GPOrder #46 – RIP Paul

Avete presente i grandi record che permettono ad un wrestler di essere ricordato praticamente per sempre? Ce ne sono tanti.. il numero di titoli vinti, con Ric Flair e i suoi sedici regni da campione del mondo (che ne valgono almeno una quarantina in rapporto a quanto oggi cambiano più velocemente di mano le cinture) , o ancora i regni di una lunghezza impressionante (ovviamente Bruno Sammartino e CM Punk, regni numericamente diversi ma non così distanti come prestigio e difficoltà ); infine la storia può essere scritta da un record particolare, come quello di Undertaker a Wrestlemania o di… lasciamo perdere, vi basti pensare che parlavo di tempi di permanenza nella Royal Rumble. Il tutto ovviamente considerando sempre che quando si è semplicemente dei grandissimi, i numeri possono benissimo non servire o essere “ordinari”: qualcuno ricorda qualche particolare record di Steve Austin? O qualcuno ha smesso di annoverare The Rock fra i grandissimi solo perché il suo record di essere il più giovane campione della storia è stato plurisuperato (a memoria almeno da Orton e da Lesnar)?
Ma vi siete mai chiesti come può fare un manager a essere ricordato per sempre? Semplicemente allo stesso modo, ovvero con dei numeri o con della “grandezza” che pur non misurabile è assolutamente evidente.
Ebbene Paul Bearer è stato uno dei pochi che è riuscito a combinare questi due fattori, ed è per questo che sarà sicuramente ricordato come uno dei più grandi manager di sempre. Partiamo dai numeri.. Bearer è stato il manager di un unico personaggio per sei, dico sei anni. In un'era certo meno frenetica di quella attuale, ma pur sempre sufficientemente moderna da considerare questo tempo un record incredibile. Il tutto senza alcun cambio evidente di gimmick.. qualche variante, qualche fake undertaker, qualche mashera sul naso, guanti viola invece che grigi, urne di diversa forma.. ma si tratta di semplici dettagli. Sinceramente credo che il duo Taker+Bearer potrà vantare questo come record, qualcosa che nessuno, dico nessuno, riuscirà mai a battere: la gimmick più longeva della storia del wrestling.
E per riuscirci certo è stato importante lo sguardo del becchino, il suo essere obiettivamente spaventoso per mole e per aspetto, ma a questo si è saputo affiancare proprio un manager capace di essere la sua spalla ideale, introducendo elemento non complementari, ma decisivi e distintivi: la sua urna, la sua voce perfettamente adatta al suo personaggio, tutte cose che non hanno solo impreziosito il personaggio del becchino, bensì hanno contribuito in modo decisivo a crearlo. In sintesi, forse ci sarebbe stato un Undertaker senza Paul Bearer, ma non sarebbe stato assolutamente lo stesso, né avrebbe reso altrettanto bene. Credetemi, chi come me ha avutoi l privilegio di appassionarsi al Wrestling proprio in quel periodo può essere fortunato di aver visto un connubio così unico; veder entrare un qualunque atleta era emozionante, vedere l'ingresso di Undertaker e del suo manager era qualcosa di più, molto di più. E' un gioco di squadra irripetibile, magistrale. Talmente importante da “liberare” Marc Calloway solo per qualche anno, agli inizi del 2000, prima di tornare a Wrestlemania XX a vestire per altri anni e anni i panni del becchino. E indovinate a Wrestlemania XX chi c'era? Paul Bearer,! Ovvio, naturalmente ovvio!
Ecco dunque il connubio fra numeri impressionanti e grandezza non misurabile, ecco i due componenti che insieme hanno contribuito a creare qualcosa che ha scritto la storia. Una storia che avrebbe già potuto fermarsi a quei sei anni per diventare leggenda, ma che invece è incredibilmente continuata come e meglio di prima. Dopo un breve periodo, infatti, ecco che Bearer è l'anima di un secondo capolavoro, chiamato Kane. Anche in questo caso è il connubio wrestler+manager a fare la differenza.. ed ecco tornare nuovamente i numeri, che ci dicono che nessuna rivalità ha mai potuto offrire un match analogo a distanza di 6, dico sei edizioni di Wrestlemania, dalla 14 alla 20.
Il mondo del wrestling ha dunque perso un qualcosa di unico, un sicuro membro della hall of fame; poco conta che Undertaker proprio per preservare la keyfabe non vi abbia mai partecipato, questa è l'occasione giusta per violare una tantum le rigide regole che lo stesso Calloway si è imposto, ovvero presentarsi alla cerimonia ed introdurlo. Forse non subito, magari è troppo tardi ed i nomi sono già tanti e di spessore, ma sicuramente l'anno prossimo, a quel punto senza se e senza ma.
Onestamente credo di essere riuscito a trasmettervi solo un decimo di ciò che per me ha significato la figura di Paul Bearer, dunque per completare il quadro vi basti osservare anche come la WWE gli abbia dedicato tanti spezzoni all'interno di Raw, oltre al commovente video iniziale, onore che normalmente è riservato solo alle tragedie o ai grandissimi.
Proprio in questo senso devo dirvi che sono sinceramente combattuto nel giudicare come però i due momenti di commemorazione più sentiti, siano stati entrambi interrotti in malo modo da CM Punk: non vi nascondo, infatti, che già a inizio puntata ho provato un marcato disappunto nel vedere quel momento di doverosissima commemorazione interrotto per banali interessi di storyline. Ma ancor di più ho storto il naso alla fine, quando un momento ancora più toccante, quello con entrambi i brothers of destruction , quando Punk è intervenuto nuovamente, ed ha chiuso il segmento non solo impossessandosi dell'urna, ma addirittura replicando la tipica taunt del deadmen con la stessa.
Ebbene sì, mi è sembrata quasi una bestemmia, una storyline tranquillamente evitabile che ha un po' calpestato il rispetto verso lo scomparso Bearer. Non certo la prima scelta discutibile fatta da Vince e soci, anzi, ma mai come questa volta fastidiosa, proprio per l'importanza che quel personaggio ha avuto per il sottoscritto. Una mercificazione agli interessi di storyline immediati, evitabile, fuori luogo, irrispettosa.
Poi però vedendo e rivedendo quei segmenti ho iniziato un po' a ripensarci.. in fondo è così irrispettoso coinvolgere la memoria di un personaggio nelle storyline? O forse è l'esatto opposto? Vedere Punk che ruba l'urna non è forse un segno di rispetto, di ricordare quando importante è stato quell'oggetto per la carriera del suo avversario a Wrestlemania? Replicarne le movenze non è forse enfatizzare cosa ha significato quell'inginocchiarsi nel corso degli anni? Insomma copiare non vuol dire sempre deridere, anzi, spesso è esattamente il contrario, e questo a conti fatti è certamente un caso che appartiene a questa seconda categoria.
Insomma la mia perplessità resta, magari in circostanze come queste preferisco un tributo meno formale e più creativo, qualcosa di più distaccato e meno legato alle storyline in corso. Però devo riconoscere che quello che è venuto fuori magari non saranno i dieci rintocchi di gong, ma comunque un modo per ricordare a dovere chi per ciò che ha fatto non potrà mai essere dimenticato.
E sia come sia, se per voi la WWE lo ha fatto in modo adeguato o meno, spero davvero che ci sia riuscito un umile fan come il sottoscritto, che da quel duo è rimasto prima impaurito, poi incantato. Rst in Peace Paul Bearer, proprio come tante volte hai potuto dirlo tu.