GPOrder #54 – Sicuri come i soldi in banca

Una delle migliori soddisfazioni che un appassionato da quasi tre decenni di wrestling può avere è quella di cercare di trasmettere a migliaia di co-appassionati quei momenti di esaltazione pura che questa disciplina è in grado di offrire. A sorpresa, previsti, per un turn improvviso piuttosto che per un insane bump, la ragione e le circostanze possono esseri molteplici, ma contano in ogni caso relativamente: il bello è poterli vivere, chi se ne frega del come e del perché.


Prendiamo ad esempio quanto accaduto a Payback: il pay per view ha offerto tanti, tantissimi spunti di interesse, ben al di là delle previsioni più rosee. Ebbene ad un'analisi tecnica, dove per tecnica intendo comunque la qualità complessiva del match, qualunque editorialista competente, serio e coscienzioso non tarderebbe un minuto a giudicare CM Punk vs Chris Jericho come il match della serata, per tutta una serie di fattori decisamente oggettivi: lotta, coinvolgimento del pubblico, carisma dei due, intensità del finale, e così via.

Ebbene mi prenderete per pazzo, ma il mio personalissimo momento di coinvolgimento massimo verso lo spettacolo è stato prima, durante il match fra Dolph Ziggler ed Alberto Del Rio. Un match importante, ma che certamente non reggerebbe il paragone valutandolo sotto ogni parametro. Eppure… eppure l'incredibile sequenza di colpi alla testa subita da Ziggler mi ha letteralmente incollato allo schermo come poche altre cose, spingendomi ad un paragone importante, anzi importantissimo, ovvero il match fra Stone Cold e Bret Hart a Wrestlemania XIII. Austin in quel di Chicago la bellezza di sedici anni fa non sapeva che quella sua prestazione non avrebbe soltanto lanciato la sua carriera, ma avrebbe cambiato per sempre ed il modo radicale la storia del Wrestling. Oggi Ziggler non ha ovviamente raggiunto quel traguardo, ama secondo me ha dato una spinta alla sua carriera – già potenzialmente senza limiti – altrettanto vigorosa. In una ventina di minuti ha saputo dimostrare, infatti, che a volte non è necessario un microfono o un copione particolarmente elaborato per ottenere non uno, ma due turn di altissimo livello, il proprio come face e quello del proprio avversario come heel. Il suo incontro è andato oltre le logiche smart o mark del pubblico, oltre le normali logiche del tifo: prima dell'incontro buona parte del pubblico era con lui, quel pubblico più navigato ed esperto che tifa sempre per le star più promettenti, anche per una certa moda nel rompere le storyline a tempo perso. Dopo il match nessuno lo tifava per moda, per la bravura potenziale o per quella dimostrata… lo tifavano tutti senza distinzione alcune, semplicemente perché se lo era strameritato come e più di ogni altra volta. Un effetto così dirompente da rilanciare improvvisamente e prepotentemente anche un avversario ormai il evidente declino, ed attribuire un signor senso ad un risultato che se fosse stato detto a priori avrebbe generato ogni tipo di reazione negativa. Pensateci.. cosa avreste detto a chi prima del pay per view avrebbe ipotizzato un cambio di mano della cintura? Peste e corna, risultato senza senso, sciocchezza dei booker. Frasi insensate? No, frasi che avrebbero avuto motivazioni sacrosante.. tranne in questo caso, tranne con un super Ziggler come quello che abbiamo visto.

E' perfettamente superfluo chiederci se tutto ciò era previsto nei minimi dettagli, improvvisato o parzialmente deciso e infiocchettato a dovere dai due: le idee sono importanti, anzi fondamentali, visto che lo stesso Ziggler ha patito un anno di immeritato purgatorio proprio per clamorosa mancanza di idee dei booker. Ma le idee da sole non bastano, ci vuole chi sa metterle in pratica alla grande, chi appunto vende alla grande un precedente infortunio reale per titare fuori un match dal pathos inimitabile. Prima di payback, insomma, a mio avviso la federazione aveva tra le mani un potenziale campione, dopo quell'incontro non si deve parlare di potenziale, bensì di campione a tutti gli effetti. La differenza non è banale, anzi.

E parlando di attimi da far saltare dalla sedia, che dire si tale Brock Lesnar, che si presenta a modo suo per avviare un feud che fa davvero venire l'acquolina in bocca? Se ne parlava da tempo, se lo aspettavano tutti (anche se magari forse più in là nel tempo), ma come non condire con un bel “chi se ne frega” la scarsa prevedibilità della cosa? Ce n'è abbastanza per valorizzare da soli la card di Summerslam, e scusate se è poco!

Il tutto mentre si avvicinano due incontri particolari ed al tempo stesso importanti che assegneranno i due money in the bank, dove peraltro sono già stati definiti anche i partecipanti. Vediamoli dunque a uno a uno, tanto per avere un'idea di ciò che ci possiamo aspettare da loro:

Raw

CM Punk: ovvio protagonista, ma altrettanto ovvio non vincitore. Altri piani per lui, succulenti quanto e più della valigetta. Uno come Punk, poi, la shot e soprattutto il titolo li può e deve riprendere quando vuole, senza bisogno di valigette.

Daniel Bryan: favorito d'obbligo, sogno davvero un suo match contro John Cena a Summerslam ma sono altrettanto terrorizzato per il trattamento che potrebbero riservargli contro Cena stesso. Di sicuro però sarebbe il candidato ideale, senza alcun tipo di dubbio.

Sheamus: outsider per eccellenza, essendo un altro company-symbol come John Cena (seppur con tutto il divario del cas, ovvio) che può risalire che anzi sicuramente risalirà. Probabilmente non in questa occasione, ma guai a tagliarlo fuori al 100%

Randy Orton: le voci di un Orton scontento e di un turn da lui auspicato e possibile sono come il calciomercato.. cento voci e zero scambi. Certo che averlo collocato nel match di Raw abbatte, per non dire azzera le sue speranze di vittoria, che a Smackdown sarebbero state molto più alte.
Christian: vedi sopra.. a Smackdown gli avrei dato una mare adi possibilità in più, qui a Raw con tutto il rispetto di un ritorno a sorpresa con annesso ovvio push non credo che possa arrivare addirittura a detenere la valigetta di colore rosso. Non da escludere a priori, ma certamente parte dietro almeno tre avversari.

Kane: chi?

Rob Van Dam: occhio a questa mina vagante.. la reazione del pubblico all'annuncio del suo ritorno l'avete vista tutti, ben oltre ogni previsione. Lui si che potrebbe fare il botto, la sua vittoria sarebbe una sorpresa ma non così clamorosa, dunque se c'è qualcuno che Bryan deve temere questo è mister Monday night. E francamente, vinca l'uno o l'altro il sottoscritto sarebbe assai contento..

Smackdown (ovviamente spoiler)

Wade Barrett: oggi è un onesto mestierante, elevarlo improvvisamente e senza alcun filo di continuità farebbe del male a lui e del male alla valigetta

Dean Ambrose: praticamente non ha avversari, salvo sorprese più che clamorose. Forse il successo per lui arriverà ancora prima del previsto, ma certo non si può dire che lui e lo Shield non l'abbiano meritato.

Fandango: il pazzo pubblico del Raw post-Wrestlemania ha lanciato la sua carriera a livelli imprevedibili, ma Wrestlemania è lontana, a Chicago ci siamo già stati ed il prossimo pubblico più smart che mark chissà dove lo vedremo.. in sintesi per me è no, ma un briciolo birciolo di speranza glielo lascerei.

Jack Swagger: il prossimo..

Damien Sandow: quanto mi piacerebbe vederlo vincere.. adoro la sua gimmick e adoro come la interpreta, ma obiettivamente questa valigetta è al momento troppa cosa per lui. Peccato

Cody Rhodes: chi?(2)

Antonio Cesaro: Zeb Colter può risollevarlo dal burrone nel quale è finito, peraltro assolutamente immeritatamente, ma chiaramente ci vorrà assai più tempo ed una salita graduale, che una vittoria in questa circostanza renderebbe al contrario troppo ripida per generare sincero interesse nel pubblico.

In sintesi i GP's picks? Bryan ed Ambrose, le migliori scelte disponibili, i migliori per garantire dei mesi a cinque stelle. Fatemi vincere loro e sono disposto a sopportare anche due mesi di Due McMahon e un Triple H messi assieme così, lo prometto!

Giovanni Pantalone
Giovanni Pantalone
Super appassionato di wresting dagli inizi degli anni 90, al punto da vedersi, tra WWE e Impact, una trentina di Pay Per View e show televisivi dal vivo in giro per il mondo. Si occupa da sempre di tutta la parte tecnica del sito, compresa la App e la gestione del Forum, ma non disegna sporadici editoriali e comparsate nei podcast.
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