La WWE costretta a rimuovere un tweet equivoco

Raw

Durante la messa in onda di Raw, nella notte, la WWE ha postato un tweet ritraente The Miz in una posa parecchio equivoca. Il tweet è stato poi rimosso a causa delle rimostranze di molti utenti, che hanno sottolineato come lo stesso fosse fuori luogo ed evitabile.


Il tweet in questione ero un’immagine di The Miz, appunto, durante il suo scambio con i Mysterios. Ad un certo punto, dopo aver insultato i fan locali (Columbus, OH), Miz è stato subissato di fischi e per riprendere la parola ha tirato fuori una delle sue classiche frasi, ossia: “When my hand goes up, your mouth gose shut” (“quando alzo la mano, voi chiudete la bocca”). Il momento in sé, così come tutto il segmento, è filato normalmente. L’equivoco è scaturito però dal fermo immagine postato da uno dei profili ufficiali della WWE e dalla didascalia scelta.

Il post “incriminato” pubblicato su Twitter dal profilo WWE on FOX

L’infelice scelta dell’immagine infatti ritrae il wrestler con il braccio teso in alto e la mano aperta, suo tipico quando recita la sua catchphrase. Purtroppo però immortalato così e con la didascalia che dice “Sapete cosa significa questo?” ha generato un po’ di indignazione. La WWE ha infatti trascurato come così potesse ricordare parecchio il cosiddetto saluto romano, tipico gesto dei movimenti e delle dittature nazi-fasciste. Il tutto aumentato probabilmente dalla scelta del testo che lo accompagnava. Diversi utenti del social network hanno rimarcato come questa scelta fosse abbastanza fuori luogo e, dopo circa 40′, il tweet è stato rimosso. Poco più tardi è stato sostituito da un altro, con una frase presa dal promo di Miz, ritratto in tutt’altra posa.

È da segnalare come sia evidente che l’intento fosse tutt’altro che apologetico e sicuramente l’errore è stato commesso in buona fede. Probabilmente sarebbe stato sufficiente porre un po’ più attenzione a ciò che veniva pubblicato ma è improbabile che l’intenzione fosse quella di creare un riferimento storico o politico. Tuttavia è da sottolineare come non sia la prima volta che la compagnia di Stamford inciampa sciaguratamente su riferimenti involontari del genere: a metà gennaio si scatenò una bufera riguardo al cambio di nome di Walter e al tentativo di registrare per lui un ring name omonimo ad un gerarca nazista “minore”; tentativo che la WWE accantonò una volta resasi conto dell’errore dopo le polemiche.

Scritto da Daniele La Spina
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