The New Beginning #16

The New Beginning #16

Amici ed amiche di Tuttowrestling.com, un saluto a tutti da parte del vostro Dario “TW 4 Life” Rondanini, che insieme al collega Mattia Borsani, vi dà il benvenuto in questo nuovo editoriale del nostro sito: NeW Beginning.


Il titolo è, ovviamente, un riferimento all'evento che ha cambiato la WWE per come la conoscevamo, ovvero il Draft, che ha in un certo senso, rappresentato un vero e proprio “nuovo inizio” per la compagnia di Stamford, che a parer mio, necessitava di un evento simile per poter uscire da un tunnel di monotonia in cui avrebbe seriamente rischiato di sprofondare.

Nella fattispecie, il sottoscritto si occuperà dell'analisi del Draft nel microcosmo di Raw, mentre Mattia si occuperà di SmackDown Live. I punti che tratteremo in questo primo appuntamento sono tanto basilari quanto fondamentali: il primo, senza ombra di dubbio, è la scelta del General Manager, che abbiamo visto essere Mick Foley.

Chi vi scrive è un grandissimo estimatore del buon Mick, e non ho potuto che provare grande emozione nel vedere Mick Foley on screen in un ruolo che non sia quello di Babbo Natale. La scelta a mio avviso è stata sorprendente, in positivo naturalmente, sia perchè ha dato allo show quella ventata di cambiamento che serviva, vista la monotonia già citata in cui Raw si trovava, o comunque si sarebbe presto trovato, sia perchè… si tratta di Mick Foley, appunto. Lo avevamo già visto in WWE come Commissioner, e questa è secondo me la giusta chiusura del cerchio, ma soprattutto si tratta di un nome apprezzato dai fan, scelta inusuale visto che a comandare Raw c'è Stephanie McMahon. Un altro punto che secondo me rende efficace la scelta di Foley è che, con questa nomina a GM di Raw, potrebbero essersi finalmente sedati tutti quei pettegolezzi che hanno circolano e ancora circolano per il web secondo cui la WWE si arrabbierebbe con Foley per le sue dichiarazioni sui social una volta ogni tot mesi. Per carità, potrebbero anche essere più che semplici rumors, ma questa scelta ha dimostrato che le sorprese accadono e che non sempre è sbagliato dire ciò che si pensa. Onestamente, confesso di aver creduto che a Raw sarebbe finito Triple H, in modo da ricreare l'Authority, ma confesso anche di aver tremato al pensiero che ciò accadesse. L'Authority in certi momenti era davvero troppo, troppo, troppo pesante e ripetitiva ed è stato un bene che si sia deciso di arrivare nuovamente a separare i roster in modo da spezzare il solito canovaccio. E poi, parliamoci chiaramente: molto, molto, molto meglio Mick Foley che Mike Adamle o il GM anonimo!

Ora passiamo ad analizzare il punto focale di questo editoriale. Al di là della palese importanza storica, il Draft in sé è stato una delusione sotto certi aspetti. Raw, roster alla mano, è quello che è uscito con il maggiore starpower, ma questa scelta da parte della WWE è facilmente condivisibile, visto che il brand rosso è il “flagship show”, e quello che in maggior parte viene citato quando si parla di WWE. Se considerato sotto questo aspetto, Raw ne esce ovviamente vincitore, mentre SmackDown Live ne esce oltremodo acciaccato, nonostante il maggior numero di pick da NXT e la presenza di John Cena ed AJ Styles, che sono due nomi dall'assoluto carisma e starpower. Parlando di pick da NXT, tra i nomi scelti, Raw ha preso palesemente i due più “grossi”, ovvero Finn Bàlor e Nia Jax (battutaccia involontaria sulla stazza della ragazza). Se da un lato, ovvero per Bàlor, non si può far altro che esclamare a gran voce: “era ora!”, per la Jax si potrebbe dire: “era forse il caso?” La ragazza infatti, senza nulla togliere al grande impegno e al lavoro soddisfacente mostrato ad NXT, sembra essere ancora un po' acerba per essere stata chiamata nel main roster dopo relativamente poco tempo dal suo debutto ad NXT.

Nelle prime settimane ha effettuato solo squash match, ma le possibilità di un miglioramento ci sono tutte, e gli auspici sono i migliori. Un piccolo discorso a parte, invece, merita una pick che è stata effettuata da SmackDown Live, ma che secondo me avrebbe dovuto invece essere fatta da Raw, ossia Carmella. La ragazza è ancora acerba sotto l'aspetto dell'extra ring, e per questo rischia di non riuscire a farsi apprezzare appieno dai “tifosi” del brand blu. Le avrebbe sicuramente giovato di più essere presa da Raw ed essere quindi affiancata ai suoi compagni di NXT, Enzo Amore e Big Cass, la cui enorme popolarità le avrebbe sicuramente fatto molto bene, in quanto avrebbe goduto di popolarità “riflessa”, per così dire. Occasione mancata questa per Raw, che come detto, esce però vincitore da questo Draft. Tutti i titoli principali sono rimasti allo show rosso, ad eccezione ovviamente del WWE Title, finito a SD. A tal proposito, la scelta di avere due titoli è quella giusta, di modo che ogni brand possa avere il proprio campione e non dover correre il rischio di far fare il doppio lavoro ad Ambrose, col rischio sempre più elevato di contrarre qualche infortunio. Per quello che riguarda il discorso di svalutazione del titolo, il rischio effettivamente c'è, ma è minimo, in quanto la gente è interessata a vedere uno show in cui sanno esserci un campione, e la decisione è stata giusta. Il WWE Title resta ovviamente il titolo più prestigioso ed importante, e la sua credibilità non verrà certamente offuscata dal nuovo titolo, nonostante si trovi ora ad essere difeso nello show “secondario”. A questo proposito, credo di parlare a nome di tutti gli appassionati di wrestling quando dico di volere la testa di colui che ha proposto “Universal Championship” come nome del nuovo titolo su un piatto d'argento. Se ci dovessimo infatti fermare a giudicare solo dal nome, il titolo principale sembrerebbe comunque essere quello di SmackDown, mentre lo Universal sembrerebbe essere un titolo secondario a là NEVER Openweight Championship della NJPW.

In chiusura, quindi, un Raw con molto starpower che “danneggia” uno SmackDown privo di molti top name, ma ricco di nomi di prospettiva e tante Superstar da lanciare (a tal proposito, Cesaro sarebbe stato oro in questo SmackDown). Adesso passo la parola a Mattia per l'analisi del Draft per quanto riguarda il brand blu. Un saluto e un ringraziamento a tutti dal vostro Dario “TW 4 Life” Rondanini, e appuntamento alla prossima!

Ringrazio Dario, come sempre, per la sua analisi come sempre piena di spunti ed ora è tempo che io, Mattia “The Kingman” Borsani, passi all'analisi del post draft per quanto riguarda il roster di Smackdown Live iniziando proprio, come fatto dal mio collega, dalla scelta del General Manager dello show blu: Daniel Bryan.

E' una scelta abbastanza comprensibile da parte della compagnia che aveva bisogno di una figura che avesse una profonda connessione con il pubblico e che potesse aiutare, in queste prime fasi, il roster blu ad apparire accattivante agli occhi del pubblico televisivo insieme a quello presente nelle arene andando oltretutto a creare una coppia con il Commisioner Shane McMahon che sta iniziando ad ingranare creando quindi un binomio che non potrà che essere d'aiuto alle superstar che andranno ad interagire con loro.

Passando invece a commentare ciò che è successo durante il draft vero e proprio posso personalmente dire di essere rimasto sorpreso riguardo al roster dello show blu che sembra si stia avviando ad essere un mix di vecchie glorie (che sicuramente avranno nel backstage la funzione di “guide” per i più giovani), nuovi prospetti ed atleti, come Dolph Ziggler, che hanno necessità di una ricostruzione del personaggio per renderli nuovamente credibili dopo mesi se non anni di gestione scellerata delle loro carriere: ottima è stata la scelta di Dean Ambrose, sempre più a suo agio nel ruolo di campione, come #1 pick di Smackdown in quanto, portando con se anche il WWE World Championship, ha da subito legittimato il roster come luogo dove si combatte per ottenere il premio ultimo della compagnia (e concordo con Dario nel criticare il nome del neo-introdotto Universal Championship, come detto anche nel Wrestling Cafè sembra una scelta appositamente studiata per, in qualche modo, diminuire il valore del titolo di SD).

La tanto bistrattata categoria tag di Smackdown invece merita un discorso a parte in quanto è si al momento povera di quello starpower che servirà per vendere gli eventi monobrand sul WWE Network ma presenta secondo me delle opportunità notevoli in termini di ricostruzione dei personaggi: quante volte in questi anni ci siamo lamentati di come la compagnia non costruisse i personaggi, lasciasse per mesi i titoli alle stesse persone perché non venivano proposti contendenti adeguatamente presentati (vedasi i New Day fino all'arrivo del Club); bene ora a Smackdown hanno la possibilità di lavorare su una categoria intera, rilanciando tutti i suoi membri ed introducendo entro la fine dell'anno anche dei titoli tag esclusivi per il roster blu (e qui mi lancio in un pronostico, secondo me un probabile nome potrebbe essere WWE Global Tag Team Championships, voi che ne dite? ).

Per la categoria femminile invece mi trovo in totale disaccordo con la compagnia in quanto avrei mandato tutto le donne a RAW lasciando a Smackdown il compito di ospitare la “nuova” Cruiserweight Division: potete quindi immaginare come mi senta nel pensare ad un titolo femminile esclusivo per Smackdown, speriamo che nei prossimi mesi di assestamento possano in qualche modo correggere il tiro per quanto riguarda le donne; in ultima battura, ma non di certo per importanza, sono molto soddisfatto della scelta riguardo il main eventing dello show del martedi sera in quanto John Cena (anche se sempre più part-time), Orton, AJ Styles, Bray Wyatt sono personaggi con cui lo show potrà sicuramente lavorare per i mesi a venire attendendo nel frattempo che i risultati ed una buona scrittura permettano di rilanciare atleti come Dolph Ziggler e che nuovi innesti da NXT quali potranno essere Samoa Joe e Shinsuke Nakamura vadano a colmare il gap che al momenti innegabilmente esiste fra i 2 roster.

Smackdown ha sicuramente bisogno di tempo in quanto dovrà creare una sua dimensione ideale, ricostruire alcuni personaggi e trovare la formula per distinguersi in modo positivo dal roster di RAW: una categoria tag che dovrà essere sicuramente rilanciata alla grande ma sicuramente spazio per molti singoli che a RAW non avrebbero trovato spazio ed a questo proposito spero che nei piani della WWE ci siano quelli di mandare Cesaro (questo sembra molto probabile) e Sami Zayn (misteriosamente fuori da Summerslam dopo la vittoria a Battleground) a Smackdown Live a rimpolpare un upper-midcarding in attesa di star che siano interessanti da seguire.

Per questo primo speciale è tutto, io e Dario torneremo con secondo numero dopo Summerslam per analizzare quanto il primo big four a roster divisi abbia lasciato il segno e per commentare eventuali aggiustamenti che la WWE apporterà ai 2 roster; come sempre grazie per averci letto ed appuntamento a fine agosto con un nuovo New Beginning ed a settembre per il ritorno del Cero Miedo!!

Scritto da Mattia Borsani
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