gestire al meglio senza fretta, per farlo crescere senza il rischio di bruciarselo, ma non sono la WWE (qualcuno ha detto The Fiend?) e quindi voglio avere fiducia. E quindi lunga vita ad Orange Cassidy!
Appuntamento al mese prossimo.
“I have wined and dined with kings and queens and I've slept in alleys and dined on pork and beans”.

Scritto da Roberto Johnny Bresso
Parliamo di: