Ted DiBiase: “Convivo con danni cerebrali”

Ted diBiase

Ritiratosi ormai da tempo, a parte apparizioni sporadiche di tanto in tanto, Ted DiBiase nel suo nuovo podcast ha aperto a dettagli circa i motivi che lo hanno spinto ad appendere al chiodo stivaletti e cintura ad appena 40 anni. L’Hall of Famer ha infatti rivelato che i dottori gli hanno diagnosticato un non meglio specificato trauma cerebrale.


Non ho l’Alzheimer e non ho la demenza, ma mi hanno detto: ‘Ted, hai qualcosa. Noi lo chiamiamo semplicemente un grave trauma cerebrale’. Ho lottato per circa 20 anni, quindi questo non mi sorprende. Il problema più grosso è legato alla mia memoria: [i medici] dicono che sarebbe più facile per me ricordare qualcosa che ho fatto 40 o 50 anni fa. Ma la memoria a breve termine, i ricordi di alcune delle cose che accadono ora sono davvero frammentari.

Dopo la fine della sua carriera in ring, Ted DiBiase è comunque rimasto legato al mondo del wrestling. Con ruoli attivi come il commentatore o il manager, e poi come road agent. Di recente, ha detenuto in WWE il titolo 24/7 nel luglio del 2019, acquistandolo dall’allora campionessa Alundra Blayze.

Ricordiamo come questo tema dei danni cerebrali sia da sempre molto caldo per la WWE e per gli sport americani in generale. Contro di lei infatti erano state intentate diverse cause da ex lottatori, senza dimenticare il caso Benoit, il cui cervello era paragonabile a quello di un ottantacinquenne affetto da Alzheimer. A Stamford, così come in altre compagnie di altre discipline, si è deciso di istituire un Concussion Protocol per la cura delle commozioni cerebrali. L’ultimo in termini di tempo a finire ai box in tal senso è stato Braun Strowman, anche oggi off screen a causa di un infortunio.

Scritto da Andrea Samele
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