5 Star Frog Splash #226 – To Err Is Human, But To Persevere Is An (American) Nightmare

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Non credevo di ritrovarmi a scrivere un nuovo editoriale su Cody Rhodes ad appena un mese dall’ultimo, nel quale lo paragonavo a Captain America. Eppure la sua storia, molto molto lontana dall’essere finita come si proponeva di fare in un pre-Wrestlemania che ormai sembra solo un lontano ricordo, sta iniziando ad andare così fuori controllo che non posso esimermi dal parlare nuovamente di come la WWE stia completamente sbagliando su come proporre il buon American Nightmare. Specialmente perché mi pare si stia pericolosamente imboccando una strada che si è già rivelata assolutamente disastrosa in passato.


Un preludio con delle aspettative

Mi riferisco ovviamente al percorso di Cody Rhodes in AEW, un percorso che inizialmente sembrava avere molto da raccontare. Si era partiti con un Cody Rhodes sfavillante, un Cody Rhodes che arrivava in AEW dopo diversi anni di successi nelle indies, in Ring of Honor, in New Japan Pro Wrestling. Un Cody Rhodes che sembrava essersi liberato dell’etichetta di eterno midcarder che non era mai riuscito a scrollarsi di dosso in WWE. Un Rhodes che arrivava da main eventer conclamato e che sembrava finalmente poter vincere un titolo del mondo in una major, dopo i titoli conquistati in ROH e NWA.

Un grave errore che pregiudica il suo intero stint in AEW

Peccato che, pronti via, Cody diventi #1 contender all’AEW World Championship di Chris Jericho e al primo match tra i due venga inserita la stipulazione che se Cody perderà non potrà mai più lottare per l’AEW World Title. Così, senza senso. E per rendere il tutto ancor più senza senso Cody ovviamente perde, per colpa di MJF che lancia l’asciugamano e di fatto ne causa la sconfitta. Un errore disastroso, riconosciuto dallo stesso Cody, la cui carriera in AEW sarà inevitabilmente condizionata dall’impossibilità di lottare per l’unica cosa che ogni main eventer, ogni wrestler vuole veramente: il titolo del mondo.

E così Cody perde con Jericho e perde ogni pretesa al titolo del mondo. Poi perde con MJF, che ovviamente ha bisogno di una vittoria contro di lui per incrementare il suo status. E poi rimane invischiato nel giro del TNT Title, titolo che vince per tre volte ma che lo costringe a lottare contro avversari che non sono minimamente al suo livello, Brodie Lee a parte. E quando non lotta per il TNT Title il livello scende ancora di più, basti solo pensare alle ORRENDE faide con QT Marshall prima e Anthony Ogogo poi. E anche a quella con Malakai Black dove ormai Cody vagava senza più una direzione. Poi l’addio, la separazione consensuale. Il percorso di Cody in AEW è finito, in modo molto più deludente e insoddisfacente di quanto sia lui che i fan si aspettavano.

L’arrivo in WWE

E poi, in maniera sorprendente ma anche no, Cody Rhodes torna in WWE. E basta solo l’annuncio del figliol pRhodesigo all’ovile per far nascere nuove speranze. Nei fan, ma probabilmente anche in Cody Rhodes stesso. E si ritorna allo stato pre-AEW: è di nuovo fanfara, c’è di nuovo entusiasmo perché a tornare in WWE è il Cody main eventer, il Cody American Nightmare, non il Cody insoddisfatto che non riusciva a liberarsi dell’ingombrante ombra di Stardust.

Torna a Wrestlemania 38, batte uno dei pochi main eventer conclamati della compagnia, Seth Rollins. E poi lo batte altre due volte, di cui l’ultima con un muscolo pettorale che non esiste più. In una maniera fin troppo melodrammatica che forse lasciava presagire da allora che c’era forse qualche problema con la gestione che la WWE aveva intenzione di portare avanti con Rhodes. Cody è costretto ad assentarsi per sette mesi per ricostruire il pettorale e tutti si chiedono quali saranno i suoi piani al ritorno.

La storia, purtroppo, si ripete

Il main event di Wrestlemania. Questi sono i piani che attendono Cody al suo ritorno in WWE, dato che rientra alla Royal Rumble di quest’anno. E la vince, ma in modo tutt’altro che convincente. Entra col #30. L’avversario che resta con lui fino alla fine è Gunther, che per quanto sia un ottimo wrestler aveva esattamente lo 0% di possibilità di vittoria. Gunther, peraltro, che era entrato col #2 e aveva resistito nel match fino ad allora. Non una vittoria esaltante, insomma. Ma una vittoria che proietta il più giovane dei fratelli Rhodes dritto dritto a Wrestlemania 39.

Finish The Story. Finish The Story. Finish The Story. Il mantra che Cody Rhodes continua a ripetere allo sfinimento. Finire la storia, fare in modo che un membro della famiglia Rhodes possa vincere un titolo mondiale in WWE. Tutto sembra portare alla consacrazione di Cody a Wrestlemania. Anche se le prime sopracciglia iniziano ad alzarsi. Davvero Cody finirà la sua storia così presto? Dopo tre match contro Rollins e sette mesi di assenza? E se il suo obiettivo finale è già così vicino, poi cosa farà dopo?

Domande inutili, perché Cody a Wrestlemania non vince. Cody perde, perché sì. Senza una ragione. Probabilmente la ragione è che Roman Reigns doveva arrivare a mille giorni di regno, un traguardo di cui non importa a nessuno nel mondo se non forse ai dirigenti della WWE. Probabilmente nemmeno a Roman Reigns stesso, che continua a tenere bloccato un roster dal suo divano. Ma Cody vuole finire la storia, sfida di nuovo Roman Reigns che però rifiuta. E Cody invece di spaccargli la faccia e prendersi il rematch come dovrebbe, si fa spaccare lui da Brock Lesnar. Anche qui perché sì, c’è un feud che dura da più di due mesi e noi non sappiamo ancora il perché.

Sempre più in basso, fuori controllo

Peccato che dopo aver lasciato in sospeso il feud con Reigns perché sì, adesso anche il feud con Brock Lesnar è rimasto in sospeso perché sì. Cody ha detto a Lesnar “Siamo 1-1, ti sta bene? A me no, quindi ti sfido di nuovo”… e poi non ne abbiamo saputo più nulla. Glissiamo sul ridicolo del feud con Lesnar. Il braccio rotto, Cody che lo usa come arma contundente. Tutto diventa completamente irrilevante quando ci si chiede come si faccia a fare peggio di così e Cody si ritrova improvvisamente in un feud con Dominik Mysterio. Che culminerà (???) a Money in the Bank. Ancora una volta perché sì.

Perseverare è diabolico

Solo a me sembra che le dinamiche che hanno completamente rovinato il percorso di Cody Rhodes in AEW si stiano ripetendo pari pari in WWE? Ero il primo a essere critico nei confronti di un Cody che torna e che con solo tre match di rilievo alle spalle vince immediatamente il World Title. Specie quando questo era stato dichiaratamente il suo fine ultimo fin dall’inizio. Ma tra farlo vincere e farlo perdere a Wrestlemania, avrei comunque scelto il farlo vincere.

Innanzitutto per permetterci di liberarci finalmente di Roman Reigns dopo tre anni di sequestro, per avere di nuovo un campione del mondo che ha voglia di lottare e di esibirsi e di essere di fronte al suo pubblico ogni settimana. E in secundis perché aver fatto vincere Reigns non ha alcun senso, tanto che Wrestlemania ha avuto per l’ennesima volta un finale ridicolo, cringe e completamente inutile. Guarda caso sempre quando Roman Reigns è coinvolto, ma non fatemi cominciare a parlare di questo altrimenti facciamo notte.

Finish The Story

“Vabbè ma la storia non è ancora finita no? Rhodes può ancora lottare per il titolo, può ancora vincerlo”, sento già obiettare qualcuno. Vero, vero. Ma la vera domanda è se la WWE abbia voglia di farlo, visto e considerato che ha draftato Reigns e Rhodes in due roster diversi. L’unica strada per riunirli sembrava essere il Money in the Bank, ma sappiamo ora che Rhodes non sarà nel MITB Ladder match maschile e che anzi affronterà Dominik Mysterio. Magari per perdere per interferenza di Rhea Ripley? Non penso arriverebbero a tanto, ma ne sono certamente capaci.

“Vabbè ma può lottare per il World Heavyweight Title e vincerlo no? È pur sempre un titolo del mondo”, sento obiettare qualcun altro. Certo che può, ma stiamo parlando della cintura di serie C (nemmeno di serie B) della compagnia. Una cintura che Seth Rollins dovrà faticare non poco per incrementarne il prestigio, soprattutto quando i primi avversari che la WWE decide di mandargli contro sono Damian Priest e Finn Balor. E poi davvero vogliamo mandare ANCORA Cody Rhodes contro Seth Rollins? Perché per come stanno le cose io non sarei affatto sorpreso se in tal caso si ripetesse un’altra circostanza che ha reso orribile il percorso di Cody in AEW: il rigetto del pubblico nei suoi confronti.

Ed è per questo, signore e signori, che da anni su queste pagine cerchiamo di parlare di storie, di piani da fare in anticipo, di personaggi che andrebbero costruiti e pianificati. Perché questo è quello che succede quando queste cose non si verificano. Storie da finire che non finiscono, Cody che vuole consacrarsi main eventer ma che finisce ad affrontare Dominik Mysterio senza motivo invece di lottare nel MITB e andare a riprendersi il titolo da Roman Reigns, Cody col braccio rotto che diventa Cody col braccio d’acciaio e altre fesserie del genere. Ma soprattutto, a volte basterebbe guardare la storia per fare in modo che certi errori non si ripetano. Ed eppure, eccoci qua.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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