Piper’s Pit #3 – The Wrestler at the Oscar

Il rapporto tra cinema e wrestling è spesso stato alquanto problematico, con a volte risultati davvero imbarazzanti che hanno fatto felici i detrattori del nostro amato sport spettacolo, ma c'è stata un'occasione nel quale il wrestling è salito sul red carpet di Hollywood per essere protagonista alla Notte degli Oscar, è accaduto nel 2009 con il film “The Wrestler”. E in questo numero di “Hot Rod!” vi parliamo proprio di questa storia.


«Sono un vecchio pezzo di carne maciullata. E sono solo. E me lo merito di essere solo».
Nel 2008 il regista statunitense Darren Aronofsky decide di girare un film sul mondo del wrestling, ma, a differenza di tutti i suoi predecessori, non punta sul lato comico o spettacolare della cosa, ma il suo intento è rivelare ciò che c'è dietro le telecamere, dietro le luci sfavillanti e l'effimera e spesso passeggera gloria.
La storia racconta di Randy “The Ram” Robinson, un wrestler che ha avuto il suo picco negli anni '80, quando sconfisse al Madison Square Garden di New York il suo acerrimo rivale, l'Ayatollah, un lottatore americano che interpreta un perfido arabo, un po' come da tradizione nel wrestling dell'epoca. Passati vent'anni però la carriera di Ram è ormai nella fase discendente: dimenticato dal grande pubblico è costretto a combattere in piccole palestre davanti a un ristretto numero di fans. Sbarca il lunario con lavoretti saltuari e ha perso i contatti con la ex moglie e la figlia, oltre ad avere problemi con alcool e droga. L'unico rapporto umano che mantiene è quello con una spogliarellista e attende solamente il weekend per rivivere un po' dell'antica adrenalina del ring. Non vi svelo altro della trama perchè, per chi non l'avesse visto, è senza dubbio una pellicola assolutamente da riscoprire.
Aronofsky per il ruolo del protagonista aveva immediatamente pensato a Mickey Rourke, un personaggio che aveva molto in comune con Ram. Infatti anche Rourke aveva trovato la gloria cinematografica negli anni '80, per poi cadere vittima della propria autodistruzione. La produzione insisteva però per Nicolas Cage, quindi il regista dovette subire questa scelta. Cage, però, dopo l'iniziale consenso rifiutò la parte in quanto non interessato al mondo del wrestling, a suo dire troppo connesso agli steroidi, così si tornò a Rourke. Il risultato fu semplicemente fantastico: l'attore interpretò in maniera perfetta il ruolo del wrestler in crisi, tanto da vincere il Golden Globe come miglior attore protagonista. Il film vinse anche il Leone d'Oro al Festival di Venezia, il Golden Globe a Bruce Springsteen per la miglior canzone, oltre a decine di altri premi. Così quando agli Oscar 2009 Rourke venne nominato nella categoria miglior attore protagonista (e Marisa Tomei come non protagonista, come già ai Golden Globes), tutti davano per scontata la sua vittoria. E invece rimase a bocca asciutta, perchè il premio andò a Sean Penn. Il motivo? Mickey Rourke aveva sempre denigrato l'Academy che assegna gli Oscar e allora nel momento di votare la cosa ha sicuramente pesato. E, ironicamente, dopo questa sconfitta la carriera di Rourke è tornata nella mediocrità.
Nella pellicola compaiono molti lottatori reali, tra i quali Cesaro, R-Truth, Havoc e Nigel McGuinness e la NWA, la ROH e la CZW hanno collaborato con la produzione.
Naturalmente la WWE cercò di prendersi una fetta della torta e portò Mickey Rourke a Raw e poi a Wrestlemania XXV, nella quale, durante un angle, colpì Chris Jericho che lo aveva sfidato, per poi festeggiare con Ric Flair. Angle francamente abbastanza superfluo e mal riuscito. Rourke provò anche a combattere in qualche indies, rimediando un braccio rotto.
E di film di wrestling decenti non se ne sono più fatti, ma in compenso abbiamo avuto la riuscitissima serie GLOW.
Concludiamo con una curiosità: Hulk Hogan affermò che il ruolo di Ram era stato offerto a lui, che però l'aveva rifiutato. Ovviamente il regista ha smentito categoricamente questa voce. Ma del resto l'Immortale disse anche che gli era stato chiesto di suonare nei Metallica!
Per oggi è tutto. Vi dò appuntamento fra due settimane con una nuova edizione di “Hot Rod!”.
“I have wined and dined with kings and queens and I've slept in alleys and dined on pork and beans.”

Roberto Johnny Bresso
Roberto Johnny Bresso
Appassionato di calcio, golf, musica e sottoculture, seguo il wrestling dagli anni '80. Sull'argomento ho pubblicato il libro "Storie dalla terza corda".
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