The New Beginning #17

Amici ed amiche di Tuttowrestling.com, un caro saluto a tutti da parte del vostro Dario “TW 4 Life” Rondanini, pronto anche in ferie alla tastiera per un nuovo numero di The NeW Beginning!
Come già nello scorso numero, vi ricordo che in questo editoriale ci proporremo di commentare gli effetti che il Draft ha avuto sulla WWE, insieme al collega Mattia Borsani. In attesa di passare la palla a Mattia per SmackDown Live, concentriamoci sullo show rosso, Monday Night Raw.
UNIVERSAL RED
Tralasciando un discorso a livello di storyline, di cui si occupano in maniera già di per sé ottima i nostri colleghi con i loro editoriali, il Draft come già detto nella precedente edizione, è stato comunque un evento molto positivo che ha portato ventate di aria fresca di cui si sentiva estremamente bisogno. Adesso Raw ha finalmente il suo campione… o meglio, avrebbe dovuto se non ci fosse stato l'incidente occorso a Finn Bà lor, ma il tanto discusso Universal Title, ora, ha anche un aspetto fisico. Oltre la già citata e criticata scelta del nome, che a parer mio non rende giustizia a ciò che la cintura dovrebbe effettivamente rappresentare, l'aspetto del titolo è eufemisticamente brutto. Lungi dall'essere un esperto di design et similia, ma un titolo del genere è un palese plagio al sarto di Nakamura…
Battutacce a parte, la compagnia ha optato per un nome ed un aspetto che difficilmente contribuiranno a legittimare il titolo agli occhi dei fan. Basti pensare al match di SummerSlam, dove il pubblico, profondamente contrariato dall'aspetto del nuovo titolo, ha finito per manifestare il proprio disappunto in modo piuttosto plateale durante il match, a parer mio mancando di rispetto i due lottatori in un modo che ha del clamoroso. Capisco infatti il non essere d'accordo con le scelte estetiche della compagnia, ma mettersi al di sopra di due artisti del wrestling come Bà lor e Rollins con cori del tipo “that belt sucks” mi sa di irrispettoso.
Parlando sempre di titoli, la WWE ha annunciato l'arrivo della Cruiserweight Division a Raw il prossimo 19 settembre. Per quanto sia felice del ritorno di una divisione che tanto ho amato in passato, non posso dire di essere completamente d'accordo con la scelta della compagnia di proporla come esclusiva di Raw. Probabilmente ciò è dovuto sia al fatto che il brand rosso rappresenta il “flagship show”, sia che si necessita di un contenuto particolare per riempire una certa slot dello show. In ogni caso, il parere di chi scrive è che la categoria avrebbe potuto benissimo essere presente in entrambi gli show, di modo che la cintura potesse essere difesa sia a Raw che a SmackDown, che avrebbe bisogno di quei lottatori per rimpinguare il suo roster, ancora troppo in minoranza rispetto al Raw pieno di starpower (che comunque potrebbe anche decidere, più in là , di ritornare alle due ore, visto che a volte tutte e tre sono abbastanza pesanti e difficoltose da digerire).
In ultimo, un cappello sulla situazione di Heath Slater. Attualmente la sua storyline è una delle più interessanti nel panorama WWE, e c'è alto interesse attorno al roster in cui terminerà l'atleta. Da quanto si vede, sembra che finirà nel roster blu, e sembrerebbe oggettivamente la cosa più giusta, sperando che non torni a jobbare senza un perchè una volta avuto un contratto.
Adesso parola al collega Mattia per la situazione in casa SmackDown, noi ci rileggiamo tra pochi giorni con il ritorno di Lucha Underground e dello Cero Miedo!
BACK IN BLUE!
Ringrazio come sempre Dario per la sua ottima analisi e prendo volentieri la palla andando ad analizzare come queste settimane e lo svolgimento di Summerslam abbiano dato nuova forma a SmackDown Live: ci eravamo lasciati con un roster in fase embrionale, con faide appena abbozzate e scelte semplici e lineari che ci hanno portato al Biggest Party of the Summer dove il WWE World Champion Dean Ambrose ha mantenuto il titolo rimandando Dolph Ziggler in fondo alla coda dei contender.
Siamo invece ad oggi, nel post-Summerslam, con uno Smackdown che inizia a delinearsi nella sua struttura con l'introduzione degli Smackdown Tag Team Championship e dello Smackdown Women's Championship che vanno a dare un senso alle 2 categorie dello show blu che finalmente hanno quel qualcosa per cui combattere che renderà le prossime settimane molto più avvincenti sopratutto in vista del primo PPV monobrand, Backlash.
Altro punto di forza del “team blu” è sopratutto la scrittura dello show che ripropone lo schema che ha reso NXT quello che è oggi, una scrittura paradossalmente molto semplice, senza storie arzigogolate, ma che sta rendendo tutti i membri del roster sempre più credibili e sta aiutando a ricostruire anche coloro che prima del draft erano trattati alla stregua di jobber; la durata di 2 ore infine aiuta Smackdown a concentrarsi solo su ciò che è importante senza lasciare quindi tempo a riempitivi inutili o ripetitivi quali possono essere gli squash match proposti a RAW.
Ci troviamo quindi di fronte ad una vera e propria rinascita dello show in blu della WWE, premiato anche dagli ascolti, che speriamo continui a mantenere il focus sul lottato e sulla semplicità delle storie; per noi è tempo di salutarsi ma ci ritroveremo fra 2 settimane con il Cero Miedo!
Grazie per averci seguito anche nel New Beginning e come sempre rimanete su Tuttowrestling.com!