GPOrder #68 – A volte si cambia

GPOrder #68 - A volte si cambia

Lo riconosco, facendo una statistica sugli ultimi dieci editoriali si scoprirebbe che in almeno undici, per un motivo o per l'altro, ho parlato di Daniel Bryan. Ebbene finalmente questo numero… non farà eccezione! Senza girarci tanto attorno, infatti, il suo nome è praticamente coinvolto ovunque, fra clamorosi sviluppi delle storyline e notizie ahimè poco felici di infortuni, rendendo dunque quasi un obbligo l'analizzare quanto accaduto questa settimana.


Partiamo dai fatti, chiari e semplici: il legame fra la Wyatt Family e Daniel Bryan si è rotto dopo due settimane di storyline, di fatto interrompendo a dir poco repentinamente un turn a heel (se poi si può parlare di heel per uno così tifato..). Molto meno chiaro è semplice è perché sia avvenuto tutto questo, o meglio in primo luogo perché sia avvenuto così presto. Si concentra in questa considerazione cronologica, infatti, la stragrande maggioranza della critica – alcune anche molto feroci – che si è levata a questa decisione, critica che obiettivamente si fonda su ragioni discretamente granitiche.

La decisione è infatti frutto di un repentino cambio di rotta? Gran brutto segno, significa infatti che questa storyline navighi ormai a vista, senza sapere minimamente dove andare, come poi concludere, o anche più semplicemente che cosa fare. Se infatti per CM Punk seppur tardivamente è stato trovato un ruolo per la Road to Wrestlemania, alias l'avversario dell'authority, ironia della sorte esattamente il ruolo che era di Bryan, per quest'ultimo emerge davvero l'idea riassumibile come “non ne abbiamo la minima idea, poi vedremo”. In più, se davvero come si vocifera la decisione sia stata presa a seguito della sorprendente reazione ancora positiva del pubblico, beh francamente questo sarebbe davvero oltre la soglia del ridicolo, visto che solo un miope, ma molto molto miope, avrebbe potuto immaginare qualcosa di diverso. Prendi il tuo face più amato, non lo pushi come la gente vorrebbe, anzi lo giri a heel in una mossa senza né capo né coda e ti sorprendi se poi la gente continua a cantare “no,no”?

La decisione è invece ponderata? Davvero la permanenza di Bryan nella family doveva durare così poco? Voi ricordate un turn e controturn durato la bellezza di due settimane? Che speranza ha una qualsivoglia idea di funzionare con cambi così repentini? Nessuna.. sembra di essere tornati ai tempi dell'abbandono della federazione da parte di CM Punk con la cintura appena strappata a John Cena, una storyline semiuccisa proprio dal far ricomparire troppo presto Punk stesso, alias il classico esempio di una trovata massacrata prima di tutto dalla fretta.

In entrambi i casi, dunque, ad un'analisi obiettiva e logica ci sarebbero davvero tanti, tanti motivi per bollare assai poco positivamente questo rapido cambio di rotta.

Poi però arriva un'altra domanda.. ma chi se ne frega della logica?

Certo in modo discutibile, con una fretta ben poco edificabile per la quale il conto più salato forse lo paga Bray Wyatt, ma c'è o non c'è da essere contenti dell'aver evitato senza nemmeno aspettare troppo un evidente binario morto che assai difficilmente avrebbe portato a qualcosa di buono? E come poi? Guardate il segmento finale a Raw e ditemi da zero a dieci quanto è importante la partecipazione del pubblico nel mondo del wrestling! Di paragoni storici per il feeling fra Bryan ed il pubblico ne ho fatti tanti, ma forse in questo particolare caso andiamo addirittura oltre. Una reazione del genere, infatti, non la ricordo più solo per determinati fenomeni come ho sempre sostenuto nei miei paragoni, ma in questo caso specifico la ricordo solo e soltanto per i fenomeni ed in circostanze particolari. Questa non è una reazione di quelle che ottenevano Hulk Hogan o Steve Austin, è una reazione che i due appena citati ottenevano solo in determinate particolari occasioni, nemmeno sempre! Con la frenesia e la dovizia di show che la WWE produce al giorno d'oggi è per me difficilissimo tornare indietro per rivedere qualcosa, ma questo segmento è stata una rara eccezione, ho quasi consumato il decoder per usare mysky e rivederlo, anzi più che altro per risentirlo. Semplicemente incredibile, non ci sono altri aggettivi.

In più, e non è un elemento da sottovalutare, una tale rapidità nel cambiare rotta deve essere interpretata anche positivamente, ovvero un segno che la tanto vituperata WWE forse non trascura al 100% il parere dei propri fan in favore di quello che pensa sia il meglio per il business, alias per le proprie entrate economiche. Intendiamoci, questo non vuol dire che determinate idee, più o meno motivate, non restino a dir poco granitiche: il traino di tutto è sempre l'appeal economico, ovvero le vendite ai ppv, il merchandise, i soliti parametri insomma, e sono essenzialmente quelli che continueranno a dettare leggere. Tuttavia anche senza sovvertire tutto questo, l'aver sostanzialmente ascoltato i fan in una situazione dove comunque c'erano dei margini di manovra è da leggersi come un segnale positivo. Far tornare Bryan face, infatti, certo non gli darà il main event di Wrestlemania (continuo a sperarci, ma ahimè ormai sono quasi rassegnato ad un Orton vs Batista) e certo non gli darà più considerazione di un John Cena, ma lo riporta in una condizione meno forzata, dimostrando che dove appunto si può intervenire senza colpo ferire si cerca di farlo assecondando l'evidente volere del pubblico.

Le suddette ragioni economiche possono del resto portare a scelte che fanno a pugni con il merito creativo, lo sappiamo e succederà sempre, ma è anche vero che un incontro con il pubblico in clamoroso silenzio o peggio ancora volutamente distratto o polemico sono pessime pubblicità per gli eventi live, oltre, come detto sopra, a costituire un handicap per la riuscita stessa degli incontri. Ripeto, dove il potere dei soldi vuole così ce ne si fa una ragione, si censurano in postproduzione i cori e via, ma oggi scopriamo con immenso piacere che seppur in ambiti più ristretti e lontani dai piani più alti c'è ancora spazio anche per qualcos'altro.

Proprio a valle dell'incredibile reazione della folla a Raw stona ancor di più la notizia di una commozione cerebrale patita dall'atleta proprio in quell'occasione, infortunio purtroppo delicatissimo e soprattutto con una variabilità estrema in funzione della gravità dello stesso, ovvero delle conseguenze manifestate e della necessità di recupero. Un infortunio muscolare ha tempi di recupero relativamente standardizzati, un colpo alla testa richiede prima di tutto attenzione e pazienza, e dunque abbiamo esempi di rientri quasi immediati ed altri casi dove invece l'attesa è più lunga, il tutto in un periodo dove anche fermare per un mese significa un colpo tremendo alla road to wrestlemania. Da un lato, infatti, la Royal Rumble ha quel fascino, quella particolarità, quelle aspettative da poter tranquillamente essere acquistata ad occhi chiusi anche senza uno o più potenziali protagonisti, dall'altra non è ovviamente la stessa cosa privarsi proprio ora dell'atleta più amato di tutti. Speriamo dunque che, scelte frettolose e non, considerazione adeguata o non adeguata, business o non business, la sua assenza possa davvero durare il meno possibile. Anche perché c'è una Rumble da vincere ed un main event di Wrestlemania da conquistare, ed il sottoscritto ci crederà fino al momento di chiudere la valigia e partire per New Orleans con destinazione Wrestlemania!

Ps
Introdurre Ultimate Warrior nella hall of fame? Doveroso sotto molti punti di vista, data l'importanza incredibile del lottatore fra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90, molto di più di altri che l'anello della HOF già lo hanno da un pezzo. Certo guardando il curriculum della persona a 360 gradi qualche perplessità in più ci sarebbe, vedi omofobia, vedi abusi e controabusi, vedi capacità intrinseche di autodistruzione addirittura celebrate in un documentario dalla WWE che oggi lo introduce. Non dico che siamo ai livelli di Chris Benoit però insomma la distanza non è così abissale.. però francamente poco da dire, una hall of fame non può non avere un personaggio come lui, anche perché sarà davvero molto interessante sia sapere chi lo introdurrà e come sia sentire il suo discorso. E se posso suggerire un altro nome ci sarebbe un certo Randy Savage…

Scritto da Giovanni Pantalone
Parliamo di: