5 Star Frog Splash #222 – Una Rumble che importa solo a noi

5 Star Frog Splash

Non capisco. Giuro che non capisco perché quest’anno la WWE ha deciso che la Royal Rumble, o quantomeno i due Rumble match, non avevano bisogno di essere preparati in alcun modo. Sono qui a scrivere a poco più di tre giorni dal primo PLE dell’anno, con solo una puntata di SmackDown a separarci dall’evento. E se dovessi dire quale sia la storia principale verso l’evento, direi che di questa Rumble non importa niente a nessuno. Sappiamo tutti che non è vero, ma probabilmente il primo dei Big Four importa più a noi che a chi ha dovuto scriverlo.


Forse con la presunzione che “È la Rumble, si vende da sola, non ha bisogno di preparativi”. Potrà anche essere vero, d’altronde di Rumble ce n’è una all’anno. Ma c’è grande differenza quando questa viene preparata, e due-tre personaggi sembrano avere le potenzialità di arrivare alla vittoria finale, rispetto alla situazione attuale. Avere un quadro dei possibili vincitori mette eccitazione, entusiasmo. Ti fa fantasticare in vista di Wrestlemania, riguardo a cosa possa mai accadere. La situazione attuale, invece, è una landa desolata.

Non perché non ci siano dei maggiori indiziati a vincere la Rissa Reale, ci sono. Ma ci sono più per esclusione, perché gli altri non hanno alcuna possibilità di vittoria, che per meriti effettivi. Volete una prova? Andiamo a guardare quali sono le quote sulle scommesse per i due Rumble match. E iniziamo con la Rumble maschile, dominata da un Cody Rhodes che non vediamo su un ring da sette mesi dopo l’infortunio al pettorale. Ci sta che possa essere il maggiore indiziato, anche perché è praticamente l’unico degli uomini che sembra ricordarsi che esista una cosa chiamata “Royal Rumble match”.

Ma Cody Rhodes non è il John Cena del 2008, nonostante lo stesso infortunio riportato e il fatto che torneranno allo stesso evento. John Cena era un super main eventer all’epoca. Aveva già vinto titoli, aveva già le credenziali, il curriculum, la laurea, la specialistica e un master a dimostrare che quella Rumble poteva vincerla, anche dopo sei mesi di infortunio. Cody Rhodes in WWE non ha fatto ancora nulla. Prima dell’infortunio ha solo avuto un feud con Seth Rollins. Che ha sì vinto su tutta la linea, anche con un pettorale in meno, ma è anche stata l’unica cosa che ha fatto.

Far vincere Cody Rhodes immediatamente, senza uno straccio di presentazione e preparazione se non dei video che sì, saranno anche belli, ma restano solo dei video, sarebbe uno spreco immenso. Per un motivo molto semplice: è uno dei pochi che ha una storia ad accompagnarlo. Il suo obiettivo è mettersi in spalla il titolo mondiale WWE che il padre Dusty non è mai stato capace di conquistare. Tutto molto bello, ci sta, applausi a scena aperta. Ma per uno che prima di lasciare la WWE era un midcarder con poche prospettive se non passare la vita a mettere in scena lo spinoff della gimmick del fratello, un feud con Seth Rollins mi pare un po’ pochino come curriculum. Cody, per quanto mi riguarda, ne ha ancora di pane da mangiare. E per vincere la Rumble c’è sempre tempo.

Dopo Cody Rhodes c’è quello che tutti noi vorremmo che vincesse. O quantomeno quelli a cui una storia ben raccontata importa ancora. Parliamo ovviamente Sami Zayn che, quotando il buon dottor Borsani, deve avere degli ottimi massaggiatori per riuscire a portare sulle spalle il peso di due show tutte le settimane. Il problema è che la traiettoria della sua storia sembra andare ovunque, tranne che nel Rumble match. Al momento non c’è indizio alcuno che Sami Zayn possa anche solo entrare nel match. Il che sarebbe una cosa tremendamente miope da fare, specialmente quando hai un precedente illustre che porta il nome di Daniel Bryan nel 2014.

Ribadisco, chiunque con un po’ di buon senso saprebbe che in una compagnia di wrestling normale questa Royal Rumble avrebbe il nome di Sami Zayn. Ma la WWE non è una compagnia di wrestling normale, come dimostrato dal suo consueto booking convulso e spesso senza alcun senso. Dipendesse da me, per me Wrestlemania 39 sarebbe solo una versione più in grande di NXT Takeover [R]Evolution di dicembre 2014. Con Sami Zayn a prendersi uno dei titoli di Roman Reigns e Kevin Owens a prendersi l’altro. Perché essere l’unica parte interessante del regno di Reigns qualcosa deve contare no? In una compagnia di wrestling normale sì, in WWE no. E quindi non credo che sarà Zayn ad avere la mano alzata quando i giochi saranno fatti.

Dopo Rhodes e Zayn, direttamente da vent’anni fa, abbiamo prima The Rock e poi Stone Cold Steve Austin. Il che vuol dire che i casi sono due: o gli scommettitori sono ubriachi, o la WWE davvero pensa che far vincere la Rumble a uno di questi due nel 2023 serva a qualcosa. Non so perché, ma ho come la sensazione che la seconda opzione sia più veritiera. E non ho dubbi che i fan casuali sarebbero al settimo cielo. Ma io non sono un fan casuale, sono uno che vede 52 puntate di Raw e altrettante di SmackDown all’anno. E quindi un traguardo come quello vorrei vederlo ottenere a qualcuno che vedo in tutte quelle puntate. Così, giusto per non avere l’impressione di stare perdendo il mio tempo.

Passiamo a quella femminile, sulla quale non c’è molto da dire perché a stento sappiamo che questo match esista. Delle donne l’unica a manifestare reale interesse nella contesa è stata Liv Morgan, che ha avuto il suo momento di gloria l’anno scorso e che non sembra orientata a tornare nel giro titolato tanto presto. Oltre a lei sappiamo che parteciperanno Candice LeRae, Rhea Ripley e Raquel Rodriguez. Oltre a lei Shayna Baszler, Zelina Vega che lo annuncia distrattamente al tavolo di commento durante un match con tutt’altri partecipanti ed Emma che sceglie addirittura SmackDown LowDown per annunciare la sua partecipazione. Che dire, un successone.

7 partecipanti per 30 posti. Perché io dovrei aver voglia di guardare questo match quando sembra davvero che non importi a nessuno? Non lo so, sinceramente. Fatto sta che a dominare le quote è l’unica che, andando ancora una volta per esclusione, sembra avere qualche chance effettiva di vincere questo match. Parliamo di Rhea Ripley che non solo ha una storia interrotta con Bianca Belair, quando vinse una titleshot a cui fu costretta a rinunciare per infortunio senza che la cosa sia mai stata menzionata nuovamente, ma che è effettivamente l’unica che può offrire qualcosa di nuovo.

Peccato che anche lei sia impegnata con la stable dark/comica/cringe di turno e sembra avere tutt’altro per la testa, tipo stare a bordoring a strepitare per tutto il match o salire sul ring a provocare gli uomini che per qualche motivo si rifiutano di colpirla, anche quando sono più piccoli di lei o sono heel. Alle sue spalle c’è una Becky Lynch che ha tutt’altro per la testa e che ha già una storia lunghissima con entrambe le attuali campionesse. Non vedo davvero come possa andare a vincere questa Rumble, eppure è seconda nelle quote. Insomma, o tra quelle 23 non annunciate c’è un nome fenomenale che ci stanno tenendo nascosto (ma io non riesco a pensare a nessuno) oppure questa Rumble sarà tremendamente dimenticabile.

Dispiace. Dispiace molto perché la Royal Rumble è un evento che specialmente a noi fan sta molto a cuore. Non deve pensarla allo stesso modo la WWE, che ha avuto due mesi di tempo per costruire l’evento ma che non ha fatto praticamente nulla per farlo. Sarà entusiasmante come sempre e ci divertiremo. Ma non capisco proprio perché la WWE sa di avere una gemma tra le mani e non fa niente per proteggerla e per proporla al meglio delle sue possibilità.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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