AEW Planet #59 – Imprevisti e probabilità

Quando giocavo a Monopoly con i miei amici, la mia pedina preferita era il fungo. Odiavo Parco della Vittoria e Viale dei Giardini. Adoravo Vicolo Corto e Vicolo Stretto, nonché le stazioni e le società. Erano quelle piccole rotture di scatole per gli avversari che si ripetevano di giro in giro. Quando passando dal Via ritiravano le ventimila, sapevano che in un modo o nell’altro quelle sarebbero finite nelle mie capienti tasche. Ma alla fine gli alberghi erano il pericolo maggiore e alle volte l’unica speranza di salvezza era riuscire ad agganciare una casella Imprevisti o una casella Probabilità.
E può dirti bene, con qualche Euro in più in saccoccia o un’uscita gratis di prigione, oppure può dirti male e ti ritrovi a Parco della Vittoria. Ecco, questa è un po’ la situazione in cui si trova la AEW ultimamente a parere di chi vi scrive. Da Forbidden Door in poi (ma anche prima), Tony Khan e soci hanno dovuto affrontare una lunga serie di incidenti di percorso. Imprevedibili, imprevisti e come tali fonti di necessari cambiamenti. Di probabilità, che uno può cogliere o non cogliere. E purtroppo Dynamite si sta stancamente trascinando in un alone di mediocrità, di sufficienza stiracchiata che nasce anche da una confusione di fondo su come affrontare l’incertezza.
Ci sono dei filoni narrativi che nel booking a lungo termine ha senso che si incontrino e poi si lascino andare per un po’. Ce ne sono altri per cui, invece, è tempo di sentire il profumino uscire fuori dal forno. E mi riferisco a Christian Cage, Jungle Boy e Luchasaurus. Ma anche ai Trios/Bucks/Undisputed Elite. O ancora ad Hangman Page e il Dark Order. O a Lee e Strickland. Non mi riferisco a buchi creativi veri e propri, ma più a una sensazione di costante navigare a vista, perché quando qualcosa rovina l’equazione già scritta sui fogli di carta ammucchiati sulla scrivania a Jacksonville allora si apre il vaso di Pandora. E dentro non ci sono gioielli.
Christian Cage turna su Jungle Boy, finalmente. Perfetto. Lo abbiamo atteso per mesi e ora è realtà, tutti i pezzi sono a posto e ci prepariamo alla consacrazione di Jack Perry. Che però rimane fermo ai box per infortunio. Come salviamo la situazione? Facendo turnare Luchasaurus, cambiandogli l’attitude. Paradossalmente rendendolo più interessante. E permettendo a Cage di sfogare il suo risentimento in modo impeccabile, per quando strabordante. Mi hai battuto nella Battle Royal, ti odio, offendo tuo padre morto, la tua famiglia, e a cascata anche quella di chiunque altro si pari sul mio cammino. Meh, un pelo troppo.
Fermo restando che se qualcuno vuole prendere appunti su come tenere promo da heel, Christian Cage in cattedra ci può salire come e quando vuole. Passa qualche settimana, Jungle Boy ritorna e come per magia anche Luchasaurus si schiera nuovamente al suo fianco. E la sensazione che ho avuto non è “Ah ok, ha senso”, ma “Doveva andare così all’inizio”. Così anche per il titolo maggiore, che perde Punk per infortunio, mette Moxley come placeholder ma smette di raccontare. Tutto in pausa, perché si aspetta Punk, che si riapproprierà di ciò che è suo per poi traghettarlo a MJF. Niente deviazioni dal piano originale
Idem per quanto riguarda la faida vera o presunta tale tra Young Bucks e Undisputed Elite, in cui tutti sappiamo dove si sta andando a parare. Si ferma Omega, si ferma Fish, si ferma Kyle. Si ferma Cole. E a seconda del problema si torna amici, poi nemici, poi ancora insieme, poi vinciamo, poi perdiamo. Si mettono pezze momentanee che interrompono il ritmo della trama senza modificarlo in maniera drastica. Si preferisce smettere di raccontare per non recitare uno spartito improvvisato, piuttosto che sfruttare l’occasione per creare un filone nuovo e potenzialmente migliore. Quantomeno aggiornato.
La bontà della semina iniziale fa sì che quanto detto non infici il risultato finale (futuro) della trama, ma tuttavia rimane un po’ di senso di approssimazione, nel quotidiano (presente). Perché non affronti il problema in essere, semplicemente tenti di nasconderlo finché la situazione non torna consona al piano originale. Beninteso, apprezzo più la coerenza dello swerve casuale. Non deve essere l’effetto sorpresa randomico l’elemento più importante di una storyline, anche se spesso lo diventa. Bensì la consequenzialità degli avvenimenti, la costruzione dei personaggi, la concretizzazione in match di ciò che hai raccontato. Però alle volte c’è più coerenza nel capire quando è necessario proseguire su una rotta alternativa causata da un imprevisto.
Hai Luchasaurus che funziona meglio ora che è heel con Cage? Sfruttalo! Sei stato costretto a mettere Moxley campione? Sfruttalo! Racconta qualcosa. Dimmi qualcosa. Ora che torna Omega, in vista di All Out, per capirci, arrivano finalmente i titoli Trios, avremo la tanto agognata disfida tra i due team sopra citati e, anche qui, si passerà dal Via a ritirare le ventimila. Come ogni settimana. Si passa dal Via il mercoledì notte, poco importa che sia frutto di un giro fatto di soldi in entrata e di probabilità ben sfruttate o, invece, di un giro costellato di tasse da pagare e alberghi in cui soggiornare a peso d’oro.