GPOrder #18 – Milan Miracle Part Two

GPOrder #18 - Milan Miracle Part Two

Il primo impatto con Santino Marella l'ho avuto prima ancora che il wrestler salisse su di un ring WWE. Era perfettamente a suo agio e mimetizzato nel pubblico in quel di Milano, a non più di un metro di distanza da me ed Erik Ganzerli, per poi essere “scelto” da Vince e vincere il titolo intercontinentale battendo Umaga. Ricordo ancora la fatica che ci volle per convincere Michele Ippolito ad inserire la notizia del cambio di titolo velocemente sul sito.. giustamente non voleva crederci, pensava fosse tutto uno scherzo. Da allora il suo personaggio si è smussato, evoluto, concretizzato nella versione che conosciamo oggi, conservando sempre però il suo background originale, ovvero l'italiano macchietta per definizione. Certo ci sono state aggiunte anche di rilievo, vedi il cobra, ma parliamo pur sempre di sole aggiunte.


Certamente Santino non è il primo personaggio creato in quel di Stamford che si basa esclusivamente sul comedy, al contrario porta l'eredità di altre figure del passato utilizzate esclusivamente per quello. Funaki, ad esempio, è stata una icona in tal senso, e non certo la sola. Si tratta di un carachter che da un lato ti imprigiona, perché inevitabilmente ti porta a recitare un ruolo che difficilmente consente di acquisire quella credibilità tale per andare oltre rispetto ad una collocazione marginale nelle storyline e nei grandi eventi, dall'altro però indubbiamente ti aiuta, perché rispetto ad altri mid e lowcarder si ha quel seguito in più che può ad esempio fare la differenza quando c'è da scegliere chi licenziare e chi no. Se poi addirittura arriva anche l'occasione giusta…

Ebbene per Santino è arrivata, inaspettata e casuale, ma è arrivata. Chiaramente se Orton non si fosse fatto male oggi parleremmo di tutt'altro, così come se per sostituire Orton non vi fosse stato qualcuno più pronto o più semplicemente un booker avesse preso una delle decine di possibili soluzione alternative, quasi tutte più inizialmente credibili di questa. Invece è andata diversamente, e ad Elimination Chamber abbiamo assistito alla riedizione del Milan Miracle, per certi versi perfino più credibile dell'aver vinto una cintura. Quanti avevano storto il naso? Quanti – me compreso, per carità – avevano previsto che il suo posto sarebbe stato preso da qualcun altro? Niente di tutto questo, Santino nella gabbia metallica non solo ci è entrato, ma ne è uscito da autentico mattatore. Ed il motivo è presto detto: la sua prestazione è stata semplicemente eccellente, riuscendo a coniugare una simpatia ed un sostegno non indifferenti ad una tecnica sul ring di tutto rispetto. Occasioni per vederlo all'opera tecnicamente ce ne sono state poche in questi anni, ma francamente dubito che nessuno degli altri cinque partecipanti (Daniel Bryan compreso, ed è quanto dire) sia stato capace di vendere le mosse meglio di come abbia fatto lui. Morale della favola? Non me ne vogliano i fan di Orton, ma della sua assenza non solo non se ne è accorto nessuno, ma anzi ben difficilmente senza il suo sostituto il pubblico avrebbe raggiunto livelli coinvolgimento così, tranne ovviamente per i momenti più “holy shit” come l'ingresso di Big Show nella gabbia di Bryan. Francamente fossi stato al timone della situazione avrei “osato” ancora di più, ovvero avrei permesso allo stesso Marella di uscire almeno la prima volta dalla Lebell Lock, di resistere ancora di più; lo spazio c'era (bastava ad esempio non spedire inutilmente sul ring Swagger e Gabriel), e state certi che il pubblico avrebbe reagito alla grande, pur sapendo perfettamente che ad uscire vincitore sarebbe stato il campione.

Onestamente per quello che ho visto sul ring spero sia stato solo l'inizio di una considerazione diversa per lui, anche se qualche precedente (Zach Ryder?) e soprattutto il job in due minuti la sera successiva a Raw mi portano ad essere scettico. Dite che un wrestler che come fossa finale tira fuori un calzino a forma di serpente non merita altro se non il ruolo di buffone di corte? Beh abbiamo adorato e visto trionfare uno che si alzava quando la sua urna delle ceneri veniva alzata a sua volta.. o uno che con un altro calzino ha scritto la storia.. certamente erano altri tempi, ma resto del parere che la prima cosa che dovrebbe caratterizzare un lottatore di questo sport-entertainment è la capacità di attirare il tifo o l'odio del pubblico, indipendentemente da come ci riesce, anzi con meriti maggiori se non viene messo in condizione di farlo. Santino ci è riuscito, punto. E forse è arrivata ora di aiutarlo affinché ci riesca ancora ed ancora, in modo più continuativo.

E pazienza se il suo carachter rappresenta lo stereotipo dell'italiano nella visione dell'americano più ignorante, pizza spaghetti e mandolino per intenderci. Vogliamo offenderci per così poco? Tutto sommato fa parte del gioco, come l'accento marcato di Wade Barrett e Sheamus per prendere in giro i britannici, come La Resistance per ironizzare sulla femminilità dei francesi, come Boris Zhukov o Nikolai Volkoff per i sovietici.. insomma come tutti quegli eccessi di cui la WWF/WWE si è spesso macchiata e per la quale è ampiamente criticabile. Vince la pensa così ed ha plasmato in questa direzione la sua creatura, oppure semplicemente vede questo come un modo per fare soldi: in entrambi casi è una scelta discutibile, a volte molto discutibile e a volte addirittura censurabile, ma che rientra nell'ottica entertainment, componente essenziale – piaccia o non piaccia – di tutto il mondo del wrestling.

Cambiando completamente argomento, è doveroso quantomeno un cenno a quanto si è visto lunedì a Raw, in particolare al primo atto con cui di fatto è stata finalmente riaperta la rivalità fra The Rock e John Cena. Una rivalità certamente mai terminata, ma sostanzialmente sopita e messa un attimino in secondo piano fino a pochi giorni fa, quando si è passati dai “semplici” video dedicati ai due contendenti ad un promo al veleno di John Cena, che non si è fatto problemi sia ad infrangere la keyfabe (Vince tecnicamente è stato sollevato dai suoi compiti, eppure Cena lo cita come colui che lo multerà le sue dichiarazioni) sia a nominare il concetto di professional wrestler, non di superstar o altre varianti dettati dalla visione più orientata all'entertainment. Francamente non so se Cena lo abbia fatto di propria iniziativa o se sia una idea dei writer, tuttavia ha poca importanza, poiché resta comunque la strada giusta, quella da seguire. Parliamoci chiaro, se Cena avesse continuato sulla strada del non cedere all'odio, del triangolo amoroso con Zach e Eve (da me dolcemente apostrofata nella pagina fan del GPO.. vi basti sapere che ho evocato un roditore di sesso femminile..) e boiate del genere francamente sarebbe arrivato a Miami letteralmente schiacciato dal carisma di The Rock, in una situazione perfino peggiore di quella in cui lo stesso Rock si trovò al momento di affrontare Hulk Hogan.

Nossignore, niente fregnacce, anche se questo significa sconfessare il lavoro di booking fatto con lo stesso Cena: la strada è quella di licenziare velocemente il passato (vedi appunto il repentino turn di Eve) ed affrontare a muso duro l'avversario sui tempi che effettivamente distinguono i due, ovvero l'attaccamento a questo business. Niente più frasi generiche del tipo “c'è chi mi fischia ma io combatterò sempre per chi invece mi apprezza”, o meglio non solo queste, ma anche riferimenti duri, decisi verso il comportamento del suo avversario. Geniale il riferimento alla frase di Rocky dell'anno scorso, quel “non me ne andrò più” palesemente sconfessato dai fatti, e sono certo che il bostoniano potrà e saprà essere ancora più duro con il passare delle settimane. E chi ci guadagnerà, tanto per cambiare, saremo noi, che assisteremo ad una costruzione avvincente quanto e più del main event dell'anno scorso, che pur vedeva protagonisti entrambi seppur con un terzo incomodo ed un The Rock con un ruolo ovviamente diverso. Alla faccia di chi si lamentava del fatto che il building non fosse ancora partito.. ora lo è, e col botto!

[RIQUADRO8]

PS
Ho parlato appena di due argomenti ed ho esaurito la durata standard del pezzo.. eppure mancano a tempo perso CM Punk e Chris Jericho, Daniel Bryan e Sheamus, ed “appena” un hell in a cell che con ogni probabilità sarà l'appuntamento di chiusura di una, forse due grandiose carriere.. qualcuno ancora ha dei dubbi sul fatto che siamo di fronte alla Wrestlemania più sensazionale della storia, almeno per potenzialità?

Scritto da Giovanni Pantalone
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