5 Star Frog Splash #217 – Squadra che vince non si cambia

5 Star Frog Splash

Sono passati 16 giorni da quando Triple H è stato nominato nuovo capo del creative ed è dunque responsabile di ogni decisione creativa presa a Raw e SmackDown. E i risultati si vedono, non c’è che dire. Fino al pre-Summerslam Raw e SmackDown erano show monòtoni e monotòni, dove raramente accadeva qualcosa di vagamente rilevante e che spesso annegavano nella mediocrità. Le rare note di colore che apparivano qua e là finivano immancabilmente per essere inglobate dal grigio insipido che contraddistingueva i due show.


Tutto questo è cambiato e si nota. A cominciare, guarda un po’, dal segmento iniziale. Prima gli show iniziavano con una entrata lunga dieci minuti di Roman Reigns o con un promo noioso o con un match poco interessante. Adesso iniziano con risse improvvisate, con promo corti dove accade qualcosa che stabilisce il leitmotiv dello show, con match belli che ti fanno venire voglia di guardare il resto dello show. L’episodio di Raw della scorsa settimana ha avuto tre o quattro leitmotiv (Bayley/Dakota/Iyo vs Bianca/Alexa/Asuka, il nuovo #1 contender allo US Title, Judgment Day vs Mysterios & Edge, Rollins vs Street Profits) che si sono dipanati durante lo show. Niente di eclatante, eppure tutto si è svolto in maniera coerente. Persino gli immancabili match finiti in no contest avevano un senso.

I promo scriptati sono stati aboliti, o quantomeno enormemente ridimensionati. Basti pensare al promo di Liv Morgan della scorsa settimana. La SmackDown Women’s Champion non aveva idea di quale reazione avrebbe avuto in seguito all’enorme pasticcio creativo appioppatole a Summerslam. È stata acclamata al suo ingresso, ma è stata evidentemente fischiata durante il promo. Non ha ignorato il pubblico, non ha continuato impassibile per la sua strada. Ha risposto attivamente ai cori dando una motivazione… non proprio coerente, ma almeno ha reagito a quello che stava succedendo. Cosa impensabile fino a poco tempo fa, persino per gente che al mic aveva abbastanza libertà anche prima come Kevin Owens o Seth Rollins, figuriamoci per Liv Morgan che se la cava appena con un microfono in mano.

Quello che personalmente mi ha sorpreso più di tutto, però, è la velocità con cui Triple H ha richiamato all’ovile alcuni dei talenti che negli ultimi mesi erano stati licenziati o lasciati andare a contratto scaduto. Gente su cui lui puntava e per i quali aveva evidentemente piani. Atto 1: richiamare Dakota Kai, piazzandola nel main roster insieme alla precedentemente scomparsa Io Shirai/Iyo Sky e alla rientrante Bayley. Atto 2: richiamare Karrion Kross facendolo (ri)esordire col botto con un pestaggio su McIntyre e chiare mire ai titoli mondiali. Atto 3: richiamare Dexter Lumis per… fargli fare qualcosa di non meglio specificato a Raw.

Occorre però fare dei distinguo. Anche solo tra questi tre wrestler. Dakota Kai è una wrestler di talento e di esperienza che ha raccolto molto meno finora di quanto abbia meritato. E lei e la fazione di Bayley sono una ventata di aria fresca per la divisione femminile di Raw e per Bianca Belair, chiaramente in difficoltà nel trovare un’avversaria all’altezza tanto da dover ricorrere a Becky Lynch a più riprese.

Karrion Kross è un wrestler su cui si può puntare. Tuttavia, piazzarlo immediatamente in un giro estremamente esclusivo come quello dei titoli mondiali dal pronti via mi sembra un gesto quantomeno azzardato. Principalmente perché ci sono almeno tre o quattro persone del roster attuale WWE (volete i nomi? Eccoli: Seth Rollins, AJ Styles, Sami Zayn e più di tutti gli altri Kevin Owens) che meriterebbero un titolo mondiale più di lui. In secundis perché Drew McIntyre ha passato più di un anno a cazzeggiare in attesa di tornare nel giro che conta. Com’è riuscito a rimanere così over lo sa solo lui. E ora ha bisogno di guadagnare status per affrontare Reigns tra meno di un mese, non di perderne venendo massacrato da Kross.

Dexter Lumis è per me un’incognita, francamente. Un wrestler sufficiente sul ring che non dice una parola al microfono. Ha un aspetto e un character molto distintivi, ma a mio parere si ferma lì. Non vedo cosa possa farci Triple H, ma se ha una visione per lui non possiamo far altro che aspettare e fidarci. Vero è che in un roster non possono esserci solo main eventer e campioni mondiali, ma Lumis mi sembrerebbe fuori posto anche in un mid/uppercarding al momento. Vedremo se Triple H mi farà cambiare idea.

Ci fermiamo qui? O Triple H ha altri nomi in testa da richiamare? Per me non abbiamo ancora finito. C’è un nome che secondo me il buon Paul Levesque farà di tutto per far tornare ed è chiaramente Johnny Gargano. Al momento ufficialmente in pausa insieme alla moglie Candice LeRae in seguito alla nascita del loro primo figlio, secondo me lo rivedremo più prima che poi. Accompagnato forse da Candice? Potrebbero magari riformare The Way nel main roster, chiamando Indi Hartwell che nell’NXT attuale non ha più niente da fare e dando una dimensione consona a Theory, precedentemente sparato alle stelle quando non era pronto a esserci. Non sono mai stato troppo un fan di The Way perché per me Johnny Gargano è un face troppo bravo per fare l’heel, ma potrebbe essere un modo per farlo esordire.

Dominik Dijakovic è un altro nome che io farei tornare all’istante. “MA CHE DICI C’È GIÀ NEL MAIN ROSTER È T-BAR”… posso già sentirvi mentre leggete queste parole. E la mia risposta è no. Non è T-Bar. Non è un tizio inserito a caso nella stable più catastrofica degli anni ’20 e privato di tutte le sue doti. Non ha fatto vedere nemmeno l’1% di quello che sa fare. Mettetelo nel midcarding e vediamo se non può essere utile. E se è tornata Dakota Kai per me deve tornare all’istante anche Tegan Nox. Possibilmente trovando un modo di tenere insieme le sue ginocchia di cristallo, ma considerato quant’è brava io la richiamerei all’istante.

Tutto molto bello insomma. Gli uccellini cantano, il sole splende e tutti sono felici. Beh, tutti tranne quelli dei quali Vince McMahon era innamorato e dei quali Triple H sembra non sapere cosa farsene, vedi alle voci Omos, Ezekiel e Lacey Evans. Sorry not sorry. Occorre però fare attenzione, perché richiamando troppi nomi e rendendo il roster troppo numeroso si può incorrere in altri problemi di sovraffollamento che inevitabilmente finirebbero per penalizzare qualcuno. Qualcuno che potrebbe invece essere rilanciato e presentato meglio, come fatto con Ciampa che ha migliorato del 1000% la propria presentazione in un paio di settimane. C’è da andarci con i piedi di piombo, insomma. Ma per una volta voglio essere positivo, dato questo avvio decisamente buono della gestione Triple H, e guardare con ottimismo a quello che ci aspetta. Buon lavoro, The Game.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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