All Elite Report #14 – Double Or Nothing 2023

AEW All Out 2021

Il secondo pay-per-view del 2023 della All Elite Wrestling aveva generato, nelle settimane antecedenti alla sua disputa, tanto interesse principalmente per motivi collaterali. L’annuncio di Collision e il successivo “toto-lottatori” ha fatto alzare l’hype per un evento che, tuttavia, i fan non sono riusciti a mettere a fuoco perfettamente fino a due settimane dalla notte di Las Vegas. Andiamo allora a vedere, provando a dare dei voti agli incontri, com’è stato AEW: Double or Nothing 2023.


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TAG TEAM MATCH
THE HARDYS (MATT & JEFF HARDY) & HOOK VS THE GUNNS (AUSTIN & COLTEN GUNN) & ETHAN PAGE
VOTO: 5.5

Vincitori: The Hardys & Hook.

Classico match da pre show. Quasi da Dark, ad essere onesti. Capisco il volerli riciclare da qualche parte nella card, ma trovare i due Gunn nella pre card del PPV a prendere schiaffi dagli Hardys credo dica molto della considerazione di cui godono gli ex Campioni di coppia. Ma, in generale, si evinceva benissimo già prima la poca considerazione di cui godevano i figli d’arte. Match senza particolari sussulti, se non l’infortunio di Jeff che comunque riesce a chiudere, dopo la caduta sul Whisper In The Wind, anche una Swanton Bomb.

Per me ancora incomprensibile Hook, ma diamo fiducia al team creativo: avranno sicuramente qualcosa in programma per lui, in modo da farlo uscire da questo loop che lo tiene lì, fermo, in naftalina, da quasi 9 mesi. Deve esserci sicuramente qualche idea. No?

Double Or Nothing 2023 – Main Card

AEW INTERNATIONAL CHAMPIONSHIP 21-MAN BLACKJACK BATTLE ROYAL
VOTO: 6.5

Vincitore e ancora AEW International Champion: Orange Cassidy.

L’idea è anche particolare, sebbene il regolamento non fosse proprio chiarissimo. Più che altro, appresa questa regola dell’ingresso attivo sul quadrato, nessuno ha realmente sfruttato i possibili vantaggi della stipulazione in maniera quantomeno creativa. Detto questo, il match va via senza problemi. C’è stata molta confusione, per questo non lo avrei personalmente messo come opener dell’evento (sebbene, a leggere la “bigger picture”, forse è perfettamente in linea con ciò che è stato DoN 2023).

Molti spot notevoli, tra cui metto in cima la Destroyer di Dustin Rhodes e l’ottimo selling di Ricky Starks sul Big Boot di Big Bill. Anche il finale è ben realizzato, a tema con il personaggio del Campione. Sto apprezzando molto il regno di Cassidy, però devono fare parecchia attenzione. Il Titolo Internazionale ha già molto più valore del Titolo TNT (che se la gioca, ad inutilità, con quello TBS) ma facendolo difendere tutte le settimane, puntando soprattutto il focus sulla stanchezza di Cassidy, stanno depotenziando un po’ i lottatori che vanno ad affrontare il campione. Fallendo. Se si incominciasse a difendere ad intervalli di tempo regolari, avremmo forse un vero titolo secondario di alto livello anche in AEW.

UNSANCTIONED MATCH
CHRIS JERICHO VS ADAM COLE
VOTO: 6

Vincitore: Adam Cole.

Premetto che sono un grande fan di Adam Cole. Proprio tanto. E sono un grande mark di Chris Jericho. Per questo, la delusione è tanta. Questo match, per come ci è presentato, è inutile. Jericho è Cole hanno avuto tre veri confronti face to face e il tutto è stato sufficiente per portarli a confrontarsi in un Unsanctioned match? Il match, teoricamente, più violento di tutti. Di violenza ce n’è stata poi, qualche spot anche creativo l’abbiamo visto, ma in una card che presentava anche un Anarchy In The Arena non potevi spingerti troppo oltre per non rovinare il canovaccio a Elite e BCC.

Quello che non capisco è perché inserire Adam Cole, appena rientrato da un grave infortunio che l’ha quasi costretto al ritiro, in un match comunque rischioso (perché dei bump importanti li ha anche presi) e per di più contro Jericho, che ha ancora benzina ma a livello cardio ormai concede parecchio. Ne risulta un match insipido, che affossa un po’ le aspettative del pubblico e che non rende giustizia alla bellissima storia che i due avrebbero potuto raccontare. Per fare in fretta ci hanno messo in mezzo Britt Baker, intrecciando un altro filone altrettanto campato per aria. Secondo me un match di wrestling normale tra Cole e Jericho sarebbe stata la scelta più facile e sensata per entrambi gli atleti coinvolti. In più, il finale è stato ridicolo e pure male eseguito. Si è deciso di chiudere in ground and pound, con la metà dei pugni a vuoto, dopo che fino a quel momento i due (soprattutto Adam Cole) avevano provato a schienarsi in sequenza in diversi modi diversi. Gli è montata la rabbia cieca solo alla fine? Effetto sorpresa riuscito, nemmeno il pubblico all’arena è stato dietro a questo schizofrenico cambio di registro. Che è pure insensato a livello di regolamento del match stesso, ma non importa.

In più, la faida non è terminata. Quindi, ci siamo giocati un Unsanctioned Match come primo incontro di una faida che ancora ha delle cose da raccontarci. Bene.

Menzione speciale: per nessuno. Era per sottolineare che l’inserimento di Sabu (special ring enforcer = lo vedrete nei primi 2’, bumpa su un tavolo e poi addio) non ha portato niente di più a questa faida che, con due fenomeni come Jericho e Cole, andava obbligatoriamente scritta meglio.

AEW WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP
FTR (DAX HARWOOD & CASH WHEELER) © VS JEFF JARRETT & JAY LETHAL. SPECIAL GUEST REFEREE: MARK BRISCOE.
VOTO: 6

Vincitori e ancora AEW World Tag Team Champions: FTR.

Altro incontro senza infamia e senza lode. Quando prendono il giro, gli FTR sarebbero in grado di tirare fuori un match decente anche dal sottoscritto che su un ring non ci è mai salito. Pesa, come prevedibile, la zavorra Jeff Jarrett e il match si accende soprattutto grazie ai due Campioni e a Jay Lethal, come al solito sempre sul pezzo. Ho apprezzato però il finale, perché lì è venuto fuori il carisma di “Double J” (ehi, se non l’avete vista qui trovate la nostra intervista a JJ!), con anche la complicità della moglie. La doppia chitarrata, ammetto, mi ha divertito.

TNT CHAMPIONSHIP LADDER MATCH
WARDLOW © VS CHRISTIAN CAGE
VOTO: 6

Vincitore e ancora TNT Champion: Wardlow.

Mah. Potevamo gustarcelo in una croccante puntata di Dynamite a cui forse avrebbe aggiunto qualcosa, invece che in un PPV dove il pubblico vorrebbe vedere il meglio che la compagnia ha da offrire? Secondo me, sì. Il match fa quel che deve, non tocca mai picchi perché ormai pure Christian ha gli anni che ha (mezza cit., voglio bene a chi la coglie) e perché semplicemente questo titolo manca di credibilità. Il match prova ad accendersi nel finale con gli interventi di Luchasaurus (che per 5’ se ne sta a bordoring senza intervenire; comprensibilmente, il match si vedeva meglio lì che nel backstage) e Arn Anderson che mettono un po’ di pepe alla situazione. Ben realizzato il finale.

Sorge un ultimo dubbio, scusate la polemica: era proprio necessario mettere uno dopo l’altro i match che vedevano coinvolti Jericho, Jarrett e Christian, tre leggende che però lottano ad un ritmo inevitabilmente più basso rispetto agli standard della compagnia? Questi tre incontri, a mio avviso, hanno fatto scendere di molto il mood sia dei fan nell’arena che degli spettatori da casa.

AEW WOMEN’S WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
JAMIE HAYTER © VS TONI STORM
VOTO: 4

Vincitrice e nuova AEW Women’s World Champion: Toni Storm.

Il voto penso dica tutto su ciò che penso. Capisco gli angle, capisco gli infortuni. Tutto lecito e imprevedibile a tratti. Però così non si sta facendo il bene della divisione femminile. Qui non ci sono scuse che reggono. Anzi, avevi Toni Storm e Jamie Hayter. In qualsiasi altro modo, avresti potuto e dovuto fare meglio. Chiudila in un altro modo, piuttosto rendi anche vacante il titolo. Ma una soluzione del genere è totalmente senza senso. Dove diavolo era Britt Baker? Già a cena post show, mentre l’amica veniva saccagnata da tutta la stable con cui è in guerra da mesi? Possibile che né lei né Shida avessero previsto l’imboscata? Sarebbe da senza voto, ma la sciatteria creativa va segnalata.

AEW WORLD TRIOS CHAMPIONSHIP OPEN HOUSE MATCH
THE HOUSE OF BLACK (MALAKAI BLACK, BRODY KING & BUDDY MATTHEWS) © VS THE ACCLAIMED (ANTHONY BOWEN & MAX CASTER) & DADDY ASS
VOTO: 7

Vincitori e ancora AEW World Trios Champions: The House of Black.

Unica pecca del match è il fatto che gli sfidanti non abbiano scelto la regola addizionale. Che è un po’ il fulcro di queste stipulazioni introdotte dai Campioni. Il match però è divertente, gli Acclaimed funzionano e hanno dato anche nuova linfa vitale a Billy Gunn. E non era per niente facile. Funziona benissimo, a mio parere, anche la stable di Malakai, dandoci evidentemente dei segnali di come avrebbe funzionato benissimo anche dall’altro lato della barricata se fosse andata avanti. Giusta vittoria dei campioni, la divisione trios sta godendo, per ora, di buona salute.

AEW TBS CHAMPIONSHIP MATCH
JADE CARGILL © VS TAYA VALKYRIE
VOTO: 5

Vincitrice e ancora AEW TBS Champion: Jade Cargill.

Mi soffermo poco, ogni volta che mi rileggo sembro una campana rotta. Cargill funziona come personaggio, quasi anche come campionessa. È un disastro sul ring e, giunti al 60-0, non è migliorata. Non poteva elevarla certo una seppur buona mestierante come l’ex Knockouts Champion. E dopo una vittoria dominante…

AEW TBS CHAMPIONSHIP MATCH
JADE CARGILL © VS KRIS STATLANDER
VOTO: SV

Vincitrice e nuova TBS Champion: Kris Statlander.

Che dire? Niente. Se non che, in maniera ampiamente diversa ma seguendo il medesimo principio della WWE, non hanno avuto il coraggio di far perdere una campionessa per paura di depotenziarla. Con un record di 60-1. Depotenziarla (al di là dei limiti tecnici dell’atleta, che valgono comunque incredibilmente anche per il paragone che abbiamo impostato). È come se The Undertaker fosse diventato una mezza se*a dopo la sconfitta contro Brock Lesnar di WrestleMania 30. Bene il cambio di titolo (perché avrebbe dovuto accettare una open challenge dopo una difesa titolata lo sa solo il board della AEW), se non che il timore è quello di vedere Cargill molto presto con il Titolo mondiale nel mirino.

AEW WORLD CHAMPIONSHIP FOUR-WAY MATCH
MJF © VS “JUNGLE BOY” JACK PERRY VS DARBY ALLIN VS SAMMY GUEVARA
VOTO: 8

Vincitore e ancora AEW World Champion: MJF.

Predicano nel deserto in questo evento che, parere sempre mio, si vendeva anche solo per questo match. Tecnicamente bellissimo, notevole in numerosi momenti: la sequenza con le finisher dei rispettivi mentori; la quadrupla sottomissione; il tentativo di pin a sorpresa di Guevara dopo l’appello di MJF a “farsi schienare per il bene del nascituro”. Creativo anche il finale, con il continuo richiamo alla storia passata tra Allin e lo stesso Friedman. C’è un grosso però, che va analizzato.

Il match ha avuto un unico punto debole: l’esito. Ci sono stati i near falls da spavento, quelli in cui l’incontro poteva terminare con qualsiasi vincitore. Ma, sotto sotto, ognuno di noi sapeva che avrebbe vinto MJF. Per il semplice motivo che nessuno degli altri tre “pillars” è stato costruito per diventare il suo successore. Nessuno sarebbe stato credibile, questo incontro esiste “solo” per regalarci un altro match pazzesco ma senza il pathos del potenziale cambio di titolo. La costruzione è stata quasi inesistente, i personaggi poco approfonditi. Solo MJF ha giganteggiato, ma perché lui riesce a farlo in maniera naturale e fuori dagli schemi. Guevara è partito heel, diventato improvvisamente face e ora è lì a galleggiare tra l’una e l’altra identità. Allin e Perry sono un po’ insipidi, grandissimi performer che avrebbero bisogno di un supporto dal team creativo per passare al livello successivo. Non un’occasione sprecata, assolutamente, ma va fatta una riflessione su questo regno titolato, che resta rilevante solo grazie al carisma del suo campione e non grazie alle storie che gravitano intorno alla cintura.

In più, il posizionamento nella card ha inevitabilmente depotenziato il finale e il valore del match, indiscutibilmente, migliore della serata.

ANARCHY IN THE ARENA MATCH
BLACKPOOL COMBAT CLUB (BRYAN DANIELSON, JON MOXLEY, CLAUDIO CASTAGNOLI & WHEELER YUTA) VS THE ELITE (KENNY OMEGA, MATT & NICK JACKSON & ADAM PAGE)
VOTO: 7
+
Vincitori: Blackpool Combat Club

Violenza creativa al servizio di una faida sanguinosa. Qui aveva senso la stipulazione per quello che ci hanno raccontato nelle ultime settimane (al contrario dell’escalation frettolosa avuta dal feud Jericho-Cole di cui abbiamo già parlato), ma che di nuovo mi sembra abbia bruciato le tappe. Hangman l’abbiamo rivisto due settimane prima dell’evento, la build up è stata scarsa e l’unica motivazione per vederlo era la garanzia di goderci un grande spettacolo. Così è stato, sebbene la stipulazione presti il fianco alla caotica resa televisiva: molti spot li abbiamo visti per la prima volta da replay, perché gli atleti erano sparpagliati, soprattutto nella fase mediana del match, in diverse location dell’arena.

Non avrei messo questo incontro come main event. Un match non decisivo per una storyline non è mai più importante del match per il titolo del mondo con i tuoi “pillars”, i lottatori che tu AEW hai costruito da zero. Era l’occasione giusta per mettere loro nel main event, dove meritavano di stare, e invece hai preferito dare quel posto a nomi già da cartellone in un match che nemmeno chiudeva la faida tra le rispettive fazioni. A quel punto, in questa posizione della card, il climax vorrebbe almeno la vittoria dei face (team che si è riunito, con il bel momento alla fine tra Page e Omega che appianano le divergenze del passato). E invece no. Arriva il tradimento di Takeshita che, francamente, non fa gridare al clamore come quello di Don Callis su Omega di qualche settimana fa e che, invece, rovina un po’ il finale del match.

AEW DOUBLE OR NOTHING
VOTO: 6

Sufficiente. E non va bene. Hai 4 PPV annunciati standard all’anno, più qualche momento a spot (come All In e Forbidden Door) e questi appuntamenti non puoi sbagliarli. Questa è un’occasione mancata perché la AEW in questa fase non può permettersi passi falsi e non può sprecare il talento che ha nel roster per eventi scialbi come DoN. Degni di nota sono solo gli ultimi due incontri, costruiti a livello di storyline pure male. Hai 3 mesi tra un PPV e l’altro, hai lottatori in grado di usare il microfono e tirare su match clamorosi. Un PPV da 6, per quanto in antitesi con il voto stesso, non è sufficiente.

Più che Forbidden Door, guai a sprecare l’occasione di All In, la vetrina perfetta per la AEW a livello globale che però è anche, per forza e giustamente, anche la vera prova di maturità per la compagnia di Tony Khan. 

Cosa ne pensate voi? Fatecelo sapere (con educazione ragazzi, siamo una community in grado di scambiare opinioni su uno sport che ci piace da morire, no?) e ci aggiorniamo al prossimo PPV della All Elite Wrestling.

Scritto da Marco Ghironi
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