The Other Side #15 – Un’analisi di “The New Beginning”

Cari lettori appassionati di wrestling, io sono Lothar Ceccarelli e, assieme a tutto lo staff di Tuttowrestling.com, vi do il benvenuto from The Other Side, l'editoriale che si concentra sui principali avvenimenti riguardanti Ring of Honor e New Japan Pro-Wrestling.


Dopo uno spettacolare show al Tokyo Dome lo scorso 4 gennaio, la New Japan Pro-Wrestling è tornata in PPV con New Beginning. La compagnia nipponica, come ormai accade ogni anno, ha deciso di proporre il PPV “spezzandolo” in due date separate: una a Sapporo il 5 febbraio e una ad Osaka l'11 febbraio. La strategia della NJPW è quella di proporre alcuni dei match titolati nel primo show (in questo caso, il piatto principale era il match per il titolo del mondo IWGP) ed altri nel secondo (gli incontri valevoli per il titolo Junior e quello Intercontinentale erano le due “attrazioni” ad Osaka). Si tratta di una scelta comprensibile dal punto di vista finanziario per la compagnia: senza sprecare parole, sono due sold out invece che uno. Diversa è la situazione dal nostro punto di vista, quello del fan. Gli show “doppi”, infatti, sono caratterizzati da una prima metà con soli tag team matches con tanti wrestler coinvolti che, nonostante siano leggeri e facili da guardare, non hanno molto significato. Proprio per questo motivo, il primo show, quello a Sapporo, è stato piacevole, ma niente di speciale: un bellissimo incontro in oltre quattro ore di programmazione non è abbastanza per rendere un intero PPV un evento da non perdere. Ad Osaka, invece, hanno avuto luogo due match fantastici e un terzo davvero buono e quindi, nonostante la prima metà dello show abbia sofferto del fenomeno di cui abbiamo parlato sopra, la “seconda parte “ di New Beginning è risultata senza dubbio migliore della prima.

New Beginning che, proprio come il nome lascia intuire, segnava un nuovo inizio per la NJPW dopo Wrestle Kingdom, è stato costruito in gran parte lo scorso 5 gennaio, con il ritorno di Suzuki-gun a New Year's Dash. La stable, che prende il nome dal suo leader, ha fatto il suo ritorno in NJPW dopo due anni in un bellissimo angle, dove tutti i membri del gruppo sono stati immediatamente resi dei pericolosi invasori che tutti dovrebbero temere. Se questa era la situazione dopo New Year's Dash, il panorama è totalmente cambiato a valle di New Beginning: tutti i membri di Suzuki-gun, infatti, non sono riusciti a conquistare i titoli che avevano preso di mira e, dopo solo un PPV, un angle iniziato così bene sembra già essere sul letto di morte. E se quanto fatto con il titolo mondiale sembra incriticabile visto il meraviglioso match che ci hanno offerto Okada e Suzuki, un po' di subbi restano, almeno, nella gestione dei titoli di coppia (anche se qui l'infortunio di Archer fra il primo e il secondo show potrebbe essere stato un fattore). Non siamo ai livelli di quello che SummerSlam 2010 fu per il Nexus ma, se la NJPW ha intenzione di continuare ad usare i membri di Suzuki-gun in un ruolo importante, ci sarà bisogno di un duro lavoro per recuperare il loro status dopo New Beginning.

Dopo questa panoramica generale di New Beginning, andiamo ad analizzare i quattro match per i titoli singoli che hanno caratterizzato le due serate del PPV.

Kazuchika Okada (c) vs. Minoru Suzuki per il titolo del mondo IWGP
Fantastico incontro. Il main event di New Beginning in Sapporo, l'unico match della serata da recuperare per chi si fosse perso lo show, è stato un esempio unico di stroytelling, di “selling” e di come gestire il volto di una compagnia. Suzuki ha, infatti, deciso di concentrarsi sul ginocchio dell'avversario: lo ha attaccato in una conferenza stampa prima dello show e, durante il match, ci si è concentrato senza sosta. La storia del match era semplice: Okada sembrava sull'orlo di cedere e, volta dopo volta, riusciva a stringere i denti e ad arrivare alle corde. Per questo, dopo oltre 40 minuti di battaglia, il rain maker finale che ha consentito ad Okada di mantenere la cintura, ha innalzato ulteriormente lo status del campione IWGP che, a valle di questo incontro e di quello con Omega a Wrestle Kingdom, ha in mano le chiavi della NJPW. Un esempio unico (e sempre più raro) di un grandissimo incontro che si è basato soltanto su un ottimo storytelling, senza bisogno di mossa aeree spettacolari per stupire il pubblico. Una gemma che – permettetemi di dirlo – Rollins e Triple H dovrebbero studiare in vista del loro incontro a WrestleMania, perché è così che si racconta una storia basta attorno ad un infortunio al ginocchio.

Shibata (c) vs. Will Ospreay per il titolo britannico
Il titolo inglese della Rev Pro è stato difeso ad Osaka. Will Ospreay, wrestler dal futuro davvero promettente (condizioni fisiche permettendo), ha affrontato Shibata in un match caratterizzato da uno scontro di stili notevole: la “durezza” di Shibata contro le qualità atletiche straordinarie di Ospreay. Quest'ultimo non è riuscito a vincere la cintura della Rev Pro ma, nonostante la sconfitta, il suo status in Giappone è sicuramente migliorato grazie al confronto con Shibata. L'inglese è stato il protagonista delle fasi iniziali dell'incontro che, forse, sono state fin troppo spettacolari: Ospreay e Shibata hanno, infatti, offerto lo spettacolo migliore a pochi minuti dall'inizio dell'incontro che, quindi, è risultato leggermente “piatto” nel finale. Intendiamoci bene: si tratta di un incontro la cui visione è sicuramente consigliata, ma non può essere considerando fra i candidati a match dell'anno cosa che, almeno alcuni, si aspettavano alla vigilia dell'incontro.

Takahashi (c) vs. Dragon Lee per il titolo Junior

Forse il miglior capitolo della rivalità fra Takahashi e Dragon Lee (e già questo la dice lunga), una delle migliori al mondo negli ultimi due anni a livello di alchimia e qualità nel ring. I due hanno deciso di andare oltre: se c'è un limite dopo il quale i colpi subiti in un match sono troppi, qui si è senza dubbio oltrepassato. Un vero e proprio “Demolition Derby” che (fortunatamente) raramente vedremo nuovamente nel futuro prossimo. Takahashi , come da pronostico, ha mantenuto la cintura e per lui si prospetta un annata davvero interessante all'interno di una categoria junior NJPW che, dopo tanto tempo, potrebbe tornare a splendere.

Naito (c) vs. Elgin per il titolo Intercontinentale
Semplicemente, il miglior match del 2017 e un serio contendente al titolo di “match dell'anno”, se non fosse per Omega vs. Okada di Wrestle Kingdom. Il ritorno di Elgin dalla frattura all'osso orbitale non poteva essere migliore e il suo “compagno di danza”, Naito, è l'attuale MVP della New Japan Pro Wrestling. Un “cool heel” che, nell'ultimo anno, è passato da uppercarder a possibile volto, assieme ad Okada, della New Japan Pro-Wrestling. Il match in sé ha raccontato un'ottima storia, con una perfetta climax ascendente che è culminata con la vittoria di Naito e l'affermazione dei Los Ingovernables de Japon come stable dominante in NJPW. Unico difetto? Qualche colpo eccessivamente pericoloso che poteva essere evitato senza nulla togliere all'incontro (notevole l'impatto di Naito con le barricate). Una certezza rimane: sia Naito che Elgin saranno fra i protagonisti della NJPW in questo 2017 e, se queste sono le premesse, aggiungendo Okada, Omega ed una divisione Junior scoppiettante, ci sarà davvero di che divertirsi.

L'appuntamento con The Other Side torna fra due settimane. Fino ad allora, vi ringrazio per la passione e vi saluto ricordandovi, come sempre, di restare su tuttowrestling.com per tutte le news e tantissimi editoriali su tutto quello che accade nel mondo del pro-wrestling!

Albert Wesker
Albert Wesker
Fan di wrestling dal 2005, fanatico della New Japan Pro Wrestling di cui ha parlato per anni su questo sito in "The Other Side" e grande appassionato WWE. Attuale co-redattore del WWE Planet. Wrestler preferiti? Tanahashi, Ibushi, Moxley, Rollins, Reigns (S.H.I.E.L.D!), Sasha Banks e Becky Lynch fra quelli attivi adesso, Edge e Shawn Michales gli amori storici!
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