All Elite Report #8 – Revolution 2022

AEW All Out 2021

Primo PPV del 2022 per una AEW che punta sempre più in grande, sia dal punto di vista della qualità che della quantità. Andiamo a vedere nel dettaglio, incontro per incontro, cosa è stato Revolution 2022.


Buy In

SINGLE MATCH
KRIS STATLANDER VS LEYLA HIRSCH
VOTO: 6.5

Vincitrice: Leyla Hirsch

Match frizzante, nonostante qualche botch (come quello di Hirsch su un tentativo di Springboard) e qualche manovra eseguita in maniera non troppo sicura (l’Hurricanrana, sempre di Hirsch, che proietta Statlander oltre l’apron ring, atterrandole pericolosamente vicino al collo). Tutto sommato hanno ripreso le redini della loro storyline, cominciata nell’episodio natalizio di Rampage, e hanno mostrato segni di crescita. Soprattutto Statlander, un’altra lottatrice rispetto a quella di due anni fa. Match che non ha nulla da invidiare ai due incontri titolati della main card. E questo, ahinoi, è tutto dire…

SINGLE MATCH
HOOK VS QT MARSHALL
VOTO: 5.5

Vincitore: Hook

Uno showcase per Hook, al debutto in un match live in AEW e, soprattutto, nel Buy-In di un PPV. Niente più e niente meno. Da sottolineare la sempre ottima reazione del pubblico verso uno dei prospetti più interessanti del prossimo futuro.

TRIOS MATCH
HOUSE OF BLACK (Malakai Black, Brody King e Buddy Matthews) VS DEATH TRIANGLE (Pac e Penta Oscuro) E ERICK REDBEARD
VOTO: 7

Vincitori: House of Black

Non avessimo avuto la card stracolma, ci si sarebbe domandati il perché della collocazione nel Buy-In di un incontro del genere. Presto detto: poco prima dell’inizio, serviva il classico traino per gli acquisti dell’ultimo minuto. E direi che il match ha adempiuto, quantomeno nella qualità proposta, alla missione. Azione rapida, manovre ad alto impatto e ottimo storytelling. Dovessi obiettare qualcosa, andrei a scomodare quello che per me è da sempre il problema della federazione di Jacksonville: l’overbooking. Il match si sarebbe potuto benissimo concludere con il Curse Stomp di Buddy Matthews su Penta, che per come arrivato non avrebbe danneggiato il messicano. Invece si è deciso di far prendere lo schienamento al nuovo arrivato Redbeard, inserito nel match per questo motivo e “protetto” dall’utilizzo del black mist e dal finale in tre contro uno. Tuttavia, i 3’ finali non aggiungono assolutamente nulla a quanto visto nei 15’ precedenti.

AEW Revolution 2022 – Main Card

SINGLE MATCH
CHRIS JERICHO VS EDDIE KINGSTON
VOTO: 7

Vincitore: Eddie Kingston

Ottimo opener, match che racconta alla perfezione una delle faide meglio costruite dell’evento nonostante le poche settimane utilizzate. Jericho nasconde nuovamente le sue 51 primavere e non risparmia Lionsault, l’ormai abituale Hurricanrana dalla terza corda e addirittura un Suplex dall’apron verso l’esterno del ring. Kingston conferma il suo incredibile carisma e la sua abilità nel poter fare qualsiasi cosa sul quadrato, con estrema credibilità. Scelta ottima far aprire Revolution 2022 a loro due: il pubblico è rimasto coinvolto dall’inizio alla fine.

AEW WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP MATCH
JURASSIC EXPRESS (Jungle Boy e Luchasaurus) (C) VS THE YOUNG BUCKS VS REDRAGON (Bobby Fish e Kyle O’Reilly)
VOTO: 7.5

Vincitori e ancora AEW World Tag Team Champions: Jurassic Express

La divisione Tag Team della AEW si conferma il fiore all’occhiello della federazione di Tony Khan. Non c’era bisogno di questo incontro per certificarlo, ma vedere unirsi alla carovana anche Bobby Fish e Kyle O’Reilly non può che farci pregustare tutti i confronti da sogno che potrebbero svilupparsi in futuro. Nel complesso l’incontro è ovviamente bello, coinvolgente, caotico ma non confusionario. Viene gestita bene anche la storyline interna tra i fratelli Jackson e i Redragon, segno non solo che un match tra i due team sia imminente ma anche che la scissione dell’Elite sia quanto mai alle porte. Ottimo l’apporto dei Campioni nel recitare il ruolo di oggetto del contendere, sebbene ad un certo punto l’interesse verso i Titoli in palio sembrava essersi spostato verso la rivalità tra i due team sfidanti.

FACE OF THE REVOLUTION LADDER MATCH
KEITH LEE VS ORANGE CASSIDY VS POWERHOUSE HOBBBS VS WARDLOW VS RICKY STARKS VS CHRISTIAN CAGE
VOTO: 7

Vincitore e nuovo #1 Contender al TNT Championship: Wardlow

Match molto divertente, scritto in modo da sfruttare nel miglior modo possibile le caratteristiche dei suoi interpreti. Tuttavia, non sempre si riesce ad equilibrare tutti i fattori: alla lunga, si è sentita l’incompatibilità alla tipologia di incontro di Wardlow e Hobbs, discorso che vale molto meno per il sempre ottimo Keith Lee. In ogni caso, il match scorre bene tra uno spot e l’altro, certificando anche come Ricky Starks meriti un po’ più di spazio nel circuito AEW. Vittoria di Wardlow preventivabile e interessante nell’ottica del rapporto con MJF, sempre più ai ferri corti. Peccato soltanto per la Powerbomb sulla scala finale, uscita un po’ strozzata, che gli spiana la strada verso l’anello.

AEW TBS CHAMPIONSHIP MATCH
JADE CARGILL (C) VS TAY CONTI
VOTO: 6

Vincitrice e ancora AEW TBS Champion: Jade Cargill

Match dal minutaggio contenuto e ben condotto dalle due lottatrici. Cargill sbaglia meno del solito e porta la solita personalità sul ring, Conti si conferma migliorata tantissimo ma raccoglie la seconda sconfitta consecutiva in PPV. Bella la transizione che dalla terza corda porta alla Jaded che chiude l’incontro. Nota a margine: come avrebbe fatto Aubrey Edwards, distratta da nessuno, a non vedere la sediata in testa rifilata da Anna Jay a Jade Cargill?

DOG COLLAR MATCH
MJF VS CM PUNK
VOTO: 7

Vincitore: CM Punk

L’ingresso amarcord di CM Punk sulle note di Miseria Cantare degli AFI è un tocco di classe e una dichiarazione di intenti: “A Fire Inside” è il nome della band da cui Punk prese la sua prima theme song ai tempi della ROH, e il fuoco dentro è ciò che ha acceso questa rivalità con MJF. Tutto raccontato in quasi mezz’ora di massacro, una storia lineare che, con l’aggiunta di Wardlow, contribuisce ad aprire nuove porte verso il futuro. Qualitativamente il match è inferiore, sia nella resa che nella percezione finale, a quello avuto dai due qualche settimana fa a Dynamite. A farla da padrona è la componente “graphic” della violenza e del sangue sul volto dei due contendenti, perfetta chiusura, probabilmente, della storyline.

AEW WOMEN’S WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
BRITT BAKER (C) VS THUNDER ROSA
VOTO: 6
Vincitrice e ancora AEW Women’s World Champion: Britt Baker

Un passo indietro, forse anche due, rispetto al loro Lights Out Match di un anno fa. Non ce la facciamo proprio a far diventare Britt Baker una campionessa dominante in una divisione che, ad oggi, non ha praticamente concorrenza per lei (per star power e, in molti casi, capacità effettive sul ring). In tutti gli incontri, Britt Baker ha comunque avuto bisogno delle due scagnozze per avere la meglio. E questo, francamente, stona nel ruolino di marcia di una campionessa che si avvicina a tagliare l’anno di regno.

SINGLE MATCH
BRYAN DANIELSON VS JON MOXLEY
VOTO: 8 +

Vincitore: Jon Moxley

L’incontro migliore della serata nonostante, a mia personale impressione, il finale un po’ anticlimatico. Scelta presa, evidentemente, per proteggere entrambi e per non nascondersi nuovamente sul facile pareggio (già usato due volte con Danielson), ma che comunque un po’ scarica l’impeto agonistico che si è respirato durante tutta la durata dell’incontro. Colpi stiff notevoli, ancora più, paradossalmente, rispetto a quelli che si sono scambiati Punk e MJF. Ora la curiosità è rivolta al futuro di questa, forse, neo coppia e al loro mentore William Regal, l’uomo che si è meritato l’ovazione più grande dell’intera serata.

TRIOS TORNADO MATCH
DARBY ALLIN, SAMI GUEVARA E STING VS AHFO (ANDRADE, MATT HARDY, ISIAH KASSIDY)
VOTO: 6

Vincitori: Darby Allin, Sami Guevara e Sting

Ancor più che per Jericho, il discorso sull’età vale per Sting: prendersi un bump come quello sui tavoli all’età di 62 è notevole. Per il resto, match fondamentalmente senza troppo interesse, confusionario e fatto esclusivamente per aggiungere qualche spot ad alto impatto visivo, qualora ce ne fosse bisogno dopo un evento del genere appena prima del main event. Non brutto, ha intrattenuto e ha fatto il suo dovere, ma senza un vero filo logico.

AEW WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
ADAM PAGE (C) VS ADAM COLE
VOTO: 8

Vincitore e ancora AEW World Champion: Adam Page

A mio avviso leggermente inferiore al match tra Danielson e Moxley, ma senza dubbio un match bello e coinvolgente. Nulla da discutere sulla tecnica messa in campo dai due lottatori, tra i migliori al mondo nella disciplina, bensì dedicherei qualche osservazione alla mancata costruzione del main event di questo PPV. Di fatto, si è montato questo incontro, potenzialmente stellare, in meno di un mese. Una federazione che non si è fatta mai troppi problemi ad aprire parentesi e porte contemporaneamente, questa volta ha fatto giocherellare l’Elite con i Best Friends, fatto perdere come un pollo lo sfidante contro Orange Cassidy (che non faccia record, evidentemente, importa solo ai fini di storyline) e generato un astio frettoloso tra i due contendenti. Mentre il Campione, difendeva il Titolo, completamente a caso, contro Lance Archer.

Presa più alla lunga, si sarebbe potuto costruire un intreccio molto più articolato, giocando sul passato comune dei due ex membri del Bullet Club. Inoltre, poco comprensibile la frecciata di Don Callis nel Buy-In, in cui etichetta Adam Cole come possibile “campione di transizione”. Tutto giusto, nell’ottica della scissione del Panama City Playboy dalla stable, ma inserita così, più di due mesi dopo l’evidente stoccata di Kenny Omega nei confronti di Cole, ha dato l’idea di un angle pensato di fretta all’ultimo secondo.

VOTO PPV: 7

Un evento bello dall’inizio alla fine, nessun match da dimenticare e si sono visti, relativamente, pochi errori anche dai lottatori meno esperti. L’unica cosa che un po’ ha pesato, per quanto riguarda la percezione di chi scrive, è stata la durata. Ad un certo punto, dopo il match tra Danielson e Moxley, un pochino ho accusato la card stracolma, e c’erano ancora due incontri (quindi televisivamente quasi un’ora) da vedere. Nulla che la concorrenza non abbia già più volte sperimentato, anche con modalità più drastiche, ma non per forza questo deve diventare il modello più logico da seguire. Infine, i debutti di “Swerve” Strickland e William Regal aggiungono nuovo interesse per gli sviluppi di nuove storyline.

Scritto da Marco Ghironi
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