GPOrder #94 – Why Vince why?

Ebbene si, a volte faccio davvero fatica a capire, comprendere, cercare un senso logico dietro certe situazioni. E pur preservando la granitica certezza di non essere sufficientemente intelligente, competente e con la giusta visione a medio e lungo termine, arrivano certi momenti in cui perfino questa certezza viene seriamente e pesantemente minata. E Battleground è stato uno di questi.
Partiamo da qualche numero, così da avere quantomeno una base quantitativa alle spalle: non contenti del rischio (che per una volta invece ha pagato) di affidare più di un quarto d'ora di match a Orton e Sheamus, si affidano ventidue, dico ventidue minuti a Bray Wyatt e Roman Reigns. Se questa è la strada per ricostruire la strada per Reigns, inizialmente lastricata d'oro e poi distrutta da una ruspa chiamata Royal Rumble, siamo davvero lontani anni luce dall'obiettivo. E l'epilogo suggerisce una sola cosa: il parcheggio continua, senza che l'interesse per questo feud sia aumentato, anzi.
Minutaggio praticamente analogo viene concesso a John Cena vs Kevin Owens, e dati i due capolavori precedenti ci sta tutto. Ripetersi addirittura la terza volta non è facile per nessuno, ma i due atleti riescono perfino a migliorarsi: il match racconta una psicologia pari o addirittura maggiore dei suoi due predecessori, tecnicamente non è inferiore a nessuno dei due (impressionante cosa è capace di fare Owens e cosa è capace di tirare fuori Cena dagli avversari tecnicamente dotati) ed i venti minuti scorrono davvero via bene, per quello che è il miglior incontro della serata e suggella quella che con ogni probabilità sarà la rivalità dell'anno in casa WWE e non solo. Il momento migliore è senza dubbio quando Cena resti sconvolto per come Owens sia uscito dalla Attitude Adjustment dal paletto: la sua mimica facciale ed un Owens distrutto al tappeto ma non sconfitto mi hanno ricordato, pur con tutta l'ovvia differenza della situazione, lo Steve Austin di Wrestlemania 13, demolito da Bret Hart ma non sconfitto. . “Questa è la consacrazione definitiva di Owens” ho pensato, più della sua vittoria nel primo match, più di qualsiasi titolo degli Stati Uniti: quel momento capace di fargli conquistare una credibilità che gli resterà per tutta la carriera .
Poi però arriva il momento di tirare le somme, di terminare l'incontro… e cosa tirano fuori dal cilindro i cari vecchi booker della suddetta federazione? L'innovazione delle innovazioni: John Cena subisce tutto lo scibile, esce fuori dalla mossa finale del rivale – naturalmente fino a quel momento decisiva contro chiunque – e chiude il match per sottomissione. Si, per sottomissione.
Abbiamo visto questo copione una marea di volte, e sempre una marea di volte tutto ciò ha affossato gente che avrebbe meritato ben altre fortune. Non succederà per Owens, che ha uno spessore tale per sopravvivere anche a coltellate come questa, ma resta quel gigantesco “perché?” che ancora oggi non trova spiegazioni. In meno di un mese Owens ha perso il titolo NXT, e ci può stare considerato cosa lo attende lontano da NXT stesso, è stato messo al tappeto da Cesaro, e già ci può stare meno, e si è preso due sconfitte pulite da Cena, l'ultima per sottomissione, e non ci può stare per nulla. Il tutto per cosa? Per sentirsi per l'ennesima volta un Cena prendere il microfono e dichiarare che lui non si arrende, che il campione è ancora qui ecc. ecc. ecc. e un centinaio di altri eccetera che sentiamo da dieci anni? Potrò non essere un suo fan, ma davvero chi lo apprezza ha così voglia di sentire di nuovo la stessa cosa? E' uno schiaffo a chi crede sia il momento di giungere ad una nuova era, chi sperava già con Edge, poi con Punk e poi ancora con Bryan che questa nuova era potesse iniziare ed anche questa volta, come le altre, si ritrova uno schiaffone con il significato “alt, le cose vanno bene così, per cambiare c'è sempre tempo”.
La sola, ma proprio la sola spiegazione che posso ipotizzare è un quarto ed ultimo match a Summerslam, voler riservare un palcoscenico più importante alla seconda vittoria di Owens. Ma questo certo non spiega la sottomissione e come è arrivata, il modo migliore per prendere tutto quello che fu fatto – e benissimo – nel primo incontro e buttarlo via senza troppi complimenti. Anche stavolta, dunque, è mancato semplicemente il coraggio.
E parlando di coraggio cosa dire del main event? Circa dieci minuti o poco meno di lottato, meno del match per i titoli di coppia, meno della metà di Reigns e Wyatt, quasi quanto Barrett e R-Truth! Certo si sarà arrivati lunghi, ma vuoi mettere goderci Reigns per 20 minuti? O l'ennesimo sganassone di Big Show? La conservatività non è tuttavia nel minutaggio, che è semplicemente frutto di errori banali che una compagnia come la WWE non dovrebbe commettere, quanto nell'epilogo finale, che paradossalmente per quanto mi riguarda ha un solo sconfitto, Seth Rollins.
Il campione esce infatti da Battleground ancora con la cintura, ma sconfitto in considerazione. Pur in un contesto come quello che abbiamo visto, pur dopo due tombstone, Rollins non deve schienare Lesnar, non deve batterlo, si preferisce far terminare tutto in no contest. Torniamo tanto per cambiare indietro nel tempo, questa volta nel alla fine degli anni 90 in occasione del primo hell in a cell. Un giovane emergente, tale Shawn Michaels, non aveva nessuna speranza contro Undertaker, ma il debutto di Kane, che naturalmente attaccò il fratello, portò alle condizioni affinchè HBK schienasse l'avversario. Notate qualche somiglianza? Avversario imbattibile, talento giovane nonchè heel strafottente.. notate qualche differenza? Uno ha vinto, naturalmente in modo sporco, l'altro no. Vi sembra la stessa cosa? Vi sembra che il discorso di Rollins a Raw non ne abbia risentito, e tanto? Certo nessun giovane pu competere con il leggendario Undertaker di oggi; Taker non è il nuovo, non è il futuro, ma è pur sempre la più grande gimmick della storia del Wrestling ed uno che è in grado di attirare i fan di ogni età , vedi l'ovazione ricevuta appena apparso nel ring. Non è un Taker vs Lesnar il problema, anzi può essere uno di quegli incontri “epici” da riservare a date importanti come Summerslam, possibilmente in affiancamento a rivalità “più contemporanee” che godano dello stesso interesse e non ne siano al contrario offuscate, cosa che ovviamente oggi non sta accadendo, visto che a parte questo incontro null'altro di livello si muove o si sta per muovere.
E giusto per chiudere il cerchio arriva Cena a dirci che il titolo del mondo sta perdendo di credibilità e quello degli Stati Uniti la sta acquisendo. Appunto, John, appunto….