All Elite Report #16 – All In 2023

AEW All Out 2021

All In è stato un evento storico per la AEW, una conquista anche per noi di Tuttowrestling. La magia di Wembley e una card che portava in uno degli stadi più iconici del mondo il top della compagnia di Jacksonville. Andiamo a vedere come se l’è cavata la promotion di Tony Khan con l’evento con il pubblico pagante più numeroso nella storia del pro wrestling. 


ZERO HOUR

ROH WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP MATCH
AUSSIE OPEN (KYLE FLETCHER & MARK DAVIS) (C) vs MJF & ADAM COLE 
VOTO: 6

Vincitori e nuovi ROH World Tag Team Champions: MJF & Adam Cole.

Match che ha ricalcato i toni comedy dei precedenti incontri di coppia che ha visto protagonisti MJF e Adam Cole. Non si è giocato nemmeno per un attimo su eventuali incomprensioni durante il match (solo a verdetto ottenuto, i due vincitori hanno cominciato ad avere qualche scaramuccia), tanto che l’incontro fila liscio e mette in mostra sia il Kangaroo Kick che la Double Clothesline che chiude poi l’incontro. Il match non è sensazionale in termini tecnici, ma i quattro atleti hanno saputo accendere per bene lo stadio che è stato un partner strepitoso: a un’ora dall’evento, l’impianto contava già una capienza corposa. 

FTW CHAMPIONSHIP MATCH
JACK PERRY (C) VS HOOK
VOTO 6.5

Vincitore e nuovo FTW Champion: Hook. 

Match che comincia forte con le tre manovre ad alto impatto sulla macchina d’ingresso di Perry (le stesse manovre che faranno cominciare un altro “match” dietro le quinte poco dopo; risatone proprio). Il match non è brutto, ma il minutaggio risicato non lo fa decollare fino ai livelli che i due potrebbero raggiungere.

AEW ALL IN: LONDON

REAL AEW WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
CM PUNK (C) vs SAMOA JOE
VOTO: 7

Vincitore e ancora AEW Real World Champion: CM Punk.

Con il senno di poi, ottima scelta far cominciare la card di All In a due veterani navigati come Joe e Punk. Giocano con il pubblico, lo accendono e sanno tenere anche un ritmo alto. Più sicuramente di quanto ci saremmo aspettati tutti alla vigilia, ammettiamolo. Probabilmente questo andare oltre alle aspettative ha, ai miei occhi, alzato di mezzo punto il voto del match. Apprezzatissime anche le citazioni a John Cena, Hulk Hogan e Terry Funk. Un po’ pasticciato il finale sul paletto in occasione della Pepsy Plunge risolutiva e peccato per l’esito abbastanza scontato dell’incontro che ha tolto sicuramente pathos a, comunque, un buon opener.  

Il peccato, come al solito in questi casi, è che ci si concentri giocoforza su tutto quel che di sbagliato ci lascia CM Punk dopo l’evento di Londra. A torto o ragione, è nuovamente nel mezzo della bufera e la situazione ha messo nuovamente nei guai la compagnia. Il peccato è doppio perché un evento del genere ha dimostrato ancora una volta che CM Punk non esiste solo a Chicago. La reazione di Londra alla sua ring walk (c’ero, l’ho sentita e mi hanno impressionato sia i cori di approvazione che quelli di dileggio) ne è stata l’ennesima conferma.

TRIOS MATCH
GOLDEN ELITE (KENNY OMEGA, “HANGMAN” ADAM PAGE & KOTA IBUSHI) VS BULLET CLUB GOLD (JAY WHITE, JUICE ROBINSON) & KONOSUKE TAKESHITA 
VOTO: 6.5

Vincitori: Bullet Club Gold & Konosuke Takeshita.

Abbastanza deluso dall’incontro in sé, risultato fiacco e con qualche manovra aerea un po’ casuale messa giusto per guadagnarsi qualche reazione del pubblico. Hanno lottato con il freno a mano tirato, la vicinanza di All Out non ha certamente aiutato e giustifico parzialmente l’aver scelto di sacrificare una qualità superiore a Londra per preservarsela eventualmente per l’evento di Chicago. Allora sarai in America, è vero, però qui avevi un pubblico di 81 mila e più persone. 

Match troncato nel finale, sul roll up di Takeshita. Come anticipavo nei pronostici dell’AEW Planet, concordo sull’esito e anche su chi ha preso il pin per poter continuare la storyline. Ma il finale, pensato per proteggere Omega, ha rovinato un po’ il momento che i team avevano costruito. Ribadisco: non era un episodio speciale di Dynamite, era l’evento con più pubblico di sempre per il pro wrestling. Chiudere con un roll up un match con atleti così importanti è stata la classica paraculata fatta, a mio avviso, nel contesto sbagliato. 

AEW WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP MATCH
FTR (CASH WHEELER & DAX HARWOOD) (C) VS YOUNG BUCKS (NICK & MATT JACKSON) 
VOTO: 8

Vincitori e ancora AEW World Tag Team Champions: FTR.

Match eccellente, tecnicamente il migliore della serata. Come era lecito aspettarsi. Forse un pelo sotto i precedenti tra i due team, ma parliamo di quisquilie. Come al solito emerge il tasso tecnico elevatissimo dei due team, il timing clamoroso  su alcuni scambi (come la Spear tra le corde di Wheeler e il finale che porta alla Shatter Machine finale). A mio avviso scelta giusta proseguire con gli FTR campioni, essendo i Bucks appena rientrati dal feud con il BCC. Anche se rimane incerta la situazione legale di Wheeler. Faida che, visto il mancato gesto di rispetto dei Bucks, potrebbe non essere terminata ad All In. 

STADIUM STAMPEDE MATCH
EDDIE KINGSTON, PENTA EL ZERO MIEDO, ORANGE CASSIDY & BEST FRIENDS (CHUCK TAYLOR & TRENT BERETTA) VS BLACKPOOL COMBAT CLUB (JON MOXLEY, CLAUDIO CASTAGNOLI & WHEELER YUTA), SANTANA & ORTIZ
VOTO: 7

Vincitori: Eddie Kingston, Penta El Zero Miedo, Orange Cassidy & Best Friends.

Match divertente, con degli spot davvero molto violenti. E immagini che hanno fatto già il giro del web (Moxley, e non diciamo altro). Mi aspettavo una vittoria degli heel, ma l’importante in questa sede era continuare a fomentare la storia tra lo stesso Mox ed Eddie Kingston, vera superstar che con la sola presenza riesce a riempire e mandare in fibrillazione un’arena del genere. Probabilmente lo Stadium Stampede di All In è quello che mi ha convinto di più tra i match di questo tipo fatti finora, ma ero dal vivo e probabilmente sono meno obiettivo del solito. Mi rendo conto anche dell’evidente controsenso, visto che è un match molto televisivo e che può essere apprezzato meglio con l’aiuto della regia. Sugli scudi anche Orange Cassidy, sempre più over e sempre perfetto nella gestione del personaggio e dell’incontro. 

AEW WOMEN’S WORLD CHAMPIONSHIP FOUR WAY MATCH
HIKARU SHIDA (C) VS TONI STORM VS SARAYA VS BRITT BAKER
VOTO: 5.5

Vincitrice e nuova AEW Women’s World Champion: Saraya.

Insufficienza, perché il match purtroppo non è stato granché. Nonostante ciò, alcuni momenti (come il colpo subito dalla madre di Saraya e lo Stomp di Britt Baker sulla PTO della stessa inglese) sono riusciti molto bene. Non impeccabile il finale, come non impeccabile (per niente) la gestione in ring di Hikaru Shida: entrata da big vera con tanto di pyros e fiamme di scena, ha avuto poco modo di risaltare. E l’insufficienza al match è principalmente da imputare al team creativo che ha dato alle 4 lottatrici meno di 10’. Minutaggio da Zero Hour, per un match con in palio il titolo del mondo. Peccato. Meraviglioso invece l’abbraccio di Londra alla sua campionessa, Saraya, che ha coronato una grande comeback story. 

COFFIN MATCH
SWERVE STRICKLAND & CHRISTIAN CAGE VS STING & DARBY ALLIN
VOTO: 6.5

Vincitori: Sting & Darby Allin.

Qualche spot interessante come al solito con la bara utilizzata in modo creativo per impedire la fine del match: oltre alle mosse ad alto impatto di Allin e Sting, anche l’uso della mazza di The Icon è stato intelligente per evitare la chiusura della cassa. C’è stato un momento di stanca verso la fine che ha un po’ inficiato la riuscita del finale; tutto sommato, il match ha intrattenuto a dovere.

SINGLES MATCH
CHRIS JERICHO VS WILL OSPREAY 
VOTO: 6.5

Vincitore: Will Ospreay.

Match solido, anche se con ritmi non forsennati come gli incontri abituali del wrestler inglese. Grazie al piffero direte voi, dato che Jericho ha 52 anni, però è un aspetto da considerare per fare un ragionamento sul match. Chiudo la polemica tra me e il sottoscritto. 

Ospreay ha uno status da grande star e a All In è stato ancora più evidente. Come è evidente l’aura di leggenda di Chris Jericho che sfodera probabilmente la migliore prestazione degli ultimi mesi. Match tutto sommato riuscito (nonostante qualche sbavatura, tipo la OsCutter rubata da Jericho ed eseguita in maniera non brillantissima) e che l’atmosfera londinese ha aiutato a rendere più grande di quanto, magari, i due sono riusciti a raccontare sul ring. 

AEW WORLD TRIOS CHAMPIONSHIP NO HOLDS BARRED MATCH 
THE HOUSE OF BLACK (MALAKI BLACK, BRODY KING & BUDDY MATTHEWS) (C) VS THE ACCLAIMED (MAX CASTER & ANTHONY BOWENS) & BILLY GUNN 
VOTO: 6

Vincitori e nuovi AEW World Trios Champions: The Acclaimed & Billy Gunn. 

Senza infamia e senza lode. Qualche manovra “hardcore” c’è stata, ma di fatto è stato un match molto caotico e a tratti anche ripetitivo. Interessante la scelta di togliere le cinture alla House of Black, che funzionava, ma gli Acclaimed sono caldi e Billy Gunn può chiudere con una run titolata una grande carriera. 

AEW WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
MJF (C) vs ADAM COLE
VOTO: 8

Vincitore e ancora AEW World Champion: MJF.

C’è stato tutto in questo incontro di chiusura di All In, che ha saputo raccontare una storia coerente, ci ha messo dentro un po’ di comedy e a tratti ha anche un po’ commosso (si fa per dire) con il rimorso di MJF e l’opportunismo di Adam Cole. Match bello e coinvolgente per scrittura, pathos ed esecuzione. Anche l’interferenza di Roderick Strong è stata organica e il selling di Bryce Remsburg è stato perfetto sulla Panama Sunrise di Cole (roba, personalmente, mai vista in un evento e in una promotion di questa portata). Bellissimo il finale (al di là dello schienamento di MJF, per me vale il discorso fatto per il Trios Match dell’Elite sebbene ne riconosca le motivazioni alla base), con la standing ovation e la riappacificazione (momentanea?) che contribuiscono a regalarci un futuro per la storia dei due amici. Destinati probabilmente a tornare nemici ma, per fortuna, con un po’ di tempo a disposizione per portare avanti la narrazione. Sperando che non mandino in vacca una delle migliori storyline partorite dalle menti creative della AEW, come quanto fatto a tempo debito con quella che coinvolgeva Adam Page.

AEW ALL IN
VOTO: 7

PPV bello, divertente. Lungo, e questo è sempre qualcosa da migliorare per me; tuttavia, pochi incontri hanno deluso realmente le aspettative iniziali. Non il PPV migliore della compagnia, ma uno show solido e che ha ospitato almeno un paio di incontri da recuperare e rivedere. La cornice di Wembley ha impreziosito il tutto ma la federazione di Tony Khan si è dimostrata all’altezza del compito e ha messo in piedi un bello spettacolo meritandosi, quantomeno, la fiducia del mercato del pro wrestling mondiale. C’è una competitor che ha riunito nello stesso posto 81 mila persone. Sappiamo tutti che, nelle stesse condizioni, anche la WWE ci sarebbe riuscita e nessuno può mettere in dubbio una realtà oggettiva. Ma la bella notizia di questa serata di fine agosto 2023 è che una promotion nata nel 2019 sia arrivata a questo traguardo. Lì fuori, nel mondo, c’è più di una sola promotion. C’è un movimento affamato di wrestling, di storie ed emozioni che la disciplina può dare al pubblico. Non ha senso farsi la guerra tra fan, godiamoci tutto quello che ci piace e critichiamo in maniera costruttiva. Possiamo scegliere cosa guardare, come guardarlo e abbiamo l’offerta più completa mai esistita. Siamo nel periodo migliore nella storia del pro wrestling, possiamo finalmente divertirci. 

Ci risentiamo tra una settimana con l’All Elite Report dedicato ad All Out!

Scritto da Marco Ghironi
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