All Elite Report #6 – All Out 2021

Uno show che ha fatto discutere e che continuerà ad alimentare discorsi e considerazioni anche nel prossimo futuro. È innegabile che AEW All Out 2021 possa venire considerato già oggi una sorta di spartiacque nella recentissima storia della compagnia di Tony Khan, un evento di portata gigantesca soprattutto alla luce dei PPV finora tenuti dalla federazione di Jacksonville. E allora addentriamoci nell’analisi dei match disputati alla NOW Arena di Chicago la scorsa domenica.


BUY-IN

10-MAN TAG TEAM MATCH
BEST FRIENDS (ORANGE CASSIDY, CHUCK TAYLOR E WHEELER YUTA) & JURASSIC EXPRESS (JUNGLE BOY & LUCHASAURUS) vs HARDY FAMILY OFFICE (MATT HARDY & PRIVATE PARTY (ISIAH CASSIDY & MARQ QUEN)) & THE HYBRID (ANGELICO & JACK EVANS) (with THE BLADE)
VOTO: 6.5

Vincitori: Best Friends & Jurassic Express
Un match divertente con qualche spunto interessante, come la Fallaway Powerslam di Jungle Boy connessa dalle spalle di Luchasaurus. Un vero peccato vedere tanto talento vincolato al Buy-In. Ma questa è una delle conseguenze, come vedremo più avanti, del passo da gigante che la AEW sta provando a compiere.

AEW ALL OUT 2021: MAIN CARD

AEW TNT CHAMPIONSHIP MATCH
MIRO © vs EDDIE KINGSTON
VOTO: 7-

Vincitore e ancora TNT Champion: Miro
Onestamente, mi aspettavo peggio. Non pensavo i due potessero trovare una chimica tale da rendere questo match allo stesso tempo fisico e coinvolgente. Proprio per questo stona, parecchio, il modo in cui si è deciso di concluderlo. Un arbitro può distrarsi, ormai lo abbiamo assimilato dopo anni di angle in cui si sono usati infiniti stratagemmi per farla franca sotto gli occhi dell’autorità. Però così è fare passare il povero Bryce Remsburg per imbecille non una (con la distrazione del paletto scoperto) ma due volte (il low blow non visto, che a tratti lui sembra si sforzi di non voler vedere, tanto è stato fatto male) nel giro di nemmeno un minuto. Il che non aiuta né Miro, performer dominante dal giorno uno in AEW, né il suo sfidante. Una soluzione più creativa avrebbe reso giustizia all’impegno con cui i due hanno portato avanti l’incontro.

SINGLES MATCH
JON MOXLEY vs SATOSHI KOJIMA
VOTO: 7

Vincitore: Jon Moxley
Match tecnicamente molto valido, anche grazie all’apporto del veterano Kojima. Qualche limite fisico per il giapponese si è visto (i 50 anni, anche per lui, si fanno un po’ sentire) e il ritmo della contesa non poteva essere eccessivamente elevato, ma Moxley è un maestro nello storytelling e ha aiutato a sopperire. Limiti anagrafici, impossibili da evitare a parte, avercene di Kojima che continuano a dare così tanto al business del pro wrestling. Suggestivo, ed emozionante grazie alla reazione di Chicago, il segmento successivo con Minoru Suzuki.

AEW WOMEN’S CHAMPIONSHIP MATCH
BRITT BAKER © (with JAMIE HAYTER & REBEL) vs KRIS STATLANDER (with ORANGE CASSIDY)
VOTO: 7+

Vincitrice e ancora AEW Women’s Champion: Britt Baker
Altra tappa positiva in un regno sempre più convincente per Britt Baker. E anche questo incontro, come quello che l’ha incoronata campionessa a Double or Nothing, è uno dei migliori lottati finora nella categoria femminile della AEW. Onore anche alla sfidante, in netta crescita rispetto al suo primo periodo con la compagnia. Notevole il bump che si prende con lo Shooting Star Press fallito dall’apron ring, come la Pittsburg Sunrise venduta magistralmente a Baker. Alla D.M.D. manca, secondo me, la qualità pura sul quadrato, propria delle migliori del business (Becky Lynch, Sasha Banks, Charlotte Flair e Tessa Blanchard le stanno ampiamente davanti) ma sopperisce con tanta dedizione e un carisma che da lei non mi sarei mai aspettato. E la reazione del pubblico ogni settimana, che personalmente condivido, la premia di tutto il lavoro svolto finora.

AEW WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP STEEL CAGE MATCH
THE YOUNG BUCKS (MATT & NICK JACKSON) (with BRANDON CUTLER) © vs THE LUCHA BROTHERS (PENTA EL 0 MIEDO & REY FENIX) (with ALEX ABRAHANTES)
VOTO: 9

Vincitori e nuovi AEW World Tag Team Champions: The Lucha Brothers
Un match stupendo. E non sorprende che l’abbiano messo in piedi questi quattro clamorosi atleti, quanto che ci siano riusciti nonostante una stipulazione storicamente debilitante. Vero che senza il vincolo, o la possibilità, di vincere per evasione dalla gabbia, si leva il classico cortocircuito di “gente che aspetta la gente che scala che ci mette due ore ad arrampicarsi nonostante poco prima si fosse buttata in triplo carpiato dalla terza corda”. In più, non si vede la solita abbondanza di kick out, ma anche in questo caso aiuta la gabbia: i lottatori sono costretti in uno spazio ridotto, quello del ring, quindi riescono ad interrompere i conteggi senza risultare fuori posto e senza dover coprire porzioni di spazio improbabili, dimenticandosi nel contempo di vendere una mossa da poco subita.

I Bucks, inoltre, fanno i Bucks nella loro versione meno fastidiosa. La scarpa chiodata è una chicca che li mantiene nel personaggio e aggiunge qualcosa di inedito all’incontro. Unica piccola nota stonata, per me, nel finale: Penta è proprio in mezzo ai Jackson nello spot aereo di Fenix, e nonostante se lo prenda in pieno (letteralmente) si rialza alla velocità della luce per connettere l’Assisted Piledriver. Pignolo io, lo so, e infatti chissenefrega. Noi appassionati viviamo soprattutto di match come questo.

21-WOMAN CASINO BATTLE ROYALE
VOTO: 6

Vincitrice e nuova #1 Contender all’AEW Women’s World Championship: Ruby Soho
Non è facile arrivare dopo un match come quello tra i Bucks e i Lucha Brothers. Assistiamo ad una Battle Royale che acquista davvero interesse con l’ingresso di Ruby Soho, debuttante in AEW e Joker del match. L’incontro si salva solo per il buon finale tra Soho e Thunder Rosa, perché in tutta la sua durata (22’ e fischia) ci sono state tante comparse, senza un ruolo specifico, ad alimentare un caos francamente poco seguibile. Ma le Battle Royal, generalmente, seguono tutte questo spartito.

SINGLES MATCH
CHRIS JERICHO vs MJF
VOTO: 7

Vincitore: Chris Jericho
Non il migliore tra i loro confronti, perché quello di Dynamite che ha chiuso le “Labour of Jericho” resta il picco della loro rivalità. Però anche in questo caso raccontano una storia solida, il pubblico li segue e i due, alla lunga, si lasciano trasportare. Il falso finale, criticato da molti sul web, mi ha personalmente provocato qualche brivido freddo. Ero convinto, come penso la maggior parte degli spettatori, che Le Champion avrebbe vinto; sentire la campanella suonare, però, ha avuto per qualche secondo il suo effetto di terrore. Come fatto notare sul nostro gruppo Telegram (a proposito, se non ci siete ancora vi aspettiamo su Tuttowrestling Arena!) la chiamata degli arbitri è stata diegetica: nessuno è accorso di proposito dal backstage per indirizzare Aubrey Edwards, ma i due arbitri erano a bordo ring perché giunti a sedare una rissa tra Wardlow e Jake Hager e quindi giustificati ad aver visto tutto.

SINGLES MATCH
CM PUNK vs DARBY ALLIN
VOTO: 8

Vincitore: CM Punk
Non poteva esserci ritorno migliore per il Best in the World. E non poteva esserci avversario migliore. Non ci si poteva, né doveva, aspettare il Punk di 10 anni fa, tuttavia l’atleta Straight Edge ha dimostrato di avere il wrestling puro nel sangue. Alle acrobazie, alla velocità, alle mosse balistiche ci ha pensato Allin, lottatore che ha disputato il match più importante della sua carriera come un atleta navigato. Mi preoccupa sempre tanto la quantità di bump pericolosi che si prende ad ogni incontro, ma è la skill principale nel suo arsenale ed è ciò che alla fine lo rende quasi unico. L’atmosfera ha elevato l’epicità del confronto. Ultima nota, il finale: la transizione che porta alla GTS conclusiva è una dimostrazione tecnica sublime da parte di entrambi, da lasciare a bocca aperta. Nulla da dire sull’esito: non avrebbe avuto senso far perdere Punk e Allin ha guadagnato una visibilità mediatica notevole lottando un incontro di ottimo livello con una pressione incredibile addosso.

SINGLES MATCH
PAUL WIGHT vs QT MARSHALL
VOTO: 5

Vincitore: Paul Wight
È stato quello che doveva essere e per carità. Ciò non vuol dire che sia stato sufficiente. Match da show settimanale, fatto probabilmente per dare una passerella in PPV al fu The Big Show. Le cui condizioni mi preoccupano parecchio, dato che le gambe sempre più “alle dieci e dieci” rendono i suoi movimenti ancora meno stabili che in passato. Sarebbe onestamente il caso di appenderli davvero gli stivaletti al chiodo e provare a sviluppare qualche altra narrazione che non lo veda coinvolto sul ring. Su QT Marshall poco da dire. Come d’altronde sembra avere poco da dire a riguardo anche la stessa AEW…

AEW WORLD CHAMPIONSHIP MATCH
KENNY OMEGA © vs CHRISTIAN CAGE
VOTO: 7

Vincitore e ancora AEW World Champion: Kenny Omega
Il match in sé non è stato male, ma ha faticato un pò a decollare. Rispetto al match di Rampage, Christian è sembrato meno in palla e il ritmo ne ha risentito. Anche il pubblico ha accusato un po’ di stanchezza e questo non ha aiutato alla resa complessiva dell’incontro. Il finale è però coinvolgente, come è notevole la One Winged Angel connessa dal paletto. Questo main event sarebbe stato perfetto per uno degli altri PPV disputati dalla federazione di Jacksonville. Ad All Out, vista la qualità generale proposta, ha leggermente stonato in quanto ad interesse e coinvolgimento.

PPV – VOTO: 8.5
Finora, per chi scrive, il migliore evento di questo 2021. Per qualità degli incontri e, più di tutto, per l’impatto che una serata di questo tipo potrà avere per il futuro del business. Parliamoci chiaro, la AEW non ha ancora fatto nulla. Come è vero che ora è diventata una vera alternativa alla WWE, alla luce anche delle acquisizioni di Adam Cole e Bryan Danielson, rimane possibile e reale anche l’alternativa: l’implosione sul lungo periodo. Ora la compagnia di Jacksonville ha un parco lottatori di qualità eccellente che, gioco forza, non potrà sfruttare completamente in ogni occasione importante. Da questo evento sono mancati Andrade e Pac (per i motivi che tutti sappiamo), ma anche Malakai Black e Jungle Boy, sebbene quest’ultimo è stato coinvolto che nel pre match e in un segmento storico per la federazione al termine dello show. Al momento l’eco mediatico di questo evento sta puntando i riflettori sulla AEW: starà a loro riuscire a rimanerci senza bruciarsi. 


Marco Ghironi
Marco Ghironi
Rimasi estasiato quando, da bambino, girai per caso canale e mi imbattei in questo tizio con la maschera strana che sconfiggeva un energumeno esageratamente più grosso di lui. Almeno 15 anni più tardi, cerco settimanalmente di seguire anche lo show secondario di una qualsiasi federazione di wrestling polacca. Nel mentre, condivido pensieri, opinioni e notizie qui su Tuttowrestling, fondendo le mie anime di giornalista e fan sfegatato.
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