GPOrder #59 – Thank you JR

Era l'ormai lontana fine degli anni novanta, per la precisione il 1999 o forse anche giù di lì: albori di internet, ma soprattutto wrestling WWF ormai da troppo tempo dimenticato dalle tv italiane e parzialmente anche dalla mia mente, che al più continuavo a rivedere sempre le stesse VHS dei tempi di Italia uno prima, Capodistria poi e Telepiù. Erano gli albori di internet, l'inizio di una autentica rivoluzione, e dopo svariati anni avevo già da tempo una connessione domestica ebbi finalmente una intuizione: ma vuoi che la WWF non abbia un sito internet dove possa finalmente aggiornarmi? Detto e fatto, si aprì quello che non esito a definire un nuovo mondo. Certo erano cambiate davvero molte cose.. in primis il logo della compagnia era cambiato, tanto che all'inizio pensai di aver sbagliato sito. Poi una veloce occhiata ai campioni.. il campione era Undertaker, certo non uno a me sconosciuto, però che strano look.. aprendo poi il suo profilo trovai qualche video di alcuni suoi vecchi incontri. Ovviamente non immaginatevi qualcosa di simile a ciò che siamo in grado di fare oggi, si trattava di pochi secondi in una finestra grande quanto mezzo smartphone di oggi e con una risoluzione bassissima.
Ebbene decisi di aprire uno di quei video, che raffigurava una sequenza di Wrestlemania XIV, ovvero il tentativo di tombstone di Taker rovesciato da Kane che a sua volta mise a segno la stessa mossa ai danni del fratello. A distanza di anni posso dirvelo con franchezza: rimasi quasi sotto choc! Dov'erano i colori pastello, l'atmosfera più light dell'era gimmick.. che fine aveva fatto tutto quello che avevo ormai associato indissolubilmente alla mia visione del wrestling? Mi sembrava tutto più crudo, tutto più vero, tutto più cupo, nel senso però positivo del termine. Forse è stato il momento in cui più di ogni altro ho creduto che i colpi fossero almeno in parte reali e gli incontro non predeterminati, pensate dunque a che tipo di impatto poteva aver avuto quel breve filmato! Ma soprattutto di tutta quella scena un particolare accentuò ulteriormente questa mia sensazione, il tono di voce del commentatore americano che mi diede l'impressione di un wrestling molto, molto più impressionante. Ebbene quel commentatore era Jim Ross.
Da allora sono passati quasi una quindicina di anni; il wrestling è cambiato e il sottoscritto pure, passando da uno delle tante vittime del silenzio televisivo a follower assiduo e vicedirettore del sito italiano specializzato più importante del settore. Da allora quel commentatore mi ha accompagnato per ore e ore, la sua voce ha raccontato praticamente tutte le pagine più importanti scritte da questa disciplina, senza che per questo la sua capacità di coinvolgere, di aggiungere qualcosa all'evento stesso sia diminuita, anzi.
Oggi, assolutamente a sorpresa per quanto mi riguarda, quel commentatore ha annunciato il suo ritiro, per dedicarsi ai propri affari (avete mai provato le sue salse? Fatelo, ne vale la pena!), lasciando i vecchi appassionati come me e non solo con una sensazione di sorpresa ed al tempo stesso di smarrimento.
Intendiamoci, grazie a dio non è morto nessuno, non c'è nessuna commemorazione da fare e tantomeno la decisone è da considerare irrevocabile a priori; siamo proprio sicuri, ad esempio, che quando Undertaker si ritirerà, ovviamente a Wrestlemania, non si sarà proprio il buon JR a commentare? O ancora che se davvero la decisione sia maturata per qualche screzio la cosa non si possa sistemare nel breve o medio periodo?
In ogni caso è innegabile che la notizia sia di quelle importanti, anzi di più, la vera e propria chiusura di un'era. Sebbene già oggi il suo impegno fosse significativamente ridotto, la sua completa assenza da qui in avanti po' davvero essere paragonata al ritiro di un grande wrestler, il dover ovviamente e volentieri continuare pur nella consapevolezza di aver perso una autentica icona. Il classico campione insostituibile, quello da hall of fame, quello che certo sarà sostituito magari anche bene da altri, ma che sicuramente si è guadagnato quel ricordo eterno tipico dei campioni per i quali si ritira il numero di maglia.
Con tutto il rispetto dei commentatori italiani che affrontano con preparazione e serietà il loro lavoro (quindi quasi tutti), come saprete ho sempre consigliato di seguire il wrestling sfruttando il commento originale dei telecronisti americani: si colgono più sfumature, si apprezzano di più gli effetti sonori a contorno ed il pubblico (tutt'altro che trascurabile in un match), si capiscono alcune sfaccettature dei promo e a tempo perso si impara anche l'inglese! Non a caso io dico sempre che i miei due insegnanti sono proprio Jim Ross e Jerry The King Lawler.. è grazie a loro se oggi in ogni ambito della mia vita, dal lavoro allo svago, posso riuscire a comprendere ed esprimermi con discreta facilità nella lingua di sua maestà britannica. A consuntivo quanti sono, poi, gli elementi raccontati alla grande o addirittura impreziositi dal commento di JR? Ci vorrebbero pagine e pagine per scriverne anche solo una parte, dai comenti con tyson alla bara incendiata da Kane, passando forse per l'elemento più famoso di tutti, ovvero quello Stone Cold, Stone Cold! che a tempo perso simboleggia proprio il passaggio da un'era all'altra, dall'era che ero abituato a vedere a quella che scoprii all'improvviso.
Nessuna carriera può durare per sempre, non a caso anche al tavolo di commento nel corso degli ultimi anni si sono provate alternative, alcune scartate altre rivelatesi preziose come JBL. Ritiratosi un maestro non si può certo escludere che i suoi allievi non possano un giorno superarlo, ma per un futuro ancora da scrivere c'è un presente che dice che JR oggi non sostituisce assolutamente con nessuno, nessuno. #ThankyouJR, e se proprio fra un business e l'altro non hai nulla da fare please fai un giro da queste parti, una cuffia, un microfono e soprattutto una ovazione carica di gratitudine del pubblico non credo te li faranno e te li faremo mancare mai.
PS
A volte può bastare un momento o anche solo una mossa a cambiare una carriera; ebbene spero che quella di Cesaro dopo la favolosa giant swing a Santino Marella possa farlo.