AEW Planet #66 – Personaggi in cerca d’autore

AEW Planet

Avete presente quando Marty McFly, in Ritorno al Futuro II, viaggia di nuovo al ballo incanto sotto il mare e vede il se stesso del primo film? Ecco quella è la sensazione che ho avuto durante l’ultima puntata di Dynamite, soprattutto dopo aver visto Jeff Jarrett on-screen nel 2022.


Le ultime settimane di Dynamite sembravano star preparando il terreno a quella che si profila come un’ottima card di Full Gear, andando anche a rimettere sui binari varie situazioni che erano deragliate o andate non esattamente lisce dopo l’ormai celeberrimo alterco fra CM Punk ed Elite avvenuto nel post All Out: quest’ultima puntata invece mi ha lasciato parecchio interdetto, sotto moltissimi punti di vista.

Innanzitutto scelta di chiudere con l’incontro valido per il ROH World TV Championship continua a sottolineare l’immenso problema che si sta venendo a creare con il brand Ring of Honor e l’attuale mancanza di un programma TV dedicato, situazione che pare però verrà risolta con l’inizio del 2023, creando quella sensazione di polpettone che inizia a divenire abbastanza fastidiosa.

Continua inoltre, sul lato femminile, una gestione quantomeno curiosa del TBS Championship, ormai relegato ad orpello di una Jade Cargill perennemente vincente, senza che vi sia mai uno sviluppo del personaggio o della storia che la coinvolge e tutto ciò non può essere positivo per una divisione femminile che soffre degli storici problemi di  mancata scrittura di cui più volte abbiamo parlato anche su queste pagine.

In prospettiva futura il lavoro è molto, in quanto, dopo più di 3 anni, molti fan, me compreso, vorrebbero vedere la compagnia di Jacksonville iniziare a fare quei passi in più che si richiedono ad una federazione che è, a tutti gli effetti, la promotion #2 al mondo e dalla quale ci si aspetta un lento ma costante miglioramento.

Va risolta innanzitutto, e sembra sarà cosi post-Final Battle, la questione ROH, che ora più che mai necessità di uno spazio tutto suo e non di annacquare le puntate di Dynamite e Rampage; bisogna sicuramente proseguire nel miglioramento della scrittura dei campioni e della divisione femminile, dove si sono visti scorci di quel che potrebbe essere ma si soffre, a tutt’oggi, la dipendenza da alcune performer.

Un Planet dal retrogusto dolce-amaro, è vero, ma che comunque voglio chiudere dicendo che la AEW è probabilmente sulla soglia di un periodo davvero interessante, sopratutto con il fine anno dove avremo la separazione fra i brand AEW e ROH, che non potrà che giovare alle due sigle, ma soprattutto, con alcune storie, vedasi quella di MJF, che stanno costruendo quelli che saranno, molto probabilmente, il futuro del business nei prossimi 5-10 anni.

Scritto da Mattia Borsani
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