GPOrder #83 – Pro Lesnar o contro Lesnar?

GPOrder #83 - Pro Lesnar o contro Lesnar?

Già due settimane fa avevo cercato di sottolineare come la promozione al WWE Network avesse raggiunto vette mai toccate prima, perfino fastidiose, segno sia dell'evidente risultato negativo fin qui raggiunto che della volontà, anzi necessità di migliorarlo quanto più velocemente possibile. Ebbene a quanto pare non era ancora decisamente nulla rispetto a quanto abbiamo visto lunedì scorso. Giudicate voi…


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La WWE questa scommessa la vuole vincere, anzi la deve vincere, e sta mettendo in campo tutto, ma proprio tutto per riuscirci. Compreso, onestamente, arrivare a rendere una puntata di Raw più simile ad una televendita che ad uno show di wrestling. La mia è una esagerazione voluta, certo, ma nemmeno così lontana dalla verità, e forse anche loro sotto sotto un po' di sano trolling lo stanno portando avanti.

Tornando al wrestling vero e proprio, ho assistito con interesse ad un interessante “fenomeno” qui sul nostro sito, ovvero due editoriali decisamente contrastanti in merito al ritorno ed al ruolo assunto da Brock Lesnar: salvatore della patria, autentico trascinatore assolutamente necessario e da accogliere come manna dal cielo, oppure segno di incapacità di gestire gli atleti full time e sciagura per tutto il movimento? Come al solito la mia posizione è degna di Cencelli, vale a dire che entrambe le teorie hanno un fondo di verità che merita di essere approfondito.
Partiamo dai contro: Brock Lesnar non garantisce una presenza continua negli show televisivi ed addirittura nei pay per view, anzi il suo calendario benché “rimpolpato” resta sicuramente scarno rispetto a quando la programmazione/promozione di un feud nel wrestling moderno richiederebbe. Questo non è un problema quando puoi “permetterti” di avere in programma un John Cena vs Brock Lesnar, ma quando il richiamo del match non sarà altisonante a questi livelli? Quali saranno le conseguenze, specialmente se Brock conquisterà la cintura, e magari avrà anche altri avversari assai meno appetibili? Il rischio è quello che abbiamo “assaggiato” lunedì, con un finale di Raw affidato a Stephanie McMahon e Brie Bella. Nulla da dire su Steph, mattatrice a livelli che non raggiungeva da anni, ma l'inadeguatezza di Brie è emersa a mio avviso in modo evidente, e forse il peggior dato di ascolto da mesi sulla terza ora di Raw mi fa pensare che il mio giudizio non sia così campato per aria.

Inoltre, ed è naturalmente evidente, puntare su un grande nome che però resta un part-timer è effettivamente quantomeno non positivo per i talenti del presente e del futuro. Cosa ne penserà un Cesaro, ridotto ad un dimenticatoio indecente? Cosa ne penserà un Orton? Lo stesso che alcuni mesi fa ha probabilmente pensato CM Punk? Avere bisogno di un personaggio “esterno” può sicuramente essere interpretato come un segnale, il segnale che volenti o nolenti ci si trova nella situazione nella quale per mille motivi (fatalità, poca programmazione, scelte sbagliate ecc.) il suo appeal è giudicato superiore a quello di ogni possibile alternativa interna, dal main eventer già affermato al giovane da lanciare. E' un fatto, una evidenza dettata dalla card, non una ipotesi.

E' lo stesso fatto, tuttavia, che gioca anche a favore di chi invece – come parzialmente il sottoscritto – stravede per Lesnar, e giudica sensatissima la scelta di proporre lui a Summerslam nel main event. Il motivo? Semplicissimo: sarà pure un esterno, ma è Brock Lesnar, ed uno come lui non sempre puoi trovarlo in casa. Tornando ai nomi citati in precedenza, ad esempio, la risposta più naturale alle domande fatte sopra è semplicemente questa: prima di pensare alla scelta fatta, Orton e soci dovrebbero rendersi conto della differenza che c'è fra le capacità di Lesnar e le loro. Capacità troppo superiori da giustificare qualsivoglia ritorno sul grande palcoscenico. E' stato del resto così per The Rock a Wrestlemania 28, è stato così per Hulk Hogan a Wrestlemania 18, sarà così per ogni grande nome. Scelte a breve termine, certo, tutt'altro che modi ottimali di programmare il futuro, ancor più certo, ma anche cose che il pubblico vuole maledettamente vedere, ora e subito, che guarda caso sono le stesse due parole che si associano bene al discorso del numero degli abbonati al network da aumentare.

La perplessità maggiore è chiaramente quella che va oltre il singolo grande evento, sul quale ripeto c'è invece ben poco da discutere. Cosa puoi fare con un eventuale campione part timer? Ecco questo è già un discorso decisamente diverso, che probabilmente metterà a dura prova le capacità creative della federazione. Ho fatto l'esempio di The Rock a Wrestlemania 28, ricordate cosa è stato provare la strada della continuità, ovvero cosa è stata Wrestlemania 29? Un mezzo disastro, l'eterno limite del grande nome del passato, anche prossimo e non remoto, il cui abuso fa più male che bene.

In queste due puntate di Raw abbiamo avuto a mio avviso l'assaggio negativo, ovvero i casi in cui senza poter promuovere il proprio campione e relativo sfidante nella terza ora possa provocare drastiche cadute sia di ascolti che di qualità della puntata. Sta alla WWE fare in modo di sfruttare i già citati talenti in casa, possibilmente quelli nuovi, per fare in modo che questo possa non avvenire. Le potenzialità ci sono tutte, le strade anche: la scalata di Reigns, l'affiancare un altro wrestler a Heyman (e non farlo quando non serve e toglierglielo proprio nel momento del bisogno, per esempio), il considerare ancora di più i già ben visti Rollins ed Ambrose, sono solo alcune delle tante idee che renderebbero quasi trascurabile l'avere un campione in uno show si e dieci no. I miei 9,99 dollari sono già in cassaforte, ma visto che ne occorrono altri sarà bene darsi una mossa in tal senso, poiché appunto non sempre per convincere la gente ad aprire il portafoglio ci sarà un Cena vs Lesnar da proporre.

Scritto da Giovanni Pantalone
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