AEW Planet #52 – L’importanza del futuro

AEW Planet

Buongiorno amici ed amiche di Tuttowrestling.com e bentornati sulle pagine dell’AEW Planet: io sono Mattia “The Doc” Borsani ed anche per questa edizione è tempo di dire “bando alle ciance” ed entrare nel vivo dell’editoriale dedicato al mondo della All Elite Wrestling.


Le ultime settimane della federazione di Jacksonville sono state caratterizzate sicuramente da una buonissima qualità in-ring, che possiamo dire essere ormai un marchio di fabbrica, sia per gli shows settimanali sia, e soprattutto, per ciò che concerne i PPV; ma quello che secondo me è il vero punto di forza della All Elite è un qualcosa a cui evidentemente non siamo più abituati, dopo praticamente un ventennio di sostanziale monopolio: la capacità di costruzione e di scrittura non per soddisfare l’oggi, il tutto subito, ma per poter mettere le basi del futuro, che giocoforza diverrà, prima o poi, presente e necessario.

Non fraintendetemi, è chiaro che Tony Khan non sia uno stupido né che stia portando avanti il progetto AEW solo per passione. Anche questa settimana, abbiamo visto come sia chiara la necessità di dover offrire al proprio pubblico (ed al proprio network) materiale quale quei Punk vs Penta o Samoa Joe vs Minoru Suzuki, che non sfigurerebbero come main event di un pay-per-view. Ma la grandissima capacità della All Elite sta proprio lì: nell’unire il fan service (che non dobbiamo avere paura di chiamare così) al mettere man mano le fondamenta del futuro a medio-lungo termine, come abbiamo visto con Wheeler Yuta.

Lo stesso Yuta, arrivato alcuni mesi fa quasi in punta di piedi, si trova infatti ora coinvolto, grazie ad una lenta ma coerente scrittura, in un programma insieme al Blackpool Combat Club, al quale si è unito al termine di un buonissimo match combattuto contro Jon Moxley e nel quale ha dato dimostrazione di poter stare sotto i riflettori. Sia chiaro: non voglio che si pensi che tutto ciò che la AEW fa risulti diventare oro; basta guardare la risposta del pubblico nelle ultime settimane verso Sammy Guevara e Tay Conti.  Ma è evidente che per ora, nei 3 anni di vita della federazione, i pro superino i contro ed il futuro appaia sicuramente più roseo ma, soprattutto, più programmato che in altri lidi.

Perché solo la programmazione e la volontà di costruire nuove stelle, a volte incespicando e sbagliando, a volte prendendoci fin dall’inizio (cercare alla parola WARDLOW per ciò che riguarda quest’ultima ipotesi) sono, secondo la mia modesta opinione, gli strumenti che possano garantire da una parte la soddisfazione dei fan e dall’altra garantire la giusta e sacrosanta sostenibilità economica della federazione che, sempre a mio avviso, sbaglierebbe nell’appoggiarsi a solo 2 o 3 superstar, lasciando indietro altri.

In chiusura, quindi, non posso che dirmi assolutamente in attesa di capire quali siano i programmi di Tony Khan sia in vista di Double or Nothing, sia per ciò che concerne la Ring Of Honor. Quest’ultima necessita sicuramente di un rilancio in grande stile dopo gli ultimi anni passati nella penombra, anche a causa della creazione della All Elite Wrestling.

Per questo numero è tutto: l’appuntamento è come sempre qui, sulle pagine di Tuttowrestling.com sia con l’AEW Planet che con tutti gli altri editoriali del sito.

Ciaoooo!

Scritto da Mattia Borsani
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