Voci di una trattativa tra WWE e EA per i futuri videogiochi

WWE 2K
Contenuti dell'articolo

Nemmeno un giorno dopo l’anteprima di WWE 2K22, nuovo capitolo della serie 2K sui videogiochi WWE, iniziano a rincorrersi voci di una trattativa tra la WWE e la Electronic Arts per il passaggio dei diritti di licenza a partire dal prossimo anno.


La voce è clamorosa per tempismo. Dato lo scarso rendimento di vendite dei precedenti titoli dei videogames WWE e l’ancor più scarso gradimento dei giocatori, il titolo 2K22 sembra essere decisivo. Già descritto come “ultimatum”, da o la va o la spacca, queste voci sembrano confermarlo, con la WWE già disposta a sondare alternative. A riportarlo sono diversi siti del settore videoludico, partendo da una rivelazione di Fightful nella sezione Select del sito. Pur trattandosi di un rumors, le trattative sono date come in stato avanzato e d’altronde il contratto della licenza dovrebbe scadere quest’anno.

La WWE è insoddisfatta dei videogiochi

Tutto ha preso infatti le mosse da quanto detto da Mike Straw, giornalista del settore, a Sean Ross Sapp. Parlando di una fonte interna, Straw ha detto: “La WWE si è detta molto frustrata per l’accoglienza e la mancanza di successo dei giochi recenti. Il mercato videoludico è un importante punto di forza per loro e credono di essere rimasti indietro rispetto alla concorrenza”. Un punto di vista che la WWE ha sempre avuto e che nel recente passato ha anche usato per contestare le modalità di Take-Two Interactive, società madre di 2K Sports.

In passato infatti la compagnia di Stamford si è lamentata che le risorse destinate allo sviluppo del videogioco WWE siano state progressivamente diminuite. Essendo sempre, inoltre, di gran lunga minori rispetto agli altri videogiochi sportivi di cui si occupa 2K Sports, dimostrando apparente disinteresse. L’impressione è che, con l’aumento del prezzo di videogiochi e aggiornamenti, i fan scelgano comunque di optare per l’acquisto di altri titoli sportivi, giudicando quelli WWE poveri di contenuti per giustificare lo stesso costo.

Il punto di non ritorno: 2K20

Chiaramente il punto più basso della saga 2K in salsa WWE è stato 2K20. Giudicato praticamente all’unanimità come il peggior gioco di wrestling di sempre, per aspettative, prezzo e potenzialità, ha deluso sia i fan che la WWE stessa. Dopo le forti critiche e i pessimi dati di vendita, 2K Sports ha rinunciato a tentare di risolvere la situazione con gli aggiornamenti e le patch. Ha invece deciso di “saltare” l’appuntamento annuale con 2K21, lavorando quasi 26 mesi direttamente sul capitolo di quest’anno. In mezzo la parentesi, comunque non positiva, di WWE 2K Battlegrounds, sviluppato altrove ma senza raggiungere risultati soddisfacenti.

2K20 confermò infatti una spirale negativa, iniziata col fallimento di THQ, vecchia casa di pubblicazione dei videogiochi WWE. Questo portò il franchise alla corte di 2K Sports, pur mantenendo la collaborazione con gli sviluppatori Yuke’s oltre all’ingresso di Visual Concept Creative, con risultati altalenanti. Yuke’s, tuttavia, abbandonò il progetto nel 2019, dopo 2K20; a quanto si dice proprio a causa della difficile collaborazione e dei dissidi con VC e 2K.

Nonostante lo sforzo di 2K, pesanti critiche sono arrivate già ai danni di 2K22 – come detto visto come capitolo decisivo per le sorti della partnership. Nonostante l’ampio margine di tempo preso per lavorarci, dalle prima anteprime, diversi content creator hanno già messo in rete e commentato diverse problematiche del motore grafico del gioco. Diversi account Twitter hanno ricevuto ban dopo aver condiviso screenshot o video, parlato di problemi come glitch o fedeltà delle riproduzioni: normalmente non un buon segno.

Inoltre, ci sono state diverse lamentele su come gli oltre due anni di attesa non abbiano aiutato ad avere informazioni in più sul gioco, né chiarimenti sulle novità in arrivo. Le anticipazioni si sono concentrate tutte a ridosso dell’uscita (compreso l’annuncio del roster giocabile). Le informazioni rilasciate, specie su temi chiave come alcune modalità on-line e multiplayer, sono comunque parziali.

Possibili scenari e futuri videogiochi

Fightful ha indagato sulla veridicità delle voci e alcune fonti vicine agli sviluppatori hanno, come prevedibile, smentito: “Il team di sviluppo di VC è sicuro che le cose proseguiranno normalmente. Se sta cambiando qualcosa, non c’è stato nemmeno un indizio in proposito. 2K è fiducioso che la collaborazione prosegua”.

Un’altra persone, anonima ma definita all’interno del team del gioco ha commentato le voci dicendo: “Praticamente è un gioco completamente nuovo sotto tanti punti di vista. Serve a gettare delle basi per creare una serie che tutti vorranno giocare. Serve solo capire che non succederà nel giro di un anno. Una delle domande più importanti da farsi, tra le altre, è chiedersi se la WWE voglia aspettare anni per un gioco da sviluppare da zero oppure mantenere ciò che è già stato fatto”.

Qualora dovesse optare per il cambio, infatti, al contrario di quanto successo nel 2013 alla chiusura di THQ, la WWE non potrebbe “traslocare” in blocco il know-how e i dati da uno sviluppatore ad un altro. In molti credono che, se effettivamente la licenza venisse concessa a EA, il team di sviluppo che verrebbe incaricato sarebbe quello di EA Vancouver, già responsabile dello sviluppo del gioco UFC. Si tratta di speculazioni, visto che non ci sono stati comunicati ufficiali da nessuna delle parti e in nessun senso. Senza contare che, anche qualora perdesse i diritti su licenza, 2K potrebbe facilmente decidere di continuare a produrre videogiochi sul wrestling senza i marchi WWE.

La situazione tra EA e 2K

I colloqui tra EA e WWE potrebbero essere motivati sia da un rendimento insoddisfacente dei giochi targati 2K Sports, sia dalla concorrenza che le due sezioni sportive delle aziende sviluppatrici si sono sempre fatte. Oltre ad essere entrambe leader nel settore, infatti, EA e 2K condividono alcune porzioni di mercato, come quella del football americano e del basket NBA e, forse a breve, quella del calcio, con la FIFA che ha già deciso di non lavorare più con EA. La Federcalcio Internazionale ha infatti già annunciato che FIFA22 sarà l’ultimo titolo sviluppato da EA Sports, chiudendo una collaborazione che durava dal 1993 e aprendo le porte ad altre aziende. Non a caso, negli scorsi mesi si è fatto spesso riferimento a 2K Sports come possibile futuro sviluppatore.

A margine dei colloqui tra WWE e EA, che potrebbero dunque rientrare anche in una sorta di ritorsione – o quantomeno botta e risposta tra due aziende rivali – come suggerisce La Gazzetta dello Sport, sembra comunque esserci l’interesse di tornare ad essere uno dei videogiochi più attesi e amati dai gamers. A onor del vero, i colloqui tra WWE e EA ci furono già nel 2016, anno in cui il contratto con 2K fu poi rinnovato, pare per 6 anni più un’opzione di rinnovo.

Altri indizi, che potrebbero però essere solo coincidenze: negli ultimi giorni alcuni scambi su Linkedin tra personalità legate alle due aziende ha fatto sospettare i più maliziosi. Stephanie McMahon (WWE Cheif Brand Officer) si era complimentata all’annuncio di EA Sports di aver implementato le squadre femminili nel prossimo gioco sulla NHL. Appena qualche settimana fa la Cheif Operating Officer Laura Miele di EA aveva elogiato pubblicamente la WWE per aver pubblicizzato Elimination Chamber con cartelloni ritraenti Becky Lynch e Lita in Arabia Saudita.

Scritto da Daniele La Spina
Parliamo di: ,