The Other Side #28 – G1 Climax 2017 – Seconda parte

Tetsuya Naito è il vincitore della 27esima edizione di G1 Climax e, a meno di clamorose soprese, sfiderà il campione IWGP Kazuchika Okada nel main event di Wrestle Kingdom, il 4 gennaio 2018.
Il G1 Climax, dopo un mese esaltante, si è concluso il 13 agosto, con una spettacolare finale fra Kenny Omega e Testsuya Naito, proprio come pronosticato in questo editoriale e in numerose altre testate dedicate al mondo del pro wrestling. Ci eravamo lasciati quando circa i due terzi della competizione erano stati completati e, come due settimane fa, iniziamo l'analisi del G1 soffermandoci sul booking dei due blocchi. Solo in un secondo momento parleremo, invece, sull'azione in-ring vista nelle fasi finali del G1, in particolare il 12 e il 13 agosto quando, consecutivamente, sono stati disputati due dei migliori match della storia del wrestling.
BLOCCO A
Se dopo sei match del torneo sembrava che il “50/50 booking” fosse il tema principale del primo blocco del G1, il panorama è completamente cambiato con gli incontri dell'ultima settimana. Con una gestione allo stesso tempo sorprendente e convincente, la NJPW ha reso chiaro a tutti che Tetsuya Naito e Hiroshi Tanahashi erano le due stelle della competizione e, in controtendenza con quello che si potesse pensare solo pochi giorni fa, i due ex campioni IWGP erano gli unici due con speranze di vittoria all'ultima giornata, in modo del tutto simile a quanto accaduto nel BLOCCO B. Ed è così che si creano stelle: se stai “pushando” qualcuno, devi andare fino in fondo, visto che cercare di non danneggiare nessuno è sinonimo di non elevare lo status di nessuno e, in un business in cui lo starpower è l'unica chiave di volta, ciò va assolutamente evitato.
Come è risaputo, il confine fra genio e follia è davvero labile e non è facile capire se Tanahashi appartenga all'una o all'altra categoria. L'ex volto della New Japan, infatti, è arrivato fino alla finale del torneo con uno strappo al bicipite che, inevitabilmente, ha comportato (e comporterà ) gravi problemi all'interno del quadrato. Dal mio punto di vista, operarsi e tornare in tempo per Wrestle Kingdom sarebbe stata la scelta migliore, ma la mentalità giapponese è molto particolare e, nonostante tutto, Tanahashi è riuscito ad essere uno dei migliori durante l'intero torneo: i prossimi mesi ci daranno un'idea migliore di quali saranno, a lungo termine, le conseguenze di questa scelta.
BLOCCO B
In queste pagine, il pronostico vedeva Okada arrivare imbattuto all'ultima giornata del torneo con Kenny Omega che, avendo una sconfitta, avrebbe necessariamente dovuto vincere in meno di trenta minuti (il tempo limite dei match del G1) per avanzare in finale. Gli addendi sono cambiati, ma il risultato è stato lo stesso. Sia Okada che Omega sono stati sconfitti (da EVIL e Robinson rispettivamente, in due magnifici “upset”) e, inoltre, il campione IWGP ha pareggiato con Suzuki per limite di tempo. La situazione in termini di punteggio era dunque diversa da quella pronosticata ma, come anticipato, l'aspetto del tabellone prima dell'ultimo match del BLOCCO A era quella che ci aspettavamo: se Omega voleva avanzare alla sua seconda finale consecutiva del torneo, l'unica possibilità era quella di battere Okada, impresa della quale non era mai stato capace. Torneremo fra pochissimo sull'incontro. Per ora, ci limitiamo ad osservare come, anche qui, la NJPW abbia deciso di lasciare solo Omega e Okada “in vita” fino all'ultimo giorno della competizione, rendendo palese ancora una volta con coraggio che, nel 2017, nessuno si avvicina a Omega, Okada, Naito e Tanahashi.
LE “TRE FINALI” DEL TORNEO
Hiroshi Tanahashi vs. Tetsuya Naito
Come appena detto, il BLOCCO A è stato deciso da questo match, che ha avuto luogo venerdì 11 agosto. Entrambi i wrestler sono arrivati a disputare questo incontro in condizioni fisiche precarie (la stessa cosa vale per Okada e Omega). Soprattutto Tanahashi è sembrato, comprensibilmente, decisamente lontano dai suoi giorni migliori e, per rispettare gli standard a cui match del genere ci hanno abituati in questo 2017, ha dovuto tirare fuori una lezione di “in-ring psychology” degna di uno dei wrestler migliori di questa generazione. La finale del BLOCCO A ha visto la messa in scena di un canovaccio esaltante che, condito da atletismo di altissimo livello (ma non ai folli standard dei due incontri di cui parleremo in seguito), ha regalato uno spettacolo unico, che – e non ce ne era bisogno – ha dimostrato quanto l'arte del selling e della costruzione drammatica dei match sia curata in NJPW e sia fondamentale perché un incontro possa superare un certo livello. La vittoria, dopo una memorabile sequenza finale, è andata a Naito, come era facilmente pronosticabile. Insomma, si tratta di un forte candidato a match dell'anno. Ops, siamo nel 2017. Se fosse stato QUALSIASI altro anno avremmo parlato di un MOTYC. Ma non è così. È stato uno splendido incontro, ma quest'anno ciò non è sufficiente. Andiamo a scoprire perché.
Kazuchika Okada vs. Kenny Omega
Dave Meltzer ha definito la trilogia fra Okada e Omega nel 2017 come la migliore nella storia del wrestling. Sì, superiore anche a quella fra Steamboat e Flair. Le parole non possono renderle giustizia: Wrestle Kingdom, Dominion e l'ultima giornata del BLOCCO B del G1 Climax. Se siete fan di wrestling – e sembrerebbe una scommessa piuttosto sicura se state leggendo queste righe – DOVETE vedere questi tre incontri. E dovete farlo in ordine perché, di nuovo, la psicologia di questa triade è stata perfetta, con ogni match che ha giocato splendidamente sulle sfide passate fra i due rivali. La finale del G1 aveva un tema chiaro: non solo Omega era costretto a vincere, ma doveva farlo entro 30 minuti, nonostante il pareggio di un'ora a Dominion. Il leader del Bullet Club, quindi, ha iniziato l'incontro a ritmi altissimi. Descrivere quello che è successo durante i successivi 25 minuti è, di nuovo, assolutamente fuori dalla mia portata. Alla fine, Omega è riuscito a colpire il campione del mondo con un devastante One Winged Angel che, giocando sui (reali) problemi al collo di Okada e sui precedenti incontri fra i due, ha messo il sigillo finale ad una trilogia che entra, dalla porta principale e con tanto di marci di accompagnamento, nella leggenda del pro wrestling.
G1 CLIMAX 27 Finals: Kenny Omega vs. Tetsuya Naito
Un incontro folle fra il nipponico più popolare di tutto il Giappone e la stella “straniera” della New Japan. Folle, perché entrambi i wrestler hanno rischiato la propria salute per regalare ai fan un match degno della tradizione delle finali del G1, anche in questa particolare annata in cui ogni gande incontro viene immediatamente paragonato – impallidendo, di solito – alle battaglie fra Okada e Omega. Non solo la finale del G1 Climax 2017 non ha niente da invidiare agli altri candidati a match dell'anno 2017 ma, incredibilmente, ha avuto luogo dopo un torneo fisicamente devastante per i wrestler, con Naito sofferente per grossi problemi ad una spalla e Omega con numerosi acciacchi fisici, soprattutto a livello del collo, e che… entrava sul ring circa 20 ore dopo la disputa di uno di quegli incontri leggendari di cui abbiamo già più volte parlato. Incredibile, nessun altro aggettivo.
L'unico aspetto negativo sono stati i colpi troppo pericolosi messi a segno da entrambi i lottatori durante questa estenuante battaglia ma, fortunatamente, né Naito né Omega sembrano aver subito particolati conseguenze. Prendetevi un'ora per guardare Okada vs. Omega e Omega vs. Naito delle ultime due giornate del G1: scommetto che non troverete, nella storia della disciplina, due match di questa qualità andati in onda a meno di 24 ore l'uno dall'altro.
Per concludere questo editoriale, come anticipato la scorsa settimana, vorrei dare dei “premi”. Vediamo quali sono stati i migliori momenti (tanti) e i peggiori (pochi) dell'edizione 2017 del G1 Climax.
MVP: Kenny Omega
I suoi match con Suzuki ed Elgin sono stati fra i migliori dell'intero torneo. I suoi incontri con Okada e Naito sono fra i migliori match della storia del wrestling. E Kenny Omega li ha combattuti entrambi, a meno di 24 ore di distanza. Per questo, non posso non dare il premio di “migliore partecipante del G1” che ad Omega. La qualità della competizione è stata talmente alta, tuttavia, che le scelte possibili sono molteplici, con Okada e Nagata (di cui abbiamo parlato due settimane fa) che, a mio modo di vedere, sono assolutamente paragonabili ad Omega. Ma anche wrestler come Ishii, Naito o Tanahashi potrebbero essere premiati. Insomma, le scelte possibili sono molteplici il che, ancora una volta, testimonia quanti incontri di altro livello si siano visti nell'ultimo mese.
Match del torneo: Okada vs. Omega & Naito vs. Omega
Avrei voluto scegliere un solo incontro alla fine del torneo ma, davvero, risulta impossibile farlo.
Momento del torneo: Shibata torna a sorpresa durante la serata finale
In un certo senso non è un momento che fa parte del torneo, ma è comunque accaduto durante lo show più importante del G1 e, soprattutto, è stato troppo emozionante per non metterlo in questa “classifica”. Come saprete, la carriera di Shibata è terminata lo scorso aprile a Sakura Genesis dopo che, a seguito del suo match con Okada, l'ex campione NEVER è stato operato con urgenza al cervello. Potete immaginarvi, quindi, lo stupore che ha invaso la Sumo Hall (sede di Sakura Genesis, fra l'altro) la scorsa domenica quando, improvvisamente, le note della musica d'ingresso di Shibata sono risuonate nell'arena. Alcuni piangevamo; tutti, compreso chi guardava da casa, avevano i brividi. Shibata, visibilmente più leggero rispetto a quando combatteva ma assolutamente in grado di camminare normalmente, è arrivato sul quadrato e, con le lacrime agli occhi, ha detto di… essere vivo.
Il ritorno di Shibata ha scatenato nel pubblico nipponico emozioni forti, ma non è stato l'unico evento di quel tipo accaduto durante questo G1. L'ex campione IWGP Nagata ha, infatti, disputato il suo ultimo Climax. Della prestazione del wrestler degna del titolo di MVP abbiamo parlato già in questo numero e, soprattutto, nello scorso editoriale, ma è d'obbligo menzionare il momento che Nagata ci ha regalato venerdì 11 agosto quando, dopo una sconfitta con Bad Luck Fale, il wrestler ha salutato per l'ultima volta il torneo più importante della New Japan. Nagata ha versato molte lacrime e la stessa cosa è successa a tavolo di commento e fra il pubblico presente all'arena. So di averlo detto tante, troppe volte ma non esiste alternativa: accedente la tv o il PC e godetevi questo momento.
Peggior incontro del torneo: Elgin vs. Yano
L'unico premio negativo che voglio dare in questo editoriale va ad Elgin vs. Yano, un match che riassume tutti i (pochi) punti negativi di questa competizione: i match di Yano (a volte divertenti, altre deprimenti) e la gestione di Elgin. L'incontro in sé e per sé è una perla di idiozia che, in una compagnia in cui praticamente tutto è permesso sul ring, ha visto Elgin eliminato dal G1 per via di un DQ a seguito di finto low blow (la tattica di Eddie Guerrero, per intenderci) di Yano.
Ci eravamo approcciati all'analisi del G1 Climax 2017 chiedendoci se si trattasse del miglior torneo nella storia del wrestling. Come anticipato, però, una domanda del genere è troppo impegnativa e, quindi, sarebbe del tutto superficiale tentare di trovare una risposta che, in ogni caso, sarebbe del tutto soggettiva. Esistono, tuttavia, dati che è bene riportare. Durante il torneo abbiamo assistito, secondo i voti di Dave Meltzer, a 37 incontri (sui 91 totali) da almeno **** (match “da 8 in su”, per convertire in una scala forse più familiare). Fra questi match, ci sono stati tre incontri che avrebbero vinto il titolo di “match dell'anno” se non fosse stato il 2017 e, in particolare, due di essi sono fra i migliori della storia di questa disciplina. Il tutto, condito da un apporto di pubblico in crescita di circa il 15% rispetto allo scorso anno nonostante i prezzi dei biglietti notevolmente più alti (a testimonianza dello splendido momento della NJPW) e, soprattutto, da due fra i momenti più emozionanti dell'ultimi tempi.
È stato il miglior torneo di sempre? Non lo so e non mi importa. Ma, senza dubbio, è stato il miglior mese di wrestling che io abbia mai visto.
The Other Side termina qui. Io sono Lothar Ceccarelli e, come sempre, vi ringrazio per la passione e l'attenzione con la quale ci seguite. L'editoriale tornerà fra due settimane quando, con tutta probabilità , andremo ad analizzare quello che ci aspetta in New Japan nei prossimi mesi, nella strada che ci porterà fino Wrestle Kingdom.
Until thenÂ…
GOODBYE AND GOOD NIGHT!