GPOrder #104 – A – real – New Era

Ci sono parole o concetti il cui uso è inevitabilmente destinato ad essere abusato all'interno del mondo del Wrestling: quante volte avrete, ad esempio, sentito dire dal vincitore di turno di aver lottato e vinto nella più grande Wrestlemania di tutti i tempi? Praticamente ogni anno… ebbene tra questi concetti rientra sicuramente quello di nuova era, più che utilizzato all'interno di diverse storyline, anche in presenza di cambiamenti tutt'altro che epocali.
Ebbene forse stavolta di nuova era si può davvero parlare, per tutta una serie di motivi concreti, creativi ed economici, che vanno ben al di là delle “semplici” parole analoghe pronunciare dagli attuali gestori on screen, alias Shane e Stephanie. Come non appellare, infatti, come nuova era un periodo dove sono appena accadute o stanno per accadere novità importanti, se non addirittura epocali? Già da una veloce sintesi si capisce la portata di avvenimenti che anche da soli avrebbero un peso specifico enorme, figuriamoci insieme: gli show televisivi live in prima serata passano a due (con conseguente inevitabile maggior considerazione di Smackdown), il roster sarà nuovamente separato in due brand, il prodotto è ormai passato in modo evidente da payperview-centrico a network-centrico con conseguente minore attenzione agli acquisti dello show singolo (al punto da offrire perfino Wrestlemania in promozione gratuita), una delle stelle di primissimo piano che si credeva strappata definitivamente alla UFC torna a lottare nelle arti marziali miste part-time, aprendo la strada ad una potenziale collaborazione tra due realtà che da rivali commerciali possono improvvisamente diventare eccellenti partner. Ne avete abbastanza ? O magari vogliamo anche aggiungere NXT, l'evidente passaggio di consegne in corso tra Reigns e Cena, l'aver di fatto cannibalizzato la stragrande maggioranza dei grandi nomi delle minor di ogni genere e luogo? Ce ne sarebbe da scrivere per settimane e settimane..
Partiamo dalla notizia più recente ed al tempo stesso sorprendente, ovvero quella relativa a Brock Lesnar. E' evidente come il cambio di strategia della WWE, ormai orientata al 100% sul Network, ha conferito alla compagnia di Stamford un modello di business molto diverso rispetto a quello della UFC, rimasto fortemente ancorato agli eventi a pagamento. La complementarità del business in luogo della precedente concorrenza, almeno parziale, ha dunque convolato a giuste nozze con l'enorme differenza tra le discipline, consentendo una sinergia e non più una lotta che non può che far bene a entrambe. Inserire il nome di Lesnar in UFC 200 produrrà un indiscutibile aumento delle vendite per la UFC stessa, ed il tornaconto che la WWE potrà ottenere è altrettanto economicamente considerevole: si va dal solo effetto pubblicitario catalizzato dal rientro di Lesnar per Summerslam ai possibili dream match che per ovvi motivi in UFC non potremmo mai vedere: ve lo immaginate un Lesnar vs McGregor, infattibile nell'ottagono per ovvie differenze di peso? O la Rousey in un match su di un ring WWE?
Il tutto, e qui si rientra in notizie già note da più tempo, in uno scenario futuro con tantissimi punti interrogativi, frutto di considerazioni positive e negative che un cambiamento consistente come la brand division inevitabilmente fa nascere. Non c'è dubbio, infatti, che la principale potenzialità sia quella di conferire una maggior importanza ed un maggior coinvolgimento a superstar oggi tarpate da una concorrenza maggiore. E' esattamente quello che si diceva in occasione della prima brand division, che risale ormai a quasi quindici anni fa, e non a caso fu esattamente ciò che accadde per qualcuno, che approfittò di questa divisione per emergere. E' dunque un' “arma” che la Federazione può decisamente sfruttare, considerando sia l'abbondanza di talenti a disposizione sia le possibili storyline da poter scrivere. Prendete ad esempio il turn di AJ Styles: ricordate di recente un segmento fatto meglio, nel momento più opportuno, e che può portare tranquillamente ad uno dei feud migliori dell'anno? Quale miglior modo se non quello di avere show separati potrebbe consentire di sviluppare bene sia questo filone sia il ritorno di Seth Rollins senza che nessuno dei quattro abbia meno visibilità di ciò che merita? E' la miglior dimostrazione che non soltanto non manca il materiale, ma nemmeno il modo e la capacità per sfruttarlo al meglio.
Poi però inevitabilmente ti ricordi che la WWE purtroppo non è solo questo, ma è anche una compagnia caratterizzata da decisioni testarde e scarsamente flessibili, situazioni al limite o oltre la decenza che portano ad uno spreco di talento mostruoso, e dulcis in fundo una pochezza creativa che una divisione del brand può addirittura amplificare, ed anche qui gli esempiche si possono fare – specie nell'undercard – utilizzando la prima brand division potrebbero essere numerosi. Pay per view con undercard agghiacciante, letteralmente. Chi avesse iniziato ad appassionarsi di recente o abbia giocoforza cancellato dalla memoria certe schifezze può utilizzare la nostra sezione Archivi PPV per ricordarsi o prendere coscienza di certi obbrobri storici.
E qui dunque la speranza muta velocemente in timore, timore di vedere il peggio di quello che ammirammo, si fa per dire, anni ed anni fa, sostituendo semplicemente i nomi ma senza cambiare il risultato finale. Esempi di scelleratezza recenti purtroppo non mancano, e ricordarli fa tutt'altro che ben sperare. Si parte ovviamente con Roman Reigns, letteralmente imposto in tutto e per tutto: imposto da tifare, imposto come main eventer di Wrestlemania (con risultati purtroppo sotto gli occhi di tutti), imposto nella sua veste di “the guy”, imposto perfino al punto da sovvertire il naturale corso degli eventi, che avrebbe portato Seth Rollins all'inevitabile e solidissimo ruolo di face una volta rientrato. E invece no, il buono è lui e deve essere lui, ed il risultato è che il buon Seth deve fare i salti mortali e tirare fuori tutto il suo clamoroso carisma per farsi fischiare, mentre Roman, beh Roman….
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Certo questo video risale al tremendo pubblico post-mania, ma è migliorata così tanto la situazione in seguito? Ed è mgliorata la sua capacità di reagire? Guardate come ha reagito Cena al suo rientro, anni ed anni luce avanti pur in presenza di situazioni non così diverse.
E parlando poi della sempreverde categoria “buttiamo un pezzo da novanta” che dire della situazione della divisione femminile? Se quantomeno per Reigns il piano, benchè insensato, ha comunque un suo palese obiettivo, qui davvero non si capisce davvero un perché, una motivazione, una logica dietro certe incomprensibili evoluzioni. Dove è finito, per citare il caso ovviamente più clamoroso, tutto il potenziale espresso a Mania?
Semplice, è finito in un “vabbè dai teniamoci questa carta per Summerslam” che ha portato effetti distruttivi: un feud imbarazzante tra Charlotte e Nathalya, con due incontri in pay per view con i finali più vergognosamente bookati degli ultimi tempi, un meritatissimo push a Dana Brooke (con buona pace di Paige, di Emma, di gente che a NXT ha mostrato mille volte di più), ed un bel dimenticatoio per le due sfidanti che a Wrestlemania hanno messo su uno dei migliori match dello show. Sensato eh? Immaginate il maggior spazio di un eventuale divisione femminile spostata su un brand solo a cosa può portare in positivo o in negativo in funzione dell'interrompere questa scellerata strada piuttosto che inopinatamente proseguirla.
In conclusione, appare davvero evidenti come i presupposti per definire una nuova era ci siano senza ombra di dubbio. Sta alla WWE piena di contraddizioni di oggi fare sì che la stessa possa davvero essere una “bella” era quanto piuttosto qualcosa di cui non si sentiva assolutamente la mancanza. Di fronte ad una esposizione televisiva più importante, ad un network che ormai ha rivoluzionato il modo di fare business ed ad una nuova divisione del roster, avremo la WWE capace di grandi cose, quella che ti crea NXT, quella che ti genera incontri a cinque stelle come in fatal four way dello scorso pay per view, quella capace di creare storyline piacevoli e divertenti quando vuole? Oppure avremo la WWE miope, cieca perfino di fronte alla più schiacciante evidenza, incapace di gestire dinamicamente qualcosa che non funziona e di cogliere la palla al balzo dove potrebbe? Impossibile dare una previsione, il passato prossimo è troppo volatile per poter avere qualsivoglia garanzia. Si può soltanto sperare, guardare con ottimismo i segnali positivi, comunque presenti e non a caso citati, ipotizzando un futuro dove tali elementi non siano soltanto sporadici, bensì immersi in una soluzione di continuità che al momento sembra mancare.