GPOrder #35 – Spingi tu che spingo anch’io..

C'è nervosismo nell'aria.. volendo fornire una immagine ideale del quartier generale della WWE in questo periodo direi il tempio dei Jedi all'inizio della Vendetta dei Sith, un luogo abituato a ben altro sfarzo e che per cause contingenti (lì la guerra, qui al massimo la guerra degli ascolti) è costretto se non altro alla polvere del momento.
E' chiaro che qualunque discorso di pessimismo economico deve rientrare in determinati canoni di relatività : in soldoni, stiamo parlando sempre e comunque di una compagnia che al più guadagna meno di prima, ma produce in ogni caso utili con parecchi zeri, che espande e non contrare il proprio prodotto (il nuovo formato di NXT, Main Event, Saturday Morning Slam…) e che mantiene interessi forti in settori al più limitrofi rispetto al core business (Tout, ad esempio). Inutile, dunque,alimentare qualunque catastrofismo, data la semplice assenza di qualsivoglia oggettività che possa giustificarlo. Di contro, però, le cattive notizie devono aver raggiunto un livello comunque non indifferente, considerata l'evidente ricerca di trovare rimedi, e trovarli subito.
Due buchi neri consecutivi dal punto di vista degli ascolti, infatti, hanno fatto suonare un grosso campanello d'allarme, al punto da mettere inevitabilmente in discussione molte delle scelte,creative e non, prese nel breve e medio periodo.
In tal senso non è stata assolutamente casuale la presenza così intensa di Vince McMahon nell'ultima puntata di Raw: Vince è stato il protagonista assoluto della puntata, un fulcro su cui sono girate praticamente tutte e tre le ore. Sarebbe successo la stessa cosa in caso di notizie migliori sul fronte dei rating? Direi proprio di no.. il boss ha voluto spendersi in prima persona sia per arginare nel breve periodo sia per stimolare chi questo problema dovrà risolverlo continuità .
Quali sono, dunque, le già citate scelte che rischiano di essere messe anche pesantemente in discussione?
La prima è squisitamente commerciale, ed è ovviamente l'estensione a tre ore di Raw. Sappiamo sia stata una scelta voluta dal network più che dalla WWE, ma alla luce degli ascolti deficitari vedremo una marcia indietro? Difficile a dirsi.. tornare indietro comporterebbe sicuramente una negoziazione economica (la federazione accetterebbe di perdere il maggiore introito che percepisce dal network per l'ora in più? Il network di contro sarebbe disposto a pagare la stessa cifra che paga ora per un'ora di show in meno?), senza contare l'effetto tutt'altro che positivo sull'immagine. Di dietrofront anche recenti ne abbiamo visti (ad esempio la TNA battere rapidamente in ritirata sulla sfida il lunedì sera), ma chiaramente non fanno piacere a nessuno.
La seconda è creativa e puntuale, ovvero si riferisce a nomi ben precisi. E chiaramente quando le cose vanno male chi finisce per primo sotto la lente di ingrandimento, se non chi ha il compito di tirare lo show? Anche qui due indizi a volte fanno una prova.. chiaro e umano reagire se i fan esagerano e più che cercare solo di toccarti quasi ti aggrediscono, ma siamo poi così sicuri che lo spiacevole episodio che ha visto coinvolto CM Punk (non sapete cosa è successo? Impossibile.. la nostra newsboard è piena di notizie sull'episodio!) non sia un sintomo di un certo nervosismo, del sentirsi messo in discussione? O ancora: siamo sicuri che nel Wrestling dei giorni nostri ci sia modo di mantenere uno stesso campione per più di 300 giorni? Avrà aiutato la storyline del rispetto, obiettivamente da molti vista spesso come una forzatura? Secondo me è proprio in questa parola la chiave di tutto.. forzatura. A mio avviso ci si è trovati nella situazione di dover gestire un periodo di tempo non brevissimo ma nemmeno sufficientemente lungo per permettere di giungere meglio ai piani già ampiamente preventivati per l'inizio del 2013. Il turn a heel di Punk era inevitabile, considerato che i suoi principali avversarsi dovenano essere The Rock e Cena, assai più evitabili potevano essere queste modalità , obiettivamente salvate in questo periodo solo dalla figura di Ryback.
Se non altro, infatti, le storyline recenti sono servite a rendere over la fotocopia di Goldberg (e non lo dico in senso dispregiativo, credetemi), che però porterà inevitabilmente ad un'altra brutta scelta: spenderlo subito, ma con un feud dal quale per forza di cose dovrà uscire sconfitto o al più vittorioso solo a metà (e tutti sappiamo il rischio enorme che hanno i finali senza un chiaro vincitore), oppure tenerlo come arma di riserva, riproporre Cena e sfruttarlo però a dovere solo a valle del periodo d'oro, dove gli spot che contano saranno tutti pieni? Una bella arma a doppio taglio insomma.. oggi è la possibile soluzione ai problemi, ma proprio usandolo ora si rischia di seppellirlo prima ancora di coglierne tutti i frutti. Auguri a chi dovrà pensarci su, non lo invidio per nulla.
La terza e ultima, invece, è creativa ma fantasiosa, ovvero un bel ragionamento che riempirà di sicuro la mente di tutti i fan smart che porterà a conseguenze pari a zero. Da che mondo è mondo, infatti, ogni periodo negativo della storia recente porta a richieste di stravolgere tutto il prodotto, di tornare all'attitude, insomma di cambiamenti profondissimi. Fatti salvi i consueti ragionamenti economici e commerciali che come al solito giustificano come si sia arrivati al wrestling attuale e soprattutto perché, ma davvero esiste o è mai esistita questa possibilità di cambiamento tanto radicale quanto rapido? Davvero il salto da un'era all'altra sia questione di pochi switch? Davvero un main eventer si cambia con un altro dalla sera alla mattina? Salvo un numero di eccezioni davvero ridicolo, infatti, tutti i mostri sacri di questa disciplina sono emersi dopo della gavetta a volte anche lunga e importante. Stone Cold Steve Austin? Favoloso interprete del ring master e anonimo in WCW.. The Rock? Memorabile il suo feud contro The Sultan, per poi iniziare a salire nella nation of nomination.. Triple H? Andatelo a vedere nel 95-96 e poi mi dite.. Shawn Michaels? Sembrava, anzi era, l'anonimo componente di un tag team da midcard.. John Cena? Era accompagnato da B2, mica pizze e fichi.. e parliamo di main eventer più che stabili, figuriamoci gli altri!
Insomma, che talvolta le storyline siano tali da desiderare un profondo e radicale cambiamento ci può anche stare, ma chi dice che il cambiamento non sia già in atto? Oggi Sheamus e CM Punk sono al vertice e con ogni probabilità vi resteranno perché erano delle promesse alcuni anni fa, domani potrebbe toccare ad altri? Senza dubbio, compresi i Daniel Bryan tanto cari alla fetta di pubblico che rappresento.
Scordiamoci, dunque, sconvolgimenti tecnicamente impraticabili e logicamente impensabili: cambierà poco, il minimo sindacale che servirà ad uscire dalle sabbie mobili fino alla Rumble. L'emblema è proprio riassumibile in Vince, ha incentrato su di lui tutta la puntata ma senza alcun grande annuncio, al più l'obbligo per Punk di scegliere fra Cena e Ryback (ovviamente un modo per comprare tempo in attesa di capire se Cena potrà o meno combattere a Hell in a Cell). Arriveranno i grandi nomi, dunque, ma solo per portare i cerotti dove servono.
[RIQUADRO8]