5 Star Frog Splash #198 – Oops!…(W)WE did it again

Non accade di rado che il destino, il fato, o in qualsiasi modo vogliate chiamarlo, interviene per sparigliare le carte nei piani della WWE. A volte in modo traumatico e negativo, come quando un infortunio o un avvenimento ancora peggiore tronca di netto una storyline, se non la carriera o addirittura la vita di un wrestler – e qui la mente non può che correre al mai dimenticato Eddie Guerrero, ma anche a Owen Hart che morì nel modo più tragico possibile proprio durante un evento WWF/E. A volte però, fortunatamente in molti più casi, sono storyline orripilanti prodotte dalla WWE o scelte di booking completamente illogiche a subire delle conseguenze, migliorando la situazione di botto in maniera inaspettata. Mi viene da pensare a Daniel Bryan, A player per il pubblico, B+ player per la dirigenza nella vita reale. Tanto da fargli inseguire un titolo per mesi senza mai avere intenzione di lanciarlo davvero, inserendolo anche nella Wyatt Family in modo ridicolo. Salvo poi generare un moto di ribellione nel pubblico che ripudiò istantaneamente sia la storyline sia il titlematch proposto dalla WWE per Wrestlemania 30, quel Batista contro Randy Orton che non interessava a nessuno. Il resto, direi, è storia. Altro esempio lampante è quello di Becky Lynch, considerata poco più che una spalla dalla dirigenza fino a due anni fa da considerare perfino un suo turn heel nonostante fosse evidente che era lei la favorita del pubblico. Andarono fino in fondo e ancora una volta il pubblico li punì per questo, facendo fare una pessima fine al character face di Charlotte Flair. Una cosa simile accadde anche qualche mese dopo, quando l’irreprensibile Nia Jax le spaccò la faccia con un pugno – evidentemente ancora non sapeva che nel wrestling le parti di lotta sono coreografate – e quel pessimo evento segnò il successo di The Man.


Se ci sia mai bisogno di dimostrare quanto l’espressione “the luck of the Irish” sia veritiera, però, basterebbe chiamare Becky che ne è chiaramente la dimostrazione perfetta. Non solo è riuscita a uscire più forte di prima dai pessimi eventi che l’hanno visto protagonista e che ho citato poco fa, ma è scampata anche all’inevitabile reazione negativa che si sarebbe generata nei fan una volta che il pubblico fosse tornato nelle arene. Se già stava iniziando a ricevere qualche fischio prima che scoppiasse la pandemia, infatti, era solo questione di tempo prima che il pubblico insorgesse per il prolungamento eccessivo del suo regno, per un character che ormai era The Man solo a sprazzi visto che aveva incluso al suo interno elementi come attire ridicoli e monster truck vistosi che poco avevano a che fare con il badass che il pubblico amava tifare, ma soprattutto perché la WWE era passata da un eccesso all’altro: dalla considerazione pari a zero alla sovraesposizione massima, dal non darle una vittoria mai al farla trionfare eccessivamente, dal dover vederla combattere con le unghie e con i denti per un posto in televisione al vedersela ficcata in gola compulsivamente. Non è colpa di The Man, ovviamente. È colpa di una WWE miope, totalmente incapace di leggere i suoi fan, che ancora non capisce che nel wrestling lo status quo non può essere mantenuto in maniera sempiterna ma va costantemente costruito, rinvigorito, rinnovato. E invece Becky ha subito il trattamento riservato alla quasi totalità dei campioni face della compagnia: essere abbandonato a se stesso. E i fan di certo non l’hanno presa bene.

Per quanto faccia strano dirlo questa gravidanza non poteva capitare in un momento più opportuno. Becky ha concluso il suo regno a 399 giorni (e il mio OCD piange ogni volta che legge quel numero), non è più la Raw Women’s Champion. Ha consegnato ad Asuka quel titolo, quella cintura rossa che l’ha contraddistinta per l’ultimo anno e più e l’ha lasciata a una guerriera perché lei doveva andare a fare la madre, in un segmento bello e toccante. Ed ecco che tutto il sentimento negativo che l’ultima fallimentare parte del suo regno aveva generato è svanito per sempre. La situazione della Women’s Division di Raw è cambiata drasticamente, con una Asuka campionessa dal nulla ma in un modo straordinariamente e stranamente appropriato. Becky non è più una zavorra: già, perché per una divisione scarsa, mal fornita e mal spartita e che non riesce a decollare una campionessa così dominante finisce per essere inevitabilmente una zavorra. C’è la possibilità di rinnovarla e creare nuove contendenti – possibilità che è nelle mani della WWE, quindi sappiamo già che dovremo andarci cauti perché non è assolutamente detto che succederà, anzi. E un giorno Becky Lynch tornerà, facendo esplodere qualsiasi arena sceglieranno per farla tornare, tornando immediatamente una main eventer credibile da mandare contro chiunque, riproponendosi come personaggio formidabile a disposizione del writing team. Ora però le domande che bisogna porsi sono due: tornerà? E se sì, quando?

Quando ho sentito qualcuno porsi il dubbio su SE, e non quando, Becky Lynch sarebbe mai tornata devo dire che ci sono rimasto un attimo, perché non avevo considerato nemmeno per un secondo che avrebbe potuto dire addio al wrestling per sempre. Non lo credo nemmeno adesso, non con l’amore che Rebecca Quin prova per il wrestling, un amore ritrovato relativamente da poco visto che aveva dovuto abbandonarlo per sei lunghi anni, né con la connessione incredibile che si è venuta a creare con i fan nell’ultimo periodo. Prima di andarsene il suo ultimo pensiero è stato per loro: “Mi mancherete”, anche se non li vede da mesi. La domanda però è pertinente: nella vita di Becky Lynch sta per arrivare un bambino (o una bambina) e la cosa le sconvolgerà certamente la vita, tanto che la stessa Becky in un’intervista a People rilasciata qualche giorno fa ha detto che sarebbe inutile lasciarsi andare a qualsiasi tipo di previsione riguardo al suo ritorno. Sarei comunque molto sorpreso di non vedere tornare mai più The Man, ma davvero molto sorpreso. Potrebbe metterci più tempo del previsto, potrebbe non tornare a tempo pieno – cosa che ci starebbe – ma io dubito fortemente che non la vedremo più su un ring WWE. Anche perché è ancora giovanissima, ha ancora 33 anni e tutta la vita davanti a sé… o forse questo sono solo io che mi illudo internamente, visto che Becky ha solo 25 giorni più di me. E dunque, ammesso che torni, quando potrebbe tornare? Considerato che il parto è previsto per dicembre (e, come mi faceva notare giustamente Aldo Fiadone, se il bambino nascerà l’8 dicembre tra lei e il Monday Night Messiah le battute si sprecheranno) potremmo rivederla per Wrestlemania. D’altronde se Maryse è tornata sul ring due mesi dopo aver partorito, seppur una tantum, perché Becky non potrebbe riuscirci quattro mesi dopo? Ai posteri l’ardua sentenza. Quel che è certo è che io voglio rivederla sul ring. Sbaglia chi pensa che non abbia più niente da fare perché ha vinto tutto, secondo questo ragionamento Charlotte Flair dovrebbe ritirarsi domani. Becky ha ancora da fare: ha un conto in sospeso con Ronda Rousey e se la WWE si perde il match tra le due fazioni di Four Horsewomen dimostra di non aver capito niente. Ma soprattutto io voglio rivederla in una faida seria con Sasha Banks. Non la Sasha Banks annacquata e irrilevante che hanno proposto dal momento in cui è arrivata nel main roster: io voglio The Man vs The Boss. Un’anticipazione l’hanno data a NXT Takeover: Unstoppable – e se non l’avete visto chiudete questo editoriale ORA e andate a vederlo.

Una riflessione finale sulla Raw Women’s Division attuale: è venuto il momento di rifondarla, di valorizzare chi già hanno e di lanciare nuovi volti. Asuka come Raw Women’s Champion era la scelta migliore, inutile negarlo: ha il character, le qualità sul ring e lo starpower adatto per sostituire Becky Lynch. La sua prossima avversaria sarà Nia Jax: molto bene, a patto che sia una sfida “one and done” e che la sfidante torni a sparire nell’anonimato visto che forse l’hanno capito che essere grande e grossa non significa necessariamente avere le qualità per stare sul ring, figuriamoci per essere campionessa. Poi c’è Shayna Baszler, che probabilmente al fato vorrebbe dirne quattro dato che è la terza grande occasione che ha e che, per colpe non sue, spreca: la Royal Rumble, con l’inutilissima e dannosissima vittoria di Charlotte Flair ai suoi danni, Wrestlemania, dato che era chiaro anche ai sassi che avrebbe dovuto vincere lei e non Becky, e Money in the Bank, dato che secondo i rumor che circolano inizialmente la vittoria sarebbe dovuta andare a lei, salvo poi vedere dei piani totalmente cambiati dalla gravidanza di Becky. La prossima chance DEVE essere quella buona, altrimenti corrono il rischio di bruciarla. Capitolo volti nuovi: io darei una chance immediata a Kairi Sane e Liv Morgan. La prima è una delle migliori wrestler del mondo, perennemente sottovalutata e sottostimata perché non parla inglese e perché non ha un carattere esplosivo come Asuka: questo non giustifica il farla jobbare al mondo intero o il non proporla seriamente. Liv Morgan sta dimostrando che ci tiene e lo sta dimostrando con i fatti, dato che sul ring non è più mediocre come un tempo ma si sta impegnando seriamente. Chiaro, questo non vuol dire che debba diventare campionessa domani e nemmeno dopodomani. Ma vuol dire che merita una chance di mettersi in mostra in ottica futura, considerato che ha 25 anni e tutto il tempo del mondo per migliorare ancora e fare lo step successivo.

Lorenzo Pierleoni
Lorenzo Pierleonihttps://www.tuttowrestling.com/
Dicono che sia il vicedirettore di Tuttowrestling.com ma non ci crede tanto nemmeno lui, figuriamoci gli altri. Scrive da otto anni il 5 Star Frog Splash, per un totale di oltre 200 numeri. Cosa gli abbiano fatto di male gli utenti di TW per punirli così è ancora ignoto. A marzo 2020 si ritrova senza niente da fare, inizia un podcast e lo chiama The Whole Damn Show. Così, de botto, senza senso.
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