GPOrder #19 – Double Vision

Let's go Cena!
Diciamoci la verità , da uno come The Rock ci si aspettava qualcosa in più. Qualcosa in più rispetto al suo promo iniziale, dove di fatto non è riuscito a controbattere in nessun modo alle accuse di “assenteismo” di John Cena, tirando fuori una serie di frasi fatte ed ovvietà che al contrario hanno rafforzato proprio la posizione – peraltro condivisibile – di Cena stesso. Ma soprattutto ci si aspettava qualcosa di più nei faccia a faccia con il rivale, che, diciamolo francamente, finora ha perso clamorosamente.
Impietoso, infatti, è il bilancio dei due segmenti conclusivi delle ultime puntate di Raw: nel primo The Rock ha parlato per un numero considerevole di minuti solo per, come già detto, non controbattere alle accuse di Cena, lanciare qualche trend senza senso di twitter e subire clamorosamente il breve ma intenso discorso del suo rivale. Addirittura subito dopo il suddetto discorso si è inceppato al microfono! The Rock, l'uomo che con il microfono ha costruito una incredibile carriera che non si limita al solo mondo del Wrestling, l'uomo capace di duetti incredibili come quello al debutto di Chris Jericho nell'allora WWF, l'uomo autentico mattatore nel 1999 e 2000 come figura di spicco della corporation prima e face adorato da tutti poi, si inceppa al microfono come l'ultimo degli Shelton Benjamin!
Facile, troppo facile nascondersi dietro i boati che il Great One ha comunque ricevuto a prescindere. Sono meritati, ci mancherebbe, ma per i meriti pregressi, non certo per quelli di queste due settimane. E anche senza voler tornare agli anni in cui era un wrestler a tempo pieno, il paragone non regge nemmeno con la costruzione della scorsa edizione di Wrestlemania, dove onestamente si era visto un altro The Rock, capace di ridicolizzare l'avversario, sbeffeggiarlo, ironizzare sul suo carachter adatto a suo dire solo ai tifosi più giovani, anzi più piccoli.
Ve lo ricordate? Come dimenticarlo… torna sul ring e subito dice le cose come stanno, ovvero che è un affronto passare da Austin e da lui stesso allo “you can't see me”, ovviamente prendendo in giro di proposito la catchphrase simbolo della Cenation. Quello era il The Rock che ha meritato fino in fondo la fantastica carriera anche nel mondo del cinema: quello dei promo con il ragazzino e la scatola dei cereali, quello che sparava a zero sulle magliette viola di John Cena, quello che insomma i boati li conquistava eccome.
Stavolta? Qualche piccolo sprazzo di luce, vedi la scena divertente del bancone del merchandise di lunedì mattina.. ma poi? Il tema “io guardo nei tuoi occhi e vedo paura”? Really? Sembra un discorso fra Randy Orton e Kane, e non è un complimento!
Dite che in fondo la colpa è di chi scrive i promo piuttosto di chi li recita? Ma sarà poi vero considerando la caratura del personaggio? Possibile che anche con un copione forzato, magari voluto per trainare qualche tifoso in più verso Cena, non ci siano spazi almeno per improvvisare qualcosa di meglio?
Non ci sono scuse, quindi: la realtà è che pur con tutti i rilievi del caso John Cena ha perfettamente ragione quando dice di rappresentare il wrestling business, il campione attuale e non quello passato, colui che non ha intrapreso – se non per binari paralleli e comunque ben legati alla compagnia – carriere alternative e che dunque ben più del suo avversario, che questi lidi li calca cinque date l'anno se va bene, merita i riflettori del main event dell'evento più atteso dell'anno.
Poche storie, dunque: a conti fatti Cena batte The Rock dieci a zero al momento, spero che il pubblico di Miami se lo ricordi invece di fischiare per partito preso.
[RIQUADRO8]
Cena sucks!
Attaccamento al business, passione per il Wrestling, sentirsi a casa calcando un ring della WWE: esiste un criterio oggettivo per determinare questi fattori? Forse nella mente di John Cena, che evidentemente misura l'attaccamento al business come numero di eventi ai quali si prende parte ogni anno. Seguendo questa logica lui sarebbe imbattibile e The Rock un vero mercenario, poco da dire.
Ma siamo sicuri che sia proprio così? O forse le parole stesse di Cena non nascondo una certa ipocrisia latente? Dwayne Johnson oggi non fa come mestiere il wrestler a tempo pieno: lo ha fatto per anni, esattamente quanto lo fa Cena ora, conseguendo però risultati decisamente maggiori. Chiaro che non parliamo di titoli vinti, quanto di seguito della folla, di condottiero di tutta la WWF/WWE, sia da un punto di vista creativo che commerciale. Oggi Dwayne è un attore di Hollywood, ma a differenza del suo rivale i suoi film non sono una emanazione commerciale della WWE stessa, ovvero il suo recitare è un mestiere vero e non un corollario all'attività di wrestler.
E' una attività che mal si concilia con un impegno a tempo pieno verso lo sport spettacolo che ci piace; e non mi riferisco solo ai tempi a disposizione, ma anche all'immagine dello stesso Rock, che deve al wrestling la sua fama, certo, ma che proprio nel wrestling potrebbe trovare un fardello non indifferente, considerando che come da noi anche oltreoceano c'è chi associa a questa parola il concetto di buffonata, di pagliacciata da circo. Avete mai visto Berlusconi, politico e presidente del consiglio, ricordare spesso e volentieri la sua carriera di cantante sulle navi da crociera? No? Ecco, appunto.
Perché dunque legare nuovamente il proprio nome a quello della WWE, peraltro in una cornice sicuramente più pubblicizzata del solito come Wrestlemania? Per soldi? Le cifre che la federazione può garantire sono maggiori rispetto a quelle della normale attività da attore di Rocky? Rocky stesso ha bisogno disperato di quei soldi nemmeno fosse Hogan o Flair? Il suo ultimo film non ha altri mezzi migliori per poter essere promosso a dovere? No signori, la risposta è proprio l'attaccamento a questo mondo. La voglia di farne ancora parte, di recitare un ruolo pur nei limiti di quello che il suo nuovo lavoro consente.
Questo significa poter essere presente fisicamente ogni settimana a Raw? Lottare a ogni pay per view? Magari anche fare le campagne contro il bullismo nelle scuole? Ovviamente no! Ma al tempo stesso questa mancanza significa non amare questo business? Ma non scherziamo nemmeno!
Da che pulpito viene la predica poi.. cosa fa più male a questo business? Un intervento via satellite e non dal vivo di The Rock o una storyline completamente live del livello di Cena vs Kane? Conoscete già la risposta.. O ancora dov'era l'attaccamento di Cena al business quando si è trattato di massacrare The Miz, di vanificare il push a Umaga, di accettare tante scelte che lo hanno portato ad essere il wrestler con il rapporto push ricevuto/sostegno del pubblico più alto che il business ricordi?
Ma soprattutto, il vero attaccamento che The Rock mostra verso il mondo del wrestling è il suo tentativo di offrirci qualcosa di meglio di quanto il prodotto attuale è in grado di garantire! Sarà un caso che Cena ha offerto il suo meglio proprio quando si è trovato a lavorare, sia l'anno scorso che quest'anno, con lui? Abbiamo rivisto il Cena di Wrestlemania 20, quello accolto alla grande dal Madison Square Garden! Non quello attuale, sommerso dalle bordate di fischi di chi non ne può più di questo prodotto così mieloso e vorrebbe un face che abbia davvero il carisma per poter sfondare, vedi CM Punk.
Come sarebbe andata se al suo posto ci fosse stato un altro, ovviamente a libro paga full time WWE? Ve lo dico io.. altro che auto battute sul suo stato di amato/odiato o su suoi vestiti.. avremmo sentito ancora robe del tipo io non faccio un passo indietro, non cedere all'odio, io lotto per tutti voi ecc. ecc. degne dell'Hulkamania degli anni 80, con la differenza che allora c'erano come avversari dei soldati iracheni, non i The Miz o i Chris Jericho che sì invece hanno capito che il mondo è cambiato e conseguentemente le storyline non possono ritornare di punto in bianco a venti anni fa solo perché si vuole puntare allo stesso target di pubblico di allora. Rocky invece lo ha obbligato a mettersi in gioco, a mettere in discussione il suo personaggio, a ridimensionarne dei difetti tanto palesi quanto ciecamente ignorati, fino al punto da chiamare “reazione controversa” una situazione che di controverso ha solo il modo con cui è chiamata, visto che nella realtà la definizione corretta sarebbe “un face per i booker ma che becca più pernacchi di un heel”.
Poche storie, dunque: a conti fatti The Rock batte John Cena dieci a zero al momento, spero che il pubblico di Miami se lo ricordi e fischi a dovere, non per partito preso ma con serie e solide motivazioni.