5 Star Frog Splash #214 – Terra bruciata

Alzi la mano chi un anno fa pensava che prima o poi qualche wrestler AEW sarebbe passato in WWE. Quasi tutti vedo, bene. Ora alzi la mano chi un anno fa pensava che un wrestler AEW passato in WWE avrebbe avuto speranze di fare qualcosa di buono. Una buona metà di voi? Sorprendente. Adesso alzi la mano chi un anno fa pensava che un wrestler AEW sarebbe passato in WWE per esordire con la gimmick di colui che ha la chiara missione di andare a vincere il titolo del mondo. Solo tre o quattro mani alzate, si fa difficile.


Infine alzi la mano chi un anno fa pensava che quel wrestler sarebbe stato Cody Rhodes. Avanti su Giangiacomo, abbassa quella mano. Non ci crede nessuno che lo pensassi veramente. Non perché non mi fidi di te, caro Giangiacomo, ma perché che Cody Rhodes tornasse in WWE sembrava una cosa fuori dal mondo. Con la chiara intenzione di renderlo un main eventer poi? Lui, che fuggì a gambe levate dalla WWE perché aveva capito che Vince McMahon non aveva nessuna intenzione di togliergli la gimmick di seconda mano del fratello? Semplicemente impensabile.

Invece è esattamente quello che sta succedendo a Raw, signore e signori. È la terza puntata di Raw dopo Wrestlemania 38 ed è probabilmente la terza puntata in cui l’unica cosa realmente interessante – o quantomeno l’unica su cui sembrino puntare con decisione – è Cody Rhodes. Niente di male, direte voi. E io vi rispondo che no, non c’è niente di male che Cody Rhodes sia interessante. Il problema sorge quando è davvero L’UNICA cosa di cui vale la pena di parlare di entrambi gli show del main roster WWE.

Perché non so voi, ma per me gli SmackDown post Wrestlemania (ma anche quelli pre, se è per questo) sono non pervenuti. L’unica cosa che ricordo con chiarezza è la difesa titolata di Ricochet. Che pure sta facendo un’impresa eroica nel rendersi minimamente rilevante considerato il tenore ridicolo degli avversari che sta affrontando. I Los Lotharios, Jinder Mahal. Ripeschiamo Santino Marella a questo punto e ci siamo dai. Ma questo è un discorso per un altro editoriale. Quello che mi perplime è che realmente nel main roster l’unica cosa interessante dopo Wrestlemania sia un wrestler che prima di Mania non c’era neppure.

Con buona pace della Wrestlemania più stupenda di sempre (ovvero “Il pacco più stupendo di sempre“) e del main event più grande della storia di tutti i pianeti, gli universi e le galassie lontane. Qualcuno sa darmi notizie dei due protagonisti di quel main event? “Cowboy Brock” se n’è tornato a fare a pezzi animali nel Saskatchewan. E vabbè, dopo anni e anni di “Arrive. Destroy the whole roster. Win and drop title. Leave” avremmo dovuto anche abituarci. Peccato perché il personaggio di Lesnar era davvero divertente dato che finalmente dopo anni in cui The Beast era costretto a emulare i robot Jack di Tekken gli stavano lasciando fare quello che gli pareva. E i risultati si vedevano.

Ma Roman Reigns? L’Undisputed WWE Universal Champion? Il Tribal Chief dei due mondi? Colui che ha unificato qualcosa che non aveva nessun bisogno di essere unificato? Dov’è? Voci dicono che sia infortunato. A mio giudizio, questo non dovrebbe giustificarlo dal non comparire negli show. Soprattutto considerando che ora è l’unico campione… non che Lesnar apparisse molto a Raw quando era WWE Champion. Perché se sei il campione assoluto dovresti avere una presenza tale da essere un’attrazione anche quando non lotti. Se non riesci manco a stare in piedi posso capire, ma considerato che è apparso dopo Mania e non mi sembrava moribondo non capisco perché non appaia.

Forse perché la gimmick del pupazzo a cui si preme lo stomaco e dice quelle quattro frasi in fila non lega tanto col fatto di essere infortunato e quindi non poter avere contatto fisico con i tuoi avversari. “Acknowledge me” “Tribal Chief” “Head of the Table” “The Island of Relevancy”. Fine repertorio di Reigns. Ci si lamentava di Cena quando lo faceva, che almeno quando voleva strappava applausi a scena aperta con un microfono in mano. Figuriamoci Reigns che invece oltre il compitino non va.

E vabbè, quindi Lesnar non c’è, Reigns c’è o non c’è non si capisce… quindi chi c’è? Risposta: nessuno. L’unico sarebbe Kevin Owens, che è reduce dal match con Stone Cold Steve Austin a Wrestlemania. E quindi ora la sua carriera ha fatto un salto in avanti immenso, giusto? Sbagliato, è a fare i siparietti con Elias/Ezekiel. E a venire utilizzato come avversario a sorpresa di Rollins per Cody Rhodes perché è l’unico nome spendibile. Salvo perdere poi per count out senza motivo nel main event della puntata. Il fatto che lui e Rollins avessero litigato un mese fa è già perso nel vortice di storyline fallite dalla WWE.

E quindi sì, c’è solo Cody Rhodes. No, non sto dimenticando Seth Rollins, tutt’altro. Lo sto ignorando di proposito e continuerò a farlo finché avrà questo personaggio nonsense che mi impedisce di prenderlo sul serio. Ma torniamo a Rhodes. Per il quale sono molto contento onestamente, mi fa piacere sia tornato in WWE e che si senta a casa ora, soprattutto se sentiva che il suo tempo in AEW fosse ormai scaduto. E sono contento che la WWE gli stia dando tutta questa importanza, perché io in tutta sincerità non ci avrei scommesso su nemmeno cinque centesimi.

Tuttavia, l’ingaggio e il trattamento che Rhodes sta ricevendo ci fanno capire una cosa: che il tempo di scherzare è finito in WWE. Non hanno più main eventer, né gente in grado di gravitare intorno alla cintura. Capita quando Reigns è campione da quasi due anni battendo chiunque e Lesnar torna periodicamente a distruggere quattro o cinque uppercarder alla volta. Ma ora è il momento di costruire. È il momento di tirare su degli avversari di livello che possano sfidare Reigns. Perché quello che vedo io è Reigns e intorno a lui un deserto. Terra bruciata.

Cody Rhodes è un’oasi insperata, uno di quei colpi di culo quando vaghi nel deserto con la borraccia vuota e hai già miraggi di cascate e corsi d’acqua. Ed è un colpo di culo perché lui è lì solo perché non l’ha costruito la WWE. Sono stati altri a dargli fiducia, a valorizzarlo, a farlo crescere nello status ovunque nel mondo. Molto comodo trovare un’oasi del genere e sono convinto che la WWE si abbevererà alla sua fonte finché potrà. Ma se è convinta di trovarne altre molto presto… beh, si sbaglia di grosso.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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