The Other Side #48 – ALL IN … THE BEGINNING OF SOMETHING NEW?

The Other Side

ALL IN … THE BEGINNING OF SOMETHING NEW?



“It's not going to be like a typical wrestling show, it's going to be like a party”
Matt Jackson in “Backstage All In” Being The Elite Ep.118

Non potevo non parlare di ALL IN, evento ormai andato in scena da alcuni giorni ma ancora piuttosto fresco nelle nostre menti. Vi ho riportato qui sopra una frase di Matt Jackson che mi ha colpito particolarmente e che descrive perfettamente la sensazione che ho avuto io guardando il PPV. L'episodio in questione è uscito dopo lo show, incastrandosi perfettamente con questo editoriale e posso dire che, almeno per quanto mi riguarda, ALL IN ha centrato l'obiettivo.

ALL IN può significare tante cose, come essere dall'altro canto un evento unico ed irripetibile. Sicuramente rappresenta tutto quell' “Other Side” che esiste al di fuori della WWE e, che con un minimo di organizzazione e promozione può regalare qualcosa di veramente bello da vedere. C'è chi definisce ALL IN, la Wrestlemania della federazioni indipendenti … Perché no? Da come la vedo io può rappresentare un punto di inizio su cui costruire qualcosa di importante per il futuro. Ormai tutti voi lo saprete: ALL IN è nato da una scommessa fatta su Twitter tra Cody e Dave Meltzer sul riuscire a riempire un palazzo da 10.000 posti, in tre mesi lui e i Bucks hanno promosso l'evento, trovato la location, investito tempo e denaro e la risposta da parte dei fan è stata impressionante: sold out in 29 minuti e 36 secondi con un pubblico di 11.236 persone.

Non c'erano pretese di guadagno ma con questo non voglio dire che Cody e i Bucks siano santi che si battono in onore del vero wrestling, credo che il messaggio di fondo sia che non c'è bisogno di essere “WWE Bound” per aspirare a qualcosa di grande, basta avere passione e credere in quello che si fa. Ovviamente quello che offre la WWE a livello di esposizione supera lo stesso ALL IN che non è lontanamente paragonabile al pubblico di Wrestlemania, ma la WWE è una corazzata, un impero mediatico che ha mezzi, disponibilità economiche ed influenza per mettere su un evento del genere mentre ALL IN è nato dal nulla, con sudore, un budget enormemente più basso rispetto ai PPV della WWE. Se esiste una morale in tutto questo è che sia possibile offrire un prodotto alternativo a quello della WWE riuscendo anche a creare un evento importante. Perché ALL IN è questo: non è una sfida alla WWE, ma prendere ciò che fa (il concetto di PPV) e aggiustarlo nel contesto indie.

Forse il ritorno economico è stato esiguo, ma il guadagno mediatico è stato importante per diverse entità: prima di tutto per i wrestler che vi hanno preso parte, dai talenti della ROH, ad Impact Wrestling/Lucha Underground rappresentati da Cage, Madison Rayne, Tessa Blanchard, Pentagon e Fenix, dalla rappresentanza NJPW con Okada e il Bullet Club per finire ai wrestler indipendenti come Britt Baker, Chelsea Green, Janela, Ryan che difficilmente riescono ad esibirsi di fronte a pubblici così numerosi. Ci ha guadagnato la stessa NWA e Corgan che hanno potuto far difendere il loro titolo in un palcoscenico importante, ci ha guadagnato Y2J che con la sua comparsata ha potuto pubblicizzare la sua Jericho Cruise ed infine ci hanno guadagnato la ROH e la NJPW che hanno potuto trasmettere l'evento sui propri canali.

Una frase che ripeto spesso è che la WWE fa entairtainment, mentre al di fuori si trova il vero wrestling inteso più come disciplina sportiva e meno come segmenti che esulano dal contesto. ALL IN ha avuto tutto questo: ma quella sera ha vinto il wrestling, i segmenti fatti nel backstage o il ritorno di Joey Ryan sono stati parti integranti di uno show di Wrestling e che non hanno finito per oscurarlo. Un PPV ovviamente che non è stato perfetto a partire dai minutaggi dei match, a problemi di acustica ma ciò che rende questo evento davvero godibile è che in ogni match, bello o meno bello che fosse, gli atleti coinvolti mostravano davvero di essere contenti di stare lì e di risultare più naturali in quel che facevano. Non posso dire lo stesso della WWE dove è evidente l'effetto artificiale e coreografato del match che non aiuta di certo a essere parte del match o ad apprezzarlo in generale.

Cosa può rappresentare dunque ALL IN? Da una parte abbiamo la WWE che attua una strategia totalitaria nel portare a loro ogni talento che si afferma nel panorama indipendente cercando di promuovere la propria visione del wrestling ad un pubblico mainstream. ALL IN è il risultato combinato di un altro movimento che sta diventando mainstream, un movimento unito che promuove un'altra visione di Wrestling e che sta diventando sempre più seguito anche dal fan casuale, un blocco costituito da ROH, NJPW, NWA la scena indipendente, CMLL, REV PRO e MCW. E la strada è quella giusta, i dati alla mano confermano che è stato un evento unico per quanto riguarda il panorama americano non affiliato alla WWE. (i dati li trovate sul Observer di Meltzer). Ci sarà un ALL IN 2 o eventi simili? L'intenzione del Bullet Club a sentire dall'episodio 118 di BTE è certamente quella e se nel caso diventasse realtà allora si potrebbe già alzare l'asticella al livello successivo.

Ed ora parliamo direttamente dei match dell'evento con il mio PAGELLONE!! Perché per citare Fantozzi durante la mitica scena dell'autobus al volo “Non l'ho mai fatto ma l'ho sempre sognato”.

SCU SCONFIGGE I BRISCOES BROTHERS: 6.5

Per i nomi coinvolti avrei messo questo match nella main card ma posso immaginare che anche il preshow doveva essere seguito. Match divertente, ben combattuto da entrambi i team. Agilità e tecnica contro lo stile combinato e concreto dei fratelli Briscoes. Vince la SCU e chissà non ottenga un'opportunità titolata ai ROH Tag Team Titles nell'immediato futuro.

FLIP GORDON VINCE LA OVER BUDGET BATTLE ROYAL: 7

Per chi segue Being the Elite il risultato era abbastanza telefonato, era ovvio che Flip partecipasse in un modo o nell'altro ad ALL In. Bully Ray mattatore della Battle Royal nel ruolo del “rovina moment” di ogni face che poi finisce per essere eliminato proprio da Flip. Bei momenti anche nel match in sé come Billy Gunn e figlio che combattono insieme, il momento extreme di Dreamer e la potenza di Cage. Un preshow che scorre via liscio e che non annoia.

MATT CROSS SCONFIGGE MJF: 6

Match senza infamia senza lode. Non conosco MJF ma da quello che ha fatto vedere mi sembra il classico heel spocchioso versione 450 visto e rivisto. Matt Cross o Son of Havoc ci mette qualità e quantità del match. Storia semplice: veterano contro giovane vinta dal veterano col suo Shooting Star Press.

CHRISTOPHER DANIELS BATTE STEPHEN AMELL: 5

Mi dispiace dare 5 ma se devo giudicare il match davvero non posso dire che sia stato qualcosa di sufficiente. Amell è da apprezzare per l'impegno: si vede che si è allenato, si vede ci ha messo impegno e si è preso bump importanti ma più di questo non va e non fa. Per quanto mi addolora dirlo ormai anche Daniels è alle sue ultime cartucce da sparare, c'è un motivo se combatte in team e i suoi match singoli sono quasi ridotti al lumicino. Eterno Daniels, carina la rivalità con Amell ma match insufficiente.

TESSA BLANCHARD SCONFIGGE BRITT BAKER, CHELSEA GREEN E MADISON RAYNE: 6,5

Se questo match fosse avvenuto in WWE sarebbe stato oro colato. Ogni ragazza ha avuto il suo momento per risplendere. Chelsea Green MVP del match, la fidanzata di Ryder non solo imita il Broski Boot con l'ex Emma al tavolo di commento ma si rende protagonista di alcune mosse spettacolari, una su tutte la Destroyer su Tessa. Menzione d'onore alla Baker che in onore del fidanzato entra sulle note di “Something for You” di Cole e non sfigura neanche nel match nonostante sia la più inesperta. Qualche errore di posizionamento, qualche botch non pregiudicano comunque un buon match.

CODY SCONFIGGE NICK ALDIS E DIVENTA NWA WORLD CHAMPION: 6

Uno dei match più importanti della card per costruzione. Il tipo di entrata, i nomi coinvolti erano quelli tipici del grande evento ma il match in sé non mi è proprio piaciuto, aggiungiamo il finale anti climatico che rovina il feel good moment di Cody mi fa abbassare la valutazione. Match lento, molto WWE style per costruzione col face infortunato che stoicamente arriva alla vittoria ma il tutto è stato incredibilmente lento e macchinoso. Non chiedevo a Cody o a Aldis di combattere senza sosta perché non sono quel tipo di wrestlers, ma tra prese e l'angle dell'infortunio di Cody il match non ha mai ingranato o cambiato marcia mancando quindi quel coinvolgimento necessario per tifare Cody fino alla vittoria.

ADAM PAGE SCONFIGGE JOEY JANELA IN UNA CHICAGO STREET FIGHT: 7,5

Rispetto ai suoi standard Joey Janela si è pure contenuto ciò nonostante si è preso dei bump incredibili come la Rite of Passage dalla scala su un tavolo. Street Fight che ha tenuto fede al suo nome: Page e Janela si sono dati battaglia per tutta l'arena. Molto belli e funzionali le parti con Penelope Ford, il telefono e gli stivali da cowboy inerenti a quanto visto in Being The Elite. Match violento e divertente allo stesso tempo. Page conferma il suo status di “Joey Killer” prima che Joey Ryan faccia il suo ritorno e si vendichi su page facendolo portare via dalla sua Army of dicks.

JAY LETHAL SCONFIGGE FLIP GORDON E MANTIENE IL ROH TITLE: 5,5

Flip forse è un po' troppo giovane e inesperto per diventare campione tuttavia ho trovato il match troppo sacrificato a rendere onore a “Macho Man” Randy Savage con Lethal impegnato in questo sdoppiamento di personalità ripercorrere alcuni dei momenti più iconici di Randy Savage visto anche la presenza di Lanny Poffo al suo angolo. Flip mette in mostra quello che sa fare meglio: cioè volare, Lethal però non mostra mai di essere veramente in difficoltà e di poter perdere la cintura e dal canto suo non dà molto al match se non per la sua interpretazione di Black Machismo. Flip ci mette la spettacolarità ma non basta, Lethal in ROH è quasi una semi leggenda ed oltre alle sue mosse tipiche non va. Non c'era la giusta chimica.

KENNY OMEGA VS PENTA EL ZERO M: 8

Match della serata ma era pronosticabile. Omega evita alcuni spot folli e già questo è un grande miglioramento, Pentagon è un trascinatore di folle come pochi al mondo. I due hanno messo sul campo le loro doti migliori: spettacolarità, dinamismo e classe da vendere confermandosi due dei migliori performer del momento. Omega vince con una prestazione da highlander vero resistendo a due package piledriver, allo spezza braccia e al Pentagon Driver, il messicano si arrende solo al 5° tentativo di One Winged Angel. Tutti e due ne escono bene, ne guadagna lo spettacolo e vince il wrestling.

KAZUCHIKA OKADA SCONFIGGE MARTY SCURLL: 7,5

La più classica delle rivalità Davide contro Golia. Solo che qui abbiamo un Davide molto villain e un Golia che fa piovere. Durante le puntate di BTE, nessuno credeva in Marty ma nonostante la sconfitta il Villain ha dimostrato di essere un performer eccezionale e che le categorie di peso sono solo un limite esistente nella nostra mente. Davanti al Villain c'era l'Okada dei giorni migliori, il Rainmaker capace di difendere l'IWGP Title per 12 volte consecutivamente. Il Villain mette in campo il suo full package migliore e Okada deve sudare molto più di quanto doveva immaginare. Divertente il momento in cui Marty ferma la Rainmaker aprendo l'ombrello, o insiste nell'applicare la Chickenwing. 28 minuti di match, troppi da quello che è trasparso, nonostante la lunghezza eccessiva i due riempiono alla grande il minutaggio con un match ben combattuto e divertente.

LA GOLDEN ELITE BATTE REY MYSTERIO, FENIX E BANDIDO: 7/8

Main Event lettarmente troncato per più della metà del minutaggio previsto. 12 minuti sui 28/30 previsti. Probabilmente sarebbe stato questo il match della serata ma se devo giudicare i 12 minuti visti posso soltanto dire WOW. Non che ci fosse una storia dietro al match, ma non si può rimanere indifferenti a quanto si è visto: combinazioni incredibili, voli assurdi con Fenix, Bandido e Nick Jackson protagonisti, brividi veri con Ibushi e Rey Mysterio sul ring. Purtroppo tutto molto corto e tutto molto frettoloso, un vero peccato per quello che poteva essere col doppio del tempo. Gli spotfest possono piacere come no, ma immagino che si dovesse chiudere alla grande con qualcosa che mandasse a casa il pubblico contento. Non si è potuto vedere per via del ritardo ma l'episodio di Being The Elite colma questa lacuna mostrando un pubblico incredibilmente soddisfatto e i wrestlers sul ring felici.

Già si vocifera di un ALL IN 2 ma ancora siamo nel campo delle ipotesi. E voi cosa ne pensate? Cosa ha rappresentato o può rappresentare ALL IN? Siete d'accordo con i voti o la vedete diversamente? Fatemelo sapere qui sotto nei commenti. L'Other Side termina qui, grazie per la lettura e a presto!!

Scritto da Luigi Quadri
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