Speciale Brand Extension: la Draft Lottery del 2002 #14

SmackDown andrà in onda in diretta ogni martedì sera a partire dal 19 luglio 2016 e avrà un roster separato da quello di RAW. Questo annuncio, avvenuto senza preavviso il 25 maggio scorso, ha creato, contemporaneamente, entusiasmo e dubbi in tutti i fan della WWE. Si tratta di un cambiamento notevole per la compagnia di Stamford, sia per quanto riguarda il prodotto che verrà proposto in televisione e sul WWE Network sia per quanto riguarda le dinamiche dietro le quinte della compagnia. E le domande sono molteplici: come gestire i titoli? Quale wrestler mandare in quale show? Come fare in modo che lo spettatore medio guardi così tante ore di wrestling ogni settimana?
Tutti gli appassionati di wrestling hanno tentato di rispondere a queste domande nelle ultime settimane. In questo editoriale, cercheremo di analizzare alcune delle questioni appena citate. E per farlo, cercheremo di sfruttare un ingrediente fondamentale: non è la prima volta che la WWE tenta di separare completamente RAW e SmackDown. Come tutti saprete, infatti, il primo brand split nella storia della WWE avvenne ben 14 anni fa, nel 2002, e restò effettivo fino a 5 anni fa, nel 2011. Il nostro obiettivo, quindi, è quello di tornare indietro nel tempo per analizzare gli aspetti negativi e quelli positivi di quanto fatto durante la prima separazione dei brand. Come vedremo, alcune cose funzionarono bene, altre meno bene e alcune andarono male. Andiamo quindi a vedere che cosa accadeva all'inizio del nuovo millennio, con la speranza che la WWE impari dal passato per evitare ci commettere alcuni errori che non resero la prima separazione fra RAW e SmackDown un grosso successo.
Un paio di premesse, prima di iniziare la nostra disamina: questo editoriale è possibile grazie all'esistenza del WWE Network, dove si possono trovare tutte le puntate di RAW e di SmackDown, così come i PPV, risalenti al periodo sotto esame. Se avete tempo e/o voglia, quindi, potete anche voi guardare che cosa accadeva 14 anni fa in WWE, vedendo che cosa andava bene e che cosa andava male, senza affidarsi ai ricordi che, per più motivi, spesso ci fanno restare in testa gli aspetti positivi (a volte esaltandoli) e ci fanno dimenticare quelli negativi del passato.
Inoltre, proprio nel periodo della prima Draft Lottery, la federazione di Stamford abbandonò lo storico nome WWF, trasformandosi nella WWE. In questo editoriale useremo sempre il nome attuale della compagnia, per evitare di creare confusione non necessaria.
Facciamo quindi un salto indietro nel tempo.
Siamo adesso nel 2002 ed è marzo. WrestleMania 18 è dietro l'angolo. La card vede come main event un match fra Tripe H e il campione indiscusso Chris Jericho, anche se l'incontro più atteso è sicuramente quello fra The Rock e Hulk Hogan.
Sì, proprio Hogan. L'NWO è finalmente arrivata in WWE. La federazione di Stamford, infatti, è reduce dalla celeberrima vittoria delle guerre del lunedì sera avvenuta nel marzo del 2001, quando Vince McMahon annunciò di aver comprato la WCW. Inoltre, anche la ECW era stata rilevata dalla federazione di Stamford. Molti dei talenti della WCW, tuttavia, non arrivarono inizialmente in WWE e dovette passare quasi un intero anno prima che l'NWO, la stable più calda della WCW, facesse il suo arrivo alla corte dei McMahon. L'innesto di molti wrestler WCW e ECW portò una grande quantità di nuovi talenti nel roster WWE e per diversi mesi la federazione considerò l'idea di una scissione interna, un tentativo di creare quasi due federazioni in una per poter dare la giusta esposizione a un numero così alto di wrestler. Inizialmente, venne presa in considerazione anche l'idea di continuare a trasmettere WCW Nitro, questa volta sotto marchio WWE, ma questa ed altre ipotesi, per diversi motivi, vennero presto scartate.
Ma torniamo a WrestleMania 18. Oltre ai match già citati, nella card compare anche un incontro fra Undertaker e Ric Flair.
Il Nature Boy aveva, in storyline, acquisito il controllo del 50% della WWE a Survivor Series 2001. Tuttavia, la dirigenza WWE aveva imposto a Flair di cedere la sua percentuale della compagnia per poter affrontare Undertaker a WrestleMania. Flair, che voleva il match a tutti i costi, accettò la proposta. La dirigenza, tuttavia, si riservò la possibilità di rivedere le decisioni sul possesso della compagnia dopo lo svolgimento del Grand Daddy of 'em All.
WrestleMania arriva e WrestleMania se ne va. Ric Flair viene sconfitto da Undertaker, The Rock batte Hulk Hogan in un incontro dall'atmosfera unica, con l'ex leader dell'NWO che decide di passare dal lato dei buoni al termine dell'incontro. Nel main event dello show, Triple H sconfigge Chris Jericho conquistando il titolo indiscusso WWE. E Austin? Stone Cold non è certo nel suo miglior periodo in termini di rapporti con la WWE. Il Rattle Snake combatte e vince in un match uno contro uno contro Scott Hall a WrestleMania. Ma Austin non è contento delle decisioni del team creativo e pensa, anche dopo diversi alterchi con Hall e Nash, che la sua gestione da parte della compagnia non sia più accettabile. Il texano decide allora di prendersi una pausa dalla WWE e non si presente nelle puntate di RAW e SmackDown immediatamente successiva a WrestleMania.
Come si arriva quindi alla prima Draft Lottery in WWE? Semplice: la dirigenza, che come detto aveva deciso di rivedere la situazione di Flair dopo WrestleMania, decide che la compagnia sarà divisa a metà, con una parte (RAW) posseduta da Flair e l'altra (SmackDown) posseduta da Vince McMahon. La decisione, anche se all'apparenza risulta un po' forzata in termini di storyline, è quindi stata presa. Nella puntata di RAW del 25 marzo 2002 Flair e Vince sceglieranno, alternandosi, i protagonisti dei loro show e, a partire dalla settimana successiva, RAW e SmackDown avranno dei roster separati.
I TITOLI
La Draft era ormai alle porte. Una delle decisioni più importanti che la WWE dovette prendere era quella riguardante la gestione dei titoli e dei campioni, argomento che, anche nel 2016, è uno dei punti focali di tutte le discussioni sulla Brand Extension. Questo era il panorama titolato in WWE alla vigilia della Draft Lottery:
Triple H era il campione indiscusso;
Jazz era la campionessa femminile;
Rob Van Dam era il campione intercontinentale;
Billy Gunn e Cuck Palumbo erano i campioni di coppia;
William Regal era il campione europeo;
Tajiri era il campione dei pesi leggeri;
Maven era il campione hardcore.
La WWE prese la seguente decisione: il campione indiscusso e la campionessa femminile non sarebbero state scelte possibili durante il Draft e avrebbero continuato ad apparire in entrambi gli show, con il #1 contender per i PPV facente parte, in modo alternato, del roster di SmackDown e del roster di RAW. Gli altri titoli, al contrario, sarebbero stati esclusiva del roster che avrebbe scelto il campione al momento della Draft Lottery.
I PPV
La WWE decise di non cambiare niente al modello dei suoi PPV: in tutti gli show a pagamento si sarebbero esibiti atleti di entrambi i roster. Ci vorrà più di un anno per arrivare ai PPV monobrand, caratteristica che invece i PPV avranno fin da subito nel 2016.
I VERI MOTIVI CHE PORTARONO ALLA BRAND EXTENSION
Abbiamo spiegato in storyline come si arrivò a dividere i roster di RAW e di SmackDown. Ma quale era il motivo reale di tale decisione? Semplice: gli ascolti, proprio come nel 2016. I ratings dei programmi WWE, infatti, erano in calo ormai da mesi e, vista anche l'abbondanza di wrestler dopo l'acquisizione della WCW e della ECW, si decise di mischiare le carte creando due roster che competessero fra di loro, con la speranza di dare nuovo interesse agli show. Anticipiamo che in tal senso i risultati non furono quelli sperati e i dati di ascolto continuarono a calare.
LA DRAFT LOTTERY
Siamo quindi, finalmente, alla puntata di RAW del 25 marzo 2002. Vince McMahon e Ric Flair sceglieranno in modo alternato i wrestler per SmackDown e RAW. Inizierà Vince dopo un lancio di moneta. Le prime venti scelte (dici per ogni roster) avverranno durante la puntata di RAW in diretta, mentre quelle rimanenti saranno annunciate la sera stessa su WWE.com.
Come spiegato, Triple H e Jazz erano esenti dalla Draft perché campioni interbrand. Inoltre, visto che le intenzioni di Austin non erano ancora chiare, venne spiegato che il wrestler aveva controllo sulla sua destinazione per motivi contrattuali e che, quindi, sarebbe stato un free agent e avrebbe scelto da solo a tempo debito in che roster andare. Inoltre Jericho, impegnato in un triple threat match titolato nel main event della puntata contro Triple H e Stephanie McMahon (!), sarebbe stato selezionabile solo nella Draft supplementare (o, nel caso avesse vinto il titolo, sarebbe stato Triple H a poter essere scelto).
Inizia la puntata ed iniziano le pick di McMahon e Flair. Ecco un riassunto delle decisioni prese in quella storica puntata di RAW:
Scelta #1
SmackDown: The Rock
RAW: Undertaker
Scelta #2
SmackDown: Kurt Angle
RAW: NWO (Kevin Nash, Scott Hall e X-Pac)
Scelta #3
SmackDown: Chris Benoit
RAW: Kane
Scelta #4
SmackDown: Hulk Hogan
RAW: Rob Van Dam (e quindi il titolo intercontinentale)
Scelta #5
SmackDown: Billy e Chuck (e quindi i titoli tag)
RAW: Booker T
Scelta #6
SmackDown: Edge
RAW: Big Show
Scelta #7
SmackDown: Rikishi
RAW: Bubba Ray Dudley
Scelta #8
SmackDown: D-Von Dudley
RAW: Brock Lesnar
Scelta #9
SmackDown: Mark Henry
RAW: William Regal (e quindi il titolo europeo)
Scelta #10
SmackDown: Maven (e quindi il titolo hardcore)
RAW: Lita
Queste furono le 10 scelte effettuate durante la trasmissione. Dopo di che, il destino degli altri wrestler venne deciso con un draft supplementare pubblicato su WWE.com.
Vale la pena di soffermarsi un attimo per raccontare qualche retroscena sulle modalità della Draft Lottery dietro le quinte. La WWE decise di effettuare la separazione dei brand nel modo più realistico possibile, arrivando a non dire quasi a nessun wreslter quale sarebbe stata la sua destinazione. Facendo ciò, l'idea era quella di ottenere una reazione più naturale dei lottatori durante il Draft (dato che i wrestler venivano inquadrati subito dopo gli annunci) e, contemporaneamente, si voleva evitare che potessero trapelare informazioni prima della messa in onda di RAW. In tal senso, è indicativa l'esperienza di Lance Storm. Il wrestler ha infatti più volte raccontato che, lasciando l'arena quella sera, si recò dai dirigenti WWE per sapere quale sarebbe stato il suo roster di appartenenza, visto che non era stato selezionato fra i primi 20 nomi. Sorprendentemente, la compagnia disse al wrestler di collegarsi più tardi quella sera su WWE.com e di leggere lì, come se fosse un fan, quale sarebbe stata la sua destinazione. Storm fu quindi costretto a chiamare degli amici più tardi perché si collegassero al sito ufficiale WWE e controllassero l'esito del Draft supplementare (nel 2002 non era immediato come oggi riuscire a collegarsi ad internet!).
DRAFT LOTTERY: ASPETTI POSITIVI E ASPETTI NEGATIVI
Visto che anche nel 2016, per quanto riguarda la scelta dei wrestler, verrà effettuata una Draft Lottery con le stesse modalità (o almeno molto simili) a quella del 2002, analizziamo velocemente gli effetti che una tale modalità di separazione dei roster può avere sui wrestler. Il fatto è che, evidentemente, nel giorno del Draft verrà stabilito un ordine di importanza all'interno del roster WWE. È quindi molto importante che la WWE curi tutto nei minimi dettagli, in modo da non danneggiare troppo l'immagine di alcuni wrestler e, perché no, di alcune cinture. Torniamo nel 2002 e prendiamo, ad esempio, il caso Tajiri. Il giapponese è campione dei pesi leggeri ma non viene selezionato in televisione né da Vince McMahon né da Flair. Questo, immediatamente, porta ad una svalutazione dell'importanza dell'intera categoria dei pesi leggeri agli occhi del fan casuale WWE. Entrambi i General Manager, infatti, hanno preferito aggiudicarsi wrestler come D-Von Dudley piuttosto che il rappresentate di un intera categoria di peso. In tal senso, ad esempio, potrebbe essere una buona idea anche nel 2016 quella di comunicare su WWE.com o sul WWE Network la lista delle scelte supplementari senza dare un preciso ordine, perché un wrestler che viene scelto fra le ultime picks avrebbe sicuramente più difficoltà di altri a ritagliarsi il suo spazio. Per citare un esempio moderno, per un Tyler Breeze sarebbe molto più vantaggioso essere nominato come parte delle scelte supplementari in modo generico, piuttosto che essere scelto come uno degli ultimi wrestler da parte di uno dei General Manager.
Ci sono però anche degli aspetti positivi nel fare una Draft Lottery in stile sportivo, come quella del 2002. Il fatto che i roster siano conseguenza delle scelte del General Manager permette di costruire immediatamente delle storylines. Se nel 2002 Kurt Angle pregava Vince McMahon per venire scelto, nel 2016 un Kevin Owens potrebbe fare una cosa simile. E, proprio come nel 2002, è probabile che nel 2016 a capo di RAW e SmackDown ci siano un face ed un heel (Shane e Stpehanie) e questo potrebbe portare alla creazione di interessanti dinamiche durante le scelte del Draft.
I PRIMI MESI DOPO LA BRAND EXTENSION
Torniamo a concentrarci sul 2002. Lo split dei brand è finalmente effettivo. RAW va in onda in diretta il lunedì sera e SmackDown viene registrato il martedì e va in onda il giovedì. Mentre SmackDown continua ad utilizzare lo storico stage con in pugno chiuso che domina la scena,
l'aspetto di RAW viene completamente rinnovato con uno stage che durerà, a parte piccole modifiche, fino a gennaio 2008).
Il panorama WWE ha subito un cambiamento repentino nel giro di pochi giorni. Andiamo ad analizzare gli effetti, positivi e negativi, più evidenti durante le prime settimane di programmazione dopo la Draft Lottery:
Viene dato spazio a wrestler che non ne avevano prima dello split. Questo primo punto risulta quasi ovvio (così come lo risulterà il prossimo). Ci sono molti meno wrestler per riempire, ogni settimana, due ore di RAW e due ore di SmackDown. Quindi c'è bisogno di dare diversi minuti on-screen a personaggi che fino ad allora erano secondari. Ecco quindi che, grazie anche alla divisione dei Dudleys e degli APA avvenuta durante la Draft Lottery, wrestler come JBL, Bubba Ray e Devon hanno molti più minuti in televisione di quanti ne avessero prima.
E se la gestione degli ex 3D sembra da subito non molto convincente (con la celeberrima gimmick del reverendo di Devon), JBL si trova improvvisamente a far parte della parte alta della card di RAW, iniziando improvvisamente un feud con il New World Order.
A SmackDown, con The Rock fuori dalla scena immediatamente per motivi cinematografici, personaggi come Edge prima e Benoit poi riescono ad emergere e ad ottenere un'esposizione che sarebbe stata impossibile fino a qualche settimana prima.
Match più lunghi. Come nel punto precedente. Meno personale e stesse ore di programmazione da riempire. E quindi si allungano gli incontri. Questo causa una immediata crescita per quanto riguarda l'aspetto strettamente in ring del prodotto e, soprattutto, mette in particolare risalto il valore di wrestler come Angle, Jericho, Edge, RVD, Guerrero, Benoit, Mysterio (quando arriverà) etc. che hanno adesso modo di farsi notare settimana dopo settimana.
La divisione dei roster non è stata fatta in modo equilibrato. Dopo poche settimane di programmazione è chiaro, infatti, che SmackDown sia nettamente superiore a RAW. Ed è ovvio, perché escludendo il campione unificato Triple H, al top di RAW si danno battaglia Undertaker, Kane, X-Pac, Bradshaw, Austin e Nash, mentre a SmackDown possiamo vedere in azione Angle, Jericho, Edge, Hogan, Benoit (anche se inizialmente fuori per infortunio). La situazione, se possibile, peggiorerà in tal senso nell'estate del 2002, quando a SmackDown arriveranno anche Guerrero e Mysterio, oltre che a Lesnar e Undertaker. Se nello show blu vediamo quindi un mix fra ottimi worker e personaggi importanti, a RAW ci si concentra specialmente sullo Star Power, con Guerrero e RVD come unico raggio di luce di vera qualità nel quadrato (se consideriamo anche un Undertaker non particolarmente ispirato).
RAW è considerato il brand superiore dalla compagnia. Questo è forse l'errore più evidente commesso dalla WWE. La qualità degli show è una cosa, l'importanza è un'altra: la Draft Lottery viene fatta a RAW, Austin decide di quale roster fare parte a RAW (e sceglie il roster rosso, ma questa volta per motivi di storyline), RAW è in diretta e SmackDown è registrato. Inoltre, durante i PPV è il team di RAW a commentare tutti gli incontri, compresi quelli dello show blu (ciò cambierà a partire da SummerSlam '02, su richiesta di Paul Heyman, al tempo al capo del team creativo di SmackDown).
Gli show non sono sufficientemente separati. Ok per il campione unificato, ma sono troppe le interazioni fra i due roster. McMahon compare continuamente a RAW (e Flair quasi mai a SD, e si torna al problema del punto precedente), si fa risuonare la musica di Undertaker durante un match a Smackdown per portare avanti una storyline di RAW e cose simili… non si ha mai la sensazione di guardare due show davvero distinti. Sembra piuttosto di guardare un unica squadra che schiera in campo giocatori diversi a seconda del giorno della settimana. Per portare esempi, non si ha mai l'impressione che si aveva guardando RAW e Nitro nel '98 o guardando RAW e NXT nel 2015. Come se non bastasse, passano solo pochi mesi prima che i wrestler inizino a cambiare roster (come Lesnar o Undertaker). Lo spettatore non ha assolutamente il tempo di credere che la divisione sia legittima.
Debutti di giovani wrestler. Di nuovo: c'è bisogno di più personale. E allora si decide di puntare su nuove leve e, nel giro di pochi mesi, fanno il loro debutto Batista (come guardia del corpo di Devon), Randy Orton e John Cena.
Il debutto di quest'ultimo è particolarmente convincente, mentre sono più confusionari quelli di Batista e Orton. Ma, in ogni caso, nuovi talenti sono sempre un'aggiunta positiva e si spera che qualcosa di simile possa accadere per diversi wrestler di NXT nel 2016.
C'è competizione fra i team di RAW e di SmackDown. Se on-screen gli show hanno fin troppe interazioni, sono completamente divisi per quanto riguarda i writing team e i live events. Questo crea inevitabilmente una competizione interna alla federazione, con i due roster che tentano realmente di sopraffarsi. Si tratta di un'OTTIMA caratteristica dello split dei brand, in quanto la competizione è sempre necessaria per alzare le motivazioni dei wrestler e dei dirigenti. Fortunatamente, questa caratteristica dovrebbe continuare ad essere presente anche nel 2016.
Numeri alla mano, l'esperimento non funziona. Abbiamo speso molte parole sull'argomento, analizzato diversi fattori. Ma la cosa che conta davvero è una: lo split era stato fatto per alzare gli ascolti di RAW e di SmackDown e la cosa non accade, con entrambi gli show che, per i motivi elencati o forse per altre ragioni, continuano a perdere spettatori di settimana in settimana.
IL TEMPO PASSA… UNA VELOCE ANALISI DELLO SPLIT DOPO ALCUNI MESI
Abbiamo analizzato la gestione della Brand Extension nelle prime settimane di vita, dato che la WWE dovrà confrontarsi proprio con questa situazione a partire dal 19 luglio. In questa ultima sezione andiamo a vedere, invece, come la federazione di Stamford ha cambiato la gestione dei brand separati con il passare degli anni.
Due campioni del mondo. Questa è forse la più celebre mossa della WWE durante lo split. In breve, Lesnar vince il titolo indiscusso a SummerSlam 2002 e decide di difendere la cintura esclusivamente a SmackDown. Il general manager di RAW Eric Bishoff risponde allora incoronando un campione del mondo per il brand di RAW, riesumando il titolo del mondo WCW e chiamandolo World Heavyweight Championship. In una mossa dal mio punto di vista scellerata, si decide di incoronare campione Triple H a tavolino durante la puntata di RAW in cui viene presentato il titolo.
Si decide di far così per creare heat verso Triple H ma, inevitabilmente, la cintura non parte col piede giusto dal punto di vista del prestigio. In ogni caso, la strada dei campioni separati per RAW e SmackDown non solo continua ad essere seguita durante gli anni, ma viene anzi percorsa in modo ancora più convinto dalla WWE che arriva, addirittura, a creare due cinture di coppia (già nel 2002) e due cinture femminili, nonostante la povertà delle due categorie considerate a brand separati.
Se i titoli del mondo riescono, in maniera più o meno continua, a mantenere un certo prestigio, è difficile ricordarsi chi abbia detenuto le varie cinture di coppia e femminili durante annate quali il 2007 o il 2008 (cioè gli anni in cui in numero di cinture era massimo). Che cosa farà la WWE nel 2016? Sembra che si vada di nuovo verso i due campioni mondiali, cosa non negativa se gestita bene. Il destino degli altri titoli è invece ancora incerto. La speranza è che la federazione non decida di avere, ad esempio, due titoli femminili con cinque ragazze a RAW e cinque a SmackDown che lottano per le cinture, dato che queste ultime verrebbero immediatamente svalutate per la poca profondità delle divisioni.
PPV Monobrand. Come già accennato all'inizio di questo editoriale, dovette passare più di un anno prima che la WWE decidesse di andare più a fondo con la divisione dei roster, mandando in onda PPV dedicati esclusivamente a RAW o a SmackDown, con solo quattro PPV (Royal Rumble, WrestleMania, SummerSlam e Survivor Series) dove era possibile vedere wrestler di entrambi i roster. Il primo PPV esclusivo fu di RAW: Bad Blood 2003. Un brutto evento a pagamento che vedeva come protagonisti nel main event Kevin Nash e Tripe H e che mostrò chiaramente che la WWE aveva fatto il passo più lungo della gamba. È infatti immediato definire fallimentare l'esperimento: si assisteva troppo spesso a PPV con uno o due match interessanti, ma con un undercard trascurabile come importanza e, molto spesso, anche come qualità. Certo, i wrestler avevano molto più tempo in PPV di quello che avrebbero avuto a PPV unificati, e gli effetti positivi qua e là si videro: già nel primo PPV di SmackDown, Vengeance 2003, ad esempio, Benoit e Guerrero dettero spettacolo per circa 20 minuti nell'opener nella serata.
Ma gli effetti positivi furono decisamente meno di quelli negativi. L'esperimento andò avanti per tre anni, con i PPV esclusivi di un roster di livello ottimo che si contano sulla punta delle dita. La WWE decise poi di tornare ai PPV unificati nel 2007, nella speranza di risollevare i dati di acquisto degli eventi a pagamento. Sappiamo già che nel 2016 la WWE inizierà subito tornando al modello dei PPV monobrand, ma con un numero di eventi decisamente più elevato rispetto al passato. Anche se questo effettivamente garantisce una divisione netta dei roster, le problematiche di cui sopra restano. La qualità (soprattutto in ring, dato che parliamo di PPV) del roster attuale sarà sufficiente per riuscire a produrre eventi a pagamento di qualità?
Un terzo brand, la ECW. Per motivi di completezza, vogliamo dedicare due righe anche a questo esperimento della WWE. Nel 2006 la federazione tentò di resuscitare la ECW, creando un terzo brand distinto da RAW e SmackDown. I dettagli di questa mossa sono più o meno noti, ma analizzarli in modo approfondito non è nell'interesse di questo editoriale. Ci limiteremo a dire che l'esperimento andò decisamente male, con il brand che, dopo disastri come il PPV Dicember to Dismember 2006, vivacchiò per qualche anno come una sorta di ponte fra i territori di sviluppo e la WWE vera e propria, per poi scomparire definitivamente all'inizio del 2010.
Termina qui il nostro breve viaggio nel tempo. Abbiamo analizzato una mossa che la WWE fece ben 14 anni fa e che cambiò radicalmente la federazione. Una mossa che restò effettiva per 11 anni fra alti e, soprattutto, bassi. Siamo adesso nel 2016 e la WWE, per via di un roster molto profondo e della necessità di risollevare gli ascolti televisivi, cercherà di mischiare nuovamente le carte in gioco prendendo spunto da quanto già fatto in passato. Abbiamo incontrato aspetti negativi e positivi dello split dei brand WWE nel 2002 e la speranza è che la federazione di Stamford tragga spunto da quanto fatto in passato, riproponendo ciò che ha già funzionato e perfezionando le mosse che non funzionarono. Dopo settimane e settimane dall'annuncio della nuova Brand Exstension, l'attesa sta finalmente per finire e scopriremo presto gli effetti del nuovo cambiamento. Da parte mia, vi ringrazio per l'attenzione e spero di avervi divertito e, perché no, aiutato a ricordare qualche dettaglio di un periodo che, per molti di noi, ha un fattore nostalgico spesso piacevole da ricordare.
Io sono Lothar Ceccarelli e, anche a nome dello staff di Tuttowrestling.com, vi ringrazio per la vostra passione e attenzione. Vi do quindi appuntamento per le settimane immediatamente successive alla Draft Lottery 2016, quando cercheremo di analizzare, sempre in questa sede, quello che la WWE avrà effettivamente deciso di fare nel 2016.