GPOrder #48 – ChaChaLala!

Vostro onore non sarò breve.. ci sono una marea di cose di cui parlare, sarebbe impossibile dunque rispettare i canoni di lunghezza standard. Come è impossibile limitarsi ad una sola immagine nell'edizione post-mania giusto? E dunque spazio ad una triplice copertina, la prima un'attimino più seria e le altre due molto più consone a questa rubrica! In particolare come al solito permettetemi di ringraziare quel dannato genio di Diego Fichera per la terza immagine.. io ci ho solo messo la battuta, ma lui ci ha messo un talento grafico che non finirò mai di invidiargli!
E veniamo dunque a Wrestlemania: bella o brutta che sia, emozionante o noiosa, deludente o sorprendente, questo eveneto è sempre e comunque destinato a far parlare di sé. E' come paragonare un qualunque varietà televisivo al Festival di Sanremo.. altre aspettative, altre attese ed inevitabilmente altro livello di critica. Impossibile ed inutile, dunque, immaginare una opinione universalmente condivisa, tendente all'approvazione o alla bocciatura che sia, meno che mai poi in una edizione come questa, che obiettivamente si presta a pareri estremamente contrastanti. Vediamo dunque di analizzarla quanto più dettagliatamente possibile, pur se con il solito criterio assolutamente casuale con il quale potranno venirmi in mente tutte le mie considerazioni:
Le certezze
Iniziamo dai punti positivi, da ciò che questa edizione sfoggerà per farsi ricordare. E guarda caso per l'ennesima volta in questa categoria rientra il match di Undertaker. Complice, ovviamente, un CM Punk assolutamente sugli scudi, che ha dimostrato come quei quattrocento giorni di regno siano tutt'altro che immeritati. I due hanno infatti condotto un match spettacolare, ampiamente il migliore dell'anno al momento, che ha condensato psicologia di livello troppo superiore rispetto a tutti gli altri, momenti concitati ed emozionanti, adrenalina, tutto quello che, insomma, rende un match di wrestling uno spettacolo unico. In più il conoscere anzitempo il nome del vincitore, cosa scontata in tutti i match del becchino a Wrestlemania da anni a questa parte, non ha minimamente intaccato il livello di interesse dal primo all'ultimo intensissimo minuto, ed era tutt'altro che scontato. In sintesi, come dice una delle immagini che ho scelto per la multicopertina, Punk ha dovuto doverosamente abdicare e cedere il main event della serata a The Rock e John Cena, ma alla prova dei fatti il vero catalizzatore della serata è stato lui, indiscutibilmente. E complimenti anche al suo avversario, che ormai lotterà pure un solo match all'anno ma quando lo fa è ancora capace di dare molto. Sarà un caso che l'abulico pubblico dello stadio si è risvegliato in modo costante solo durante questo match? E parlando di pubblico, è doveroso affermare che..
Miami batte il New Jersey dieci a zero
Confesso che non lo avrei mai previsto e sono quasi incredulo a doverlo dire considerata la sotrica tradizione del pubblico newyorkese, ma la platea di questa edizione è stata un fattore in negativo: abulica, silenziosissima, coinvolta pochissimo e non in grado di essere un fattore. Certo posso garantirvi, essendo stato a Miami l'anno scorso, che una cosa è quello che si sente dai microfoni e un'altra l'impatto reale (l'anno scorso ad esempio i fischi per Cena furono televisivamente molto “ovattati” rispetto alla reale reazione del pubblico), ma usando un metro di paragone omogeneo, ovvero evento trasmetto live e non riarrangiato in post-produzione, si è sentita tantissimo la differenza. Davvero strano, anche perché ben diversa è stata la cornice offerta la sera successiva a Raw, semplicemente incredibile proprio come quella della puntata post Wrestlemania dello scorso anno con il ritorno a sorpresa di Brock Lesnar. Come mai questa differenza così clamorosa fra appena una sera e l'altra? Bella domanda.. ma davvero una risposta logica è difficile a trovarsi. Circa le reazioni del pubblico potremmo scrivere pagine e pagine, c'è però ovviamente da tenere conto che Wrestlemania è una cornice particolare, quasi una meta di pellegrinaggio, e dunque è da sempre seguita da un pubblico molto smart, molto esigenze e molto poco attento alla keyfabe. Eppure..
Ok magari sono il solito anti-Cena per definizione, però..
..eppure i discorsi sulla convenienza economica, sulla follia dal punto di vista imprenditoriale di certe eventuali scelte di booking, su tutto quello che insomma ci diciamo ogni volta che parliamo di un ipotetico turn heel di Cena, francamente a volte sbattono contro una durissima realtà :
Lo ripeto, ci sono mille ragioni economiche per le quali turnare Cena è sbagliato, mille motivi per cui la WWE fa bene a fregarsene del pubblico a lui più ostile e proseguire dritta per la sua strada. In più ci sono mille motivi per reputare il trattamento che Cena riceve a volte immeritato e sproporzionato, quasi che fischiarlo fosse diventata più una moda che una scelta sensata.
Però per una volta permettetemi un discorso che di economico e razionale non ha nulla, ma è solo l'analisi di un accanito appassionato. Queste scelte a cosa hanno portato oggi? Al finale di Wrestlemania più artificioso, freddo, forzato che si sia visto da anni a questa parte. Un finale che secondo me non è minimamente piaciuto anche a The Rock, che dubito avrebbe altrimenti preso un aereo già il giorno dopo senza neanche mezzo promo a Raw.. insomma la scelta economicamente più favorevole, ovvero stesso match dell'anno scorso, stesso hype mediatico e dunque stessi grandi soldi che arrivano in cassa, ha pagato dazio dal punto di vista creativo .
Intendiamoci, andare oltre un normale rammarico e partire con strali e feroci critiche sarebbe eccessivo, anzi proprio irrazionale: perché prendere il massimo che uno smart possa desiderare, ad esempio un Chris Jericho contro Daniel Bryan come main event, è semplicemente una utopia, un modo per fare critiche senza senso che non portano da nessuna parte. Però francamente il finale lo abbiamo visto tutti, e dubito qualcuno lo ricorderà mai come un Wrestlemania moment, anzi.
Dreaming..
Anche perché sognare è sicuramente poco razionale, ma a volte porterebbe a scenari tutt'altro che astratti e maledettamente belli per la loro concretezza. Vi immaginate, ed è ovviamente un esempio non casuale, cosa sarebbe successo se in uno dei tanti momenti adatti durante il match per un turn a heel Cena avesse effettivamente voltato le spalle ai tifosi pur di vincere? Ebbene avremmo visto il finale più sorprendente da anni a questa parte, con mille motivi per seguire Raw già dalla sera successiva.
E vi prego ditemi ciò che ho appena detto io, ovvero che è una follia commerciale, ma non che sarebbe stato un errore creativo. Ad esempio c'è chi sostiene che poi sarebbe stato un problema trovare un face sufficientemente top da affrontare un feud con lui.. perché ora che è successo l'opposto il problema è stato di minor conto? Buona visione del feud fra il nuovo campione ed il duo Mark Henry/Ryback.. bel premio per entrambi dopo aver messo su uno dei match più brutti che l'intera storia di Wrestlemania ricordi, strangolato da una lentezza perfino ricercata, non soltanto fisiologica.
Ripeto, il pubblico di Raw era “particolare” e dunque la reazione opposta al turn di Ryback era prevedibile e non si ripeterà in questo modo altrove, ma immaginate un attimo cosa sarebbe stato Raw ed i mesi a venire col turn di cena; solo per sognare un pò..
My time is now.. but there's no time!
Tornando con i piedi per terra, settimane fa dissi che questa Wrestlemania sarebbe stata l'unica nella storia a proporre lo stesso main event dell'edizione precedente, ma questo non è il solo record che caratterizzerà questa ventinovesima edizione. C'è stato infatti un altro primato, molto più strano e molto più imprevedibile: è la prima – e chissà unica? – edizione senza alcun tipo di segmento backstage di nessun genere: niente siparietti, niente interviste prima dei match, niente interviste dopo, nulla di nulla. Perfino le entrate sono state qualcosa in più del normale ma non memorabili come in altre edizioni: modesta la scenografia per taker, ripetuta quella di Triple H, solo Punk ha beneficiato di una ottima performance dal vivo della sua theme.
E la scelta di tutto ciò non è solo dovuta a ragioni di tempo, dato l'ampio uso di filmati di recap in sostituzione; si tratta dunque di una precisa strategia, che onestamente mi trova piuttosto perplesso. Certo nessuno ha rimpianto i siparietti con Hornswoggle e Great Khali, ma personalmente ritengo che anche le interviste siano parte importante di uno show di wrestling, un pezzo sul quale molti hanno dato uno sprint decisivo alla propria carriera. O forse sentire un Chris Jericho prima del suo match o The Rock sarebbe stato tempo buttato?
E parlando di tempo, questo è stato sicuramente il fattore che più ha caratterizzato questa edizione.Tante cose, infatti, sono state cassate proprio per assoluta mancanza di tempo: niente entrata di Jack Swagger, sospetto, taglio al match per il World Title, niente match 4 contro 4 Clay/Tensai vs Rhodes Scholars con rispettive accompagnatrici, addirittura nemmeno lo spazio per una tradizione storica come l'esecuzione di America The Beautiful all'inizio dello show! La domanda a questo punto è.. cosa ne è stato di tutto questo tempo risparmiato? Peccato che onestamente non sono ancor a riuscito a trovare una risposta! L'anno scorso c'erano tre main event e sono stati più lunghi, pur mantenendo anche in quel caso esibizioni musicali di una certa durata e incontri di secondo piano. Possibile che la differenza sia tutta nei 18 secondi di Daniel Bryan e Sheamus? In ogni caso la gestione del tempo è stata uno dei peggiori handicap che questa edizione ha dovuto pagare, ed a carissimo prezzo.
Ci pensi bene, dunque, chi si è rammaricato per non aver visto Cesaro o aver relegato il titolo intercontinentale nel preshow.: avrebbe imposto ulteriori rinunce al resto per regalare pochi e inutili minuti ad un atleta che ha tutte le capacità per meritare molto di meglio nel medio e lungo periodo.
Protection time
Dopo una serie di critiche sia per la gestione dei tempi che in generale sul management creativo, è però anche doveroso notare come mai come in questa edizione siano veramente in pochi a uscire sconfitti da Wrestlemania. Anche molti atleti che hanno perso, infatti, hanno goduto di un booking tale da rendere la soloro sconfitta assolutamente indolore. Qualche esempio? Ovviamente Punk, che non potendo vincere è uscito dal match comunque come vincitore morale del match e dell'intera serata. Ma anche Chris Jericho, che con la solita enorme professionalità concede un job ad un novellino e ne esce come e meglio di prima. Infine Brock Lesnar, sconfitto come da pronostico, ma la cui immagine di mostro indistruttibile esce quasi rafforzata per quante volte e come ha rimandato la fine del match. Certo è anche capitato che un match ha decretato due sconfitti e nessun vincitore, come ad esempio Alberto Del Rio e Jack Swagger e soprattutto Ryback e Mark Henry, ma in questo secondo caso è davvero come sparare alla Croce Rossa..
E a Raw?
La particolarità di Raw l'abbiamo vista tutti, si è ripetuta la scena vista l'anno scorso, anzi molto molto più marcata: un pubblico fra i più calorosi se non il più caloroso di sempre in WWE, ma talmente smart da sovvertire praticamente qualunque storyline e qualunque comportamento ordinario: emblematico e memorabile resterà ovviamente il match fra Orton e Sheamus, disputato in una cornice tanto rumorosa quanto surreale (e indovinate quale dei due atleti l'ha presa male?). In più, se l'anno scorso il tema dominante era lo “Yes” di Daniel Bryan, quest'anno è stata.. ehm la musica di Fandango, suona strano perfino a scriverlo qui ma è assolutamente così! Ripeto, è un evento troppo particolare ed una composizione di pubblico che si ripete una sola volta l'anno per fare analisi. Sarebbe ingeneroso bocciare o promuovere delle storyline solo perché questo pubblico le ha promosse/bocciate, anche se ovviamente almeno qualche domandina (vedi discorsi fatti nei paragrafi precedenti) bisognerebbe farsela. Se non altro sono serate utili sia per divertirsi nella loro spettacolare unicità , sia per capire la differenza fra Superstar “ordinarie” che non sanno come cavarsela (e un nome l'ho già fatto sopra) e autentici mattatori del ring come John Cena, che in mezzo ad una difficoltà spaventosa ne è uscito alla grande (magistrale la battuta sul turn heel).
Tirando le somme..
In sintesi? Beh a distanza di qualche giorno, con una certa lucidità in più posso dirvi che obiettivamente è ingeneroso ed eccessivo bollare questa edizione da buttare, o paragonarla a schifezze immonde come la celebre edizione numero 11 o 16. Però chi è rimasto deluso da questa edizione ha tutto sommato dei validi motivi per esserlo: la parola chiave che mi viene in mente per descrivere questa edizione è una sola.. fredda.
Da un punto di vista squisitamente tecnico c'è infatti poco da lamentarci, questa edizione è stata una sequenza di buoni incontri, con una sola chicca (ovviamente Taker vs Punk) ma anche tanti momenti di qualità . Eppure non si è vista quella scintilla in più, quel qualcosa di unico che altre edizioni, compresa quella enormemente superiore dello scorso anno, possono vantare. Il tutto in una cornice insolita, davvero silenziosa, ben al di sotto di quello che ci si aspettava.
Indubbiamente l'effetto trainante dei grandi nomi part-time avrà magari garantito un incasso da capogiro, ma ha inevitabilmente penalizzato la riuscita di tutto il pay per view: Lesnar e soprattutto The Rock sono stati infatti impiegati in contese riproposte, costruite poco e, ovviamente nel caso del main event capaci di creare interesse più nel pubblico occasionale che in quello fidelizzato.
Pretestuoso, dunque, dire di essersi annoiati o bollare tutto come spazzatura, ma obiettivamente dopo la visione resta la sensazione di aver visto uno show solo discreto, una edizione sottotono sulla quale riflettere, e molto. Forse è il momento di riequilibrare il rapporto in favore degli atleti “a tempo pieno”? C'è un anno di tempo e la sfida è durissima, ma vitale per qualunque scenario futuro. Convincere la gente a pagare decine e decine di dollari quando c'è The Rock nel main event è facile, riesce sempre ma poi porta al rischio di deludere le aspettative, cosa che a mio avviso si è verificata. Convincerla quando ci sono i CM Punk e i Dolph Ziggler è più difficile? Si, senza dubbio è una battaglia persa in partenza, ma da qui alla storica trentesima edizione ci sono 12 mesi dove queste figure devono essere rilanciate, acquisendo la dignità per essere il supporto e non il contorno allo starpower fiore all'occhiello annuale ma “occasionale”. Altrimenti, quando ci si limita solo a forzare, finali come quello gelido del Metlife Stadium sono inevitabili. E non mi riferisco certo al clima..
PS
Approfitto di questo spazio per un bieco annuncio personale: AAA cercasi anima pia capace di spiegarmi il senso di togliere a The Miz il titolo intercontinentale e ridarlo a Wade Barrett dopo 24 ore. Astenersi perditempo.