WWE Vintage Critic #9 – SummerSlam 1988

Dal profondo del nulla e dopo mesi di assenza, torna su queste pagine la rubrica più bella, letta e amata del wrestling web italiano. Ah, no, scusate, confondevo le rubriche. Torna la rubrica di cui non frega niente a nessuno! Ma che dico? Vabbé, fate voi, io mi accingo a darvi la possibilità di vivere i tempi d’oro in via del tutto virtuale. E oggi andremo a vedere la nascita della “Greatest party of the Summer”. Come nacque SummerSlam?
L’intenzione dell’allora WWF era quella di poter competere con il rivale Jim Crockett Promotions, che nel 1983 aveva sfornato il primo “Starrcade”. Per tutta risposta – benché nientemeno che 14 mesi dopo – Vince McMahon andò in onda con WrestleMania, che si rivelò un vero e proprio successo. Essendo poi arrivata la terza edizione che batté numerosi record, McMahon si accinse a buttarsi in una vera e propria battaglia con la JCP, andando per giunta a fare pressione su molte emittenti perché mandassero le prime Survivor Series al posto di “Starrcade” nella stessa serata, cosa che ha funzionato. Ma non era finita qui: con la prima Royal Rumble andarono di nuovo in onda contemporaneamente alla Jim Crockett Promotions. Mentre JCP emetteva fin dall’inizio i propri maggiori eventi in PPV, la Rumble fu trasmessa sul canale libero USA Network, creando peraltro un nuovo record di ascolti per uno show di wrestling (8 milioni) e battendo nettamente Crockett. Crockett accettò la sfida e rischiò tutto: mandò “Clash of the Champions” in contemporanea con WrestleMania 4, il ché risultò in una sconfitta clamorosa che segnò di lì a poco la fine della JCP: in bancarotta, Crockett fu costretto a vendere la sua compagnia, che fu acquistata da Ted Turner – così nacque la WCW. La WWF, d’altra parte, continuò a cavalcare la sua onda di successo e decise quindi di coprire la stagione mancante ancora non coperta da un maggior evento targato WWF: l’estate. La nascita di SummerSlam. Ted Turner, per evitare il monopolio della WWF, decise di non buttarsi nello scontro diretto; quindi, andava in onda in date diverse dalla compagnia di Stamford.
Nel corso del tempo, SummerSlam si è cimentato come il secondo PPV più importante dell’anno in casa WWF / WWE e chiude così il cerchio dei “Big Four”. Tra il 1993 e il 2002, con l’aggiunta di King of the Ring, si formavano i “Classic Five”. Adesso però, andiamo a vedere cosa aveva da offrire questo show, che ne dite? Nota interessante: è il primo PPV in assoluto in cui il campione in carica non è Hulk Hogan, fatta eccezione per WrestleMania 4, che iniziò con il massimo alloro vacante.
E come sempre vi ricordo: Dato che mi servo della versione del WWE Network, alcune cose potrebbero essere state censurate, rimosse o modificate. Quindi, se scoprite degli errori di completezza, prendetevela con la WWE. Chi trova errori di ortografia, è autorizzato a tenerseli come ricordo. Qualora invece foste di un parere diverso dal mio, non esitate a farmelo sapere. Mi fa piacere discuterne, inoltre nessuna opinione è quella “giusta” o “sbagliata” quando si parla di wrestling. Ed ora buona lettura e ricordate: Io sono il WWE Vintage Critic, e viaggio nel tempo al posto vostro.
SummerSlam – 29 agosto 1988 – Madison Square Garden a New York City, NY
Si inizia con il logo della compagnia e la voce fuoricampo di “Mean” Gene Okerlund: “The WWF – What the world is watching!” Subito dopo vediamo una panoramica di New York mentre ci salutano i commentatori. C’è poi un breve video intro che ci mostra alcune superstar che vedremo nel corso della serata. Ed ecco che finalmente ci saluta di presenza il team di commento: Gorilla Monsoon e “Superstar” Billy Graham. Non è di certo consueto vedere quest’ultimo al commento. In sottofondo sentiamo il pubblico contare alla rovescia, poi un boato del pubblico che si tramuta subito in fischi. I commentatori si chiedono cosa stia succedendo e mandano la regia in arena. Stanno arrivando i Fabulous Rougeaus, che vengono fischiati rumorosamente. Risuona la musica dei British Bulldogs e il pubblico impazzisce. I due britannici salgono sul ring con il loro cane Matilda al seguito, che attacca subito i canadesi, cacciandoli fuori dal ring.
Tag Team Match
The British Bulldogs (Davey Boy Smith & Dynamite Kid) vs. The Fabulous Rougeaus (Jacques & Raymond)
VC: Dalle reazioni del pubblico si intuisce che gli heel sono i Rougeaus.
Gli spettatori danno di matti per gli inglesi, che dominano il match nei primi minuti. Jacques intona un canto “USA, USA”, ma viene fischiato per questo. Sembra quasi strano scriverlo, ma nel contesto va bene così. I Bulldog si danno il cambio a vicenda regolarmente, isolando Raymond, maggiormente con degli Armbar, ma anche con altre mosse che ci ricordano quanto loro siano bravi. Jacques afferra la gamba di Smith da fuori, permettendo a Raymond di dargli il cambio e iniziando la fase offensiva degli heel. Ora sono i Rougeaus a darsi il cambio regolarmente, o meglio, SPESSO! Prendono di mira la gamba di Davey Boy e lo isolano da buoni heel. Poco dopo, però, Smith si libera con un Backflip e riesce a dare il “Hot Tag” al compagno.
Dynamite Kid fa piazza pulita, poi tenta uno schienamento che Raymond interrompe con la gamba sulla corda, per cui Kid lo getta fuori dal ring. Davey Boy afferra Ray per rimandarlo nel ring, ma arriva Jacques e attacca il britannico. I Bulldogs tornano alla carica. Running Powerslam di Smith, ma Jacques interrompe lo schienamento. C’è da dire che Jacques interferisce nel match a suo piacimento, ma l’arbitro si limita a dirgli di uscire. I Rougeaus tengono Dynamite sotto controllo. Jacques lo chiude in un Abdominal Stretch e lo afferra per i pantaloni. Arriva Smith a spezzare la presa scorretta e viene per questo ammonito dall’arbitro Joey Marella. I canadesi mantengono il controllo. Camel Clutch di Jacques, che Gorilla Monsoon “Double Reverse Chinlock”. Kid cerca di liberarsi, ma Ray provoca Smith distraendo l’arbitro, quindi Ray interferisce ancora nel match. SI danno il cambio e Ray “continua” la Camel Clutch di suo fratello. I Rougeaus continuano a provocare Davey Boy fuori, in modo da distrarre continuamente. Kid riesce a dare il cambio a Smith, che viene però fatto uscire da Joey Marella in quanto non ha visto il cambio. Alla fine, però, Kid riesce a dare il cambio a Davey e i Bulldog tornano alla carica. Smith lancia Kid con un Gorilla Press Slam su di Raymond, ma l’arbitro è distratto per l’ennesima volta in modo da non vedere lo schienamento. Quando finalmente lo vede, suona la campana. Gorilla Monsoon: Sembra che sia scaduto il tempo. Perché, c’era un tempo limitato?
Time Limit Draw (20:00 minuti)
VC: *** – Buon match, anche se mi sarei aspettato molto di più da questi quattro ragazzi. La prima metà era di una lentezza mortale, ma poi hanno finalmente inserito la quarta. Un po’ fastidiosi tutti quegli Armbar durante i primi minuti. Era come se i wrestler stessi non sapessero come arrivare a 20 minuti. Poi il finale: totalmente inaspettato, anti-climatico. Non se lo aspettava nessuno. Lo stesso era già successo a WrestleMania 4. Almeno mettetelo un cavolo di cronometro da seguire se andate a bookare un finale del genere, che almeno ci sarebbe stata una certa suspence. E invece niente, lasciamo l’amaro in bocca, va’. Un non-finale nell’opener di uno show di maggior importanza, poi, è – secondo me – una cosa che non si fa a prescindere.
Pur non avendo vinto, i Bulldog vengono comunque osannati dal pubblico. I Rougeaus li attaccano, ma vengono infine cacciati via.
Continuiamo con un video di quanto successo alcuni giorni prima dello show: “Outlaw” Ron Bass ha pestato Brutus “The Barber” Beefcake, per cui Beefcake non sarà in grado di competere oggi. Da notare come un “semplice” pestaggio venga venduto come chissà quale omicidio, con tanto di X rossa per censurare la scena. Il perché della censura? Beefcake sanguinava. Non sto scherzando.
Singles Match
Bad News Brown vs. Ken Patera
VC: BNB è l’heel, Ken Patera è il face veterano – al momento della messa in onda ha 45 anni.
Bad News Brown prende Patera a pugni e calci. Ogni tanto gli rifila anche qualche Chop o alcuni colpi scorretti, quali strangolamenti, ma vi giuro sulle mie figlie che non esegue la benché minima mossa di wrestling. A Ken Patera riesce un breve Comeback con alcune mosse d’impatto a casaccio, che almeno ci ricordano che stiamo guardando uno show di wrestling, poi però tenta un Bearhug prima e alcuni Full Nelson poi, fallendo clamorosamente. La folla – nel frattempo – è stecchita. Brown chiude con la sua Finisher outta nowhere, il Ghetto Blaster.
Vincitore per schienamento: Bad News Brown (6:33 minuti)
VC: DUD – Un insieme di pugni e calci, peraltro mal eseguiti. Due ragazzotti del pubblico presi a caso avrebbero potuto fare anche meglio, volendo. Patera ha svolto il compito consueto per i veterani: mandare over un giovane talento. Che poi, talento di cosa? Cioè, sì, Bad News Brown stava ricevendo un lieve push, ma non mi sorprende che non gli abbia mai giovato. Aveva possibilmente il carisma, ma sul ring non mi piace per niente. E per uno così, uno del calibro di Patera ha fatto la figura del fesso. Mah.
Dopo il match vediamo i soliti replay, poi ci rechiamo nel backstage, dove stanno per essere intervistati i Mega Powers. Con loro, ovviamente, c’è anche Miss Elizabeth. Randy Savage dice che Miss Elizabeth è l’arma segreta dei Mega Powers. Hogan annuncia che i suoi avversari, i Mega Bucks, vedranno il “Bacio della Morte”.
Prima del prossimo match, Rick Rude insulta il pubblico e poi chiede silenzio per mostrare il suo fisico. Sui pantaloni figura il volto del suo avversario, che arriva accolto da un boato.
Singles Match
The Junkyard Dog vs. “Ravishing” Rick Rude (con Bobby “The Brain” Heenan)
Sebbene Rude attacchi JYD alle spalle, quest’ultimo va a segno con la sua serie di Headbutt. Rude, come al solito, scappa dal ring. Poi però, prende il controllo del match con calci e le sue famigerate Chinlock (vedi WrestleMania 4). JYD tenta un Comeback, Heenan distrae JYD, dopodiché Rude mette l’avversario al tappeto con un Russian Leg Sweep – la prima “mossa” nel match che non sia una Chinlock. Sale sul paletto e si tira giù i pantaloni. Sotto di questi, porta un altro paio di pantaloni con sopra il volto di Cheryl Roberts, moglie di Jake “The Snake”. Fist Drop dalla terza corda, poi Rick sculetta con la faccia della Roberts sul suo sedere. Ed ecco arrivare Jake Roberts di gran carriera, che attacca Rude sotto l’esplosione del pubblico. Clothesline fuori dal ring da parte di Jake e Rude batte in ritirata con il suo manager. L’arbitro – Tim White – aggiudica il match al Ravishing One.
Vincitore per squalifica: “Ravishing” Rick Rude (6:18 minuti)
VC: 1/2 * – Altro match brutto, servito solo a mandare avanti la faida tra Jake Roberts e Rick Rude. Al posto di JYD avrebbe potuto esserci chiunque, tanto non aveva importanza. JYD aveva ormai passato l’apice della sua carriera, quindi il suo solo compito nel match era quello di far fare bella figura al suo avversario. Non è colpa sua, infatti, se tanto bella non era. Quantità di wrestling quasi pari a zero, molti colpi ammazza-tempo e assolutamente nulla di memorabile. Il match merita comunque mezza stella (rispetto al match precedente) perché al pubblico, almeno, importava.
“Mean” Gene Okerlund si appresta a intervistare Honky Tonk Man e il suo manager, Jimmy Hart. HTM non vuole sapere chi sarà il suo avversario stasera, vuole che sia una sorpresa.
Prima del prossimo match, Slick chiede di fare silenzio e di alzarsi, perché Nikolai Volkoff vuole cantare l’inno nazionale russo. Come già tante altre volte, il croato canta l’inno russo.
Tag Team Match
The Powers of Pain (The Warlord & The Barbarian) (con The Baron) vs. The Bolsheviks (Nikolai Volkoff & Boris Zhukov) (con Slick)
VC: I Powers of Pain sono i face, i Bolsheviks sono gli heel. Boris Zhukov è il successore di The Iron Sheik.
All’inizio, i PoP fanno piazza pulita, dopo la solita scena di fuga degli heel si comincia. Le solite tattiche da heel funzionano anche in questo match – l’arbitro è di nuovo Joey Marella – e gli non vengono mai ammoniti né tantomeno squalificati per le loro interferenze continue. Non è da meno il manager, Slick. La folla è in letargo. I sovietici isolano Warlord – quindi quello più grosso – nel loro angolo. Alla fine, Warlord si ribella con un Double Elbow Smash e dà il cambio a Barbarian. La Finisher di coppia dei PoP, cioè Powerslam e Top Rope Headbutt, chiude il match senza troppi complimenti.
Vincitori per schienamento: The Powers of Pain (5:27 minuti)
VC: -* – Ho voluto confrontare il mio voto con alcuni di altri siti e ho visto che il mio è più basso rispetto alla media. Ma voglio essere onesto: il match era del tutto illogico. Come mai gli heel isolano il face più grosso? Warlord era da solo più grosso dei suoi avversari messi insieme. E io, come spettatore, dovrei essere coinvolto e sperare che riesca a far entrare il suo compagno meno potente di lui? Perché mai? Dal punto di vista del lottato, era uno schifo. Sembrava la fiera dei bidoni, scusate. L’unico wrestler decente – che in questo match non ha dato prova delle sue abilità – era Nikolai Volkoff. I Powers of Pain non sono noti per il loro lottato (ammesso che lo siano affatto), ma per le mosse d’impatto capaci di coinvolgere il pubblico. Purtroppo, il pubblico era morto e stecchito, e questo è il Madison Square Garden, non so se mi spiego.
Il ring è decorato con un tappeto rosso. Arriva Brother Love perché è il momento del suo talk show. Brother Love parla come lo si conosce: MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO LEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENTAMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENTEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!! Annuncia “Hacksaw” Jim Duggan, che arriva accolto da un boato. Entrambi si provocano a vicenda. Duggan elogia gli Stati Uniti e i valori che li rappresentano. Brother Love provoca ripetutamente Duggan, così Duggan cerca di acciuffarlo, quindi Love scappa via. Duggan festeggia con il pubblico, poi anche lui se ne va.
VC: Questo segmento è servito a… cosa?
Arriva Honky Tonk Man, accompagnato da Jimmy Hart. Howard Finkel sta per annunciare l’avversario, ma HTM lo interrompe con aria spaccona, dicendo di mandargli qualsiasi avversario, non gli importa chi sia.
ESPLOSIONE del pubblico quando risuona la musica di Ultimate Warrior che corre verso il ring.
WWF Intercontinental Championship Match
The Honky Tonk Man © (con Jimmy Hart) vs. The Ultimate Warrior
VC: Warrior è il face, probabilmente secondo solo ai Mega Powers. Honky Tonk Man campione in carica da 454 giorni. Questo match è una vera pietra miliare nella carriera di Warrior, quindi adopererò il play-by-play.
Warrior si lancia nel ring da sotto le corde e scarica una raffica di colpi addosso al campione. Bodyslam, poi uno Shoulderblock. Clothesline, rincorsa e Big Splash al centro del ring! 1, 2, 3!!!
Vincitore per schienamento AND NEEEEW WWF Intercontinental Champion: The Ultimate Warrior (0:31 minuti)
VC: 1/2 * – Certo non si possono dare cinque stelle a mezzo minuto di match, ma questo è uno di quei match il cui voto non importa per nulla. Warrior ha fatto letteralmente TRE mosse, c’è poco da valutare. Era più un’angle che un match. Ma parliamo del momento storico. È stato uno dei momenti più importanti nella storia di SummerSlam e uno dei momenti più importanti della carriera di Ultimate Warrior. Che ENORME pop del pubblico. C’è chi storce il naso dinanzi al fatto che un campione regnante per oltre un anno viene fatto fuori in meno di un minuto, ma a me è sembrato geniale perché ha reso la vittoria di Warrior ancora più grande. Davvero un momento mitico nella storia della WWF.