GPOrder #12 – Boot to asses!

GPOrder #12 - Boot to asses!

Never before, never again. Con questo significativo slogan è stata proposta l'alleanza fra John Cena e The Rock, tema indubbiamente centrale di queste Survivor Series e con ogni probabilità primo assaggio di ciò che ci condurrà fino a Wrestlemania. E che assaggio… in pochi minuti a Raw i due ci hanno già fatto capire che qualora – e speriamo tutti sia così – The Rock possa garantire un impegno live negli show con una buona frequenza, allora ci saranno ben poche speranze per gli altri di ambire al premio di storyline dell'anno.


Le frecciatine neanche troppo velate, anzi, che i due si sono lanciati, riprendono ovviamente il tema già sfruttato prima della scorsa Wrestlemania: Cena fa leva sulla presenza solo saltuaria di The Rock e relativa dedizione per il wrestling messa in secondo piano rispetto agli impegni cinematografici, Rock sulla giovane, anzi infantile età dei sostenitori dell'alleato/rivale. Quello che ovviamente cambia rispetto ai mesi scorsi è che tutti sappiamo che a valle di questa alleanza delle Series ci sarà uno scontro vero e proprio, senza mezze rivalità, ruoli da guest host e terzi incomodi vari. Peraltro se The Miz ebbe a suo tempo il merito di uscire di prepotenza dal ruolo di terzo incomodo ed affermarsi come parte integrante e fondamentale della storyline, all'Awesome one va dato il merito anche questa volta, dove il suo ruolo sarà inevitabilmente più marginale e limitato a questo feud di preparazione, di non aver affatto sfigurato di fronte ai due contendenti, anzi.

Ora possiamo davvero discutere per giorni e giorni sulla necessità di rinnovamento in casa WWE, sul fatto che far leva sui soliti noti non è una buona notizia in ottica futura, e posso anche essere totalmente d'accordo. Vedere ad esempio presenze assolutamente inutili come Kevin Nash e temere fin da ora per un feud contro Triple H che sa di vecchio prima ancora di cominciare è sacrosanto, e sorprende davvero come qualcuno possa ancora scommettere su trovate così fallimentari, almeno nell'anno 2011, non 2005. Eppure il ragionamento è assolutamente dipendente dal nome di chi viene coinvolto… avete presente la differenza fra i grandissimi campioni ed i fuoriclasse? Nel mondo del wrestling credo che esistano tanti atleti da considerare senza dubbio nomi importanti e fondamentali di questo business.. gente che non sarà mai dimenticata. Parlo dei Bret Hart, Macho Man, Undertaker, Triple H, lo stesso Cena., alias gente la cui assenza avrebbe fatto modificare i libri di storia di questa disciplina. Immediatamente – e di poco – sopra ci sono i fuoriclasse, quelli ancora più importanti, per i quali i libri di storia non si cambiano, si creano ad hoc. E francamente al momento in questa categoria vedo solo quattro nomi.. Hulk Hogan, Ric Flair, Steve Austin e proprio The Rock. Lui è dentro questa ristrettissima categoria, Cena no, o almeno non ora. Trascinatori di intere generazioni, gente che ha segnato in modo indelebile il cammino e che simboleggia intere ere. The Rock, come pochissimi altri, lo riconosci dalla reazione del pubblico, una reazione certo dettata anche dalla lunga assenza, ma che è anche in parte costituita da quel bagaglio emozionale che i grandissimi sanno portarsi dietro indipendentemente dal contesto, dal ruolo heel o face, dall'avversario, ecc.

Oggi il Great One è semplicemente il rappresentante ideale dei fan come il sottoscritto, quelli tutt'altro che attratti da John Cena e attratti ancor meno da un prodotto TVPG senza compromessi. Chiaro che non sarà mai più un lottatore a tempo pieno, eppure resta e resterà una icona, con tutto quello che ne consegue. Uno il cui ritorno, come in questo caso, non può fallire, ed infatti non fallisce.

Un esempio di una delle conseguenze più evidenti nonché più positive? Semplice… che questo feud lo potranno portare avanti male finchè vogliono, resterà comunque interessante come pochi altri. Parlando di portare avanti male le cose, infatti, guardiamo il promo che abbiamo visto con Cena e Foley.. inconsistente, inutile e soprattutto a mio avviso una evidente punizione per Mick Foley, che ha pagato il suo recente passato in TNA con il rientrare in TV a Raw interpretando questo ruolo così scialbo e prendendosi pure una rock bottom finale. By the way, è incredibile come Vince possa farla pagare in modo così palese per uno sgarbo, peraltro ad un atleta che per quello che ha dato meriterebbe tutt'altro trattamento. Eppure guarda caso nonostante il segmento a dir poco discutibile, Cena e The Rock (che è intervenuto per pochi secondi, ma certo non di poco impatto) se la sono cavata comunque bene, sia a valle del promo che ovviamente in chiusura dello show.

La seconda conseguenza immediatamente visibile? Tre parole.. boots to asses! E' bastato che The Rock coniasse questo slogan che un minuto dopo il pubblico lo cantasse! Non è stato nemmeno un effetto cercato con più continuità, come ad esempio il buon vecchio What di Steve Austin, talmente efficace da essere usato ancora ora dopo quasi dieci anni. Qui è stato un istante, e non è difficile prevedere che sentiremo ancora tanto, tanto parlare di questa frase.

In sintesi, a mio avviso è stata una scelta molto saggia di anticipare fin da ora con le Series con questa rivalità con gli Awesome Truth: certo si arriverà a Wrestlemania lunghi, più lunghi di qualunque altra rivalità mai creata per lo showcase of the immortals, eppure sarà una lunghezza che non andrà a creare noia o assuefazione, perché il livello dei personaggi coinvolti – anche di Cena, che in fatto di carisma è secondo a pochissimi – è tale da garantire livelli sempre elevati ed una solida e praticamente indistruttibile barriera che terrà ben lontana qualunque deriva di banalità. Il tutto consentendo anche, e scusate se è poco, di trovare comunque sia a The Miz che a R-Truth una eccellente collocazione, un parcheggio più che di lusso in attesa di vedere se (per Truth) o quando (The Miz, chiaramente più che pronto per il vertice assoluto) per loro sarà il momento di essere da soli il fulcro della compagnia sponda Raw.

[RIQUADRO8]

Scritto da Giovanni Pantalone
Parliamo di: