5 Star Frog Splash #213 – Il pacco più stupendo di sempre

5 Star Frog Splash

Se chiedeste ai wrestler, vecchi e nuovi, che hanno calcato le scene negli ultimi trent’anni quale sia il loro più grande sogno da realizzare nella loro carriera, con ogni probabilità la maggior parte di loro risponderebbe “lottare a Wrestlemania”. C’è chi quel sogno lo ha realizzato, c’è chi non c’è andato affatto vicino. C’è chi aveva fatto di tutto pur di vedere il proprio nome nel main event del più grande show di wrestling dell’anno, senza tra l’altro riuscirci. Non per colpe sue, ovviamente.


Fatto sta che esibirsi a Wrestlemania nell’immaginario collettivo rimane uno dei più grandi obiettivi da realizzare. Arrivarci è già un onore, arrivarci da campione un sogno proibito, andare a vincere il titolo nel main event à la Chris Benoit, John Cena e chissà quanti altri prima e dopo di loro è, era e probabilmente sarà sempre il massimo possibile. Almeno sulla carta. Perché almeno per questa Wrestlemania questa narrazione e anche tutte le altre sono completamente svanite nel nulla.

Seguo il wrestling dal 2004 e ho visto ogni edizione di Wrestlemania dalla XX a oggi. Non ricordo di aver mai avuto così poca attesa per un’edizione di Mania. Ovviamente ci sono edizioni costruite meglio ed edizioni costruite peggio, ma solitamente Wrestlemania è uno show dalle mille sfaccettature. Magari ci sono match che non ti piacciono o che non ti interessano, ma i match per i titoli maggiori solitamente non deludono. E se persino quelli falliscono nel coinvolgerti ci sarà sempre un match tra i tag team o per i titoli minori che ti farà ricordare perché sei un fan di wrestling.

A me questa edizione di Wrestlemania sembra semplicemente senza anima. Mi sembra uno show costruito in modo svogliato, che sembra ormai la parola d’ordine della WWE. Sembra sempre che gliel’abbia imposto il dottore di mettere su i loro show. Ma se questo può essere il caso per Raw e SmackDown che sono show che stanno lì ogni settimana, da produrre ogni settimana in un loop interminabile che ti rende sempre più difficile proporre qualcosa di innovativo, Wrestlemania dovrebbe invece essere un’eccezione.

Wrestlemania dovrebbe essere il top, la rappresentazione del tuo prodotto al massimo livello possibile. Dovrebbero esserci tutti i tuoi uomini migliori. Poi vabbè, è chiaro che la WWE vuole essere un prodotto mainstream e quindi le celebrità a Wrestlemania ci saranno sempre. Ma anche quel tipo di match possono essere godibili nel contesto giusto. Quando sono le celebrità giuste, come Bad Bunny o Stephen Amell che prendono sul serio quello che stanno facendo. E quando quei match di contorno sono sostenuti da dei big match di livello.

Io a Wrestlemania quest’anno non vedo niente di tutto questo. Vedo la WWE ancora impegnata a costruire match a dieci giorni dall’evento quando adesso “dovrebbe già stare a pensare a Wrestlemania 39” (semi-cit.). Lo United States Champion e l’Intercontinental Champion, che probabilmente stanno ancora chiedendo perché hanno quei titoli alla vita, a Wrestlemania non ci sono, almeno per il momento. I match per i titoli di coppia sono delle barzellette.

I match per i Raw e SmackDown Women’s Title sono un altro esempio della pigrizia e della svogliatezza della WWE. Becky vs Bianca è una sfida che dovrebbe andare avanti da Summerslam e le due sono impegnate a fracassarsi la laringe a vicenda e a pensare ai capelli di Bianca. Charlotte Flair è svogliata in qualsiasi cosa faccia tanto che non sembra nemmeno più provare a mettere su uno spettacolo decente, specie quando ha un microfono tra le mani e decide di cominciare a urlarci dentro. Ronda Rousey viene bookata come se fosse la punta di diamante della divisione mentre le wrestler realmente capaci sono impegnate nel match per i titoli di coppia.

Sami Zayn, che è uno dei wrestler migliori della WWE in TUTTO quello che fa, per andare a Wrestlemania deve accontentarsi di una faida con Johnny Knoxville. La faida tra i Mysterios e Miz & Logan Paul è talmente senza significato che la WWE è costretta a ricorrere al milionesimo smascheramento di Rey Mysterio per cercare di renderla interessante. Fallendo comunque. Drew McIntyre è impelagato da mesi in un feud con Happy Corbin che non lo porterà da nessuna parte, se non nel disinteresse generale. Pat McAfee vs Austin Theory è l’unico match di Wrestlemania con un brandello di storia alle spalle. Penso di aver detto tutto.

Eppure questa Wrestlemania un dream match ce l’ha. Edge vs AJ Styles. Due simboli generazionali, il primo all’interno e il secondo all’esterno della WWE. Due carriere che hanno viaggiato in parallelo per moltissimo tempo, due performer straordinari, basta metterli l’uno contro per accontentare i fan. E dunque cosa fa la WWE? Trasforma Edge in uno psicopatico che fa promo bellissimi nella forma ma vuotissimi nei contenuti, perché non c’è niente da dire. D’altronde che vuoi dire di un turn heel patetico avvenuto senza motivo alcuno ai danni di uno che ha risposto alla tua sfida disperata perché tu vuoi andare a Wrestlemania a tutti i costi?

Stessa identica storyline che sta perseguendo anche Seth Rollins e che sta monopolizzando Raw per regalarci puntate prive di senso che costruiscono per tre ore un match che poi finisce per squalifica. Pura poesia. E io che pensavo volessero dare una vittoria medio-importante a AJ Styles che non vince un match in WWE più o meno dai tempi delle guerre puniche. “Oh no, sto rimanendo fuori da Wrestlemania!!”, questo il grande cruccio di chiunque non si chiamasse Brock Lesnar o Roman Reigns fin da dopo la Royal Rumble.

Peccato che una costruzione di questo tipo non fa altro che delegittimare in un colpo solo sia Wrestlemania, che sembra un parcheggio di lusso piuttosto che il più grande PPV dell’anno, sia i wrestler che sembrano dei disperati e che si prestano ad accettare qualsiasi tipo di compromesso piuttosto che rimanere fuori da Wrestlemania. Wrestlemania dovrebbe essere il mezzo, non il fine. “Io e te abbiamo una rivalità all’ultimo sangue, quindi culmina a Wrestlemania”: logico, consequenziale. “Io voglio andare a Wrestlemania, quindi sfido il primo che passa a un match”: stupido, pretestuoso, inconsistente.

Da questo esatto spunto narrativo è passato anche il segmento che andrà probabilmente a essere il main event di Wrestlemania Saturday, ovvero il segmento tra Kevin Owens e Stone Cold Steve Austin. Che sarà probabilmente godibile perché Stone Cold è Stone Cold e Kevin Owens è Kevin Owens. Ma guardiamolo un attimo da fuori e chiediamoci: ma è mai possibile che non si sa se questi avranno un segmento, un match, una rissa, una sfida al lancio del chicco? A Wrestlemania? Davvero?

A chiudere l’edizione di quest’anno ci penserà l’unica cosa verso cui sono andati gli sforzi dei writer e dei booker WWE in questi primi tre mesi dell’anno. Roman Reigns vs Brock Lesnar, con entrambi i titoli massimi in palio. Questo, ovviamente, se Brock Lesnar si ricorderà di portare il suo titolo all’evento ovviamente. O se non lo romperà prima considerato come lo lanci con noncuranza da una parte all’altra. Non che chi vinca quel titolo ne guadagni qualcosa al momento, visto che il glorioso WWE Title al momento è solo un giocattolo, un accessorio. Per ricostruirlo, quando usciremo dalla ventordicesima sfida tra Reigns e Lesnar degli ultimi otto anni ci vorrà un lavoro certosino.

Lavoro che spero vivamente non affidino né all’uno né all’altro. Perché se è vero che Lesnar è sicuramente in uno dei periodi di forma migliori della sua carriera, sia dal punto di vista fisico che del personaggio, ergersi a leader del roster e della disciplina è una cosa che non gli potrebbe importare di meno. E ripeto, basta guardare come tratta la cintura che si porta appresso per rendersene conto. Datela a Owens, a Rollins, a Big E quella cintura, voglio vedere anche solo uno di loro lanciarla via in una sola occasione. Questo perché per loro quella cintura vuol dire qualcosa, vale qualcosa. Per Lesnar… meh.

Per quanto riguarda Roman Reigns, che molti continuano a idolatrare come se stesse salvando il wrestling dalla rovina con le sue sole forze, non ho più molte parole da spendere per descrivere quanto sia stupido il suo character. La quintessenza della sua stupidità l’abbiamo avuta durante lo SmackDown della scorsa settimana in quel segmento con macchine, muletti e quant’altro. The Head of the Table, the Tribal Chief, “Acknowledge me”, Lo Universal Champion da quasi due anni… e poi scappa dal ring con altre tre persone perché “sta arrivando Lesnar”. Mamma mia.

Forse, ripetere allo sfinimento la tagline “The most stupendous show bla bla bla” non basta a mettere su uno show di wrestling decente. Forse sarebbe il caso di smetterla di continuare ossessivamente a cercare di riproporre sempre lo stesso main event ogni anno. Forse bisognerebbe tornare a concentrarsi su qualche storia. Perché Wrestlemania è diventata grande per il tenore dei match che vi sono stati disputati, perché alcune delle sue edizioni passate sono tra i migliori show della storia del wrestling. Ma non lo sarà in eterno, senza storie e senza wrestling. Sarà soltanto il pacco più stupendo di sempre.

Scritto da Lorenzo Pierleoni
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