Gorilla Position #4 – Il lato comedy del wrestling

Tra i grandi poteri del wrestling c’è sicuramente anche quello di rendere credibile l’incredibile. E spesso, farlo con una risata è una delle armi a cui i writer ricorrono. Da penna e calamaio delle menti creative del backstage escono fuori quindi personaggi parodistici, delineati e stereotipati, accentuati ed esasperati in taluni aspetti costruiti ad arte per fare presa sul pubblico. Per non parlare delle situazioni, tra bidoni della spazzatura, colate di sostanze poco edificanti, matrimoni naufragati per interferenze e overbooking…
COSTRUIRE UN COMEDY CHARACTER
Insomma, sembra facile, in fondo, fare i cretini, no? Eppure, per essere R-Truth o Santino Marella, il lavoro che c’è dietro non è affatto di poco conto. In primis, nella definizione di ciò che il pubblico deve recepire di quel personaggio. Perché senza un senso vero e proprio, senza un contesto che ne definisca il perimetro, una battuta semplicemente non fa ridere. O comunque risulta fine a se stessa tanto quanto le freddure sul francese, l’inglese e l’italiano che si cimentano in questa o quella mirabolante impresa che, ovviamente, finisce male. Da Orange Cassidy, il pubblico VUOLE le mani nelle tasche. Vuole vedere la parodia del suo stile di lotta per gridare insieme ai suoi finti kick. Ed è solo perché il pubblico lo vuole, che la sua gimmick ha successo. Altrimenti è semplicemente un cretino, come si diceva sopra.
Un altro aspetto preminente è senza dubbio la capacità interpretativa e il parlato. Mettiamoci comodi, maestro Ron Killings, al secolo R-Truth ci mostra come si può unire mimica e scempiaggini in maniera convincente a dir poco. Credendoci davvero.
Quando sul ring ci si diverte, anche il pubblico lo percepisce. E questo crea una sorta di bolla temporale in cui nemmeno ti accorgi di quanto sta durando un segmento. Perché un qualsiasi stato d’animo genuino viene trasmesso molto più facilmente. D’altronde, Truth è riuscito a far ridere Brock Lesnar di gusto…
RISCHI E INCONVENIENTI: MANEGGIARE CON CURA
Di contro, quando si caratterizza un personaggio come comedy, bisogna leggere attentamente il foglietto illustrativo. Perché due sono i principali effetti collaterali rischiosi di una gimmick basata sulla risata: la difficoltà di rinnovarsi costantemente e al tempo stesso l’impossibilità di ambire a qualcosa di serio. Prendiamo Miz e Morrison a RAW: a me, personalmente, hanno stufato. E non poco. Lo stesso Matt Hardy, piombato in AEW in versione Broken per un confronto (divertentissimo) con Chris Jericho. Gimmick vista in TNA, riciclata in versione cinese “Woken” in WWE, riproposta ulteriormente in AEW. Anche basta.
E il già citato Cassidy, dopo essere stato lanciato “ai piani alti”, pur verso una cintura minore come il TNT Title, ora fatica a ritrovare la propria dimensione semiseria. Perché quando cambi status a un character, riportarlo nei binari precedenti è davvero un’impresa ardua. Si tratta di uno degli inconvenienti di avere profili così caratterizzati e particolari. Una volta che ti spogli di quegli abiti, o sei capace di reinventarti continuamente oppure finisci nel ben noto buco nero dello sticazzi.
In questo, grande plauso alla WWE, che nel corso degli anni ha saputo regalarci davvero autentiche perle di comicità con ogni tipo di personaggio. Da chi era già smaccatamente comedy (New Day, per dirne uno) cui sono stati affidati titoli e tempo on screen, a chi era invece già affermato e si è prestato alla salubre ironia. In tal senso, eccovi i miei tre segmenti comedy preferiti, in rigoroso ordine sparso.
1- THIS IS YOUR LIFE (THE ROCK/MICK FOLEY)
Gli ex Tag Team Champion Rock ‘n Sock Connection sono freschi di sconfitta patita dai New Age Outlaws. Billy Gunn lancia Mankind contro le corde, con quest’ultimo che fa cadere The Rock fuori dal ring, e subisce lo schienamento dopo una Fame-Ass-er. Un frustrato People’s Champ abbandona il quadrato e la frattura tra i due è bella che fatta. Così, qualche giorno dopo, per farsi perdonare, una delle personalità di Mick Foley organizza per Rocky una celebrazione chiamata This is Your Life.
Un concentrato di divertimento, ironia e grottesco. Con The Rock a sciorinare il suo immenso arsenale di catchphrase e Mick Foley a ridersela sotto i baffi, mentre sul ring si alternano insegnanti, allenatori, fidanzate e regali improbabili. Segmento epocale, da vedere e rivedere, che sicuramente ha ispirato anche Chris Jericho e il suo Festival of Friendship con Kevin Owens.
2- THE ROCK VS THE HURRICANE
Feud storico, in cui The Rock in versione heel schernisce il pubblico al ritmo di musica. Lo ritroviamo in spogliatoio, raggiunto da un Hurricane… verde di rabbia. Ripetuti botta e risposta, in cui il supereroe di certo non ha sfigurato, nonostante l’evidente differenza di status delle due superstar. Togliendosi peraltro la soddisfazione di pinnare il ben più blasonato avversario.
Un altro must have nei preferiti di chiunque voglia farsi due risate nel wrestling. In un’epoca in cui la maggiore libertà creativa e il trash-talking a livelli eccelsi rendevano il tutto assolutamente godibile.
3- IL TEAM HELL-NO E LA GESTIONE DELLA RABBIA
Veniamo più vicini ai giorni nostri e troviamo Daniel Bryan e Kane, uniti nel Team Hell-No, alle prese con qualche conflitto di coppia. La soluzione? Niente di meglio che un bel corso di gestione della rabbia, collimato con una bella cerimonia di laurea.
Idea ben costruita, interpreti favolosi, Dr. Shelby assoluto numero uno. E soprattutto, tempo per svilupparla, per farla apprezzare, per farla capire. Per renderla interessante agli occhi dei fan.
Per questo numero del Gorilla Position è tutto, non mancate di commentare sui nostri canali social e magari di condividere con me i vostri momenti comedy preferiti.
Alla prossima!